Conferenza stampa sulla giornata di sabato 31 a Bologna

La protesta dei genitori ed insegnanti va avanti, bisogna essere decisamente vigili, attenti e non demordere, non mollare mai la presa, inoltre anche vincendo a Bologna, non si vince la partita, poiché siamo sempre legati ad una finanziaria. La battaglia è sì locale, ma anche nazionale e, a questo proposito abbiamo fatto sapere che, con il motto "Bologna chiama Italia", sabato 21 Aprile dalle 10 alle 17 (sede da stabilire in base alle adesioni) ci sarà un incontro di tutti i genitori e docenti che accoglieranno l'invito a lottare per una scuola pubblica di qualità, cancellazione della riforma Moratti con ripristino della normativa preesistente, garanzia di avere una legge chiara che garantisca il TP come un diritto, garantire maggiori risorse alla scuola pubblica, onde evitare delle emorragie dalla scuola pubblica alla privata laddove il bacino di utenza ha un ceto economicamente alto (una mamma delle dice che lei fa fatica a coinvolgere i genitori, i quali, hanno già ventilato che se ci saranno problemi, porteranno i figli alla scuola privata).
E' stato confermato il sit-in del 31 Marzo alle ore 15 a S. Lazzaro che non vuole né impedire né rovinare l'inaugurazione della Mediateca da parte del Presidente del Consiglio Prodi, ma semplicemente intercettare il presidente del Consiglio per ricordargli, con una lettera-volantino, quello che è stato scritto a pag. 227 del Programma dell'Ulivo della campagna elettorale. E' stato promesso di "investire sulla scuola e non investire la scuola". Magari ricordare anche a Prodi che i suoi figli ed i suoi nipoti hanno frequentato il TP e che tutti ne erano contenti, almeno per questo dovrebbe difenderlo!
Ci sarà poi la staffetta (lenzuolo in difesa del TP che verrà passato alle scuole che aderiranno) che, causa vacanze, inizierà dopo l'11 Aprile. Ogni scuola sceglierà il modo migliore, ma visibile, di mobilitazione: passeggiata sulle strisce e distribuzione volantino, sciopero in bianco, occupazione, festa con genitori, ecc.
Molto probabilmente inizieranno i lavoratori e genitori della scuola Silvani, poi la scuola Bottego. In queste scuole i docenti faranno una giornata di didattica alternativa: cioè riflessione insieme ai bambini su quello che è per loro la scuola, come la vivono, come la vogliono e, dopo le 16.30, faranno fermare i genitori per allargare la riflessione anche a loro. Per ora le scuole che hanno reso noto oggi, perché presenti alla conferenza stampa, l'adesione sono: Zamboni, Longhena, Silvani, Bottego, Chiostri, Mattiuzzi Casali, Romagnoli, Don Minzoni, S. Lazzaro. Ci si augura che il numero delle scuole aderenti possa aumentare.
La situazione nella scuole pubbliche bolognesi e italiane si sta aggravando moltissimo in questi giorni anche perché, avendo finito i fondi giacenti per altre spese o le riserve, i dirigenti non riescono più pagare i supplenti e molti D.S. hanno deciso di nominare solo se le assenze superano già di partenza i 4/5 giorni, altrimenti o utilizzano le compresenze, o gli insegnanti di sostegno o dividono i bambini tra le varie classi presenti. Ciò sta accadendo in questi giorni sia alla scuola Zamboni che alla scuola Chiostri (noi sappiamo questi perché erano presenti alla conferenza stampa). Laddove c'è il modulo, il problema si aggrava maggiormente nei pomeriggi in cui mancano alcune classi in cui mandare i bambini.. Qualcuno sta addirittura pensando, in estremis, di chiamare i genitori perché vadano a scuola a prendere i bambini causa assenza docenti. In questo caso la legge 626 sulla sicurezza a che serve?
La scuola, per mancanza di fondi, è in ginocchio come non era mai successo prima! Stanno saltando tutti i recuperi ed anche alcuni progetti. Da notare che in questa situazione non sta soffrendo solo il tempo pieno ma anche il modulo.
Alla scuola Fiorini dell'11 Circolo di BO, scuola notoriamente a modulo ma che per andare incontro alle esigenze delle famiglie ha attuato un decente "40 ore", è stato tolto un posto in organico di diritto, per cui non possono più realizzare neppure lo "spezzatino", a fronte del 4,3% di alunni disabili e 16% di stranieri. Docenti e genitori dell'11 Circ. didat. hanno scritto una lettera di protesta all'USR, al USP e oggi l'hanno avuta anche i giornali.
Io ho fatto sapere che noi alle Romagnoli (Pilastro) siamo già con classi di 60-70% di stranieri e anche 4/5 disabili per classe!!, vedi le attuali terze. Ho fatto anche presente che, per sopperire ai tagli attuati anche alla sanità, sto facendo esercizi di logopedia, avendo fatto un esame di glottologia all'Università secoli fa, ai miei alunni disabili che non possono usufruire delle sedute dalla logopedista dell'ASL.
Pensate l'assurdità!!! La cosa positiva di questa situazione è che c'è maggiore cooperazione tra genitori, docenti e dirigenti nell'analizzare bene il bilancio e nel trovare il modo migliore per reperire i fondi per pagare i supplenti ed i progetti.
Alla scuola di S. Lazzaro, stanno già utilizzando i soldi delle feste, pesche, ecc..... Sempre qui, addirittura mancano fisicamente le strutture, le aule dove mettere 56 bambini, forse faranno prefabbricati o baracche!!!!
Parola d'ordine: non mollare finché non ci viene garantita la legge sul tempo pieno.
Una mamma ha anche detto: Questo governo sta deludendo i tanti giovani (alla camera i voti del Centro Sinistra erano pervenuti maggiormente dai 18enni) che l'hanno votato proprio perché avevano messo nel programma che avrebbero investito sulla scuola per eliminare gli obbrobri della riforma Moratti.
Un'altra mamma ha proposto di raccogliere tutti i bilanci degli istituti, sono atti pubblici, analizzare le situazioni per vedere a che punto siamo e capire cosa si può fare.
Inoltre, ricordiamo l'assemblea di sabato 31 Marzo del Coordinamento Nazionale in Difesa del Tempo Pieno e Prolungato dalle 9,45 alle 13 per stendere i documenti da inviare agli organi di stampa e di informazione e poi partecipare alla festa-protesta di S. Lazzaro.

Maddalena