Martedì 13 settembre, a partire dalle ore 10.30 presidio all'Inps di Bologna

Il Coordinamento Precari Scuola Bologna ha continuato in questi mesi a raccogliere testimonianze di docenti della nostra provincia (e non solo) beffati dalla convenzione stipulata tra MIUR e INPS (convenzione del 5 Agosto 2009 e succ. modifiche) e destinata al personale precario della scuola iscritto nelle cosiddette graduatorie prioritarie, comunemente chiamate “salva precari”. Ma, a dispetto del nome, molte/i di noi sono stati fortemente penalizzati da un accordo che, ufficialmente nato per tamponare uno stato d’emergenza, di fatto accorcia i termini di erogazione di ogni singola indennità di disoccupazione lasciando a volte il disoccupato/a senza alcun sostegno anche prima degli otto mesi “normalmente” garantiti.
Durante un incontro tenutosi il 10 febbraio, gli stessi dirigenti dell’Inps avevano ammesso le illogicità che possono caratterizzare l’esito di alcune pratiche di indennità di disoccupazione ordinaria del personale inserito nel salva-precari e si erano detti disponibili a porre all'attenzione di una delle Direzioni Generali le incongruenze rilevate, sollecitando una eventuale revisione della convenzione Inps-MIUR, anche per scongiurare possibili contenziosi. In tale occasione avevamo avanzato la nostra ragionevole proposta, quella cioè di svincolare i precari e le precarie dalle rigidità procedurali stabilite dalla convenzione suddetta e far sì che ogni lavoratore e lavoratrice, al momento della presentazione della domanda di indennità, potesse liberamente scegliere se avvalersi o meno delle condizioni di presunto favore stabilite dalla convenzione.
Nonostante le nostre richieste e il loro impegno verbale, ad oggi nulla è cambiato in meglio. Al contrario, alla tipologia di casi che avevamo già riportato a paradigma dell’inadeguatezza della convenzione MIUR-INPS nella realtà della vita lavorativa del personale precario, se ne sono aggiunte di nuove: diverse colleghe da tempo non più iscritte nelle liste “salva-precari” del Miur si sono viste ricollegare le proprie nuove indennità di disoccupazione a contratti di lavoro vecchi due anni; altri colleghi hanno ricevuto lettere di reiezione delle proprie domande di disoccupazione, salvo poi venire a sapere proprio dall’Inps che il Ministero non aveva ancora versato i contributi previdenziali; altri colleghi non hanno ricevuto neppure comunicazione in merito – né un solo euro dell’indennità a cui hanno diritto.
Come Coordinamento Precari della Scuola continuiamo ad esigere dalle istituzioni interessate la dovuta trasparenza attraverso la pubblicazione di informazioni chiare e inequivocabili sulla materia in questione, a cominciare dalla validità temporale delle graduatorie “salva-precari” e da una ampia casistica delle conseguenze derivanti dall’iscrizione nelle suddette. Complementarmente a tale operazione di trasparenza e informazione, rinnoviamo la richiesta da noi già avanzata nei mesi scorsi: che il lavoratore o la lavoratrice, al momento della presentazione della domanda di indennità, possano scegliere se avvalersi o meno delle condizioni di presunto favore stabilite dalla convenzione.
È infine doveroso aggiungere e rilevare che in una fase economica e sociale come quella attuale, nell’emergenza occupazionale in cui molti di noi sono costretti a vivere da anni, il cronico ritardo con cui l’INPS ha sempre pagato i nostri periodi di disoccupazione è ora insopportabile. Nessuna problematica organizzativa, nessun alibi interistituzionale, nessun rodaggio telematico può giustificare una simile indifferenza verso le necessità di chi è rimasto e rimane tuttora senza una fonte sia pur minima di reddito.

Martedì 13 settembre, a partire dalle ore 10.30, saremo quindi sotto gli uffici dell'Inps di Bologna per manifestare, con un presidio, il nostro dissenso e per richiedere che le nostre istanze vengano accolte. Invitiamo pertanto tutti i precari e le precarie della scuola ad intervenire e a difendere i propri diritti. Indignarsi non basta, AGIAMO.

Coordinamento Precari Scuola Bologna