di Alice Loreti
Le Rsu invitano i precari
a denunciare i presidi, per risolvere il «vergognoso stato di illegalità
nel quale versano le scuole bolognesi». Supplenti non chiamati o non retribuiti,
bambini divisi in classi parallele o riuniti in palestra e «vigilati come
bestiame», non sono più singoli casi ma «il normale funzionamento
dell’intero sistema scolastico».
Per trovare una soluzione, i rappresentanti sindacali eletti nelle scuole della
provincia di Bologna, si sono auto-convocati venerdì in una riunione
presso la scuola media Irnerio. «Non possiamo coprirci gli occhi in attesa
di tempi migliori- spiega Luca Castrignanò, Rsu della scuola media Rodari-Jussi
di S. Lazzaro- molte scuole hanno anticipato con le proprie disponibilità
di cassa le spese eccedenti i budget assegnati per il pagamento dei supplenti.
Oggi è in discussione la possibilità di ottenere il rimborso di
tali cifre e, per il futuro, le somme assegnate sono ridicole». Dalla
riunione di venerdì, è uscito un documento in 5 punti, sottoscritto
da 43 rappresentanti di 26 scuole, che sarà sottoposto a tutti gli istituti
bolognesi. Tra le misure proposte, «sollecitare i precari non retribuiti
ad intraprendere un’ingiunzione di pagamento contro i dirigenti scolastici,
che a loro volta avvieranno azioni legali contro i superiori», fino ad
arrivare al ministero. «In parte è già stato fatto- commenta
Sandra Soster, segretario Cgil Scuola- due mesi fa i presidi di molte scuole
di tutti gli ordini si sono auto-denunciati al Prefetto. Se i supplenti non
vengono pagati, si è tutti passibili di finire davanti al Giudice del
Lavoro».
La seconda misura, «sollecitare i genitori i cui figli sono stati divisi
in altre classi, a presentare formale esposto alla Procura della Repubblica».
Gli insegnanti a cui viene richiesto «in forma d’obbligo per emergenza»
di sopperire all’assenza di un collega con ore di straordinario, devono
«chiedere un esplicito ordine di servizio, successivamente impugnabile».
Così come «un ordine di servizio deve essere richiesto quando un
docente è costretto ad accogliere alunni di altre classi, violando le
norme di sicurezza della legge 626». Infine, «vogliamo sollecitare
le associazioni di disabili ad intervenire in tutti i casi accertati di utilizzo
improprio degli insegnanti di sostegno», come jolly tappabuchi fuori dalle
loro classi. «Il dirigente scolastico è obbligato per legge a chiamare
i supplenti, se l’assenza di un suo docente supera le due settimane- chiosa
Soster- agisce quindi attraverso le norme dello Stato. Se non può farlo
per mancanza di fondi, è lo Stato a truffare se stesso».