COORDTEMPOPIENO
Riassunto della riunione nazionale del 4 giugno 2005
Sabato 4 giugno si è svolta la riunione del Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato. Presenti da Bologna, Roma, Firenze, Trieste, Verona, Vicenza, Cagliari, Macerata; ci hanno scritto perché impossibilitati Fano e Genova.
Nella prima parte ci siamo confrontati sull’andamento dell’ultimo
anno di resistenza alla “riforma Moratti” e sulla situazione
degli organici e del modello di Tempo Pieno nelle diverse città. Dall’iniziativa
del 1 ottobre allo sciopero di novembre, alle piazze locali del 12 febbraio
alla manifestazione romana di maggio; inoltre le campagne per la disapplicazione
di tanti aspetti della riforma, dall’adozione delle vecchie schede di
valutazione al rifiuto dei test Invalsi, dalla difesa all’atto delle iscrizioni
dei modelli orari unitari delle scuole alle adozioni alternative o di testi
non riformati, passando per il rifiuto di tutor, Indicazioni nazionali e portfolio
e per la pratica degli esami in quinta elementare. In queste iniziative il CoordTempoPieno
ha sempre svolto un ruolo importante, o di promozione iniziale o di sostegno
non formale.
La partecipazione alle iniziative però si è andata assottigliando
nel tempo, segno che il livello di coinvolgimento di massa dei genitori - che
ha contraddistinto il primo anno di lotte - ha lasciato il posto ad un coinvolgimento
limitato ai genitori più impegnati. Ciò è accaduto sia
per il passaggio da una fase di emergenza ad una caratterizzata dal medio periodo;
sia come ricaduta del mancato processo di unificazione del fronte anti-riforma
(culminato nell’indisponibilità dei confederali del novembre scorso
di avere un'unica manifestazione con pari dignità di tutte le forze),
sia anche come effetto della scelta della Moratti di “tagliare con calma”
il tempo pieno, cosa che è accaduta come risultato positivo di questi
due anni di lotte.
Dentro le scuole la situazione è molto diversificata: il numero di quelle
mobilitate a tutto campo contro la riforma è diminuito, tanto che il
ministero ha cominciato ad agire con ispezioni mirate che, se girano a vuoto
rispetto alle delibere pienamente legittime dei collegi, hanno però il
fine di intimidire gli indecisi e di isolare tali scuole dalle altre. Il modello
di tempo pieno intanto in questi giorni viene sfrangiato e spezzettato in tutte
quelle situazioni in cui il numero di insegnanti (organico di diritto e di fatto)
diminuisce anche di sola mezza unità dallo scorso anno, obbligando i
collegi a scelte dilanianti tra la conservazione delle compresenze e quindi
della qualità della scuola, e la conservazione del tempo scuola di 40
ore, fondamentale per una didattica distesa e per l’organizzazione di
vita dei genitori.
Passando a pensare al prossimo anno è evidente a tutti/e che occorrerà rilanciare le battaglie di disapplicazione della riforma già in essere, a partire dal pof e ribadendo le scelte su tutor, orario, valutazione-invalsi, portfolio, schede e libri di testo (anche attraverso il lavoro delle rsu); sarà importante trovare interlocuzioni con le Amministrazioni locali sia collegate al sostegno strutturale del tempo pieno sia collegate al rifiuto della riforma; occorrerà valorizzare le scuole e le situazioni in cui la scelta di contrastare la “riforma” ha prodotto la tenuta di una organizzazione e una didattica di qualità, e a partire da queste scuole - sia a modulo che a tempo pieno - ricomporre un fronte unitario di resistenza della scuola elementare che si estenda in tutta Italia, anche nelle zone del centro-sud in cui – per la sordità degli enti locali – il tempo pieno praticamente non esiste; bisognerà vigilare affinché a livello sindacale rimangano al palo contrattazioni come quella sul tutor e altre simili che possano far fare passi avanti a questa “riforma”; bisognerà spingere le forze politiche in avvicinamento alla prossima scadenza elettorale alla scelta di abolizione della “riforma” e a dare risposte alle richieste sociali emerse in questi 3 anni di mobilitazioni, a partire dalla richiesta di tempo pieno inevasa che anche quest’anno riguarda decine di migliaia di genitori; bisognerà lottare nelle scuole e in collegamento con gli organi collegiali affinché assurde politiche di risparmio dei dirigenti non privino le classi dei supplenti necessari a mantenere l’organizzazione scolastica nei casi si malattia; bisognerà dare seguito alle mobilitazioni nel territorio, bisognerà infine riprendere l’infinito lavoro di informazione in assemblee con genitori e con insegnanti…
Questo elenco però comprende tutte le cose da fare in generale. Evidentemente
il CoordTempoPieno non pensa di agirla da solo, ma di proporla come contributo
di analisi e di intenti all’insieme delle forze, di movimento, sindacali
e partitiche, che si dichiarano contro la “riforma”. É chiaro
che solo il concorso delle forze di tutti potrà far marciare questa agenda
con efficacia.
Come CoordTempoPieno abbiamo invece fatto una scelta di priorità
collegata alle nostre forze e alla nostra “ragione fondativa” e
ci impegneremo già da questa estate per organizzare al meglio queste
iniziative e campagne:
Agenda di auto-difesa dalla riforma: Un agile promemoria delle
scadenze fondamentali del prossimo anno scolastico per non far marciare la “riforma”,
dal primo pof all’invalsi alle iscrizioni alle schede…; collegato
all’agenda uno spazio chiaro sul sito CESP che raccolga gli strumenti
base di resistenza e gli aggiornamenti via via prodotti.
Campagna contro i test Invalsi: Produrre fin dalla fine di
agosto un kit di volantino e mozioni per rifiutare fin dal primo collegio la
barbarie dei test invalsi. Si tratta di una campagna che coinvolgerà
insegnanti e genitori, organi collegiali e assemblee di classe.
Terzo Convegno Nazionale sul Tempo Pieno: programmato per sabato
15 ottobre a Firenze centrerà i lavori sulla didattica e sulla vita scolastica
nel tempo pieno, mettendo a confronto e a riflessione sia le esperienze positive,
sia quelle che mostrano fatica, sia gli effetti nefasti dei tagli e dell’ingegneria
di “riforma” sulla vita di bambini, bambine e insegnanti. Siamo
stati tutti concordi nel pensare un’organizzazione fin dalla mattinata
in gruppi di discussione e confronto seminariale su tematiche quali: pratiche
(positive e negative) delle compresenze; il tempo in cui il bambino e la bambina
non “lavora” (gioco, distrazione, sogno…); i laboratori prima
e dopo la “riforma”; i percorsi verso l’autonomia personale
nella scuola a tempo pieno; come costruire una rete per il rilancio del Tempo
Pieno, e poi l’accoglienza, il nodo della riesumazione del voto in condotta
e del portaolio come inquadramento dei comportamenti, ecc… Nel pomeriggio
brevi riflessioni dei gruppi e confronto in plenaria.
Come per i precedenti convegni solleciteremo insegnanti e genitori a produrre
brevi riassunti di esperienze che colleghino l’esperienza scolastica alla
riflessione su questi nodi che alludono a cosa può essere / non può
essere / è costretto ad essere il Tempo Pieno ai tempi della Moratti;
i testi verranno distribuiti ai partecipanti e saranno ulteriore volano di riflessione.
Iscrizioni: quest’anno oltre a contrastare l’applicazione
della riforma e a blindare il modello a tempo pieno, proveremo a prendere contatto
da subito con i genitori delle materne che contano di iscrivere i figli a sezioni
a tempo pieno. Da una parte cercheremo di capire città per città
i numeri dei posti rifiutati, dall’altro apriremo vertenze con gli enti
locali chiedendo entro gennaio l’impegno a fornire spazi e strutture per
garantire quei tempi pieni in più. A questo punto, in dicembre gennaio,
cercheremo di raccogliere dati e contatti con i genitori che chiedono il tempo
pieno e di valorizzarne i dati a livello di informazione e stampa. In seguito,
quando arriveranno gli organici insufficienti (ovviamente, in caso contrario,
brinderemo) ci mobiliteremo affinché la vertenza divenga tema di campagna
elettorale e oggetto di richiesta supportato da mobilitazioni specifiche. È
ora che le forze politiche siano spinte ad assumersi la responsabilità
pubblica delle scelte che faranno.
Manifesto: prepareremo un manifesto con le principali scadenze
del prossimo anno da diffondere nelle scuole già da settembre.
Riassunto provvisorio di Gianluca