Per un comitato nazionale anti-Invalsi

Ci hanno lasciati soli, questa è la verità. Com’era già successo in Inghilterra, i sindacati hanno solo inizialmente e blandamente contrastato l’introduzione dei test nelle scuole. Già quest’anno, con la meritevole eccezione dei Cobas, hanno tutti da occuparsi d’altro. La man grifagna del grande fratello scivola tra gli zainetti e i cervelli degli alunni senza destare scalpore, segno della centralità strategica di questi test nella scuola-azienda liberista. Siamo esagerati? Prova a fare una piccola ricerca nel web su ALFA 81, la società esterna all’Invalsi che gestisce la raccolta dei dati. Risulta inserita in un protocollo di certificazione mondiale http://www.xisec.com/ in compagnia di gruppi e aziende che più hanno a che fare con l’intelligence militare che con la didattica, vedi le Related sites sul sito.

In http://aexis.de.area-23.server-home.net/CertificateSearch.htm si può consultare l’elenco mondiale di tutti i partner della banda e c’è veramente di tutto, le agenzie specializzate nella distruzione di dati, la Federal Reserve Bank of New York, Alenia Marconi, Echelon…

Allora si inizia a capire perché tanta omertosa copertura: Invalsi è una camera dei segreti che DEVE restare chiusa. Non interessa se viola la privacy di tutti, se è assolutamente antisindacale e didatticamente disastrosa:questi test s’hanno da fare e basta. Ma quello che stupisce e preoccupa è la passiva accettazione dei colleghi e dei genitori. Gli dimostri che è un’attività non prevista dal contratto, che dovrebbe essere svolta dall’Invalsi , che è dannosa per gli alunni, che il ministero l’utilizza strumentalmente e politicamente? Non fa niente, “lo fanno tutti” “ce l’ha detto il dirigente…”. La realtà è che ci siamo adeguati alla muffa che avanza, che non applichiamo la capacità di critica che dovremmo insegnare ai nostri alunni e che ci hanno isolati anche per mancanza di un’informazione corretta. Certo, l’Italia è una nazione in mano a varie mafie e questi sono i risultati: i dirigenti scolastici svolgono spesso funzioni più da caporali che di organizzazione tecnica del lavoro degli organismi collegiali.

Quello che proponiamo a tutti quelli che già si sono mossi e si sono interessati sulla truffa-infalsi è di costituire un comitato nazionale permanente di coordinamento e contro-informazione . Il fine potrebbe essere la costruzione di un sito web specifico, l’organizzazione di incontri e l’assistenza legale a genitori e docenti che ne rifiutassero la somministrazione. Chi fosse interessato può contattarci su comitatiscuolasoliera@yahoo.it

Michele Bonicelli