E' confermato lo sciopero del comparto scuola indetto per il 18 marzo prossimo
dai sindacati confederali e dai Cobas. Non è infatti bastata a placare
gli animi l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del ddl Moratti
sulla formazione degli insegnanti né - tantomeno - la promessa con cui
il ministro dell'istruzione si «impegna» ad assumere, nei prossimi
cinque anni e in concerto con i ministeri dell'economia e della funzione pubblica,
almeno 200mila precari. «E' ridicolo - è il commento di Maria Chiara
Acciarini, capogruppo Ds nella commissione istruzione del senato - che un ministro
in carica da quattro anni parli di assunzioni per i prossimi cinque anni. Si
è accorta che non ha più tempo e che siamo alla fine della legislatura?».
Dello stesso tono le dichiarazioni del segretario nazionale della Flc-Cgil Enrico
Panini: «Sull'assunzione dei precari sta andando in scena l'ennesimo rinvio.
E forse sarebbe necessario ricordare che la finanziaria del 2005 non ha stanziato
neanche un euro per rispettare questo impegno. Si tratta dell'ennesimo attacco
alla dignità di migliaia di persone che garantiscono, con i loro sacrifici,
il funzionamento della scuola».Critica anche la Cisl di Francesco Crima
che reputa il ddl del tutto inadeguato a risolvere i problemi del precariato.
E dal coro della proteste si alzano naturalmente anche le voci dei Cobas che
evocano l'immagine di «una marcia devastatrice che attacca la scuola media
superiore tagliando materie, orari e posti di lavoro».Quanto al ddl approvato,
niente di più farraginoso e campato in aria: preselezione, frequenza
del corso di laurea magistrale, esame di Stato e tirocinio pratico. Una vera
e propria rivoluzione, promette Letizia Moratti, che consentirà all'Italia
di superare di gran lunga gli standard europei. Per accedere ai nuovi corsi
formaTivi - a numero chiuso e ripartiti su base regionale - sarà necessario,
dopo aver conseguito la laurea o il diploma accademico di primo livello, sottoporsi
a una selezione nazionale che verrà gestita dalle università.Oltre
alle lezioni - destinate all'acquisizione di competenze «pedagogico-professionali»
- il ddl prevede anche periodi di tirocinio nelle scuole e stage all'estero.
Inutile specificare che il ddl si guarda bene dallo specificare da dove prenderà
le risorse economica necessarie.A coronamento, infine, un esame di stato con
valore abilitante che garantirà - a quanti lo supereranno - «la
certezze dell'assunzione nelle scuole statali e sui posti messi a concorso».Ci
sarebbe solo da chiedere a Moratti da quanto tempo non viene bandito, nelle
scuole, un nuovo concorso. E per quanto tempo ancora - visto l'enorme esercito
di precari ancora a spasso - quel concorso non verrà bandito.[...]