Delibere e materiali di riflessione

 

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VITTORIA
...e ora vigiliamo: materiali a genitori e insegnanti per rifiutare le schede e i portfoli illegittimi

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VITTORIA

Comunicato coordTP
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VITTORIA
Comunicato cobas sulla sospensiva della circ 84
gennCirc. 84 Ricorso al TAR dei COBAS
12/12 Langhirano-iscrizioni: difesa dei modelli didattici a Tempo Pieno e Modulo
22/12 La vecchia scheda all'IC Montanari di Ravenna
17-12 Bologna: la religione sta fuori dalla scheda ("Repubblica, 17 dic)
6-12 Osservazoni per il Collegio IC 11 (Maddalena)
6-12 IC 11 Bologna: approvata la vecchia scheda

Vecchia scheda e no al portfolio: la risposta cesp-cobas alla circolare 84

ISCRIZIONI: richiediamo i modelli a Tempo Pieno e Modulo
Tutti i modelli e i volantini della campagna

IC 11 Bologna: approvata la vecchia scheda

Ce l'abbiamo fatta! A dir la verità, da noi (ISTITUTO COMPRENSIVO N. 11 di BOLOGNA) era in discussione solo se accettare o meno la scheda "cittadina" in modo - probabilmente - da risparmiare 500€ .
Io ho preso la parola per prima ed ho letto le mie osservazioni (da allegare al verbale del Collegio) . Vi allego il mio nuovo documento, non so se potrà essere utile.
Dopo 5 o 6 interventi (per fortuna tutti contro la scheda "cittadina"), in cui abbiamo messo in discussione i punti negativi di quella scheda (IRC, Informatica, Insegnamenti opzionali, Comportamento, Assenza degli indicatori), alla fine ci sono state ben 3 mozioni da votare.

Docenti presenti: 73

MOZIONI:
1) accettare la scheda "cittadina" così com'è ( 1 voto);

2) adottare scheda "cittadina" ma modificata, in cui sbarrare le voci che non interessano (vedi sopra) e aggiungere un allegato per IRC (5 voti);

3) adottare la nostra scheda dello scorso anno, modificata rispetto alla vecchia ministeriale, poiché ha storia e geografia separate, ma è senza IRC e comportamento
(66 voti).

Staremo a vedere come andrà a finire nella città di Bologna!
Ciao, Maddalena

Osservazioni per il Collegio (Maddalena)

Dove stanno andando le lotte del 2003? Partiti coll’incartare la scuola ed occuparla e finiti con la somministrazione Invalsi senza tentativo alcuno di opposizione, fino a sentire l’esigenza di un portfolio, spero non anche della scheda proposta dalla ministra.

Le leggi e le circolari di questo Governo contengono tutte vizi di forma e/o contenuti. Le circolari sono spesso, poco chiare nell’immediato e contraddittorie fra loro.
Nella Legge 53/2003 (Art. 1) e nel Decreto 59/2004 viene esaltata l’autonomia dell’Istituzione scolastica, la sovranità del Collegio, il “dovere” del docente di attenersi al Piano dell’Offerta Formativa del proprio Istituto e redigere una documentazione secondo criteri di funzionalità ed essenzialità.
Allora, noi ora quali obiettivi dobbiamo valutare? Quelli del POF o quelli delle Indicazioni contenuti nella scheda?

INDICAZIONI NAZIONALI>>>>>> Sono quasi due anni che sono “transitorie” e siamo in attesa del Regolamento, come è scritto nell’art. 13 del Decreto 59/2004.
E’ serio? I Programmi dell’85 diventarono legge non solo seguendo il corretto iter legislativo (commissioni, CNPI), ma, soprattutto, furono anche sottoposti alla base, al corpo docente e questo non è cosa di poco conto. Tra l’altro, non mi risulta che i Programmi dell’85 siano mai stati aboliti e, se non erro, le nostre programmazioni d’Istituto si basano su quei programmi.
Ora tutto è “legge” e “obbligo” attraverso una verticistica produzione di decreti ministeriali e Circolari. Queste ultime, comunque, possono essere impugnate dal Collegio nel momento in cui collidono con le leggi.

PORTFOLIO>>>>>>Meglio attendere e non redigere, visto che anche nella stessa circolare 84 del 10 Novembre 2005, in chiusura, il Dott. Criscuoli dice di attendere il Regolamento.
Quando e se verrà stilato dal ministero ed emanato qualche decreto che impone la sua compilazione, se saremo costretti, valuteremo la validità di adottare quello strutturato o produrne uno d’istituto, ma solo dopo averne discusso con i genitori ed aver ottenuto la loro approvazione.
Molto meglio averne uno snello, discorsivo (non alla “Invalsi”), che sia utile e funzionale all’insegnante e che sicuramente venga letto da altri (non più di un paio di paginette)!
Quello proposto dalla commissione risulta corposo, con dati particolarmente “delicati e sensibili su carattere e personalità degli alunni” passibili di commenti negativi, se non addirittura di denuncia per violazione di privacy da parte delle famiglie in particolare se tali dati non sono conosciuti ed usati esclusivamente da genitori e docenti dell’alunno.
Non dimentichiamo che deve essere compilato dal tutor, figura non ancora prevista dal contratto e manca anche la normativa sullo stato giuridico del docente!

SCHEDA DI VALUTAZIONE>>>>>>Fa parte del Portfolio, documento molto discutibile sotto tanti punti di vista.
La scheda ministeriale prevede “Insegnamenti obbligatori opzionali” e “Insegnamenti facoltativi opzionali” con un orario parcellizzato che il nostro POF non contiene. Quindi, come la si può adottare?
Oltretutto contiene voci come “Comportamento”, “Educazione all’affettività” di cui puoi discutere con i bambini, i genitori, ma, come mi fu fatto notare nel corso di un’interclasse tre anni fa, non si può “marchiare” un bambino né a voce, né tantomeno per iscritto in documenti che possono finire in mani diverse dal genitore. Il docente compilatore ed il genitore sono gli unici a sapere cosa e come è stato affrontato uno specifico argomento, quindi NO a questa scheda.
La nostra scheda dello scorso anno, oltre ad essere più corretta dal punto di vista legale e morale, è di comprensione più immediata, anche perché il genitore ritrova subito gli obiettivi .
Un altro motivo per cui non possiamo accettare il modello proposto è che contiene la valutazione di INSEGNAMENTO di RELIGIONE CATTOLICA (IRC) in quanto materia facoltativa ed insegnata da docenti “dotati di particolari requisiti” che non tutti gli insegnanti del team hanno, per cui non è una valutazione che si possa fare collegialmente. I colleghi di non religione potrebbero anche rifiutarsi di firmare la scheda, come già successo in altre realtà scolastiche.
Ma, anche qui entriamo nella sfera personale, anzi del “più privato”. Pertanto, è opportuno che la scheda di IRC resti separata e redatta solo dall’insegnante di religione.
Non dimentichiamo che l’art. 309 del DPR 297/94 non è stato abrogato e recita: “Per l’IRC, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l’interesse con il quale l’alunno segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae”.
E’ doveroso da parte mia rendere noto che giace in attesa di giudizio presso il TAR del Lazio un ricorso di alcuni genitori patrocinato dall’associazione “Scuola e Costituzione”, il cui esito positivo potrà far saltare l’intero impianto di portfolio e scheda.

LAST BUT NOT LEAST.
Nella scheda ministeriale manca completamente la “VALUTAZIONE DEI PROGRESSI” che invece è fortemente presente nel nostro POF e costituisce un punto fondamentale dei processi educativi nei quali è inserita la valutazione contenuta nella scheda ed anche la testimonianza di un documento in progressivo sviluppo attento ai cambiamenti ed alla crescita della persona bambino/ragazzo.

Quindi, per concludere NO al Portfolio, no alla scheda ministeriale, anche perché i genitori non ne sono ancora stati informati.


IC Montanari (Ravenna)

Il Collegio Docenti dell'IC Montanari di Ravenna, riunitosi il 22/12, ha
deliberato di mantenere la vecchia scheda di valutazione (senza
comportamento, religione, opzionali, convivenza civile ...).


CIRCOLO DIDATTICO DI LANGHIRANO. DOCUMENTO DEI DOCENTI SULLA DELIBERA DEL COLLEGIO DEL 14/11/’05 RELATIVA ALL’ASSETTO DIDATTICO-ORGANIZZATIVO PER L’ANNO SCOLASTICO 2006/2007.

I Docenti del Circolo Didattico di Langhirano
Vista la normativa vigente in merito all’autonomia scolastica (L. 59/97; DPR 275/99; art.117 comma 3 della Costituzione) che attribuisce alle istituzioni scolastiche “autonomia didattica” ( ad esempio definizione dei tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività, aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ecc.) e “autonomia organizzativa” (salvaguardia delle compresenze e della contemporaneità, impiego dei docenti, modalità organizzative coerenti con il Piano dell’Offerta Formativa della scuola, ecc.), ed in particolare richiamandosi ai principi dell’art.8 del DPR 275/99 che consentono “l’adeguamento dell’organizzazione didattica alle effettive esigenze formative senza condizionamenti connessi a modelli predeterminati ed impartiti dall’esterno”;
Visti la legge n. 53/2003 e il Dlgs. 59/04;
Vista la Circolare n. 29/2004;
Vista la Delibera del Collegio dei Docenti del 14/11/2005 che prevede per il prossimo anno scolastico gli orari e la struttura organizzativa seguenti:
- 1^ e 2^ a 30 ore, modello unitario comprensivo di attività-mensa con due rientri pomeridiani;
- 3^-4^-5^ a 33 ore, modello unitario comprensivo di attività-mensa con tre rientri pomeridiani;
- tutte le classi a 40 ore, modello unitario comprensivo di attività-mensa con 5 rientri pomeridiani;
-Modelli coerenti con le linee pedagogiche, didattiche ed organizzative enunciate nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto che tengono conto dei bisogni del territorio-;
Dichiarano l’intenzione e la volontà di offrire alle famiglie, per il prossimo anno scolastico 2006/2007, il modello organizzativo “unitario” e di qualità: 30/33 ore con due o tre rientri pomeridiani per le classi a modulo, 40 ore con cinque rientri pomeridiani per le classi a tempo pieno, utilizzo delle compresenze per l’ampliamento dell’offerta formativa ed il recupero delle situazioni di svantaggio.
-Relativamente alle classi attualmente in corso, queste hanno iniziato e sviluppato un percorso pedagogico – didattico connaturato ad una precisa modalità organizzativa. I Genitori al momento dell’iscrizione hanno scelto e ulteriormente confermato per i loro figli un dato modello organizzativo ed il percorso specifico che ne deriva. Questo modello viene riconosciuto dal Collegio corrispondente ancora in pieno ai bisogni espressi dalle famiglie e dai singoli alunni, anche rispetto a esigenze particolari di personalizzazione, sia nel senso del sostegno-recupero, sia nel senso del potenziamento.
-Relativamente alle nuove iscrizioni alle classi prime per l’anno scolastico 2006/2007, i Docenti ritengono di dover esprimere un atto di indirizzo che espliciti in maniera chiara la necessaria coerenza tra le scelte espresse nel POF dell’Istituto e la forma e la sostanza delle comunicazioni alle famiglie interessate alle iscrizioni.
In particolare i Docenti ritengono che vada esplicitato quanto segue:
1) questo Circolo Didattico, sulla base delle proprie convinzioni pedagogico-didattiche e sulla base delle necessità organizzative, propone ed offre due opzioni entrambe unitarie: una a 30/33 ore ed una a 40 ore. Si tratta di modelli didattici le cui articolazioni si ritiene corrispondano in maniera ottimale ai bisogni espressi dagli alunni , tenuto conto delle risorse realmente disponibili, ciò sia nelle classi cosiddette a“ tempo pieno”, sia nelle classi cosiddette a“modulo”.
I Docenti ritengono possibile questa decisione anche alla luce della normativa vigente. Se da un lato infatti il Decreto 59/04 indica i segmenti orari differenziati della giornata scolastica (27 ore obbligatorie, 3 opzionali, eventuali altre ore, fino a 10, riservate alla mensa e al dopomensa), la circolare 29/04, immediatamente successiva, rileva che “i tre segmenti orari rappresentano il tempo complessivo di erogazione del servizio scolastico. Essi non vanno considerati e progettati separatamente, ma concorrono a costituire un modello unitario del processo educativo, da definire nel Piano dell’Offerta Formativa. Le opzioni delle famiglie, riferite al tempo scuola facoltativo, vanno rese compatibili con i piani dell’offerta formativa”;
2)I due modelli offerti dall’Istituto, sia quello che prevede le 30/33 ore, sia quello strutturato sulle 40 ore, prevedono, come indicato nel POF, ore di compresenza che vengono utilizzate per attività rivolte al recupero degli alunni in difficoltà, all’integrazione delle bambine e dei bambini provenienti da paesi diversi, al supporto degli interventi educativi nei confronti delle bambine e dei bambini in situazioni di handicap o di svantaggio, ad esperienze di classe e laboratoriali di arricchimento dell’offerta formativa. Tra l’altro considerato il numero notevole degli alunni nelle classi ( dai 20 ai 27 ) e la ristrettezza degli spazi strutturali (laboratori piccoli per gruppi di circa 10-12 alunni), le suddette ore di compresenza diventano indispensabili per garantire attività curricolari obbligatorie come l’informatica. Il modello a 30 ore (comprensive di attività-mensa), nelle classi 1^ e 2^, parte dal riconoscimento di un bisogno generalizzato delle classi interessate ad avere compresenze qualificate che consentono una efficacia finalizzata ad una vera integrazione dei bambini provenienti da realtà e/o culture diverse. Questa ipotesi consente, infatti, all’interno di un progetto unitario, da un lato l’auspicata valorizzazione delle diversità e dall’altro la personalizzazione dell’apprendimento, cuore della riforma in atto. Inoltre questo modello permette un’articolazione distesa ed equilibrata dei tempi dell’insegnamento curricolare su mattine e pomeriggi. Un aumento ulteriore del tempo scuola, senza risorse aggiuntive, così come previsto già dalla circolare n.90/’04 relativa alle iscrizioni 2005/2006 -“attività opzionali predisposte dalle stesse istituzioni sulla base delle risorse professionali disponibili”-, non consentirebbe la possibilità di avere delle ore di compresenza da dedicare alla personalizzazione e all’ampliamento dell’offerta formativa.
3)L’ ”offerta” dei due modelli orari è dislocata nei plessi in risposta alla effettiva domanda pedagogica e sociale consolidatasi in questi anni, in stretto rapporto con i bisogni educativi espressi localmente (e non come criterio generale);
4)L’inserimento delle ore che il Decreto 59/2004 indica come non obbligatorie per le famiglie, inquadrate, secondo le linee precedentemente enunciate, all’interno di un modello didattico unitario, non consentirà di leggere, nel modello offerto dall’istituto, una subordinazione di momenti educativi e didattici rispetto ad altri, dal momento che queste ore vengono dal collegio considerate come approfondimento delle tematiche sviluppate nell’insegnamento curricolare, tali da essere di fatto parte integrante del progetto educativo, ivi comprese le ore di attività-mensa. Queste ultime, invero, sono da ritenersi centrali nei processi di interazione-confronto-integrazione di culture e religioni diverse, e giammai meri momenti di refezione.
Va anche rilevato che la già citata circolare 29/2004 afferma che “le opzioni delle famiglie, riferite al tempo scuola facoltativo, vanno rese compatibili con i piani dell’offerta formativa”;
I Docenti ritengono quindi necessario affermare nel momento attuale , nelle more di una evoluzione dei bisogni espressi dal territorio e della disponibilità di risorse aggiuntive, la struttura organizzativa suesposta per tutte le classi con i relativi team, orari e strutture organizzative. “Tempo pieno” (due insegnanti contitolari su una classe, 40 ore settimanali, con diverse ore di compresenza) e “Moduli” (tre insegnanti contitolari su due classi, 30 o 33 ore, con alcune ore di compresenza) con suddivisione delle discipline secondo le competenze. Tutto ciò al fine di offrire alle condizioni reali esistenti la migliore offerta formativa possibile.
Pertanto, tutto ciò CONSIDERATO,
i Docenti RITENGONO di aver deliberato l’assetto didattico-organizzativo per l’anno scolastico 2006/2007 in piena legittimità e nel rispetto della normativa vigente;
RITENGONO, inoltre, doveroso ribadire che il Collegio dei docenti è SOVRANO per quanto di sua competenza previsto dal Testo Unico e dal Regolamento sull’Autonomia, e che le delibere degli OO.CC. scolastici sono atti amministrativi definitivi, non impugnabili per via gerarchica (cioè non possono essere annullate né dal Dirigente Scolastico, né dal Dirigente del CSA, né dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, né dal Ministero), ma con ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica, così come sancito dal Consiglio di Stato (sez. II n.11114/1980).
E’, quindi, di dovere dare attuazione piena alle delibere collegiali. Ogni altro tentativo per annullare una delibera collegiale, al di fuori delle forme previste dalla normativa vigente (ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica), si ritiene illegittimo.
I Docenti, pur rispettando i vari pareri discordanti su quanto deliberato, metteranno in opera tutti gli strumenti istituzionali e giurisdizionali per difendere le prerogative e le competenze attuali del Collegio dei Docenti e i principi democratici che sovrintendono la vita della Comunità Scolastica.

Langhirano 12/12/’05 I DOCENTI