Cattive nuove dal nuovo ministro
Niente abrogazione della riforma Moratti? Nessuna interruzione dell'Invalsi? Nessun accenno al tempo pieno?

Non tira una buona aria per il popolo della scuola che, a partire dalla scuola elementare, negli ultimi anni ha contestato la "riforma" Moratti e ha riportato in piazza la scuola. Numerosi segnali sembrano indicare il sostanziale disinteresse del nuovo governo per le sofferenze della scuola elementare e la volontà esplicita di non abrogare la "riforma" (riportiamo di seguito alcuni brani tratti da articoli su "La_Tecnica_della_Scuola". Ricordiamo che l'abrogazione della riforma è il principale discrimine posto in tutte le iniziative di movimento da almeno tre anni a questa parte e - solo in quest'ultimo anno sono - in corso ben tre raccolte di firme per richiederla portate avanti dalle principali anime del movimento (Abrogazione_-_Comit.Fiorentino_e_CoordTempoPieno, Abrogazione_e_laicità_-_Cobas, Legge_iniziativa popolare - Retescuole).
Come se ciò non bastasse sembra che anche i test Invalsi continueranno e che il nuovo governo non abbia intenzione di sospendere questa assurda pratica tanto che è già in corso la gara d'asta per assegnare i 3,9 milioni di euro ai privati che si inventeranno i test del prossimo anno per i bambini di seconda e quarta elementare e di prima media del regno.

Anche questa volta appare già abbastanza evidente che l'unica garanzia, per noi che la scuola la difendiamo "dal basso", è quella di contare sulle nostre forze, mettendole in campo prima possibile (a partire da Roma, dal sit-in dell'inizio di giugno lanciato dai cobas) con la chiarezza degli obiettivi e con la massima unità possibile.

Da "La tecnica della scuola" alcuni brani di tre recenti articoli consultabili on line

La riscrittura del decreto 59 non rientra nelle priorità del Governo
di R.P.

Nella giornata di oggi il Governo ha inviato alle Camere una nota per indicare le priorità delle prime settimane. Per quanto riguarda la scuola si parla in =sostanza dei tempi di attuazione della Riforma del II ciclo. Nulla si dice su precariato e primo ciclo.

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Inizia il dopo-Moratti: si cambia, senza abrogare
di Reginaldo Palermo

Freddo Panini sulle dichiarazioni di Fioroni che parla di "Ministero della Pubblica Istruzione".
I COBAS annunciano la mobilitazione se non si abrogherà la Riforma Moratti. Intanto le Indicazioni nazionali continueranno ad essere in vigore anche per il 06/07.
Il dopo-Moratti è ormai iniziato.
Pochi giorni fa il neo-ministro Beppe Fioroni aveva parlato di "Ministero della Pubblica Istruzione" annunciando dopo poche ore di aver già fatto predisporre un apposito emendamento al decreto legge del 18 maggio per rendere effettivo il cambiamento di nome.
E oggi, 25 maggio, il viceministro Mariangela Bastico, intervenendo, al Congresso nazionale della Uil-Scuola ha annunciato: "Rispetto alla Riforma Moratti ci saranno delle modifiche importanti ma non ragioniamo nella logica abrogazionista totale per una ragione chiara e semplice: che metterebbe in difficoltà la scuola".
Difficile dire dichiarazioni del Ministro e della sua Vice serviranno a rispondere alle attese che in questi ultimi due anni si sono create nelle scuole.
Freddo il commento di Enrico Panini sull’annuncio di Fioroni: "Il ritorno alla parola 'pubblica' non deve restare un auspicio ma un segnale di cambiamento che va tuttavia riempito con i correttivi necessari alla legislazione in materia scolastica".
I Cobas, per parte loro, invitano il "popolo della scuola" a serrare le fila e a non smobilitare: "Dobbiamo mettere in opera rapidamente azioni inequivocabili nei confronti del governo - si legge nel documento approvato qualche giorno fa dall’assemblea nazionale - e proponiamo (pronti a discutere proposte equivalenti) una prima iniziativa di " monito" e pressione politica prima della fine dell’anno scolastico a Roma davanti al Ministero"
Le parole di Mariangela Bastico potrebbero forse infiammare gli animi, ma va anche osservato che appare improbabile che - di qui in avanti - il Movimento possa trovare ancora il sostegno dei sindacati e dei partiti della sinistra radicale.
A questo punto il direttivo nazionale di Cgil-Flc convocato per gli ultimi giorni del mese diventerà la chiave di volta per capire meglio i possibili scenari.
Resta il fatto che – per molteplici motivi - molto difficilmente il sindacato di Enrico Panini sceglierà la strada della contrapposizione nei confronti del "nuovo corso", anche se non potrà accettare in silenzio l’ipotesi di modesti ritocchi estivi al decreto 59 sul primo ciclo.

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Prove Invalsi: per il 2006/2007 non dovrebbe cambiare nulla
di R.P.

L'Invalsi ha già avviato le procedure per la somministrazione dei tests nel prossimo autunno. Si prevede la partecipazione di 120mila classi. Appare per ora improbabile che il Ministro fermi l'operazione.

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