QUANDO SUONA LA CAMPANELLA
racconti di scuola

Un'iniziativa del CESP - Centro Studi per la Scuola Pubblica
a cura di P.Castello, G.Gabrielli, L.Lollini, A.Palmi, R.Puleo, S.Santuccio.
Pubblicato per i tipi della Manifestolibri
Introduzione - Indice dei racconti- Il Cesp - Il testo che lanciò l'iniziativa - PRESENTAZIONI


 

INTRODUZIONE

Questa antologia di racconti nasce in mezzo ai conflitti e alle sofferenze legati alla controriforma della scuola. In un’altra esperienza editoriale abbiamo provato a smascherare i cambiamenti imposti dal ministro Moratti a partire dal lessico della «nuova» scuola e abbiamo scritto un contro-lessico. Il registro linguistico e lo stile di alcuni interventi ci hanno fatto capire che la «gente» di scuola aveva l’esigenza e il desiderio di raccontare; forse perché narrare una storia è un antidoto all’insensatezza e all’indifferenza, ma anche un modo di elaborare in positivo la fatica dell’insegnare e del continuare ad apprendere. Abbiamo pensato che raccontare una storia potesse rendere questa fatica qualcosa di condiviso e di importante, in un momento in cui sentivamo che la scuola stava perdendo la centralità sociale e culturale che per decenni aveva avuto.
«Non c’è nessuno di noi che non abbia una esperienza, un ricordo, un vissuto sulla scuola che non lo riconduca verso un’emozione, che non gliela provochi. Qualcosa che, come dice la parola, muove, cammina dentro di noi, si mostra nel sorriso, negli occhi, nella postura, sta nell’animo, ma segna ed è segnato dal corpo, nel corpo». È stato questo il nostro invito a raccontare dalla «scuola elementare [...] il periodo dell’incantamento, del sogno della conoscenza, della magia contenuta negli apprendimenti elementari, fondativi, nelle approssimazioni al sapere e al convivere che lasciano un segno», alla «scuola superiore, quando si è presi dai compagni, dalle compagne, dall’amore, dalla lotta per definire chi siamo, se mai lo si possa davvero fare», anche per mettere in luce «le disarticolazioni potenti dei processi di mercificazione e il riemergere prepotente della dimensione classista», cercandone «le tracce negli episodi quotidiani del presente [...] quasi come antropologi – allo stesso tempo dentro e fuori dalle situazioni – di un contesto culturale in forte mutamento».
Alla nostra sollecitazione hanno risposto molti più di quanti ci aspettassimo. Autori «laureati» e non (chi scrive per mestiere, chi solo per diletto o addirittura in segreto) hanno scritto seguendo il filo conduttore, altre volte lavorando ai fianchi, producendo derive: dalla narrazione vera e propria di un fatto emblematico, alla memoria personale, al guizzo dentro l’attualità della politica scolastica con l’attenzione a quello che di essa fa soffrire o fa continuare a sperare.
Il risultato sono storie dagli esiti molto diversi, ma tutte capaci di attrarre il nostro ascolto, di interessare e commuovere.
Le abbiamo raccolte sotto il titolo Quando suona la campanella, perché il suono di una campanella di inizio e di fine lezione ha un carattere metaforico ed evocativo. La campanella segna il confine fra ciò che è stato e ciò che verrà, grazie a un percorso di apprendimento o malgrado esso. È dunque un’idea di futuro che comprende quanto di una tradizione e di una eredità avremo saputo mettere a frutto, ma anche quanto avremo dimenticato per far posto all’inconsueto e al rivoluzionario.
Il suono della campanella è tensione tra un ricordo e una aspettativa. La scuola, in questo periodo storico, ha bisogno di raccontarsi non solo con i linguaggi e i temi specifici del lavoro che in essa si svolge, ma con narrazioni di più ampio respiro, che ci mettano in contatto con le emozioni, con i sentimenti degli adulti, degli insegnanti di oggi, dei bambini che siamo stati. Se abbiamo alle spalle una memoria da narrare, possiamo avere anche un futuro, basato su una utopia di grande e profondo cambiamento.

 

 

INDICE

  • Autostrade viola. Che non si può neanche leggere di Andrea Bagni
  • Dolce stil novo di Bifo (Francesco Berardi)
  • Mi manca il mare di Maria Isabella Binetti
  • L’evacuazione di Fulvio Bozzetta
  • Ah, che bei tempi! di Pino Cacucci
  • L’autogestione vista da dentro. Diario minimo di un organizzatore di Enrico Camporesi
  • La gara di mitto di Simona Cappiello
  • Ite, missa est di Luisa Catanese
  • Prima nota sul registro di Ruggero Cesana
  • Il tic di Francesca Civerchia
  • I cinesi al liceo di Valerio Evangelisti
  • Il gesto di Maria Gabriella Frabotta
  • Se il cielo è grigio di Daniela Franchini
  • Bambini al pascolo di Manuela Giusti
  • L’ira funesta di Francesco Locane
  • Classe II B, il nostro amore è cominciato lì... di Claudio Lolli
  • Un terzo elemento di Luigi Lollini
  • La signora Corradi di Macaia
  • La gazzella ferita di Remo Marcone
  • Il Club degli Azzoppati Felici Pochi di Alberto Melis
  • Il grande passo di Emanuela Nava
  • La vergogna nelle scarpe di Cristiano Nocente
  • Lo sfogo di Enrico Paselli
  • Lettera dei genitori dell’extraterrestre Lusad alla famiglia italiana che avrebbe dovuto ospitare alla pari la loro creatura di Bianca Pitzorno
  • La giovane maga di Renata Puleo
  • Bambole di Renata Puleo
  • La mia mano sinistra di Simona Robbiati
  • Pluriclasse, anni ’70 di Silvana Ronco
  • Acilia di Laila Scorcelletti
  • Passaggi di Stefano Tassinari
  • Neanche di fronte all’evidenza di Alessandra Teatini
  • Il signore della qualità di Fabio Tittarelli
  • G. o dell’ora di Gabriella Tull
  • In principio era il limografo di Sergio Viti
 

 

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica, nasce nel 1999 per iniziativa di lavoratori della scuola di area Cobas.
L’intento è quello di affiancare all’attività politica e sindacale una riflessione culturale e didattica sulla scuola aperta ai genitori, agli studenti, a tutti i cittadini, realizzata attraverso seminari, convegni, corsi di aggiornamento e pubblicazioni.
I principi di riferimento del CESP sono la difesa di una scuola pubblica statale, l’opposizione alle vecchie e nuove forme di privatizzazione e di mercificazione del sapere, la lotta ai processi di aziendalizzazione che stanno avanzando da alcuni anni a ritmi inediti e preoccupanti.

Tra le ultime pubblicazioni ricordiamo:

  • Scuola-azienda e istruzione-merce, 2000
  • Vecchi e nuovi saperi, 2001
  • Crescere nel tempo pieno. Far crescere il tempo pieno, 2003
  • Non abbiamo «tempo pieno» da perdere, 2004
  • Ogni scolaretta sa che… Controlessico della scuola ai tempi della «riforma Moratti», 2004
  • Memorie di «classe». Lavorare a scuola con le fonti orali per leggere il mondo contemporaneo, 2005

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