APPELLO DEI MOVIMENTI SOCIALI ALLA MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA, IL NEOLIBERISMO, LO SFRUTTAMENTO E L'ESCLUSIONE PER UN ALTRO MONDO POSSIBILE
Documento finale del Forum sociale mondiale di Porto Alegre 2005. Trad. Alessandro Palmi
Siamo movimenti sociali riuniti nel quadro del V° Forum Sociale Mondiale (FSM). Il grande successo di partecipazione, plurale e massiva, al FSM ci da la possibilità e la responsabilità di rendere sempre più forti ed incisive le nostre campagne e mobilitazioni, per estendere e rafforzare le nostre lotte.
Sono passati 4 anni da che il grido collettivo “un altro mondo è possibile”, ruppe la menzogna che sosteneva il dominio neoliberale come inevitabile, così come la “normalità” della guerra, della disuguaglianza sociale, del razzismo, delle caste, del patriarcato, dell’imperialismo e della distruzione dell’ambiente. Nella misura in cui i popoli si appropriano di questa verità, la loro forza diviene incontenibile e si materializza in fatti concreti di resistenze, di rivendicazione e proposta.
Per questo la novità dei nostri tempi è l’esplosione e la generalizzazione dei movimenti sociali in tutti i continenti e la loro capacità di costruire nella diversità nuove convergenze e azioni comuni a livello globale.
In questo scenario, decine di milioni di uomini e donne si mobilitano in ogni angolo del mondo per la pace, contro la guerra e la invasione capeggiata da Bush ai danni dell’Iraq. I vertici come il G8 e la OMC (WTO), l’FMI e la Banca Mondiale, dove pochi vogliono decidere per tutti e tutte, furono contestati e delegittimati dalle azioni dei movimenti sociali. Le lotte popolari in difesa dell’ambiente, dei diritti dei popoli e dei beni comuni, contro le privatizzazioni (come quelle della Bolivia, dell’Uruguay ed altre) dimostrano la possibilità di mettere in crisi la dominazione neoliberista. Si aprono per noi nuovi spazi di lotta politica e sociale.
Il neoliberismo è incapace di offrire un futuro dignitoso e democratico all’umanità. Ciò nonostante oggi riprende l’iniziativa rispondendo alla sua crisi di legittimità con la forza, la militarizzazione, la repressione, la criminalizzazione delle lotte sociali, l’autoritarismo politico e l’ideologia reazionaria. Milioni di uomini e donne stanno ogni giorno soffrendo. Qui vogliamo ricordare la guerra nel Congo che ha già causato 4 milioni di vittime. Per tutto questo, un altro mondo non solo è possibile, ma è necessario ed urgente.
Coscienti che il nostro cammino è ancora lungo, chiamiamo tutti i movimenti del mondo a lottare per la pace, i diritti umani, sociali e democratici, il diritto dei popoli a decidere del proprio destino e la cancellazione immediata del debito estero dei paesi del Sud; a cominciare dall’AGENDA che abbiamo condiviso nel quadro generale del V° Forum Sociale Mondiale.
Agenda (calendario) di lotta
- Facciamo appello a tutte le organizzazioni e movimenti sociali partecipanti 
  al FSM ed a quelle che non hanno potuto essere presenti a Porto Alegre, per 
  portare avanti insieme una campagna per la IMMEDIATA ed INCONDIZIONATA CANCELLAZIONE 
  DEL DEBITO ESTERO, debito illegittimo dei paesi del Sud, iniziando dai paesi 
  vittime dello tsunami e da altri che hanno sofferto terribili disastri e crisi 
  negli ultimi mesi.
  Appoggiamo i Movimenti Sociali del Sud che si dichiarano CREDITORI di debiti 
  storici, sociali ed ecologici. Esigiamo il riconoscimento internazionale di 
  questi debiti per evitarne l’incremento, per la restaurazione degli ecosistemi 
  ed i risarcimenti alle popolazioni. Esigiamo bloccare l’esecuzione di 
  “progetti ed accordi di integrazione”, che facilitano il saccheggio 
  delle risorse naturali nei paesi del Sud. Appoggiamo le richieste dei movimenti 
  sociali di contadini e pescatori delle aree colpite dallo tsunami, affinché 
  le risorse per l’emergenza ed il rilancio siano amministrate direttamente 
  dalle comunità locali, evitando nuovo indebitamento, colonizzazioni e 
  militarizzazioni.
- A due anni dall’invasione dell’Iraq l’opposizione globale 
  alla guerra è più grande che mai. Per il movimento contro la guerra 
  è tempo di aumentare le azioni e di non fare passi indietro.
  Esigiamo la fine dell’occupazione dell’Iraq. Esigiamo che gli USA 
  cessino di minacciare l’Iran, il Venezuela ed altri paesi. Ci impegnamo 
  a stabilire maggiori contatti con le forze anti-occupazione in Iraq e MedioOriente. 
  Rafforzeremo le nostre campagne contro le multinazionali coinvolte nell’occupazione, 
  appoggeremo i militari che rifiutano la guerra.
  Facciamo appello ai movimenti perché si mobilitino il 19 di marzo in 
  un grande giorno di azione globale per esigere il ritiro delle truppe d’occupazione 
  dall’Iraq. Basta Guerre!
- Appoggiamo tutte le campagne per il disarmo e la smilitarizzazione, inclusa la campagna contro le basi USA nel mondo, le campagne per il disarmo nucleare, per il controllo del commercio delle armi e per il taglio delle spese militari.
- Con il pretesto del “libero commercio” il capitalismo neoliberale 
  continua nel debilitamento degli Stati, nella destabilizzazione delle economie 
  e nella “legalizzazione” di privilegi a favore delle corporazioni 
  multinazionali attraverso i Trattati di Libero Commercio (TLC). Fallita l’ALCA 
  (Area di Libero Commercio delle Americhe) a causa della pressione popolare, 
  adesso si obbliga CentroAmerica ed altri paesi a sottoscrivere TLC bilaterali 
  che i popoli rifiutano. In Europa la direttiva Bolkestein pretende imporre la 
  privatizzazione completa dei servizi pubblici. 
  In questa cornice di riferimento chiamiamo tutti e tutte a mobilitarci durante 
  le giornate di azione globali dal 10 al 17 di aprile, nel vertice dei popoli 
  delle Americhe a Mar del Plata (Argentina), a novembre 2005 nonchè a 
  fronte della VI riunione ministeriale della OMC di Hong Kong nel dicembre 2005.
- Appoggiamo la Marcia Mondiale delle Donne che realizzerà una nuova campagna di azioni femministe globali, percorrendo il mondo partendo da San Paolo l’8 di marzo e concludendosi il 17 ottobre in Burkina Faso; per riaffermare l’impegno nella lotta contro il neoliberalismo, il patriarcato, la esclusione e la dominazione. Convochiamo tutti i movimenti a costruire in questo periodo azioni femministe contro il libero commercio, il traffico sessuale, la militarizzazione e la sovranità alimentare.
- Appoggiamo gli sforzi di movimenti sociali ed organizzazioni che promuovono la lotta per la dignità, la giustizia, l’ugualianza ed i diritti umani; in modo particolare quelli degli Afro-discendenti, dei popoli indigeni, rom, burakumins, dalits e dei settori più oppressi e repressi della società.
- Chiamiamo alla mobilitazione di massa contro il vertice G8 che si terrà 
  dal 2 all’8 luglio in Scozia. Saremo nelle strade e parteciperemo al contro-vertice 
  di Edimburgo.
  Esigiamo che: la povertà passi alla storia, fermino le guerre, cancellino 
  il debito ed impongano imposte globali sulle transazioni finanziarie per finanziare 
  lo sviluppo.
- Lottiamo per il diritto universale ad un’alimentazione sana e sufficiente. 
  Lottiamo per il diritto dei popoli, delle nazioni e dei contadini a produrre 
  i propri alimenti. Manifestiamo contro i sussidi alle esportazioni che strangolano 
  le economie delle comunità rurali. Evitiamo il dumping alimentare!
  Rigettiamo gli alimenti transgenici perché, oltre a mettere a rischio 
  la nostra salute ed il nostro ambiente, sono lo strumento di controllo del mercato 
  da parte di 5 imprese multinazionali. Rifiutamo i brevetti su qualsiasi forma 
  di vita ed in modo particolare sulle sementi, in questo modo si pretende appropriarsi 
  delle nostre risorse e delle conoscenze ad esse associate,
  Esigiamo le Riforma Agraria come una strategia che permetta di garantire l’accesso 
  dei contadini alla terra e sia garanzia di una alimentazione sana e sufficiente, 
  che impedisca la concentrazione della terra in mano dei latifondisti e delle 
  multinazionali
  Esigiamo che si annullino tutte le azioni contro i contadini in qualunque parte 
  del mondo, la liberazione immediata dei contadini e dei prigionieri politici 
  che esistono nel mondo, la sospensione della militarizzazione delle zone rurali.
  Appoggiamo la produzione sostenibile basata sulla conservazione delle risorse 
  naturali: suolo, acqua, boschi, aria, biodiversità, risorse acquatiche 
  ecc… Appoggiamo il sostegno alla produzione organica e biologica.
  Chiamiamo alla mobilitazione nel giorno 17 di aprile e nel giorno 10 settembre, 
  anniversario della morte di Lee (il coreano morto a Cancun), contro l’OMC.
- Appoggiamo le campagne e le lotte in difesa dell’acqua come bene comune 
  pubblico, contro la sua privatizzazione e per il riconoscimento dell’accesso 
  all’acqua come diritto umano; come la campagna “No al Suez in America 
  Latina”. 
  Invitiamo a partecipare al forum internazionale del 18-20 marzo a Ginevra.
- Condividiamo l’esigenza di costruire un’alleanza tra movimenti 
  sociali e reti per un “ contratto mondiale per il clima: un mondo solare 
  è possibile”. L’energia è diritto alla vita e bene 
  comune. La lotta contro la povertà ed i cambiamenti climatici, esigono 
  che l’energia sostenibile sia presente tra le priorità delle iniziative 
  e campagne del movimento sociale. 
  Appoggiamo la marcia internazionale sul clima in novembre.
- La “Responsabilità Sociale delle Multinazionali” non è 
  riuscita ad eliminare abusi e crimini delle multinazionali, questo elemento 
  deve essere seriamente affrontato. I movimento lavorano insieme per togliere 
  potere alle multinazionali, fermare i loro abusi e crimini. Le comunità 
  devono avere la libertà per proteggere sè stesse, l’ambiente 
  e la società dal dominio delle multinazionali.
  Appoggiamo le campagne contro le multinazionali che violano i diritti umani, 
  sociali e sindacali, come quelle contro Nestlè e Coca-Cola in Colombia; 
  Pepsi e Coca-Cola in India.
- Appoggiamo la lotta del popolo Palestinese per i suoi diritti fondamentali 
  e nazionali, compreso il diritto al ritorno, basato nel diritto internazionale 
  e le risoluzioni dell’ONU. 
  Chiediamo alla comunità internazionale ed ai governi di imporre sanzioni 
  politiche ed economiche ad Israele, incluso l’embargo sulle armi. Chiamiamo 
  i movimenti sociali a mobilitarsi anche per boicottaggi e disinvestimenti. Questi 
  sforzi hanno l’obiettivo di spingere Israele a dar seguito alle risoluzioni 
  internazionali e rispettare il parere della Corte di Giustizia Internazionale 
  di fermare la costruzione e distruggere l’illegale muro dell’hapartheid 
  e terminare l’occupazione dei territori.
  Appoggiamo gli attivisti israeliani per la pace e i refusnik in lotta contro 
  l’occupazione.
- Condanniamo l’ingiusto blocco attuato contro Cuba e chiediamo un giudizio equo per i cinque cubani prigionieri negli USA. Esigiamo la ritirata immediata delle truppe militari straniere in Haiti.
- Riconosciamo la diversità delle opzioni sessuali como espressione di un mondo alternativo e condanniamo la sua mercificazione. I movimenti si impegnano a condividere la lotta contro le esclusioni per identità, genere ed omofobia. Uniremo le nostre voci contro tutte le forme di mercificazione del corpo, della donna e delle persone GLBT.
- Appoggiamo il processo di costruzione di una rete globale dei movimenti sociali 
  impegnati nella difesa dei migranti, rifugiati e profughi. Il neoliberismo e 
  le politiche di “guerre contro il terrore” hanno prodotto l’aumento 
  della criminalizzazione dei migranti, della militarizzazione delle frontiere, 
  del fenomeno dei “clandestini” e della disponibilità di forza 
  lavoro a basso costo.
  Appoggiamo la campagna per la ratifica della Convenzione ONU dei diritti dei 
  migranti, che nessun governo del Nord vuole accettare. 
  Appoggiamo la campagna per istituire un organismo indipendente che sanzioni 
  i governi che non rispettano la convenzione di Ginevra sui rifugiati ed i diritti 
  dei migranti.
- Appoggiamo le campagne e lotte per i diritti dell’infanzia, contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo, contro il traffico dei minori ed il “turismo sessuale”.
- Appoggiamo l’appello degli esclusi, dei senza-voce, per sviluppare una campagna di solidarietà attiva e promuovere una marcia mondiale, nella quale gli/le oppressi/e ed esclusi/e del pianeta possano levare la propria voce per conquistare il diritto ad una vita dignitosa.
- Dal giorno 14 al 16 di settembre, nell’assemblea generale dell’ONU, i capi di governo di tutto il mondo prenderanno decisioni sulla riforma delle Nazioni Unite e verificheranno i propri impegni per lo sradicamento della povertà. Sono loro i principali responsabili dell’attuale critica situazione dell’umanità. Appoggiamo l’appello delle reti internazionali che invitano a mobilitarsi globalmente il 10 settembre per un nuovo ordine mondiale democratico e contro la povertà e la guerra.
- Appoggiamo l’appello per una mobilitazione il 17 di novembre, giorno internazionale degli studenti, in difesa dell’educazione pubblica, contro la privatizzazione e la transnazionalizzazione dell’educazione (e dell’istruzione pubblica).
- Come forma di solidarietà con il Venezuela, la gioventù del mondo è chiamata a partecipare al 14° festival mondiale della gioventù e degli studenti in Venezuela tra il 7 ed il 15 di agosto.
- La comunicazione è un diritto fondamentale. Appoggiamo l’appello per le mobilitazioni nel quadro del vertice mondiale della Società della Comunicazione, a Tunisi il 16-18 novembre. Appoggiamo l’appello per una forte convenzione internazionale sulla Diversità Culturale e ci opponiamo alla mercificazione dell’informazione e della comunicazione da parte dell’OMC.
- Appoggiamo l’economia sociale come espressione concreta di un’alternativa di sviluppo giusto, solidario, democratico ed equo.
- In difesa della salute pubblica e contro la sua privatizzazione, facciamo appello a tutti i popoli del mondo ad una lotta permanente. Chiamiamo alla mobilitazione nel quadro generale dell’Assemblea Generale in Difesa della Salute dei Popoli a Cueca (Perù) nel 2005 e del Forum Mondiale della Salute in Africa del 2007.
Questo è un piccolo esempio dei movimenti sociali in lotta
GLOBALIZZIAMO LA LOTTA, GLOBALIZZIAMO LA SPERANZA !!!