Il Consiglio dei Ministri sul Tempo Pieno: fumo o arrosto?

Il Consiglio dei Ministri del 5 settembre 2007 ha approvato un decreto-legge "per assicurare un avvio ordinato delle attività del nuovo anno scolastico". All'interno del decreto - in base alle affermazioni rilasciate in conferenza stampa - tra gli altri argomenti è presente un paragrafo sul modello di scuola "a Tempo Pieno". La scelta del ministero sarebbe la reintroduzione di questo modello abrogato dal precente governo e tali "disposizioni urgenti intendono superare, in particolare, lo stato di incertezza in cui si trova il settore in relazione a richieste provenienti dalle famiglie in materia di “tempo-scuola” (con la reintroduzione di classi funzionanti a tempo pieno)".

In merito a ciò segnaliamo:

1) non si dispone ancora del testo del decreto, esattamente come accadeva con il precedente governo. Tutte le riflessioni che andiamo a fare sono sulla base delle dichiarazioni del ministro e dei dibattiti degli ultimi mesi... in attesa di poter ragionare sulla base dei fatti.

2) Le dichiarazioni alla stampa indicano il tempo pieno come scuola di "40 ore", ma il tempo pieno ha anche la doppia titolarità delle insegnanti e 4 ore di compresenza per attività di recupero e arricchimento. Non sappiamo se nel decreto ci sono queste precisazioni. Temiamo di no.

3) Le dichiarazioni alla stampa parlano di organico del Tempo Pieno dipendente dalle scelte della legge Finanziaria. Il che significa che nessun diritto acquisirebbero i genitori, gli insegnanti, i dirigenti che volessero fare nuove sezioni a tempo pieno poiché il decreto è subordinato alle disponibilità della finanziaria. Peggio: se le prossime finanziarie continueranno nel taglio di posti degli ultimi anni, neppure i tempi pieni esistenti saranno al sicuro perché il loro organico di nsegnanti non acquisirà in base al decreto nessun diritto in più.

4) Una cosa molto semplice al consiglio dei Ministri potevano farla: se volevano (come hanno dichiarato) "superare, in particolare, lo stato di incertezza in cui si trova il settore in relazione a richieste provenienti dalle famiglie in materia di “tempo-scuola” potevano assegnare gli insegnanti che sono stati richiesti nella scorsa primavera in molte città dalle famiglie e dalle scuole per aprire qualche centinaio di sezioni a Tempo Pieno. Ma questo costa troppo ed è più facile puntare su effetti masmsmediatici un po' fumosi che garantire l'arrosto richiesto.

Gianluca Gabrielli (CoordTempoPieno)