Da Sera Riccò (Genova) una lettera al governo firmata da genitori e insegnanti
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 ROMA
Signor Presidente,
Ci rivolgiamo a lei per farle presente la precaria condizione in cui si trova
la scuola pubblica in Italia.
Spero che nelle altre regioni le condizioni siano migliori, in Liguria e nella
fattispecie a Genova la situazione è molto grave; l'ultimo comunicato
del nostro dirigente scolastico ci segnala che in data 2-maggio-06 l’Ufficio
Scolastico Regionale avvisa di una decurtazione di circa 80.000,00 Euro.
Questo renderà impossibile pagare gli stipendi dei supplenti temporanei
nell'anno 2006.
In pratica i nostri bambini alle elementari saranno smistati in altre classi
creando notevoli disagi alle classi ospiti. Le faccio presente che questo succede
già da diverso tempo nella scuola media inferiore e superiore. Inoltre
questo provvedimento impedirà ai docenti supplenti di avere la possibilità
di acquisire la necessaria esperienza per l'insegnamento e avanzamenti nelle
graduatorie.
Le strutture pubbliche mancano già di materiale didattico essenziale,
come carta per fotocopie, gessi, gomma, colla, cancellini e, più in generale,
di tutto ciò che riguarda la cancelleria scolastica.
I genitori e i docenti procurano questi materiali, ormai quasi regolarmente
a causa dei continui tagli ai budget scolastici. Ci chiediamo ora: dobbiamo
anche organizzarci per sostituirci ai docenti?
I problemi che affliggono la Scuola Italiana sono molteplici e urgenti: mancanza
di strutture adeguate; scuole fatiscenti………... la prognosi
è riservata.
La cancellazione del tempo pieno ha messo in grave difficoltà quei genitori,
che lavorando entrambi, necessitavano della possibilità di mandare i
propri figli al tempo pieno.
La domanda di iscrizione in strutture che coprano cinque pomeriggi (tre dei
quali a carico delle famiglie!!!!) la settimana per l'anno scolastico 2006/2007
è talmente alta che molti bambini sono ancora alla ricerca di una Scuola
in grado di accoglierli, poiché le poche esistenti presentano lunghe
liste di attesa.
La invitiamo pertanto, nella sua qualità di rappresentante del Governo
e di noi tutti, a considerare l'istruzione dei nostri figli una priorità
per lo Stato Italiano.
La Scuola non deve essere un peso per le casse dello Stato, ma una risorsa per
il nostro futuro rappresentato dai nostri figli.
Morozzi Gisella, Timossi Andrea, seguono firme di genitori e insegnanti.