Stimoli intellettuali
Luciano Gallino, da Il
lavoro non è una merce, Laterza, 2007
Piero Bernocchi, Precarietà
del lavoro mentale flessibile, da Vecchi e nuovi saperi,
Massari, 2001
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Presentazione del convegno
Il precariato nella scuola italiana è un fenomeno di lungo periodo
che precede ampiamente l’introduzione, a partire dalla fine del
secolo scorso, dei contratti di lavoro atipici in altri settori di impiego.
Tuttavia, proprio a partire dagli anni Novanta, alcuni passaggi normativi
hanno comportato dei profondi cambiamenti anche nella scuola, sia per
ciò che riguarda i tempi e le reali prospettive di assunzione degli
insegnanti con contratto a tempo determinato, sia per quanto concerne
la diffusione di una strana sensazione: quella che non ci sia più
posto per tutti.
Attualmente il precariato scolastico ha raggiunto dimensioni e durata
davvero intollerabili, mentre preoccupanti segnali da parte degli ultimi
governi fanno pensare che si stiano preparando altre contrazioni del diritto
ad un lavoro stabile.
Fino a venti anni fa, infatti, essere precari nella scuola significava
sostanzialmente fare un po' di gavetta, essere sottoposti a una specie
di tirocinio che certo, in alcuni casi, poteva essere anche molto lungo,
ma che si concludeva sempre, prima o poi, con l'ingresso in ruolo. Oggi
non è più così, o almeno, non lo è più
per tutti. Il cambiamento continuo delle regole, spesso in corso d'opera;
i frequenti tagli della spesa da parte dell'Amministrazione; la falsa
retorica del merito e le magnifiche sorti e progressive offerte dalla
competizione hanno prodotto forti divisioni all'interno della categoria,
rassegnazione e disillusione nelle possibilità delle rivendicazioni
collettive, ripiegamenti individuali. Così, mentre un tempo si
scendeva in piazza tutti uniti per rivendicare il posto di lavoro, adesso
lo si fa per rivendicare le proprie personali prerogative rispetto a quelle
dei colleghi e spesso alla piazza si preferiscono le aule dei tribunali
per far valere i propri diritti.
Noi riteniamo che si debba ripartire da una considerazione solo apparentemente
banale, ma che di fatto rappresenta l'unico punto di partenza possibile
e cioè che la precarietà è innanzitutto sfruttamento.
Uno sfruttamento che lo Stato mette in atto sistematicamente fin dalle
origini della scuola italiana e che negli ultimi anni ha assunto dimensioni
e caratteristiche sempre più gravi. Uno sfruttamento cui sono sottoposti
tutti gli insegnanti precari ogni anno in servizio nella scuola, a prescindere
dalla tipologia di contratto. Uno sfruttamento che va assolutamente denunciato,
rifiutato e respinto insieme.
Questo convegno vuole essere un momento di riflessione e di dibattito
che, partendo da uno sguardo sulle principali tappe del precariato nella
storia della scuola italiana e passando attraverso l'analisi degli scenari
futuri più probabili, possa offrire un'occasione di confronto alle
diverse tipologie di precari attualmente in servizio, per provare a condividere
le esperienze e le specificità di ognuna e ricomporre le fila di
un discorso che sempre più frequentemente le vede in lotta tra
di loro, invece che unite nella legittima e comune rivendicazione dell'assunzione
a tempo indeterminato. Esso è aperto, quindi, a tutti coloro che
ritengono sia giunto il momento di cambiare direzione.
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Intervenire al convegno
Invito a inviare contributi.
Ovviamente la riuscita e la qualità del convegno dipenderà
dalla partecipazione attiva di insegnanti e personale ATA precari. Perciò,
per arrivare all'appuntamento ricchi di idee e opinioni chiediamo a
chi si riconosca nei temi e nei problemi posti di elaborare un contributo
alla discussione, individuale o collettivo, entro le 5.000 battute,
e inviarlo alla mail precariscuola.bologna@gmail.com
Il contributo, centrato sulla propria esperienza (individuale o collettiva)
può riguardare tutti gli aspetti della precarietà nella
scuola pubblica italiana: riflessioni su come la precarietà abbia
condizionato il proprio progetto di vita, sulle difficoltà che
si incontrano nel cambiare scuola ogni anno, racconti di relazioni ed
esperienze difficoltose tra i diversi soggetti a scuola (alunni/e, bidelli,
insegnanti, segreterie, genitori, dirigenti), punti di vista particolari
(l'insegnante di sostegno, il supplente breve, ecc.), mobilitazioni,
tentativi di resistenza e fasi di adattamento, percorsi di abilitazione
svolti o in fase di svolgimento e relative caratteristiche, descrizioni
delle aberrazioni organizzative e delle piccole e grandi vessazioni
subite in quanto precari, riflessioni e proposte sul superamento di
questa condizione lavorativa ed esistenziale.
Tutti i testi inviati entro la settimana precedente il
convegno verranno riprodotti e diffusi nel sito in modo da essere disponibili
a tutti i partecipanti. E' intenzione dell'organizzazione, inoltre,
realizzare una pubblicazione cartacea dei più significativi entro
settembre 2014.
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