Il 1O Marzo il Ministro Moratti sarà a Lucca per inaugurare la Scuola
di Alti Studi, presso cui sarà possibile per un numero ristretto di studenti
ad altissimi prezzi di mercato frequentare dei corsi post universitari: è,
quindi, un’ istituzione perfettamente in linea con la sua Riforma della
scuola, contro cui dall’anno scorso si sono mobilitati in tutta Italia
e anche nella provincia di Lucca genitori, insegnanti e studenti.
Il decreto sul primo ciclo riduce il tempo scuola, cancella
il tempo pieno e il tempo prolungato, trasforma la scuola in un servizio a domanda
(in cui le famiglie possono decidere tra percorsi precocemente differenziati
e, mediante l’anticipo, anche sull’età a cui iscrivere i
bambini), gerarchizza i docenti con la figura del tutor, distruggendo il carattere
cooperativo e collegiale del loro lavoro. Ma nelle scuole la tenace resistenza
dei docenti e dei genitori ha determinato un’ampia disapplicazione della
Riforma.
Il decreto sul secondo ciclo prevede una separazione classista
tra i Licei (che durano 5 anni e sono statali) e l’istruzione e la formazione
professionale, che saranno regionali, con una durata di 3 o 4 anni e fortemente
caratterizzati dall’avviamento al lavoro. Gli studenti dovranno scegliere
a 13 anni tra i due sistemi e saranno fortemente condizionati dall’ambiente
socio-economico di provenienza. L’istruzione professionale sarà
così frantumata in 20 diversi sistemi regionali. La sperimentazione dei
percorsi integrati, avviati anche nella Regione Toscana e in provincia di Lucca,
costituisce un’anticipazione della Riforma, che comporta la deportazione
di studenti selezionati precocemente verso la Fp, l’aumento della dispersione
(ben 180 ore vengono sottratte all’orario curricolare) e la privatizzazione
della scuola (la maggior parte delle 180 ore sono affidate ad agenzie private,
alle quali è prevalentemente appaltata la stessa .formazione professionale
regionale).
La riduzione del tempo scuola va dalle 3 alle 7-10 ore settimanali per i vari
Licei a seconda degli indirizzi, alle 14 -18 ore per gli Istituti professionali.
Al tempo stesso aumenta il numero della materie, per cui avremo molte materie
con poche ore ciascuna: i saperi verranno così frantumati con la convinzione
che possano essere scomposti e ricomposti come un puzzle (in questo senso opera
anche il sistema dei crediti e debiti). La scuola, invece, deve essere caratterizzata
da una didattica dai tempi distesi, attenta alla diversità dei tempi
di apprendimento e che, soprattutto, ponga al centro la comprensione dei nessi
logici, la visione d’insieme, lo sviluppo delle capacità critiche.
L’alternanza scuola – lavoro, anch’essa sperimentata
questo anno in tre scuole della provincia di Lucca, è prevista per tutti
gli studenti sia dei Licei che dell’istruzione e FP e determina, oltre
ad un ulteriore riduzione del tempo scuola, la subordinazione della scuola all’ideologia
dell’impresa.
La gerarchizzazione dei docenti è confermata dalla figura
del tutor anche alle Superiori, dal tutor per l’alternanza scuola lavoro,
dai docenti eccellenti e dai docenti funzionari previsti dall’art. 5 della
L.53, dalla divisione dei docenti in 4 livelli prevista dal ddl sullo Stato
giuridico degli insegnanti. La gerarchizzazione implica una drastica riduzione
del pluralismo e della democrazia, perché il docente che vuol “far
carriera” dovrà adeguarsi alle idee sui metodi e sui contenuti
di chi dovrà valutarlo. Ma anche il sistema nazionale di valutazione,
con i test a cui dovranno sottoporsi tutte le scuole, determina una standardizzazione
dell’insegnamento: i docenti non potranno più tener conto dei diversi
tempi di apprendimento, non potranno fare libere scelte didattiche, ma dovranno
adeguarsi ai test. In Gran Bretagna stipendi dei docenti e finanziamenti alle
scuole dipendono dai risultati ai test, con l’effetto di produrre sia
un impoverimento culturale che un’ansia di prestazione nei bambini dai
7 anni in su!
L’obbligo scolastico è trasformato in un generico
diritto-dovere fino ai 18 anni che, però, si può assolvere anche
presso la FP o all’interno delle aziende mediante i contratti di apprendistato!
La filosofia complessiva della Riforma, in continuità con la politica
scolastica del centro sinistra, tende alla dequalificazione della scuola, alla
sua aziendalizzazione con l’assunzione dei modelli organizzativi tipici
delle imprese, alla privatizzazione con il potenziamento del mercato dell’istruzione.
Per tutti questi motivi la Riforma non è emendabile!
Chiediamo pertanto l’abrogazione della Riforma e il ritiro
di tutti i decreti.
IL 1O MARZO MANIFESTAZIONE di studenti, insegnanti, genitori
e cittadini democratici
Prime adesioni: Movimento studentesco lucchese, Collettivo studentesco
per il diritto allo studio, Arci, Assemblea spazi autogestiti, Ambiente e futuro,
Cobas scuola, Confederazione Cobas, Mani Tese; Rete nazionale studentesca “Sempre
Ribelli”, Rifondazione Comunista.