Un resoconto della riunione bolognese dell'Ulivo sulla scuola

Ecco una relazione sui punti salienti (secondo me!) e soprattutto alcuni stralci degli interventi che hanno toccato il tema del Tempo Pieno.

L’incontro è stato aperto dal responsabile regionale Risorsa Scuola, Fulvio Ramponi, con un bell’intervento in politichese puro.

Rosanna Facchini, ispettore ministeriale, con un intervento vibrato, ha sottolineato l’esigenza di dare le maggiori entrate di cui si parla in questi giorni alla scuola e l’assoluta necessità di allinearsi all’Europa per quanto riguarda la percentuale di PIL destinato all’Istruzione pubblica.

Ha rivendicato l’importanza del tempo pieno come tempo necessario all’apprendimento e la sua natura di volano economico nelle regioni dove ha una presenza storica come l’E-R per l’energia e il tempo che rende disponibile alle attività lavorative.

Ha ricordato inoltre un anniversario: nel 2008 il Documento di Mongardino, che sancì la nascita del tempo pieno, “compirà” 40 anni ( !!!!!!).

Cito dal suo intervento:“….Il 60% di tempo pieno a Bologna non ce l’ha regalato nessuno, abbiamo lottato per 40 anni per averlo e conservarlo…”

Per quanto riguarda il discorso sulle autonomie scolastiche messo in campo nella sua introduzione da Fulvio Ramponi, ha sottolineato che “….la libertà deve essere nelle scuole, non delle scuole…”


Paolo Rebaudengo, assessore Provincia di Bologna, ha aperto il suo intervento dicendo, e affermano di averlo detto anche al Ministro Fioroni, che “……se non ci daranno quello che vogliamo, faremo i pullman anche per andare a Roma a lottare per il tempo pieno così come siamo andati a Roma a lottare contro la legge Moratti. Farlo con un governo amico è più complesso, ma siamo disposti a farlo…”

Secondo Giancarlo Sacchi, coordinatore regionale Gruppo Scuola della Margherita, siamo di fronte a una mutazione antropologica nel sistema scolastico e formativo.

Fino ad ora il sistema è stato fondamentalmente centralistico, ora proviamo a ragionare in termini di sviluppo dei sistemi locali.

Sacchi definisce questo cambiamento una rivoluzione copernicana.

Continua ricordando che stiamo assistendo al più grande pensionamento di docenti, nei prossimi tre anni, mai avvenuto nella storia della scuola italiana con la conseguente esigenza di lavorare su una nuova identità degli insegnanti che prenderanno il posto di coloro che si accingono al pensionamento.

Fa sua l’affermazione già circolata alla due giorni di Modena, durante l’incontro fra Ds e Margherita, sul tema di una politica comune sulla scuola per il fondando Partito Democratico, IL FUTURO NON E’ PIU’ QUELLO DI UNA VOLTA.

A questo punto sono intervenuta come rappresentante del coordinamento sul tempo pieno dicendo che saremo un pungolo, una spina nel fianco dei partiti di governo per ricordare loro il programma dell’Ulivo che prevede una legge che regoli il tempo pieno e più risorse alla scuola pubblica.

Riprendendo la frase fatta sua da Sacchi, ho detto che forse il futuro non sarà più quello di una volta, ma il presente assomiglia tanto al passato se dopo quasi 40 anni dal Documento di Mongardino, dobbiamo, come abbiamo fatto in massa venerdì scorso, scendere in piazza per difendere il tempo pieno!

L’Assessore Milli Virgilio ha parlato ampiamente delle difficoltà di tenuta del modello di welfare emiliano e bolognese nello specifico a causa dell’aumento dei migranti, dell’incremento della natalità e del costante aumento degli anziani.

Mi è parso interessante il passaggio nel quale la Virgilio, a proposito del discorso di Fioroni sulla mancanza di tp allo Zen, ne rigettava completamente i presupposti e portava all’attenzione degli astanti il problema che presto il governo si troverà ad affrontare nel calibrare le risorse fra chi non ha ( lo Zen appunto ) e realtà come Bologna che hanno già percentuali d’eccellenza per nidi, scuole d’infanzia, tempo pieno, ma non per questo possono essere trascurate nel riparto delle risorse.

Sandra Soster, segretaria FLC-CGIL di Bologna, ha fatto un intervento d’alto profilo. Ne riporto alcuni passaggi: “…educazione e lavoro come agenti di cambiamento e motori forti di giustizia sociale….occorre ribadire la visione valoriale così marcata nel programma dell’Ulivo…crisi della genitorialità….rapporto di delega alla scuola, non di vera fiducia…appalto secco alla scuola dell’educazione dei figli che è sempre più evidente….ridare un senso ai fondamenti, alla scuola dell’infanzie e alla scuola primaria…..abbiamo bisogno di un nuovo febbraio pedagogico, se no è Padoa Schioppa che comanda….ridare dignità e valore sociale al mondo della scuola….siamo perennemente all’emergenza,alla difesa, al tamponamento….gli scricchiolii del seppur forte welfare dell’E-R sono molto evidenti…l’unico intervento della Finanziaria sulla scuola è stato quello sull’assunzione dei precari…taglio al Ministero dell’Istruzione pubblica per un totale di 4,5 mld….”

Infine ( non perché fosse finito l’incontro, ma perché alle 19,30 me ne sono andata!) Anna Pariani, responsabile regionale dei DS consulta “Gianni Rodari”, è intervenuta sul tema delle risorse alla scuola pubblica, un tema fondamentale nel programma dell’Ulivo che, secondo la Pariani, ha mosso molti consensi, soprattutto fra i giovani, spostando una considerevole quota di voti alla Camera.

Mi spiace per la lungaggine della relazione ( non ho il dono della sintesi!), spero che qualcuno avrà voglia di leggersela tutta e, ai miei venticinque lettori che sono arrivati fino a qui posso dire che quasi tutti hanno parlato di tempo pieno e del suo valore, ma devo anche dire che mentre parlavo mi guardavano con quel sorriso di condiscendenza che da parte dei partiti si riserva ai movimenti!!

Ciao, Marina.