Mozioni, interventi,
volantini...
copiare, prendere coraggio e cogliere idee
L’assemblea dei lavoratori dell’I.C. 11 di Bologna | AI LAVORATORI della SCUOLA ALLA D.S. dell’I.C. 11 BOLOGNA ALLE OO.SS. di CATEGORIA AL PRESIDENTE del QUARTIERE S. DONATO AI GENITORI DEGLI ALUNNI AGLI ORGANI d’INFORMAZIONE L’assemblea dei lavoratori
dell’I.C. 11 di Bologna Questo attacco comporterà: Questi tagli di personale e di risorse, questa folle logica al risparmio
avranno pesanti ripercussioni nelle attività di: La scuola sarà certamente peggio qualificata con meno personale
docente, meno personale ATA, elevato numero di alunni per classe (anche
35 per le scuole superiori). Inoltre, l’art. 71 della Legge “Brunetta” punisce pesantemente i lavoratori pubblici che si ammalano, arrogandosi il diritto di giudicare lo stato di bisogno. Per tutti questi motivi, l’assemblea della
scuola PROCLAMA lo STATO DI AGITAZIONE di tutti i lavoratori e la PARTECIPAZIONE
a TUTTE le INIZIATIVE di PROTESTA Bologna, 9 Settembre 2008 |
L’Assemblea di tutto il Personale del 1°Circolo Didattico di S.Lazzaro di Savena – BO ai genitori | PERCHÉ COLPIRE IL CUORE
DELL’ECCELLENZA SCOLASTICA ITALIANA ? Nelle più
recenti indagini europee la Scuola dell’Infanzia e Primaria pubblica
italiana è risultata ai primi posti delle graduatorie. LEGGE 6 Agosto 2008, n.133 DECRETO-LEGGE 1 Settembre 2008, n.137 Fatte le debite considerazioni e i debiti conteggi, si può riassumere tutto ciò in queste semplici cifre:
Quale ricaduta avrà tutto ciò sugli alunni del futuro prossimo ? Impoverimento culturale Impoverimento dell’offerta formativa Riduzione del tempo - scuola In considerazione di questi deplorevoli provvedimenti: il personale scolastico del 1°Circolo, da sempre particolarmente sensibile alla formazione dei bambini e storicamente impegnato da almeno 30 anni nella realizzazione di una scuola pubblica di grande qualità, promuoverà varie iniziative da attuare nelle prossime settimane (sit-in, manifestazioni, assemblee) e chiede il sostegno, la solidarietà e la partecipazione di tutti i genitori S.Lazzaro di Savena, 8/09/2008 |
Mozione dei docenti dell’IC Roiano Gretta di Trieste | 11 settembre 2008 I docenti dell’IC Roiano Gretta riuniti in assemblea sindacale
il giorno 11 settembre 2008 dichiarano: L’assemblea richiede quindi l’abrogazione della norma del maestro unico, il ritiro delle misure punitive per i dipendenti malati e una svolta nei finanziamenti dedicati alla scuola pubblica che permetta di operare con dignità e qualità. L’assemblea sindacale insegnanti IC Roiano Gretta all'unanimità |
Le insegnanti della scuola elementare “Tito Speri” | PER FAVORE NESSUNO DICA ALLA MINISTRA GELMINI CHE…. Con il decreto di agosto, tornano i voti in pagella in tutte le materie, il voto in condotta determinante ai fini della promozione, lo studio dell’educazione civica, si alza di 1 punto il rapporto alunni/docente (si arriverà a regime, a 33 alunni per classe!), gli istituti con meno di 500 alunni saranno tagliati o accorpati (solo nella nostra regione chiuderanno 121 scuole), e se ciò non dovesse bastare…SI REINTRODUCE con il decreto-legge n. 137 del 1° settembre scorso pubblicato a sorpresa, senza nessun dibattito, il ritorno al maestro unico nelle classi delle elementari e la riduzione dell’orario di lezione a 24 ore settimanali. L’eliminazione di fatto di un’esperienza di collaborazione, pluralità e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata con il Tempo Pieno Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola? L’IMPOSSIBILITA’ di suddividere le materie in aree disciplinari tra diversi docenti: la maestra/o unico dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà sapere tutto di tutto!; L’IMPOSSIBILITA’ di impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, in particolar modo nei confronti dei bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia, alle problematiche dei bambini, L’IMPOSSIBILITA’ di effettuare esperienze didattiche nel territorio, musei, aule didattiche, manifestazioni sportive…; L’IMPOSSIBILITA’ di una didattica di recupero e di arricchimento perché sparirebbe la compresenza e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento. COSA SIGNIFICA IN TERMINI DI POSTI DI LAVORO? Un taglio nella scuola elementare di 83,114 maestre/i. Un taglio complessivo a seguito di questa “riforma” nella scuola di circa 131.000 posti di lavoro tra personale ATA e docenti. Ma Il ministro promette che la riduzione delle ore di lezione sarà un bene perché “non solo manterremo il tempo pieno ma riusciremo a migliorare il servizio estendendolo a un numero maggiore di classi“ (dispone di una bacchetta magica o pensa di affidare il servizio a operatori privati trasformandolo nel vecchio doposcuola, cioè in un parcheggio per bambini ? E su chi ricadranno le spese: forse sulle famiglie?). Ma il ministro garantisce che “la qualità della scuola non diminuirà” (anche se verranno chiuse o accorpate le scuole con meno di 500 alunni, il numero degli alunni per classe aumenterà, le insegnanti non potranno più seguire i bambini con la dovuta attenzione, le uscite didattiche non saranno più possibili). Ma il ministro dice che vuole trasformare le scuole in Fondazioni ( gestite come le Aziende da un Consiglio di Amministrazione misto privato e pubblico?), e che “non dobbiamo avere paura” perché anche questo sarà un bene per tutti. Ma il ministro dice ai 115.000 insegnanti precari e ATA di stare tranquilli perché “stiamo studiando (lei Gelmini, Brunetta e Sacconi), nuove figure professionali sia dentro che fuori la scuola” , magari come guide turistiche (ipotesi ventilata!). MA Il ministro ci assicura che l’insegnante unico sarà un bene “perché il bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica” (evidentemente ritiene che la presenza di più punti di riferimento lo confondano! E allora, per favore, nessuno le ricordi che generalmente ogni bambino ha almeno due genitori come punto di riferimento…potrebbe, per decreto… eliminarne uno!!! Questo disastro a spese, della nostra scuola, la cui qualità è riconosciuta a livello internazionale, non si deve compiere! Invitiamo tutti a prendere coscienza di quanto sta accadendo e a trovare momenti unitari di confronto, discussione ed iniziativa. Milano 8 settembre 2008 |
I Docenti dell’IC 9 di Bologna | Al Ministro della Pubblica Istruzione Gentile Signora Ministro,
1. Insegnante unico e 24 ore nella scuola primaria Questo modello scolastico è ben presente nei nostri ricordi sia
personali che professionali. Era forse già deficitario in una società,
come quella di quarant’anni fa, che non conosceva l’immigrazione
comunitaria ed extracomunitaria, le separazioni ed i divorzi, l’esigenza
di fornire l’occasione di un riscatto sociale a chi era in situazioni
di svantaggio socio-culturale, e che relegava i bambini certificati o
difficili nelle classi differenziali. Ventiquattro ore con un solo insegnate
“tuttologo” erano forse già non sufficienti quando
si insegnava solo “a leggere, scrivere e far di conto” e non
si parlava ancora di inglese, informatica, educazione all’affettività,
alla cittadinanza, ambientale, stradale, ecc. ecc.
Riteniamo che una scuola pubblica e di qualità debba essere per
tutti e per ciascuno. Riteniamo inoltre che una scuola così “riformata”
non sia in grado di adempiere pienamente a quanto sancito dalla nostra
Costituzione, cioè di concorrere a “rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà
e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana”. 2. Valutazione finale nella scuola secondaria di primo grado L’articolo 3 del decreto 137/2008 abroga la collegialità
del Consiglio di classe nel “bocciare” uno studente, dando
individualmente al singolo docente di ogni disciplina la possibilità
di farlo. Bologna, 11 settembre 2008 - I Docenti dell’IC 9 di Bologna |
Collegio dei Docenti della Scuola Media Statale "V. Centurione" in Genova | Il Collegio dei Docenti della Scuola Media Statale "V.
Centurione" in Genova, convocato dalla D.S.
il giorno 8 settembre 2008, ha approvato all'unanimità insieme ai
colleghi ATA la seguente mozione: "Prendendo atto dei due Decreti Legge estivi (n.112 del 25 giugno 2008 e n.137 del primo settembre) sbrigativamente emanati dal Governo nel quadro della Legge Finanziaria, valutiamo la gran parte delle disposizioni in esso contenute estremamente negative sotto due punti vista, che non possono essere separati: il pericoloso peggioramento della qualità del servizio di Istruzione Pubblica e quello del riconoscimento del nostro lavoro, sia di ruolo che precario. Sotto questi profili giudica francamente sconsiderati almeno i seguenti punti: - un taglio arbitrario degli organici superiore ai 100 mila docenti e 47 mila ATA entro il triennio - la riduzione generalizzata ed ulteriore del tempo scuola e degli insegnanti di sostegno - la ridicola reintroduzione del "maestro unico" - il crescente finanziamento alle scuole private Per tale motivo, nei prossimi giorni -che precedono la conversione in Legge-, si riserva di elaborare con colleghi, genitori e associazioni una mobilitazione che porti a visibili azioni di protesta, sciopero incluso, fino alla profonda revisione di detti Decreti e delle logiche che li ispirano." Totale dell'organico nominato ad oggi: docenti 79; ata 19 |
Il collegio dei docenti del Circolo Didattico Sestri | Al Consiglio di Circolo Sestri, A tutte le Direzioni Didattiche e Istituti comprensivi di Genova Alla Direzione Regionale di Genova A tutte le OO.SS Cgil Cisl Uil Snals GILDA COBAS Il collegio dei docenti del Circolo Didattico Sestri convocato il 11.09.08 preso atto dei due decreti legge estivi (n. 112 del 25 giugno 2008 e
n. 137 del primo settembre) frettolosamente emanati dal governo nel quadro
della legge finanziaria valuta la gran parte delle disposizioni in esso
contenute estremamente negative sotto molteplici punti di vista. 1) Il maestro unico e tuttologo mortifica le specializzazioni nelle didattiche specifiche delle discipline che i docenti hanno acquisito nel corso della carriera lavorativa. Una scarsa specializzazione disciplinare porterà alla banalizzazione della didattica e al disprezzo delle potenzialità d’apprendimento del bambino. La figura unica dovrà gestire le 24 ore di lezione in cui i tempi della didattica torneranno ad essere ristretti e compressi e non rispettosi dei ritmi d’apprendimento degli alunni. 2) Il maestro unico priva i bambini dell’opportunità di formarsi confrontandosi con una pluralità di figure e ciò è un ridicolo anacronismo in una società in cui l’educazione alla mobilità e all’adattabilità al cambiamento viene indicata come valore necessario anche dalla stessa classe politica. 3) La scomparsa della contitolarità e della contemporaneità è allo stesso tempo scomparsa non solo delle opportunità di ampliamento dell’offerta formativa, ma anche della possibilità di dedicare tempi agli alunni in difficoltà, di curare l’integrazione degli alunni stranieri, di offrire approfondimenti culturali attraverso uscite didattiche e gite d’istruzione. 4) Il maestro unico non potrà più gestire i modelli organizzativi attuali ( tempo pieno e modulo). In particolare vogliamo denunciare la confusione che il DL sta creando facendo coincidere le diciture “tempo scuola” e “ tempo pieno”. Il tempo pieno non è un servizio alle famiglie per la custodia dei bambini, ma è un servizio al bambino futuro cittadino adulto e al suo diritto ad essere formato in una scuola in cui il tempo scuola è tempo di qualità e, in quanto tale, deve essere gestito da personale docente. Il Collegio inoltre vuole esprimere la propria indignazione di fronte alla prospettiva del ponderoso taglio all’organico docente e ATA programmato per il prossimo triennio che porterà disastrose conseguenze sulla scuola pubblica. (votata all'unanimità) |
Insegnanti (collegio docenti) dell’Istituto Comprensivo di Cernusco Lombardone | Nel pomeriggio di Martedì 9 settembre le insegnanti
dell’Istituto di Cernusco Lombardone hanno
improvvisato un banchetto-picchetto per raccogliere firme contro la reintroduzione
del maestro unico, fuori dalla scuola Media prima di riunirsi per il Collegio
Docenti. Nel giro di una ventina di minuti sono state raccolte 78 firme ed è nata l’idea di presentare una mozione al Collegio dei Docenti. Ecco il testo della petizione: "CONTRO IL MAESTRO UNICO Il collegio docenti ha poi approvato al seguente mozione: Gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Cernusco Lombardone si dichiarano preoccupati per la reintroduzione del maestro unico per le seguenti motivazioni:Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni. Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine. Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci. Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi. Inoltre il taglio di insegnanti di scuola elementare sarebbe molto elevato. La mozione ha visto contrari solo 9 docenti sul totale (122) dei presenti al Collegio Docenti in seduta plenaria |
Le automobili delle maestre del Tempo Pieno delle scuole elementari di Concorezzo | Oggi a Concorezzo, 1° giorno
di scuola, abbiamo posteggiato le macchine lungo tutta la scuola nostra
e le abbiamo sommerse di cartelli. La ds ha telefonato ai bidelli spaventatissima
per dire loro di toglierli perché quelli di cl avevano chiamato in
direzione per denunciare il grave reato commesso. I bidelli si sono rifiutati,
noi pure. I cartelli sono rimasti fuori fino alle 2, ora in cui siamo andate
a casa. Abbiamo volantinato a tappeto, sia elementari che materne. Inshallah! Vi incollo il volantino rivisto dalla mia scuola. La restaurazione del “maestro unico” Dal 1 settembre 2008 è entrato in vigore il Decreto 137 che introduce il voto in condotta, la valutazione numerica e il “maestro unico” nella scuola elementare. Cosa significa in termini di didattica il “maestro unico” Il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le discipline in 24 ore settimanali .(4 ore al giorno per 6 giorni la settimana oppure meno di 5 ore al giorno per 5 giorni la settimana). Ormai sono trent’anni che questa figura è stata superata definitivamente. La pluralità docente ha rafforzato lo spirito di collaborazione e ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare. E’ POSSIBILE SAPERE TUTTO e INSEGNARLO IN COSI’ POCO TEMPO? Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine, senza più occasione di confronto. IL RIFERIMENTO DIVENTA UNICO, SENZA POSSIBILITÀ DI CONFRONTARSI A PIÙ VOCI, ANCHE PER I GENITORI. Per evidenti questioni di sicurezza con la normativa attuale, LA CLASSE INTERA NON PUÒ USCIRE DALLA SCUOLA accompagnata da una sola insegnante. Addio musei, visite guidate, rassegne teatrali, viaggi di istruzione, attività sul territorio … SENZA COMPRESENZE non sarà più possibile organizzare per alunni/e attività a piccoli gruppi di potenziamento, di recupero, di integrazione; con un solo insegnante per tutto il tempo scuola non sono possibili nemmeno attività di laboratorio con metà classe, come nelle aule di informatica o per attività scientifiche ed espressive. Le famiglie dovranno riorganizzare il proprio tempo per far fronte alla mancanza di mense e pomeriggi. Il servizio mensa potrebbe essere gestito dal personale estraneo alla relazione educativa e potrebbe tornare IL VECCHIO DOPOSCUOLA che NON E’ CERTAMENTE IL NOSTRO TEMPO PIENO !!! ( strutturato su 40 ore, con 2 insegnanti e almeno 4 ore di compresenza) SIAMO PREOCCUPATE PER IL FUTURO IMMEDIATO DELLA SCUOLA PUBBLICA. I motivi di questa restaurazione NON sono di natura pedagogica ma di mero controllo e riduzione della spesa pubblica ! Bisogna fare al più presto qualcosa, altrimenti sarà troppo
tardi. Le maestre del Tempo Pieno delle scuole elementari di Concorezzo |
Comitati di Osio (BG) lanciano un calendario di banchetti per raccolta firme | OSIO SOTTO DICE NO AL MAESTRO UNICO
E SI MOBILITA il portavoce |
Mozione Collegio docenti e Consiglio di Circolo del 49° Circolo didattico di ROMA | Ai Consigli di Circolo delle scuole dell’XI
Municipio, Roma All’A.S.A.L. - Associazione Scuole Autonome del Lazio, Roma Al Ministero della Pubblica Istruzione On.le Ministro Maria Stella Gelmini, Roma MOZIONE DEL CONSIGLIO
DI CIRCOLO del 49° CIRCOLO DIDATTICO di ROMA Il Consiglio di Circolo del 49° Circolo Didattico “Principe
di Piemonte” esprime la propria contrarietà all’articolo
4 del Decreto Legge n.137 del 01 settembre 2008 che prevede la costituzione
di classi con orario di 24 ore settimanali affidate ad un unico insegnante.
Roma, 10 settembre 2008 |
Sciopero bianco Ist. Comprensivo di Briatico | Briatico, 09/09/2008 Mercoledì
17 cm, ore 9,30/11,30,salvo contatti con codesto centro, si dovrebbe (per
iniziativa docenti – genitori), svolgere manifestazione contro maestro
unico sottoforma di sciopero bianco solo nostro istituto comprensivo con
la finalità di educare alla legalità ovvero come fare sciopero. f.to Il Dirigente Scolastico |
L’Interclasse Docenti della Scuola Longhena - Bologna | GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA LONGHENA
RESPINGONO:
- il decreto 137 del 1/9/08 del ministro Gelmini che demolisce la scuola
pubblica statale • NO AL MAESTRO UNICO E’ un ritorno alla scuola degli anni cinquanta-sessanta quando
era richiesta solo un’alfabetizzazione di massa, ora le allieve
e gli allievi sono incalzati da mille stimoli e conoscenze, come potrebbe
un unico “maestro tuttologo” soddisfare tutte le nuove esigenze
di apprendimento? • NO AI TAGLI (131.000 posti in meno), perché significano: • NO ALLA VALUTAZIONE IN NUMERI Chiediamo ai genitori solidarietà e partecipazione alle iniziative
di protesta |
LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE del Collegio dei docenti dell'Istituto comprensivo Roli di Trieste | LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE E AI CITTADINI
Negli ultimi giorni avrete certamente appreso dai giornali o dalla televisione
che il Consiglio dei Ministri, attraverso un decreto legge, ha stabilito,
a partire dal prossimo anno scolastico, Oggi la scuola elementare, tanto quella a modulo che quella a tempo pieno, è fondata: • sul lavoro collegiale e progettuale degli insegnanti, IL RITORNO AL MAESTRO UNICO FAREBBE ARRETRARE LA SCUOLA DI TRENT’ANNI: • L’insegnante tornerebbe ad essere solo con la sua classe,
dovrebbe insegnare in 24 ore settimanali, tutte le materie, non potrebbe
svolgere attività per gruppi, nè attività di laboratorio,
non potrebbe fornire l’aiuto necessario ai bambini con problemi
di apprendimento, non potrebbe effettuare uscite didattiche nel territorio,
non potrebbe confrontarsi con altri colleghi. SAREBBE QUESTA LA SCUOLA EUROPEA DI CUI TANTO SI PARLA? Noi docenti non possiamo assistere inerti all’ affossamento di
una scuola che abbiamo contribuito a costruire e che viene riconosciuta
universalmente valida. IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO GIANCARLO ROLI |
VENEZIA MOZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO del CD S.GIROLAMO | CIRCOLO DIDATTICO S.GIROLAMO, VENEZIA MOZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO Il Consiglio di Circolo S.Girolamo esprime la propria contrarietà
all’articolo 4 del Decreto Legge n.137 del 01 settembre 2008 che
prevede “Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo
64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” la costituzione nella scuola
primaria di classi con orario di 24 ore settimanali affidate ad un unico
insegnante. Il Consiglio di Circolo S.Girolamo ritiene che affidare le classi ad un unico insegnante comporterà: - la mancata suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti:
“il maestro unico” dovrà insegnare tutte le materie
per tutto il programma previsto nei 5 anni con ripercussioni negative
sulla didattica e sugli apprendimenti. È evidente che la restaurazione del “maestro unico” annulla di fatto il Tempo Pieno. D’altronde l’esperienza del Tempo Pieno è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità docente si è affermata per tutta la scuola italiana. Per i suddetti motivi il Consiglio di Circolo si dichiara fermamente contrario all’introduzione del “maestro unico”, si impegna a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarla e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica e invita da subito i genitori e gli insegnanti del Circolo ad indire assemblee di plesso per informare e discutere il da farsi. approvato all’unanimità |
Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo di Malalbergo e Baricella | Al Ministro della Pubblica Istruzione Al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ai membri del Consiglio d’Istituto dell’ I.C di Malalbergo e Baricella Il Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo di Malalbergo e Baricella
riunitosi in Altedo il giorno giovedì 18 settembre 2008 |
Il Collegio dei Docenti dell'I.C. “Lucio”, Muggia (TS) [bozza] | Al Presidente della Repubblica
Italiana Giorgio Napolitano Il Collegio Docenti dell’I.C. “Giovanni Lucio” di
Muggia (Trieste) presa visione del D.L. 1 settembre 2008 n. 137 riguardante
“disposizioni urgenti in materia di istruzione e università”,
con particolare riguardo all’art. 4 “insegnante unico nella
scuola primaria”, rileva: Il Collegio Docenti, desidera inoltre porre l’attenzione e proporre
una riflessione sulle ricadute negative della reintroduzione della figura
dell’insegnante unico: |
Mozione collegio docenti Manetti/Alfieri, Roma | Al Ministero della Pubblica Istruzione Roma
Al Consiglio di Circolo Del 5° Circolo Didattico Alfieri/Manetti Roma Ai rappresentanti dei genitori Del 5° Circolo Didattico Alfieri/Manetti OGGETTO: Mozione in difesa della pluralità docente nella scuola elementare. - Visto il D.L. n°137 emanato in data 01/09/2008 che prevede, dall’anno scolastico 2009-2010, norme sulla reintroduzione del “maestro unico” nella scuola primaria; - considerata la positiva esperienza ventennale di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti maturata attraverso le pratiche del Modulo e del Tempo Pieno nella scuola primaria; - rilevato quanto la pluralità docente abbia consentito agli insegnanti l’approfondimento delle conoscenze disciplinari e abbia favorito lo spirito di collaborazione rendendo la scuola una comunità di conoscenze; - evidenziato che tale modello educativo ha ricevuto ampi riconoscimenti anche nei test internazionali di valutazione. Tutto ciò premesso, gli insegnanti si dichiarano fermamente contrari al reinserimento del “maestro unico” e si impegnano a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarlo nonché a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica. Il collegio docenti approva all'unanimità. |
Mozione Collegio docenti di Paderno Dugnano (MI) | al DS Paderno III Circolo al Presidente del CdC III Circolo Paderno Dugnano al Direttore Scolastico Regionale al Ministro della Pubblica Istruzione al Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale (Milano) La volontà del ministero della Pubblica Istruzione di reintrodurre
il maestro unico nella scuola primaria è gravissima. Ormai sono
vent’anni che questa figura è stata superata definitivamente,
estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione
di responsabilità tra docenti che era maturata nel Tempo pieno.
La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire
la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione,
rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Pertanto i docenti del III Circolo esprimono la loro totale contrarietà
al ritorno del modello pedagogico del “maestro unico” nella
scuola primaria. Paderno Dugnano, 8/9/2008 Il Collegio dei Docenti |
Il Collegio dei Docenti del I Circolo di Forlì | Il Collegio dei Docenti del I Circolo
di Forlì, analizzato il Decreto Legge 1 settembre 2008,n.137 “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università osserva quanto segue: La scuola elementare italiana è risaputo essere ai primi posti
nel mondo per qualità. Molti di coloro i quali sostengono la bontà
del ritorno al “maestro unico” affermano che tale qualità
è stata costante fin dai tempi in cui maestre/i si rapportavano
da soli con classi numerose, addirittura pluriclassi. Forlì, 3 settembre 2008 |
Mozione del Consiglio di Istituto Sansovino – Morosini - Venezia | Mozione del Consiglio di Istituto Sansovino
– Morosini - Venezia
Il Consiglio di istituto Sansovino – Morosini riunito in data 19 settembre 2008 esprime la propria contrarietà ai tagli previsti dal Decreto sulla manovra finanziaria del Governo, che revisiona i criteri e i parametri per la determinazione degli organici del personale docente ed Ata, e l’introduzione del maestro unico nella scuola primaria. Verranno così aumentati gli alunni per classe, diminuite le ore di lezione e soprattutto gli effetti più pesanti si abbatteranno sui più deboli: diversamente abili, alunni di cittadinanza e lingua non italiana, alunni con disagi familiari, formazione per gli adulti. Non è in discussione solo la perdita di posti di lavoro, ma il diritto all’istruzione nella scuola pubblica, e il conseguente impoverimento didattico e culturale: un Paese che non investe sulla scuola è un Paese che non investe sul futuro. Per i suddetti motivi il Consiglio di Istituto si dichiara fermamente contrario al decreto, si impegna a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarlo e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica.
Venezia, 19 settembre 2008 |
MOZIONE DEL I CIRCOLO DIDATTICO DI ROMA “PIETRO MAFFI” | All’A.S.A.L. - Associazione Scuole Autonome del Lazio,
Roma Al Ministero della Pubblica Istruzione On.le Ministro Maria Stella Gelmini, Roma MOZIONE DEL I CIRCOLO DIDATTICO DI ROMA “PIETRO MAFFI” Il Collegio Docenti del 1° Circolo Didattico “P. Maffi”, riunitosi in data 23 settembre 2008, esprime la propria contrarietà all’articolo 4 del Decreto Legge n. 137 del 01 settembre 2008 che prevede la costituzione di classi con orario di 24 ore settimanali affidate ad un unico insegnante. La volontà del ministro Gelmini di reintrodurre il “maestro unico” nella scuola elementare è gravissima. Ormai sono vent’anni che questa figura è stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel Tempo Pieno e nell’organizzazione modulare. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità in cui, attraverso la scelta di percorsi ritenuti dai docenti più appropriati, si elaborano nuove conoscenze, si affinano le abilità e crescono le competenze degli allievi. L’introduzione del “maestro unico” costituisce un ritorno al passato al solo fine di ottenere nuovi risparmi ai danni della già tartassata scuola pubblica statale. Il Collegio Docenti ritiene che affidare le classi ad un unico insegnante comporterà: - la mancata suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: “il maestro unico” dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni, mortificando le specializzazioni delle singole discipline con una conseguente banalizzazione nozionistica della didattica; - l’impossibilità di programmare ed impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine, si ripropone così un modello scolastico ormai superato che non è in grado di soddisfare le richieste di una società complessa come quella in cui viviamo; - l’impossibilità ad effettuare le uscite didattiche e di istruzione nel territorio. Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non potrà uscire dalla scuola con la classe. Fino ad oggi questa didattica era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze; - l’impossibilità per i genitori a rapportarsi ad un team di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza possibilità di un confronto a più voci, anche i bambini sarebbero privati della possibilità di crescere confrontandosi con una pluralità di figure; - l’impossibilità ad effettuare una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché spariranno le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi specifici per alunni in difficoltà o attività di laboratorio, che necessitano di tempi adeguati sia nella scelta della metodologia che nelle fasi di elaborazione. È evidente che la restaurazione del “maestro unico” annulla di fatto il Tempo Pieno. D’altronde l’esperienza del Tempo Pieno è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità docente si è affermata per tutta la scuola italiana. Per i suddetti motivi il Collegio Docenti si dichiara fermamente contrario all’introduzione del “maestro unico”, si impegna a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarla e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica. Il Collegio Docenti approva all’unanimità dei presenti. |
ASSEMBLEA CITTADINA di Lucca DEL 26. 9.08 | COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA CITTADINA
DEL 26. 9.08
L’Assemblea indetta dal Comitato lucchese per la difesa della scuola
pubblica e dai Cobas scuola, che si è tenuta il 26.9.08 presso
l’ITC Carrara, all’unanimità rileva che: Comitato lucchese per la difesa della scuola pubblica |
Mozione del Consiglio d'Istituto D.ALIGHIERI (Venezia) | Mozione del Consiglio d'Istituto D. ALIGHIERI
(Venezia)
da inviare all'Uff. Scol. Provinciale Il Consiglio d'Istituto D.Alighieri riunito in data 25 settembre 2008 esprime la propria contrarietà ai tagli previsti dal Decreto Legge 137 del 1 settembre 2008, che prevede la revisione dei criteri e dei parametri per la determinazione degli organici del personale docente ed Ata e l’introduzione del maestro unico nella scuola primaria. Verranno così aumentati gli alunni per classe e diminuite le ore di lezione, soprattutto gli effetti più pesanti si abbatteranno sui più deboli: alunni diversamente abili, alunni di cittadinanza e lingua non italiana, alunni con disagi familiari. Di conseguenza viene seriamente minacciato il diritto all’istruzione nella scuola pubblica con inevitabile impoverimento didattico e culturale, parallelamente si preannuncia una pesante perdita di posti di lavoro: un Paese che non investe sulla scuola è un Paese che non investe sul futuro. Per i suddetti motivi il Consiglio d'Istituto si dichiara fermamente contrario al decreto e si impegna a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarlo e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica. Votato all'unanimità. Venezia, 25 settembre 2008 |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia | Mozione proposta nella seduta del Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia, riunito il 26/09/08 e APPROVATA ALL’UNANIMITA’ Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia Preso atto che: Ø Il “Piano per la scuola” dei Ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; Ø Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico il cui testo è stato inviato alle Camere per il previsto parere. Con questi provvedimenti che riguardano: 1. La scuola dell’Infanzia (materna) dove si ridurrà l’attività didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; 2. La scuola Primaria (elementare) dove si regredisce al maestro unico e in linea generale si ridurrà l’orario settimanale a 24 ore; 3. In tutti gli ordini di scuola dove si sta programmando un taglio di oltre 2.000 scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni); 4. Tutti gli ordini di scuola, dove si può arrivare all’aumento di 3 o 4 alunni per classe. La legge n° 133/2008 prevede, infatti, un aumento di 0,40 del rapporto tra docenti/alunni e per realizzare questo obiettivo bisogna che in ogni classe, il numero massimo aumenti mediamente di due alunni. Ma siccome non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono, si realizzerà un aumento di 3-4 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie. In questo modo si svilisce la relazione educativa, il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni e studenti; 5. Tutti gli ordini di scuola, dove senza alcuna motivazione si taglia il 17% del personale non docente: 700 Direttori amministrativi, 10.452 personale di segreteria, 3.965 assistenti tecnici per i laboratori, 29.076 collaboratori scolastici; 6. Le scuole secondarie di I° grado dove viene ridotto il Tempo Prolungato e ridotto a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale; 7. Le scuole secondarie di II grado dove viene generalmente ridotto l’orario in tutti gli indirizzi, in misura maggiore negli istituti Tecnici e Professionali in cui si passerà dalle 36/38/40 ore alle 32 settimanali. Questo significa diminuire il tempo scuola, per la cultura, i laboratori, le discipline. Rilevato che: § La specificità degli Istituti d’Arte non è riconosciuta e non trova menzione alcuna nello schema del suddetto Piano; § Nel Bilancio dello Stato si sono verificati in questi anni rilevanti riduzioni agli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008. Esprime le seguenti considerazioni: - Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell’arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA. - Complessivamente si determina il taglio di circa 132.000 posti nella scuola italiana. - Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”, che sembrano annunciare la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia intende esprime preoccupazione e contrarietà ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; - Il Ministro dell’Istruzione alla riapertura di un confronto reale con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti. LA MOZIONE E’ STATA APPROVATA ALL’UNANIMITA’ |
Lettera di una mamma precaria alle figlie fra qualche anno, di Rosalinda Gianguzzi | Lettera di una mamma precaria alle figlie fra qualche anno: Dolcissimi amori miei Ed è quest'ultimo genere di storia che vi voglio raccontare oggi: voglio affidarvi una memoria, della quale non sono riusciuta a difendere la vita, ma spero ancora di tramandarne il ricordo. Qualche anno fa quando voi eravate ancora più piccole c'era una
scuola meravigliosa. Era infatti pagata interamente dallo Stato e in ogni classe le materie erano affidate non ad un singolo maestro, ma a insegnanti specialisti e "specializzati" con gli anni, all'insegnamento di ogni disciplina. C'era insomma un' insegnante prevalente, che si occupava di solito dell'ambito linguistico, poi un insegnante che si occupa dell'ambito matematico che aveva 2 classi, spesso un insegnante specialista che insegnava l'inglese, un insegnante che, come oggi insegnava religione (quello è rimasto uguale) e se in classe c'erano bambini diversamente abili c'era anche un insegnante chiamato di sostegno. Era un modello eccellente, tra i primi 5 d'Europa, per tante ragioni.
Ogni bambino era valorizzato nelle proprie attitudini, perchè
c'era spazio/tempo per ognuno. INOLTRE SI FORMAVANO VERE "SQUADRE", VERI TEAM, DI INSEGNANTI CHE AVEVANO 2 ORE LA SETTIMANA, PER CONFRONTARSI PARLARE, E A VOLTE ANCHE DISCUTERE, ma grazie a questi team, ogni bambino era speciale per qualcuno. L'inglese non era come succede oggi insegnato con 2 canzoncine a Natale
e fine anno, ma lo insegnava chi lo conosceva bene e amava insegnarlo.
C'era un solo computer in classe, spesso era dell'insegnante, ma tutti
noi lo usavamo. Si tesori miei, giovani maestri senza acciacchi, che venivano a scuola
solo quando stavano bene, e non nervosi per i dolori, la febbre etc. C'era una seccatura, che molti insegnanti bravi, cambiavano spesso la
sede, venivano chiamati precari, ma quasi sempre dove arrivavano lasciavano
un segno di freschezza, innovazione e voglia di fare! Anche i voti non esistevano, c'erano giudizi, perchè erano legati non ad una scala di merito in cui sul podio salivano solo i primi col 6, ma che valutava il raggiungimento degli obiettivi, per cui si diceva sufficiente, buono etc. Parole, se vogliamo più "gentili" dei freddi numeri, che anche se c'era un "non sufficiente", non era una condanna, ma uno stimolo a fare di più e meglio. Poi c'era il tempo pieno, si usciva cioè a scuola alle 4, (normalmente
alle 13,30/14) e non era male come immaginate voi. C'erano altri insegnanti, che facevano fare varie attività: i
compiti, decoupage, burattini, giochi riciclaggio. Noi non eravamo costretti a pagare, chi andava a prebdere i bambini a scuola, dava loro da mangiare, gli facesse fare i compiti, per poi sentirvi comunque stanchi e annoiati la sera, perchè siete stati ad annoiarvi in una scuola di "piccoli"! Insomma era scuola davvero bella, senza sponsor da ringraziare acquistando
i loro prodotti, per continuare a far si, che alleggeriscano le rette
della scuola. E sapete una cosa? Ho combattuto strenuamente insieme ad altri colleghi per far si che quella
fosse la Vostra scuola, non ci sono riuscita. E se non sono riuscita a mantenerla in vita per me, e soprattutto per
voi, almeno voglio affidarvene il mio ricordo. |
Le docenti della scuola elementare Acri di Bologna, riunitesi in consiglio di interclasse | Al Ministro dell'Istruzione - Al D.S. dell’ I.C. 5
BO -Al Collegio Docenti – I.C. 5 BO - Al Consiglio
di Istituto – I.C. 5 BO - Ai Consigli di Interclasse dell’I.C. 5 BO - Ai Rappresentanti di classe dell’I.C. 5 BO Le docenti della scuola elementare Acri di Bologna, riunitesi in consiglio
di interclasse il 22/09/2008, hanno preso in esame, fra gli altri argomenti
all’odg, i provvedimenti di cui al D.L. n. 137 del 1 settembre 2008.
- La nuova riforma dell’ordinamento scolastico, che si annuncia
devastante per tutto il sistema educativo pubblico, è stata varata
con l’abusato sistema della decretazione d’urgenza, senza
che sia stato spiegato perché queste norme, che intervengono a
modificare pesantemente l’organizzazione e il funzionamento della
scuola elementare (stando alle statistiche e alle valutazioni internazionali
ha sempre dimostrato di funzionare molto bene) non potevano aspettare
il corso ordinario del Disegno legge. - I voti in decimi riprenderanno il posto dei giudizi e degli altri sistemi
di descrizione di conoscenze, abilità e competenze (art.3). - L’art. 4 del Decreto recita:”le istituzioni scolastiche
costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con
orario di 24 ore settimanali”. Riteniamo che i provvedimenti presenti nel Decreto n.137/08 emanato dal
ministro Gelmini non rispondano alle esigenze vere del mondo dell'istruzione.
Per questi motivi il consiglio di interclasse chiede il ritiro del Decreto n.137/2008 e porta alla conoscenza di tutti i soggetti coinvolti ( collegio docenti, consiglio d’istituto, genitori) la volontà di promuovere iniziative atte a dare visibilità e ad informare l’utenza, affinché si sviluppi la necessaria consapevolezza della gravità della situazione. Letto ed approvato all’unanimità dai docenti della scuola primaria ACRI di Bologna. |
Assemblea sindacale all’ I.I.S. “RUZZA” di Padova | I lavoratori della scuola, riuniti in assemblea sindacale
all’ I.I.S. “RUZZA” di Padova il 01/10/2008,
dopo aver esaminato il Decreto Legge n°137/08 (sul maestro unico), la
Legge n°133/08 e lo schema di piano programmatico emanato dal Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, esprimono
grande preoccupazione per: 1. la trasformazione della funzione della scuola pubblica in violazione degli stessi dettami della Costituzione; 2. la distruzione della scuola primaria e dei suoi portati pedagogici e didattici; 3. la trasformazione del tempo pieno e lungo in una sorta di “parcheggio a pagamento”; 4. la menomazione della scuola tecnica secondaria con l'eliminazione dei laboratori e della sperimentazione; 5. la cancellazione della scuola professionale pubblica; 6. il taglio di oltre 130.000 posti di lavoro con grande impoverimento della funzione educativa e formativa della scuola pubblica; 7. il taglio di circa 8.ooo posti di lavoro solo nel Veneto; 8. il mancato riconoscimento economico del lavoro svolto; Sono inoltre indignati per la trasformazione della malattia in una colpa per la quale si debba essere puniti economicamente oltre che oltraggiati moralmente. Per tutti questi motivi si trasferiscono in delegazione all'UPS per rappresentare al Dirigente scolastico provinciale la loro preoccupata indignazione, chiedendo che questa mozione venga trasmessa al MIUR. |
Collegio dei Docenti del Circolo Didattico di Teglia |
A- Direzione Scolastica Regionale per la Liguria- Ufficio Scolastico Provinciale di Genova- Regione Liguria, Ass.to Istruzione e Formazione- Provincia di Genova, Ass.to Istruzione- Comune di Genova, Ass.to Istituzioni Scolastiche - Collegi dei Docenti Direzioni Didattiche e Istituti Comprensivi- Consigli di Circolo ed Istituto Direzioni Didattiche e Istituti Comprensivi- OO.SS. scuola- Organi di stampa Il Collegio Docenti del Circolo Didattico Ge-41 Teglia, riunitosi in data 11 settembre 2009, prendendo atto dei decreti legge n. 112 del 25/06/2008 e n. 137 del 1/09/2008 emanati dal Governo nel quadro della Legge Finanziaria,esprime dissenso in merito a tali provvedimenti in quanto viene smantellata l’identità della scuola primaria, riconosciuta a livello internazionale come una delle migliori, attraverso la “restaurazione” di un modello scolastico a sole 24 ore settimanali e del maestro unico. Tale consistente riduzione del tempo scuola, a nostro avviso, comporta un decadimento sostanziale della qualità dell’insegnamento. Si sottolinea che la pluralità degli insegnanti nelle classi ha permesso l’ampliamento dell’orario scolastico, con un preciso rinnovamento didattico culturale volto ad offrire risposte adeguate ad una crescente e forte esigenza sociale: - Integrazione dei bambini portatori di handicap all’interno delle classi con superamento delle scuole speciali e delle classi differenziali; - prevenzione del disagio sociale e della dispersione scolastica, in particolare in zone considerate a rischio di devianza sociale; - rispetto dei ritmi individuali di apprendimento e garanzia di realizzazione di una forte alfabetizzazione legata alla specializzazione disciplinare dei docenti; - ampliamento dell’offerta formativa attraverso le ore di compresenza, che permettono la formazione di gruppi di alunni per laboratori e per interventi di approfondimento curricolare e consentono l’effettuazione di uscite e visite didattiche; - attuazione di percorsi formativi mirati all’apprendimento e all’utilizzo di una molteplicità di linguaggi diversificati per l’interpretazione di una realtà in costante evoluzione; - accoglienza, integrazione ed inclusione degli alunni stranieri, in continuo aumento all’interno del nostro Circolo; Qualora il D.L. 137 venga convertito in legge, tutto questo non sarà più possibile, si creerà un “vuoto” che non potrà essere riempito da un provvedimento legislativo che ha come unico obiettivo il risparmio economico ed è “vuoto” dal punto di vista delle proposte pedagogiche. Come docenti di scuola primaria esprimiamo indignazione rispetto alla svalutazione della nostra professionalità, formazione e impegno e come cittadini avvertiamo grande preoccupazione riguardo l’impoverimento culturale delle future generazioni e il prevedibile ed inevitabile aggravamento delle problematiche sociali. Approvato all’unanimità dal Collegio dei Docenti del Circolo Didattico di Teglia |
collegio dei docenti del Circolo Didattico Lagaccio, Genova | Al Consiglio di Istituto del Circolo Didattico Lagaccio,
all'Associazione Genitori “Circolo Didattico Lagaccio”Alla Direzione
Regionale di Genova All'Assessorato alla Cultura del Consiglio di Circoscrizione Centro -EstAlla Consulta dell'HandicapA tutte le OO.SS (Cgil Cisl Uil Snals) e GILDA - COBASAlla redazione di “Repubblica –il Lavoro” di GenovaAlla redazione del “Secolo XIX”e p. c., all’opinione pubblica Il collegio dei docenti del Circolo Didattico Lagaccio, letti i due decreti legge estivi (n. 112 del 25 giugno 2008 e n. 137
del primo settembre 2008) così celermente emanati dal governo nel
quadro della legge finanziaria, valuta la gran parte delle disposizioni
in esso contenute estremamente negative sotto molteplici punti di vista. 2) Il maestro unico priva i bambini dell’opportunità di formarsi confrontandosi con una pluralità di figure e ciò è un ridicolo anacronismo in una società in cui l’educazione alla mobilità e all’adattabilità al cambiamento viene indicata come valore necessario anche dalla stessa classe politica. 3) La scomparsa della contitolarità e della contemporaneità è allo stesso tempo scomparsa non solo delle opportunità di ampliamento dell’offerta formativa, ma anche della possibilità di dedicare tempi agli alunni in difficoltà, di curare l’integrazione degli alunni stranieri, di offrire approfondimenti culturali attraverso uscite didattiche e gite d’istruzione. 4) Il maestro unico non potrà più gestire i modelli organizzativi
attuali ( tempo pieno e modulo). In particolare vogliamo denunciare la
confusione che il DL sta creando facendo coincidere le diciture “tempo
scuola” e “ tempo pieno”. Il tempo pieno non è
un servizio alle famiglie per la custodia dei bambini, ma è un
servizio al bambino futuro cittadino adulto e al suo diritto ad essere
formato in una scuola in cui il tempo scuola è tempo di qualità
e, in quanto tale, deve essere gestito da personale docente. Il Collegio manifesta, inoltre, la forte contrarietà nel “disconoscimento”
del lavoro dei Precari, tagliati fuori con i Decreti in oggetto, da ogni
possibilità di impiego nella Scuola Pubblica Statale per molti
anni e si schiera a fianco del personale A.T.A. per il quale i tagli previsti
si aggirano “solo” intorno a 47 mila unità. La Scuola che si prospetta, è una Scuola che penalizza le pluralità
culturali, gli svantaggi sociali e mortifica gli alunni diversamente abili. • Non aderire ad iniziative culturali: visite ai musei, Festival
della Scienza, Biblioteca, Laboratori, Teatri. Il collegio approva tutti i punti sopraelencati, con un solo voto contrario. Genova 30 settembre 2008 I docenti del Circolo Didattico Lagaccio |
Collegio dei docenti del 3° Circolo didattico di Bologna | All'assessore alla scuola del comune
di Bologna All'assessore alla scuola della provincia di Bologna All'assessore alla scuola della regione Emilia-Romagna Alle segreterie provinciali di tutti i partiti politici A tutte le OO.SS di categoria e p.c. a tutti gli organi di stampa Il Collegio dei docenti del 3° Circolo didattico, riunito in data
2 ottobre 2008 Il Collegio dei docenti del 3° Circolo Il Collegio dei docenti del 3° Circolo chiede ai soggetti in indirizzo di esprimersi con forza e celermente sul tentativo di censurare, tramite azioni intimidatorie, la voce delle scuole. Bologna, 2 ottobre 2008 |
Collegio Docenti del Circolo San Girolamo di Venezia | Il Collegio Docenti del Circolo San Girolamo
di Venezia, riunito in data 6 ottobre 2008,
vista la mozione approvata in data 16 settembre 2008 dal Consiglio di Circolo, ribadisce quanto in essa contenuto. Esprime la propria contrarietà all’articolo 4 del Decreto Legge n.137 del 01 settembre 2008 che prevede “Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” la costituzione nella scuola primaria di classi con orario di 24 ore settimanali affidate ad un unico insegnante. L’introduzione del maestro unico comporterà una radicale modifica del progetto formativo della scuola primaria con ripercussioni negative sulla didattica, sugli apprendimenti, sui tempi distesi di raggiungimento degli obiettivi; sulla collaborazione tra docenti in rapporto alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento; ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine; alunni e genitori avranno un unico riferimento senza appello, senza possibilità di un confronto a più voci; il recupero e il sostegno agli alunni in difficoltà così come l’ arricchimento dell’offerta formativa, i laboratori e le uscite didattiche, spariranno per la mancanza di compresenze. Ritiene che tutte le altre modifiche, attualmente in discussione, quali l’incremento del numero degli alunni per classe, la riduzione di ore di insegnamento alle medie e alle superiori, la chiusura e l’accorpamento delle scuole con meno di 600 alunni, la trasformazione delle scuole in fondazioni, la non gratuità dei libri di testo, la non stabilizzazione del precariato ed il taglio di 87.000 docenti e 43.000 ATA, non siano dettate da scelte pedagogiche e migliorative ma solamente da ragioni economiche per risparmiare sulla già disastrata scuola pubblica e decretarne la fine. Il Collegio Docenti si dichiara fermamente contrario alla restaurazione del “maestro unico” ,che annulla di fatto la scuola a modulo e l’esperienza del Tempo Pieno, e si impegna a difendere il diritto allo studio e al lavoro mettendo in atto tutte le iniziative che potranno contrastare tale progetto governativo informando le famiglie e sensibilizzando l’opinione pubblica. |
I lavoratori dell' I.C.S.M. "Plinio il Vecchio" di Bacoli | I lavoratori dell' I.C.S.M. "Plinio il Vecchio"
di Bacoli, riuniti in assemblea in data 06/10/2008, unanimemente si oppongono allo smantellamento del diritto allo studio, Tali provvedimenti cambierebbero definitivamente l'istituzione della
scuola -la paventata trasformazione degli istituti scolastici in fondazioni, - il ritorno del maestro unico nella scuola primaria, la riduzione del -l'ulteriore taglio indiscriminato al personale A.T.A, taglio che non - la definitiva scomparsa di importanti figure collaborative, quali ad In un momento così delicato, l'assemblea ritiene di fondamentale
importanza L'assemblea rileva la continuità di massima dei provvedimenti
legislativi in Per quanto esposto, l'assemblea decide - all' unanimità di appoggiare e sostenere tutte le forme di lotta
che si -a maggioranza, con tre voti contrari ed un astenuto, di aderire allo |
Insegnanti del 43° Circolo Didattico di Roma | Alla c. a. del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca
Oggetto: Mozione in difesa della funzione docente nella scuola pubblica dell’infanzia e primaria Noi sottoscritti insegnanti del 43° Circolo Didattico di Roma, segnaliamo alla Sua attenzione i motivi del disagio che, a nostro avviso, le disposizioni da Lei emanate portano nella scuola: Riteniamo assurdo e insostenibile che ogni nuovo ministro senta il bisogno di modificare dall’esterno, anche radicalmente, il sistema scolastico e in particolare la scuola primaria, senza prima confrontarsi con la classe dei docenti e dei dirigenti scolastici composta da personale altamente qualificato e specializzato e che lavora nella scuola giorno dopo giorno, spesso da molti anni. Il maestro unico, come depositario esclusivo del sapere, non è più conciliabile con gli attuali programmi, ben più vasti di quelli di metà ‘900 e che necessitano di una specializzazione, di un continuo aggiornamento, possibile solo con una pluralità di docenti. Gli insegnanti della scuola primaria, ormai specializzati a seconda degli ambiti loro assegnati, si aggiornano continuamente seguendo corsi specialistici, anche di livello universitario e ciò rende possibile una didattica più mirata e di qualità. E’ inopportuno che gli attuali programmi vengano modificati “essenzializzandoli”, poiché ciò significherebbe per gli alunni perdere una opportunità irripetibile: la scuola primaria, insieme agli anni che la precedono, coincide infatti con un periodo in cui la capacità di apprendimento del bambino è particolarmente significativa. In tale periodo il bambino ha bisogno di tempi dilatati per l’apprendimento e le metodologie di insegnamento vanno reiterate dando la possibilità a tutti di apprendere secondo i propri tempi, solo in seguito si può raggiungere una “essenzialità” del sapere. Un maestro come unico riferimento necessario per una corretta crescita del fanciullo non è più, come 50 o 60 anni fa, una necessità pedagogica: il bambino non vive più il rapporto esclusivo figlio- mamma casalinga, ma già dai primi anni di vita vive rapporti più articolati con figure come genitori, baby-sitter, nonni, educatori di asili nido e docenti delle scuole dell’infanzia. Il maestro unico renderebbe impraticabile, anche per il sempre più esiguo numero di insegnanti di sostegno, una didattica volta all’integrazione, al recupero, all’arricchimento dell’offerta formativa possibile solo all’interno di una equipe pedagogica. Renderebbe altresì impossibili tutte le iniziative già in atto in questo, e in molti altri Circoli Didattici, come le classi aperte, i lavori per piccoli gruppi, i laboratori integrati volti a far accrescere nei bambini l’autostima e ad integrare al meglio gli alunni diversamente abili, iniziative tutte che necessitano di competenza, tempo, contemporaneità, possibilità di raccordo tra docenti. Renderebbe poi ancor più gravosa la responsabilità civile nei confronti di alunni minori, dato anche l’esiguo numero di personale ATA, in particolare di collaboratori scolastici, che il Suo schema di piano programmatico intende ulteriormente diminuire. Sottolineiamo qui l’importanza di non sopprimere le figure degli insegnanti specialisti di lingua inglese e di sostegno che forniscono alla scuola una professionalità specifica rivolta agli alunni e un utile supporto per i colleghi, né è pensabile sostituire una formazione di alto livello con corsi pro-forma posti in essere tra docenti e di durata irrisoria. Il tempo pieno come è concepito attualmente offre poi a tutti i bambini una opportunità di crescita e non un “parcheggio” per le ore pomeridiane. Togliere tale opportunità dalla scuola pubblica potrebbe determinare una discriminazione degli alunni meno abbienti, che non potranno permettersi di frequentare una scuola privata, la quale, al contrario, continuerebbe ad offrire un tempo “di qualità” anche il pomeriggio, talvolta ad altissimo prezzo. Le professionalità della scuola pubblica sono state sempre rivolte a tutti i ceti sociali. Mantenere il Tempo Pieno è necessario, è impensabile concentrare spiegazioni e relativi apprendimenti degli attuali programmi nelle 24 ore del decreto Gelmini (si calcola che un alunno perderebbe fino a 1500 ore di scuola nei cinque anni della primaria). Riteniamo che, nella necessità di diminuire la spesa dello Stato, sarebbe auspicabile rivolgere i tagli ad altri settori pubblici meno essenziali del settore dalla formazione. La invitiamo, dopo una attenta analisi del funzionamento della scuola, a rivolgere la Sua attenzione verso altre opportunità di riduzione della spesa, salvaguardando la pluralità docente e il tempo pieno che noi consideriamo una conquista della didattica del nostro Paese. Le ricordiamo infine che la scuola primaria italiana, secondo i dati forniti dal PIRLS è considerata tra le prime al mondo per i livelli eccellenti raggiunti. Perché cambiare ciò che funziona bene? Pertanto, dopo una lettura attenta della proposta legislativa, le insegnanti,
non ravvedendo alcun intento pedagogico-educativo, bensì l’obiettivo
di ridurre la spesa nel settore dell’Istruzione Pubblica, si impegnano
a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarla, nonché
a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica. |
Assemblea genitori -insegnanti del 34° Distretto scolastico di PIOSSASCO | Mozione approvata dall'assemblea
generale dei genitori, insegnanti del 34° Distretto scolastico di PIOSSASCO L'assemblea dei genitori del 34 distretto del Comune di Piossasco, si è riunita su iniziativa della Componente Genitori del Consiglio di Circolo il 02 ottobre 2008. Erano presenti più di 180 tra insegnanti e genitori. All’assemblea hanno collaborato anche le insegnanti e le rappresentanze Istituzionali del Comune. L’assemblea prende consapevolmente atto che: con l’attuazione del DL 137 e dei provvedimenti contenuti nello “Schema di Piano Programmatico” del Ministero dell’Istruzione, nonché l’eventuale approvazione e conversione in legge della proposta Aprea, la QUALITÀ della scuola sarebbe gravemente compromessa: • da una drastica riduzione dei programmi didattici educativi; • dalla sparizione delle ore di contemporaneità, e con loro la realizzazione dei percorsi di recupero individualizzati per alunni e gruppi che hanno un bisogno specifico; • Dal ritorno al maestro unico, poiché non offre alcuna reale soluzione, anzi: cambiare continuamente docente o averne uno poco preparato, se esso è unico, sarà ancora più grave e penalizzante considerando anche il carico d’insegnamento che dovrà sostenere in sole 24 ore settimanali, comprensivo dell’insegnamento dell’inglese e della nuova materia “Cittadinanza e Costituzione”; • dall’affidamento della lingua straniera al maestro unico previo corsi di formazione, non utilizzando come fino ad ora degli insegnanti specializzati; • dalla necessità di insegnare poco di tutto e in poco tempo. Questo comprometterà le competenze specifiche acquisite negli anni, la specializzazione didattica e l’approccio integrato tra le discipline: vedremo vanificata l’esperienza didattica acquisita negli anni dagli insegnanti; • dall’impossibilità di avviare attività di ricerca, di gioco finalizzate all’apprendimento, alla socializzazione ed alla integrazione; • dall’impossibilità di avviare laboratori (scienze, pittura, musica, teatro, cinema,); • dall’impossibilità di organizzare uscite didattiche sul territorio: cinema, teatro, musei; • dall’impossibilità di aiutare i bambini diversamente abili o quelli che hanno più carenze e vivono ai limiti dell’emarginazione; • dall’impossibilità di avere garanzie sulla copertura del tempo mensa; • dall’enorme disagio che l’eliminazione del TEMPO PIENO di fatto arrecherà alle famiglie poiché andrà ad incidere pesantemente sul bilancio famigliare, obbligando a specifiche scelte lavorative che potrebbero discriminare nuovamente l’universo femminile. • dall’eventuale possibilità che potrebbe essere data alle scuole di costituirsi in FONDAZIONI. Così facendo, le scuole non risponderanno più al dettato costituzionale, ma ad un consiglio di amministrazione privatizzato autoregolamentato che finalizzerà le attività e sceglierà gli insegnanti. Sarà la fine della scuola che opera secondo un unico indirizzo su tutto il territorio nazionale e forma i futuri soggetti cittadini italiani. Le scuole di fatto diventeranno private. Le offerte formative saranno indirizzate a finalità specifiche del territorio e dei partner, i quali, oltre a finanziare le scuole, faranno parte del consiglio di amministrazione. Si andrà verso una classificazione delle scuole, in funzione dei partner che le gestiranno: più ricche e più evolute al nord, più povere e meno evolute al sud. Comunque appannaggio delle famiglie più benestanti a discapito di quelle meno abbienti. L’assemblea, considerata l’importanza e la quantità degli argomenti contenuti nel DL e nel documento programmatico, non crede concepibile che tali innovazioni possano attuarsi se non in condizioni di reale coinvolgimento, non solo delle Istituzioni politiche ma anche di quelle scolastiche, non meno che degli insegnanti, degli studenti, dei genitori. L’assemblea, con rammarico, prende altresì atto che una riforma di tale portata non nasce dalla necessità di rendere il sistema scuola più adeguato alle esigenze sociali, culturali e pedagogiche migliorandone ulteriormente la qualità, ma molto più semplicemente nasce dalla necessità di quadratura delle finanze dello Stato. Riteniamo questo atteggiamento una grave mancanza di sensibilità e capacità gestionale degli aspetti sociali, educativi e culturali nei confronti dei cittadini tutti, i quali vedranno lesi i propri diritti di uguaglianza e libertà sanciti nella nostra Costituzione. Siamo coscienti, com’è stato detto da più interventi, che bisogna contrapporre subito una forza più grande; il successo di questa assemblea, esprime senza alcun dubbio la volontà precisa di fare qualcosa subito, nell'unità di tutti: genitori, insegnanti, istituzioni e più in generale di tutti i cittadini. Per questo, al termine della nostra discussione, prendiamo prima di tutto posizione per: • il ritiro del Dl 137 e dei progetti annunciati per le medie e le superiori; • il ritiro della proposta di legge Aprea; • la difesa e la riconquista di un vero Tempo Pieno con 2 insegnanti titolari. • Il Miglioramento della qualità delle nostre scuole attraverso la ricerca di obiettivi comuni che devono necessariamente essere ricercati mediante il dialogo ed il confronto tra le forze politiche di maggioranza, gli insegnanti, i genitori e gli studenti. Ciò potrà essere ottenuto puntando ad un’analisi accurata della situazione delle nostre scuole e del contesto sociale nel quale sono inserite che sappia farne emergere le criticità da risolvere, e le peculiarità da salvaguardare. Su queste basi decidiamo di: • aderire alla manifestazione provinciale convocata a Torino da: CGIL,CISL,UIL per il 4 ottobre, preparandola fin d'ora nelle nostre scuole e nei nostri luoghi di lavoro; • rispondere alla propaganda demagogica del governo e del ministro diffondendo il materiale che spiega i provvedimenti del governo, davanti alle scuole, nei luoghi di lavoro, tra i conoscenti, • organizzando e partecipando ad assemblee e riunioni, votando mozioni per il ritiro dei provvedimenti e per lo sciopero • rivolgerci alle segreterie nazionali dei sindacati affinché provvedano in maniera unitaria ad informare coinvolgendoli tutti i cittadini, si lascino alle spalle le divisioni, considerino la scuola come bene nazionale da difendere prescindendo dal credo politico e di categoria. Infine, chiediamo loro di proclamare subito lo sciopero generale nazionale unito, in un unica data, e venga organizzato in tutta Italia. o Come insegnanti siamo pronti ad aderire in massa e ad aiutare la costruzione del successo di questo sciopero. o Come genitori siamo pronti a sostenere questo sciopero perché sappiamo che i disagi di oggi non potrebbero essere nulla in confronto a ciò che si prepara per domani e che l'unità della popolazione è fondamentale per difendere la scuola pubblica statale. Nulla potrà impedire il successo dello sciopero se sarà organizzato bene, nell'unità e nell’ottica di salvaguardia dei valori costituzionali dell’istruzione; Approvata dai 180 presenti, con 0 contrari e 1 astenuto |
Lettera aperta alle studentesse e agli studenti dell’ITCS “Primo Levi” di Bollate e ai loro genitori | Bollate , 04/10/2008 Lettera aperta alle studentesse e agli studenti dell’ITCS “Primo Levi” e ai loro genitori La scuola pubblica è la principale
agenzia educativa, al di fuori della famiglia, che può garantire
la formazione alla cittadinanza, lo sviluppo delle potenzialità
di ognuno, il recupero delle situazioni di svantaggio. (art.1 Statuto
delle studentesse e degli studenti) Cosa viene proposto Conseguenze: Quanto già imposto alle scuole elementari è progetto di
legge anche per le scuole superiori per le quali vengono prospettati: Conclusione |
Mozione del Collegio dei docenti scuola secondaria 1 grado “VIA MAFFUCCI – PAVONI” di Milano | Mozione del Collegio dei docenti SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “VIA MAFFUCCI – PAVONI” DI MILANO Il Collegio dei Docenti della scuola secondaria di primo grado “via Maffucci – Pavoni” di Milano riunitosi in data 30 settembre 2008, in relazione al Decreto Legge n.137 e al Piano Programmatico proposto dal ministro Gelmini in attuazione dell’art. 64 della Legge n.133 del 6 agosto 2008, ritiene che i tagli di organico (circa 90.000 docenti e 40.000 ATA in tre anni) rappresenti, assieme a tutti gli altri provvedimenti predisposti, il più grave attacco alla scuola pubblica mai ipotizzato, essendo in grado di svuotarne il senso costituzionale di servizio pubblico per tutti e per ciascuno. Inoltre ritiene che, per la scuola media,: Per questi motivi il Collegio dei Docenti chiede la revoca dei provvedimenti legislativi annunciati e l’apertura di un serio dibattito sul sistema scolastico che veda come protagonista la scuola, i suoi operatori, le famiglie e gli studenti. Milano 30 settembre 2008 |
Mozione del collegio dei docenti dell'I.C. TOMMASEO di TORINO | MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI I.C. TOMMASEO
DI TORINO
Il Collegio dei Docenti dell’I.C. Tommaseo di Torino, riunitosi in data 8 ottobre 2008, si dichiara fermamente contrario all’attuazione del Decreto Legge n.137 e al Piano Programmatico proposto dal ministro Gelmini in attuazione dell’art. 64 della Legge n.133 del 6 agosto 2008. Ritiene che i tagli di organico (circa 87.000 docenti e 40.000 ATA in tre anni) rappresentino, con la proposta di legge Aprea, un grave attacco alla Scuola della Repubblica, la scuola per tutti e per ciascuno. Il ritorno al maestro unico e all’orario settimanale di 24 ore
nella scuola elementare è un atto che riduce la scuola all’assetto
che aveva negli anni ’50-’60. I provvedimenti in corso di approvazione vanno in un senso diametralmente opposto. Essi annullano i buoni risultati ottenuti dalla scuola pubblica in anni di storia, e istituiscono, con la riduzione dell’orario settimanale e l’aumento degli alunni per classe, una scuola in cui non c’è più spazio per le differenze individuali, per i differenti ritmi di apprendimento e per lo sviluppo delle competenze sociali. Tali provvedimenti danneggiano gravemente la qualità del servizio. A questo quadro si aggiunge la proposta di legge Aprea che prevede la
possibilità di trasformare le scuole in fondazioni, cioè
in istituzioni private. L’insieme di questi provvedimenti è contrario alla visione della scuola della nostra Costituzione: la scuola di tutti e per tutti, l’istituzione che ha il compito di fornire solide competenze culturali e di formare il cittadino della Repubblica, sulla base di principi di uguaglianza e di libertà. Il Collegio dei Docenti chiede la revoca dei provvedimenti legislativi annunciati e l’apertura di un serio dibattito sul sistema scolastico (e non decretazioni d’urgenza) che veda come protagonisti il Parlamento, pedagogisti esperti, la scuola e i suoi operatori. Torino, 8 ottobre 2008 |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo di Borgo a Mozzano | Al Ministro della Pubblica Istruzione Ai Presidenti di Camera
e Senato E p.c. Al Sovrintendente Regione Toscana All’U.S.P. di Lucca Al consiglio di Istituto dell’I.C. di Borgo a Mozzano Ai Collegi dei Docenti del Comune di Lucca Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo di Borgo a Mozzano,
presa visione del D.L. N° 137 dell’ 1 settembre 2008, esprime
unanime viva preoccupazione riguardo alle disposizioni ivi contenute.
Il Collegio esprime la sua netta contrarietà al suddetto articolo alla luce delle seguenti considerazioni: - Non esiste alcuna convincente motivazione scientifica a sostegno del ritorno del docente unico; letteratura e ricerca psicopedagogiche più accreditate comprovano e sostengono la validità di percorsi educativi e didattici ad opera di una pluralità di insegnanti. - Insieme alla pluralità docente vengono meno collegialità e corresponsabilità educative e didattiche: valori guida, paradigmi pedagogici che hanno consentito dagli anni ’70 con il tempo pieno e dal 1990 con i cosiddetti moduli sino ai nostri giorni, la realizzazione di percorsi di apprendimento equilibrati ed efficaci, fondati sulla specializzazione delle competenze, sul confronto finalizzato alla valutazione formativa dei singoli alunni, su un’offerta formativa più ampia e articolata, consona a sempre più complesse realtà sociali e culturali. - Tali realtà, terreno di confronto consueto per la scuola, campo
di osservazione e di azione migliorativa costante, non potranno più
essere affrontate con risorse adeguate: pensiamo alle disabilità,
alle difficoltà e ai disturbi specifici dell’apprendimento,
all’integrazione degli alunni stranieri, alla variegata casistica
di disagio socio-familiare, alle nuove frontiere e sfide della società
della conoscenza; realtà rispetto alle quali un unico docente,
ancorché “tuttologo”, non può da solo garantire
interventi formativi efficaci e produttivi. - La pluralità docente ha consentito sinora la realizzazione di tempi scuola diversificati (tempo ordinario, prolungato, pieno) nell’interesse di esigenze sociali particolarmente rilevanti nella scuola del 1° ciclo dell’istruzione; modelli orari concretizzatisi con soluzioni organizzative didatticamente qualificate, condotte da un gruppo docente contitolare, formalmente e sostanzialmente corresponsabile di scelte programmatiche e valutative. Da un lato, il ritorno al docente unico decurterà il tempo scuola; dall’altro, le prospettive di soluzioni compensative a salvaguardia di tempi più lunghi presentano pesanti rischi di dequalificazione e discontinuità. - Appare difficilmente comprensibile ad operatori ed utenti della scuola un ritorno al docente unico inserito, nel corpo del decreto, “nell’ambito degli obiettivi di contenimento”, dunque sostanzialmente determinato da mere ragioni di natura economica: la scuola, per le potenzialità di crescita e sviluppo che esprime, per il suo cercar di essere, insieme, presente formativo e futuro civile della nazione, non ha bisogno di tagli e contenimenti, quanto piuttosto di interventi di potenziamento in risorse e strutture; questo permetterebbe di offrire ai nostri bambini e ragazzi un servizio di qualità e di eccellenza quale sullo scenario internazionale si riconosce alla scuola primaria italiana dell’ultimo decennio, pur all’interno di un sistema scolastico complessivamente da rivedere e migliorare. Concludiamo con una serie di interrogativi, solo in parte di tipo retorico, nell’auspicio di ricevere risposte chiare e distinte, ma sempre dettate dalla considerazione della dignità culturale e formativa della scuola, di una scuola a misura di alunno e di studente. - Se il sistema è nel suo complesso carente e da riformare, perché partire dalla scuola primaria, che ne costituisce il segmento più qualificato ed efficiente? - Perché non costruire insieme, democraticamente, civilmente, in tempi distesi e produttivi, con il concorso delle varie parti sociali, del mondo della scuola, delle associazioni dei genitori, un nuovo sistema scolastico, fondato non già sull’affossamento, bensì sulla valorizzazione e generalizzazione delle cosiddette buone pratiche, di modelli organizzativi efficaci e di autentico successo? - Perché favorire processi di decadenza piuttosto che di sviluppo per la scuola e, soprattutto, per la scuola pubblica? ALLA LUCE DI TUTTE QUESTE CONSIDERAZIONI il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo di Borgo a Mozzano chiede al Ministro ed al Parlamento di cancellare il suddetto decreto che rappresenta un gravissimo attacco alla possibilità di tutti gli insegnanti di svolgere un lavoro qualificato all’altezza del sfide del futuro. Borgo a Mozzano, 7 ottobre 2008 |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale PACINOTTI di Mestre | Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale
PACINOTTI di Mestre Preso atto che: Ø Il “Piano per la scuola” dei Ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; Ø Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico Questi provvedimenti riguardano: 1. La scuola dell’Infanzia (materna) dove si ridurrà l’attività didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; 2. La scuola Primaria (elementare) dove si regredisce al maestro unico e in linea generale si ridurrà l’orario settimanale a 24 ore; 3. Tutti gli ordini di scuola dove si sta programmando un taglio di oltre 2.000 scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni); 4. Tutti gli ordini di scuola, dove si può arrivare all’aumento di 3 o 4 alunni per classe. La legge n° 133/2008 prevede, infatti, un aumento di 0,40 del rapporto tra docenti/alunni e per realizzare questo obiettivo bisogna che in ogni classe il numero massimo aumenti mediamente di due alunni. Ma siccome non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono, si realizzerà un aumento di 3-4 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie. In questo modo si svilisce la relazione educativa: diminuisce il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e le problematiche disciplinari degli alunni e studenti; 5. Tutti gli ordini di scuola, dove senza alcuna motivazione si taglia il 17% del personale non docente: 700 Direttori amministrativi, 10.452 personale di segreteria, 3.965 assistenti tecnici per i laboratori, 29.076 collaboratori scolastici; 6. Le scuole secondarie di I° grado dove viene ridotto il Tempo Prolungato e ridimensionato a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale; 7. Le scuole secondarie di II grado dove viene generalmente ridotto l’orario in tutti gli indirizzi, in misura maggiore negli istituti Tecnici e Professionali in cui si passerà dalle 36/38/40 ore alle 32 settimanali. Questo significa diminuire il tempo scuola, per la cultura, i laboratori, le discipline. Rilevato che: § Nel Bilancio dello Stato si sono verificati in questi anni rilevanti riduzioni degli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008. Esprime le seguenti considerazioni: - Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell’arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA. - Complessivamente si determina il taglio di circa 132.000 posti nella scuola italiana. - Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”, che sembrano annunciare la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell’Istituto esprime preoccupazione e contrarietà ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; - Il Ministro dell’Istruzione alla riapertura di un confronto reale con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti. Mozione letta ed approvata all’unanimità, con sette astensioni, dal collegio dei docenti dell’ITIS Pacinotti di Mestre, in data 08/10/2008 |
COMITATO GENITORI E INSEGNANTI IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA DI PONTEDERA (PI) |
Il COMITATO GENITORI E INSEGNANTI IN
DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA DI PONTEDERA (PI) ANCHE RACCOGLIENDO LE INDICAZIONI DEI PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL DECRETO GELMINI CHE SI E’ TENUTA IN CITTA’ SABATO 4 OTTOBRE SEMPRE PIU’ PREOCCUPATI PER LA CARENZA DI UNA CORRETTA NFORMAZIONE DEI PRINCIPALI MEDIA NAZIONALI SULLE REALI CONSEGUENZE DELL’ATTUAZIONE DEL DECRETO GELMINITREMONTI CONVINTI CHE IN ITALIA SI STIA VIVENDO UN MOMENTO DI EMERGENZA SU PIU’ FRONTI, NON ULTIMO QUELLO DI UGUALI DIRITTI PER TUTTI, RIFIUTANDOSI DI ACCETTARE CHE IL FUTURO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE DI OGGI, ACCANTO A QUELLO DI TUTTI GLI STUDENTI DI OGNI ORDINE E GRADO, DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALL’UNIVERSITA’, SIA AFFRONTATO SOLO IN TERMINI DI CONTENIMENTO DELLA SPESA RITIENE SIA IMPORTANTE CREARE UN UNICO GRANDE APPUNTAMENTO DI PROTESTA NAZIONALE A SALVAGUARDIA DEL BENE COMUNE “SCUOLA PUBBLICA ITALIANA” E PER IL RISPETTO DELL’ART.34 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA “LA SCUOLA E’ APERTA A TUTTI” RICHIEDE AI DIRIGENTI NAZIONALI DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI SINDACALI, AI DIRIGENTI NAZIONALI DEI PARTITI POLITICI CONTRARI A QUESTA RIFORMA A TUTTI I COMITATI, COORDINAMENTI E ASSOCIAZIONI, DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI DELLA SCUOLA, DELL’UNIVERSITA’ E DEGLI ENTI DI RICERCA DI INDIRE UNA UNICA MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA E CONTRO IL DECRETO GELMINI-TREMONTI Comitato Genitori e Insegnanti in difesa della Scuola Pubblica, Pontedera (Pi) Email: no-gelmini-pontedera@googlegroups.com |
Mozione del Cllegio Docenti dell'Ist. Compr. “FRANCESCHI” DI MILANO | Al Ministero della Pubblica Istruzione On.le Ministro
Maria Stella Gelmini, Roma
Mozione del Cllegio Docenti dell'Ist. Compr. “FRANCESCHI” DI MILANO Il Collegio Docenti del DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “FRANCESCHI”
DI MILANO , riunitosi in data 2008, esprime la propria contrarietà
al Decreto Legge n. 137 del 01 settembre 2008 che prevede: Il Collegio Docenti ritiene che affidare le classi ad un unico insegnante
comporterà: 2) La riorganizzazione della scuola secondaria di primo grado nel campo
della valutazione, l’orario e il numero di alunni per classe. Per i suddetti motivi il Collegio Docenti si dichiara fermamente contrario
all’introduzione del “maestro unico” e al piano programmatico
attualmente proposto |
Assemblea dei Genitori del II Circolo Didattico di Cernusco sul Naviglio | Al Ministero dell'Istruzione All'Ufficio scolastico Regionale
All'Ufficio scolastico provinciale L'assemblea generale dei genitori delle Scuole Primarie e dell'Infanzia
del II Circolo Didattico di Cernusco sul prese in esame le disposizioni in materia scolastica con attuazione prevista
dall'anno scolastico 2009/10 contenute ESPRIME IL PROPRIO NETTO DISSENSO 1) ALLA REINTRODUZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA DELL'INSEGNANTE UNICO prevista
dall'art. 4 del DL 137/08 MOTIVAZIONI La nostra esperienza personale come genitori e i risultati della ricerca
in campo psicologico e pedagogico confermano Nel panorama dell'Istruzione in Italia, la Scuola dell'Infanzia e la
Scuola primaria sono quelle che, più di ogni altro Tale evoluzione positiva si è realizzata, nel corso di decenni
di sperimentazione e di ricerca, nei modelli scolastici Le misure previste dal DL 137 rappresentano il ritorno ad un modello
di scuola obsoleto, ormai superato e un percorso di Concretamente infatti: - l'insegnante unico, con classi più numerose e meno tempo a disposizione,
non potrà adattare il proprio Inoltre: - le misure previste per la Scuola dell'Infanzia e la Scuola Primaria
comporteranno un'inaccettabile sottrazione di I genitori chiedono pertanto al governo e a tutte le forze politiche
rappresentante in Parlamento di impegnarsi 1) vengano ritirati il DL 137/08 e le misure in esso previste 2) l'educazione dei giovani venga considerata un valore fondante comune
al di là degli schieramenti politici, 3) venga avviato un confronto approfondito e aperto con tutti coloro
che sono impegnati quotidianamente nella scuola: i L'assemblea invita inoltre tutti i genitori del II Circolo a sottoscrivere
il testo di questa mozione rivolgendosi a tal Mozione approvata il 7/10/08 Presenti: 160 circa |
MOZIONE COLLEGIO DEI DOCENTI I.C. 13 BOLOGNA | MOZIONE COLLEGIO DEI DOCENTI I.C. 13 BOLOGNA DEL
09/10/2008
Il COLLEGIO DEI DOCENTI dell’ISTITUTO COMPRENSIVO 13 DI BOLOGNA, in riferimento ai provvedimenti previsti dalla legge 133/2008 e dal D.L. 137 del 1/09/2008, considera che l'azione del governo sia ben lungi da una doverosa e auspicabile riqualificazione della scuola pubblica, che dovrebbe passare prima di tutto attraverso la restituzione alla funzione docente del prestigio che le compete, tenuto conto dell'alta responsabilità civile e morale che le viene attribuita. Viceversa, si intende procedere a tagli indiscriminati e dannosi, impoverendo l'offerta formativa della scuola pubblica, prescindendo da uno studio serio e scientifico finalizzato all’individuazione degli sprechi, e dei soggetti che ne sono legalmente responsabili. Si procede senza una consultazione della categoria, senza acquisire i pareri obbligatori del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, offendendo i docenti con falsità nei talk show e sui giornali e, infine, negando (per la prima volta nella storia di questa Repubblica) al Parlamento, massima espressione della sovranità popolare, l'esclusività del potere legislativo, secondo il dettato costituzionale. Questo Collegio dei Docenti intende salvaguardare la dignità dell'istituzione di cui fa parte, e difenderla da altre ipotesi di articolazione degli organi collegiali, presenti in un disegno di legge del governo, che prevedrebbero tra l'altro, l'eliminazione dello stesso Collegio dei Docenti. |
Assemblea Scuola Media “Rodari-Jussi” di San Lazzaro di Savena | In riferimento
ai provvedimenti previsti dalla legge 133/2008 e dal D.L. 137 del 1/09/2008
i docenti della Scuola Media “Rodari-Jussi” di San Lazzaro di Savena riuniti in assemblea il giorno 8/10/2008 esprimono forte preoccupazione e dissenso per interventi che, unitamente al contenimento della spesa, perseguono l’OBIETTIVO POLITICO e CULTURALE di smantellamento della Scuola pubblica e di quanto è in grado di offrire in termini di qualità. Di fronte alla considerazione della Scuola pubblica come una mera fonte di spesa, eccessiva!, ci dichiariamo contrari : - alla riduzione del tempo scuola settimanale in ogni ordine, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di 2° grado - alla riduzione del numero delle scuole in Italia - all’aumento del numero di alunni per classe - alla riduzione in 3 anni di ben 8 miliardi di euro di finanziamento alla scuola pubblica - alla generale e drastica diminuzione di posti di lavoro - alla “essenzializzazione” dei curricoli che attua l’equazione meno tempo, meno contenuti, più ignoranza futura - all’azzeramento di ogni considerazione pedagogica PER QUESTI MOTIVI ABBIAMO DECISO DI ADERIRE ALLO SCIOPERO DEL 17 OTTOBRE, ALLA NOTTE BIANCA PER LA SCUOLA PUBBLICA DEL 15 OTTOBRE E ALLE ALTRE MOBILITAZIONI FUTURE. Invitiamo a partecipare docenti di ogni ordine e grado, studenti e genitori, superando le appartenenze e le scelte di parte che rischiano di togliere visibilità al disagio diffuso nel mondo della Scuola. |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova | Mozione proposta nella seduta del Collegio dei Docenti dell’Istituto
Tecnico Industriale Statale “F. Severi”
di Padova, riunito il 08/10/08.
APPROVATA CON 4 ASTENUTI Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova Preso atto che: a) Il “Piano per la scuola” dei Ministri Gelmini e Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; b) Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico
1. La scuola dell’Infanzia (materna) dove si ridurrà l’attività
didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; Esprime le seguenti considerazioni: a) Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle b) Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”, che annunciano la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova intende esprimere preoccupazione e contrarietà anche per la trasformazione della malattia in una colpa per la quale si deve essere puniti economicamente oltre che oltraggiati moralmente ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; da inviare |
Le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto Comprensivo San Giovanni (TS) | - Al Ministero dell'Istruzione , - All'Ufficio scolastico Regionale - All'Ufficio scolastico Provinciale, - Al Dirigente Scolastico dell’ Istituto Comprensivo San Giovanni - Al Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo San Giovanni - Al Consiglio d'Istituto dell’IC San Giovanni - Al Comune e alla Provincia di Trieste - Agli Organi d’informazione Le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto Comprensivo San Giovanni
riunitisi in assemblea il giorno 13 ottobre 2008 alle h 8,30 presso l’Auditorium
della scuola L. Mauro, prese in esame le disposizioni in materia scolastica
con attuazione prevista dall'anno scolastico 2009/10 contenute nella legge
133/08, nel DL 137/08 e nello Schema di Piano Programmatico del Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca di concerto con
il Ministro dell'Economia e delle finanze di cui all'art. 64 del decreto
legge n. 112-08 convertito dalla legge n.133 - 6 agosto 2008 |
Coordinamento Genitori ed Insegnanti dell’Istituto Comprensivo Don Orione di Milano | L’Assemblea organizzata dal
Coordinamento Genitori ed Insegnanti dell’Istituto Comprensivo Don
Orione di Milano, riunitasi giovedì 9 Ottobre 2008 nei locali della
Scuola Media di via George Sand,
- visto l’art. 64 del decreto legge 25 Giugno 2008, n. 112 convertito
dalla legge 6 Agosto 2008, n. 133 MANIFESTA ESPRIME CRITICA EVIDENZIA AUSPICA CHIEDE SI IMPEGNA L'Assemblea richiede inoltre al Coordinamento Genitori e Insegnanti che
la presente mozione sia portata a conoscenza: |
COLLEGIO DOCENTI IC DON ORIONE DI MILANO | MOZIONE PRESENTATA AL COLLEGIO DOCENTI IC DON ORIONE DI MILANO DEL 9-9-2008 Il decreto legge 137 del ministro Gelmini reintroduce l’insegnante unico nella scuola elementare. Cancella il tempo pieno, che in tutti questi anni si è rivelato come uno dei modelli più efficaci, per liberare tempo per il gioco, l’espressività, l’apprendimento attivo, la ricerca, la manipolazione, la creatività e le relazioni. Un modello dove la condivisione delle responsabilità e la pluralità dei docenti ha permesso agli insegnanti di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione. Un modello didattico-organizzativo dove la collaborazione e la suddivisione
dei compiti tra i docenti ha limitato l’insuccesso scolastico e
migliorato la qualità dell’insegnamento. In realtà vuole UNICAMENTE tagliare la spesa nel settore dell’ istruzione pubblica, riducendo il numero dei docenti nella scuola primaria: quindi una esigenza puramente economica. Il decreto del ministro recita (art. 4): Nell’ambito degli obiettivi di CONTENIMENTO (della spesa), … è previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia ARTICOLAZIONE DEL TEMPO – SCUOLA”. Ma questo tempo scuola non è chiaro da cosa sarà riempito, da chi e come sarà gestito. Il collegio dei docenti esprime il suo dissenso verso questa politica e auspica l’annullamento del decreto. |
Liceo Classico e Scientifico“GIULIO CASIRAGHI" di Cinisello Balsamo | I DOCENTI DEL LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO “GIULIO
CASIRAGHI“DI CINISELLO BALSAMO SOSPENDONO
IN SEGNO DI PROTESTA CON IL MINISTRO GELMINI I VIAGGI DI ISTRUZIONE
Vi inviamo copia del documento approvato dal nostro Collegio docenti con la speranza di una sua diffusione Alla luce dei pesanti e gravi interventi sulla scuola previsti dal ministro Gelmini con la legge 133, in data 14 /10 /2008 il Collegio dei docenti del Liceo classico e scientifico “Giulio Casiraghi” ha approvato a larghissima maggioranza un documento nel quale si esprime preoccupazione per le ricadute che tali interventi avranno sulla scuola e sul personale che in essa opera . A nostro giudizio il contenuto della legge 133/08 (Finanziaria 2009)
risponde a sole finalità economiche e non tiene in alcuna considerazione
né il patrimonio delle esperienze fatte negli ultimi anni nella
scuola pubblica né la professionalità di chi nella scuola
opera quotidianamente. In tal senso ne sono esempio sia la trasformazione
cui andrà incontro la scuola primaria – frammento del nostro
sistema di istruzione che ha ottenuto riconoscimenti internazionali per
la sua efficacia - attraverso l’introduzione dell’orario obbligatorio
di 24 ore e del maestro unico/prevalente sia l’eliminazione di ogni
percorso di sperimentazione nella scuola secondaria di secondo grado (tra
gli altri nei licei i PNI e le seconde lingue) attraverso la riconduzione
del monte ore obbligatorio a 30 ore settimanali. A questo si aggiunge
la proposta di riconvertire le professionalità dei docenti attraverso
accorpamenti di classi di concorso con “matrice culturale comune”
di cui si fatica a capire la concreta attuazione e articolazione. Di fronte a questa situazione i docenti del Liceo classico e scientifico “G. Casiraghi” ritengono necessario esprimere il proprio disagio attraverso un’iniziativa che coinvolga in modo diretto o indiretto tutti gli utenti e i lavoratori della scuola. A tal fine per l’intero anno scolastico 2008-2009 il Collegio dei
docenti decide di sospendere ogni viaggio di istruzione, stage all'estero
e uscita didattica, ad eccezione di quelle che si svolgono all’interno
della mattinata. Documento approvato dal Collegio dei docenti in data 14/10/2008 |
Collegio dei Docenti dell' ITIS "G.Marconi" di Padova | Il Collegio dei Docenti dell' ITIS "G.Marconi"
di Padova Preso atto che: - Il Piano per la scuola dei Ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; - Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico il cui testo è stato inviato alle Camere per il previsto parere. Questi provvedimenti riguardano: 1. La scuola dell'Infanzia (materna) dove si ridurrà l'attività didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; 2. La scuola Primaria (elementare) dove si regredisce al maestro unico e in linea generale si ridurrà l'orario settimanale a 24 ore; 3. Tutti gli ordini di scuola dove si sta programmando un taglio di oltre 2.000 scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni); 4. Tutti gli ordini di scuola, dove si può arrivare all'aumento di 3 o 4 alunni per classe. La legge n° 133/2008 prevede, infatti, un aumento di 0,40% del rapporto alunni/docenti e per realizzare questo obiettivo bisogna che in ogni classe, il numero massimo aumenti mediamente di due alunni. Ma poichè non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono, si realizzerà un aumento di 3-4 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie. In questo modo si svilisce la relazione educativa, il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni e studenti; 5. Tutti gli ordini di scuola, dove senza alcuna motivazione si taglia ancora il 17% del personale ATA: 700 Direttori amministrativi, 10.452 personale di segreteria, 3.965 assistenti tecnici per i laboratori, 29.076 collaboratori scolastici; 6. Le scuole secondarie di I° grado dove viene ridotto il Tempo Prolungato e ridotto a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale; 7. Le scuole secondarie di II grado dove viene generalmente ridotto l'orario in tutti gli indirizzi, in misura maggiore negli istituti Tecnici e Professionali in cui si passerà dalle 36/38/40 ore alle 32 settimanali. Questo significa diminuire il tempo scuola, per la cultura, i laboratori, le discipline. Rilevato che: - La specificità e l'importanza dell'Istruzione Tecnica è stata ribadita più volte anche dalla Confindustria - Nel Bilancio dello Stato si sono verificati in questi anni rilevanti riduzioni agli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008. Esprime le seguenti considerazioni: - Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell'arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA. - Complessivamente si determina il taglio di circa 132.000 posti nella scuola italiana. - Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato "Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego", che sembrano annunciare la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell'ITIS Marconi di Padova esprime preoccupazione e contrarietà ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; - Il Ministro dell'Istruzione alla riapertura di un confronto reale con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti. |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova | Mozione proposta nella seduta del Collegio
dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi”
di Padova, riunito il 08/10/08. APPROVATA CON 4 ASTENUTI
Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova Preso atto che: a) Il “Piano per la scuola” dei Ministri Gelmini e Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; b) Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico
1. La scuola dell’Infanzia (materna) dove si ridurrà l’attività
didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; Esprime le seguenti considerazioni: a) Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell’arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA. b) Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/ didattici/ educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”, che annunciano la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Severi” di Padova intende esprimere preoccupazione e contrarietà anche per la trasformazione della malattia in una colpa per la quale si deve essere puniti economicamente oltre che oltraggiati moralmente ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; da inviare |
Il Collegio Docenti dell’ITAS Scalcerle | Il Collegio Docenti dell’ITAS Scalcerle esprime viva preoccupazione per l’insieme degli interventi legislativi che vengono urgentemente proposti per la scuola italiana, preoccupazione che così riassume: 1. Per la trasformazione della funzione della scuola pubblica in violazione
degli stessi dettami della Costituzione; invita, conseguentemente, tutti a riflettere e contribuire ad un percorso
di informazione ed iniziative, anche aldilà degli scioperi proclamati,
quali potrebbero essere: Proposizione votata a maggioranza Padova 14/10/2008 |
Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia | Mozione proposta nella seduta del Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia, riunito il 26/09/08 e APPROVATA ALL’UNANIMITA’ Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia Preso atto che: Ø Il “Piano per la scuola” dei Ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti è costituito da un mosaico di iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge n° 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge n° 137 del 1° settembre; Ø Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico il cui testo è stato inviato alle Camere per il previsto parere. Con questi provvedimenti che riguardano: 1. La scuola dell’Infanzia (materna) dove si ridurrà l’attività didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30; 2. La scuola Primaria (elementare) dove si regredisce al maestro unico e in linea generale si ridurrà l’orario settimanale a 24 ore; 3. In tutti gli ordini di scuola dove si sta programmando un taglio di oltre 2.000 scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni); 4. Tutti gli ordini di scuola, dove si può arrivare all’aumento di 3 o 4 alunni per classe. La legge n° 133/2008 prevede, infatti, un aumento di 0,40 del rapporto tra docenti/alunni e per realizzare questo obiettivo bisogna che in ogni classe, il numero massimo aumenti mediamente di due alunni. Ma siccome non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono, si realizzerà un aumento di 3-4 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie. In questo modo si svilisce la relazione educativa, il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni e studenti; 5. Tutti gli ordini di scuola, dove senza alcuna motivazione si taglia il 17% del personale non docente: 700 Direttori amministrativi, 10.452 personale di segreteria, 3.965 assistenti tecnici per i laboratori, 29.076 collaboratori scolastici; 6. Le scuole secondarie di I° grado dove viene ridotto il Tempo Prolungato e ridotto a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale; 7. Le scuole secondarie di II grado dove viene generalmente ridotto l’ orario in tutti gli indirizzi, in misura maggiore negli istituti Tecnici e Professionali in cui si passerà dalle 36/38/40 ore alle 32 settimanali. Questo significa diminuire il tempo scuola, per la cultura, i laboratori, le discipline. Rilevato che: § La specificità degli Istituti d’Arte non è riconosciuta e non trova menzione alcuna nello schema del suddetto Piano;
§ Nel Bilancio dello Stato si sono verificati in questi anni rilevanti riduzioni agli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008. Esprime le seguenti considerazioni: - Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell’arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA. - Complessivamente si determina il taglio di circa 132.000 posti nella scuola italiana. - Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/ didattici/ educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge n° 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”, che sembrano annunciare la volontà di ridimensionare la scuola pubblica. Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Statale d’Arte di Venezia intende esprime preoccupazione e contrarietà ed invita: - Il Parlamento a respingere la filosofia del Piano proposto; - Il Ministro dell’Istruzione alla riapertura di un confronto reale con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti. LA MOZIONE E’ STATA APPROVATA ALL’UNANIMITA’ da inviare - all'Ufficio Scolastico Provinciale - all'Ufficio Scolastico Regionale - al Ministero dell’Istruzione - ai Sindacati di categoria - agli organi di Stampa |
collegio dei docenti del Circolo Didattico Giuseppina Turrisi Colonna di Palermo | Al presidente del Consiglio di Circolo Al Ministero della Pubblica Istruzione On.le Ministro Maria Stella Gelmini, Roma Il collegio dei docenti del Circolo Didattico Giuseppina Turrisi Colonna di Palermo, riunito in data 20 ottobre 2008 esprime la propria contrarietà all’articolo 4 del Decreto Legge n.137 del 01 settembre 2008 che prevede la costituzione di classi con orario di 24 ore settimanali affidate ad un unico insegnante. Da circa vent’anni la figura del maestro unico è stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola un modello centrato su esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti già maturata nel Tempo Pieno e nell’organizzazione modulare. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha ottimizzato quella sinergia che ha reso la scuola primaria una comunità in crescita con riscontri universalmente riconosciuti come positivi. L’articolazione delle discipline su più figure ha veicolato
negli anni la strutturazione di un impianto educativo completo e pronto
a soddisfare tutte le esigenze che la moderna società presenta,
riuscendo altresì ad arginare fenomeni di esclusione e dispersione.
L’introduzione del “maestro unico” costituisce pertanto
un chiaro ritorno al passato che non trova giustificazioni plausibili
a livello didattico e pedagogico. Oggi la scuola elementare, tanto quella a modulo che quella a tempo pieno,è
fondata: IL RITORNO AL MAESTRO UNICO FAREBBE ARRETRARE LA SCUOLA DI TRENT’ANNI: • Il maestro unico priva i bambini dell’opportunità di formarsi confrontandosi con una pluralità di figure e ciò risulta essere un anacronismo in una società in cui l’educazione alla mobilità e all’adattabilità al cambiamento viene indicata come valore necessario anche dalla stessa classe politica. • Le famiglie, di fronte ad un tempo scuola ridotto dovranno riorganizzare
il proprio tempo per far fronte alla mancanza di mense e pomeriggi con
costi che possiamo immaginare. Il servizio mensa potrebbe essere gestito
dal personale estraneo alla relazione educativa e potrebbe tornare IL
VECCHIO DOPOSCUOLA che NON E’ CERTAMENTE IL NOSTRO TEMPO PIENO !!!
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Documento in difesa del tempo scuola a 40 ore e della pluralità docente - Docenti IC “G. da Fiore” Carlopoli |
Documento in difesa del tempo scuola a 40 ore e della pluralità
docente (doppia docenza nella Scuola Primaria) La “Riforma”
della Scuola promossa dall’attuale Governo e presentata dal Ministro
della P. I . dott.ssa Mariastella Gelmini come Piano programmatico per
gli interventi di razionalizzazione del sistema di Istruzione secondo
l’art. 64 della legge 133/2008, ha suscitato, nel mondo degli operatori,
sgomento, perplessità, sfiducia, disorientamento e tanta tanta
preoccupazione. Ciò perché il Piano non tratta solo di ritorno
al maestro unico nella Primaria e la riduzione degli orari di lavoro,
ma investe anche altri aspetti con forte ricaduta sugli assetti ordinamentali
ed organizzativi del sistema educativo, Scuola dell’Infanzia compresa. Carlopoli, 7 ottobre 2008 |
Assemblea dei Docenti della Scuola Secondaria di Primo grado “Sacco-Boetto-Paglieri” di Fossano (CN) | Al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio
Napolitano Al Presidente del Senato Renato Schifani Al Presidente della
Camera Gianfranco Fini Al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi
Al Ministro dell’Istruzione , Università e Ricerca scientifica
Mariastella Gelmini Ai Senatori e ai Deputati della Repubblica Italiana
Ai Collegi Docenti delle altre istituzioni scolastiche Agli organi di stampa
Alle organizzazioni sindacali Al Direttore dell’Ufficio Scolastico
Regionale L’Assemblea dei Docenti della Scuola Secondaria di Primo
grado “Sacco-Boetto-Paglieri” di Fossano, preso atto dell’articolo
64 della legge n° 133 del 6 agosto 2008 e del Decreto Legge n°
137 del 1° settembre 2008, esprime la propria preoccupazione per una
riforma che si configura come un ulteriore fortissimo taglio alla spesa
privo di qualsivoglia motivazione didattico-pedagogica. • negativa l’elevazione di tutti gli insegnamenti-cattedra a 18 ore, in quanto elimina la possibilità delle compresenze e delle contemporaneità, strumenti educativi fondamentali per realizzare progetti, laboratori operativi, lavori in piccoli gruppi, la concreta personalizzazione degli interventi, la lotta alla dispersione scolastica e al bullismo. • molto negativo l’aumento del numero di alunni per classe, che ci porterà, entro i prossimi tre anni, ad avere classi con 33 – 35 alunni. In considerazione dei grandi flussi di immigrazione degli ultimi anni, della presenza numerosa di alunni diversamente abili con sempre meno ore per gli insegnanti di sostegno, delle diverse esigenze e capacità presenti nella scuola media che è “scuola di tutti,” questa sarà una iniziativa che peggiorerà complessivamente la qualità del servizio scolastico. In questo modo si svilirà la relazione educativa e il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun allievo. Inevitabilmente cresceranno gli insuccessi scolastici e i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni. • avvilente la rilevante riduzione degli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, che passano dai 331 milioni di € assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008. Quali saranno le ripercussioni nelle varie scuole? - l’impossibilità ad effettuare una didattica di recupero
e di arricchimento dell’offerta formativa perché spariranno
sia le compresenze del tempo prolungato e sia i corsi di recupero per
alunni in difficoltà o le attività di laboratorio, che necessitano
di tempi adeguati sia nella scelta della metodologia che nelle fasi di
elaborazione. |
Collegio dei Docenti dell’ITIS “G. Galilei” di Roma | Mozione del Collegio dei Docenti dell’ITIS “G.
Galilei” di Roma sull’art. 64 della legge
133/2008 e sul decreto legge 137/2008 (decreto Gelmini)
Il Collegio dei Docenti dell’ITIS “G.Galilei”, riunito il 20 ottobre 2008 esprime netto dissenso in merito ai contenuti dei recenti provvedimenti legislativi varati dal governo sulla scuola. La scuola pubblica avrebbe bisogno di investimenti, il governo prevede
invece di tagliare ben 8 miliardi di euro in tre anni, una cifra enorme
grazie alla quale la spesa per l’istruzione nel nostro Paese, già
collocata negli ultimi posti nei confronti internazionali, precipiterà
a livelli indegni di qualunque paese civile. Questo intervento demolitore è stato sostenuto da una campagna ideologica di denigrazione nei confronti degli insegnanti e della scuola, sostenuta direttamente dal Ministro dell’istruzione, con il coro condiscendente di molti esponenti politici e di governo, fondata su una rappresentazione volutamente artefatta della realtà. Inoltre, scelte che avranno un impatto pesante sull’assetto ordinamentale di tutti gli ordini e gradi del sistema pubblico di istruzione sono state assunte senza il benché minimo supporto scientifico sul piano pedagogico e didattico. Tutto viene giustificato in nome di un improponibile ritorno ad un passato che, per fortuna, non esiste più, dal maestro unico al grembiulino, dal voto in condotta ai voti numerici anche nelle scuole del primo ciclo. Si manomette il sistema nei settori che hanno garantito risultati di
eccellenza a livello internazionale, come la scuola dell’infanzia
e quella elementare, e non si affrontano in modo efficace i problemi dei
quali soffre la scuola superiore. Al contrario, si prevedono massicci
accorpamenti delle classi di concorso, classi sempre più affollate,
accorpamenti delle classi anche in presenza di alunni con disabilità,
eliminazione delle sperimentazioni, riduzione degli orari al di fuori
di ogni ipotesi didattica, eliminazione di centinaia di sedi scolastiche.
Quanto al metodo, il Collegio ritiene che qualunque iniziativa di modifica dell’assetto ordinamentale del nostro sistema scolastico non possa prescindere dal coinvolgimento, il più ampio possibile, di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di scuola, di didattica, di pedagogia - dagli insegnanti, agli intellettuali, alla stessa accademia - intorno alle soluzioni proposte e, soprattutto, alle scelte di fondo che le ispirano. Il ricorso ai Decreto Legge, per giunta approvati con il ricorso al voto di fiducia, ha invece brutalmente annullato ogni possibilità di dibattito e di reale modifica del testo presentato. Sulla base di queste considerazioni il Collegio valuta positivamente il movimento democratico e partecipato, animato da insegnanti, genitori e studenti che si stanno battendo per salvaguardare il carattere universalistico della nostra scuola pubblica e si impegna a sostenere la mobilitazione in atto in tutte le scadenze che si proporranno. Decide, infine, di trasmettere la presente mozione agli organi istituzionali competenti, al fine di sollecitare una maggiore attenzione ai veri problemi del mondo della scuola. Approvato con 2 voti contrari |
Collegio docenti dell’istituto Comprensivo di Concorezzo | MOZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI DELLA SCUOLA “G. MARCONI”
di CONCOREZZO – MILANO
Al Ministero della Pubblica IstruzioneRoma Al Consiglio d’IstitutoIstituto Comprensivo “G. Marconi”Concorezzo – Milano Alla Dirigente Scolastica Ai Rappresentanti dei genitori OGGETTO: mozione in difesa della pluralità docente nella scuola dell’infanzia ed elementare. Il Collegio docenti dell’istituto Comprensivo di Concorezzo presi in esame le disposizioni in materia scolastica con attuazione prevista dall'anno scolastico 2009/10 contenute nella legge 133/08, nel DL 137/08 e nello Schema di Piano Programmatico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze di cui all'art. 64 del decreto legge n. 112-08 convertito dalla legge n.133 - 6 agosto 2008 CONSIDERATO CHE: i modelli scolastici che prevedono la compresenza hanno permesso di migliorare, rispetto al passato, la qualità del servizio scolastico e i risultati sul piano dell'apprendimento, come attestato dalle classifiche europee ed internazionali nel nostro collegio esiste una positiva esperienza ventennale di collaborazione e condivisione di responsabilità fra docenti maturata attraverso le pratiche della scuola dell’infanzia, del modulo e del tempo pieno nella scuola primaria, la pluralità docente ha consentito agli insegnanti l’approfondimento delle conoscenze disciplinari e ha favorito lo spirito di collaborazione rendendo la scuola una comunità di conoscenze, la variabile del tempo dedicato all’educazione/insegnamento nella crescita di un bambino/a non è ininfluente ma determina la qualità dell’apprendimento in un mondo sempre più difficile da interpretare ESPRIME IL PROPRIO NETTO DISSENSO 1. ALLA REINTRODUZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA DELL'INSEGNANTE UNICO prevista dall'art. 4 del DL 137/08 2. ALLA RIDUZIONE DELL'ORARIO SCOLASTICO OBBLIGATORIO A VENTIQUATTRO ORE SETTIMANALI NELLA SCUOLA PRIMARIA prevista dallo stesso articolo 3. ALLA RIDUZIONE DELL'ORARIO OBBLIGATORIO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
ALLA SOLA FASCIA ANTIMERIDIANA CON UN SOLO 4. ALL' ELIMINAZIONE DEGLI/DELLE INSEGNANTI SPECIALISTI/E DI LINGUA INGLESE NELLA SCUOLA PRIMARIA 5. ALL'INNALZAMENTO DEL RAPPORTO ALUNNI/DOCENTE 6. AI TAGLI DEGLI ORGANICI previsti dalla manovra economica ( 86.000 docenti e 45.000 ATA in meno, nel triennio 2009/2011) 7. ALLA RIDUZIONE DI 8 MILIARDI DI EURO DEL FINANZIAMENTO PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE nel triennio 2009/2011 CHIEDE che le disposizioni in materia scolastica contenute nella legge 133/08, nel DL 137/08 e nello Schema di Piano Programmatico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze di cui all'art. 64 del decreto legge n. 112-08 convertito dalla legge n.133 - 6 agosto 2008 vengano RITIRATE. SI IMPEGNA a mettere in atto le iniziative che potranno contrastarle e a sensibilizzare i genitori della scuola . Mozione votata a maggioranza con 108 voti a favore , 3 voti contrari, 18 astenuti Concorezzo, 21/10/08 |
Mozione del personale Docente e ATA dell'Istituto F. Enriques Castelfiorentino (FI) | MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DEL PERSONALE DELL’ I.S.I.S. “F. ENRIQUES DI CASTELFIORENTINO Il personale dell’ I.S.I.S. “F. Enriques”, riunitosi in assemblea straordinaria, visti i seguenti provvedimenti normativi: - Legge n. 133 del 6 agosto 2008 (finanziaria estiva) CONSIDERATO che il "Piano per la scuola" dei Ministri Gelmini e Tremonti
dell’attuale Governo Berlusconi è costituito da un mosaico
di iniziative che sfociano in tali provvedimenti: RILEVATO - Che la spesa per l’istruzione in 10 anni è sì aumentata,
visto che dal 1997 al 2007 ci sono stati ben 5 rinnovi contrattuali, ma
non rispetto al PIL, anzi risulta diminuita nello stesso periodo dello
0,2-0,3% circa in termini sia di spesa del MIUR che di spesa pubblica
complessiva per l’istruzione (MIUR + oneri a carico degli Enti Locali); ESPRIMONO LE SEGUENTI CONSIDERAZIONI È possibile parlare di un’organica riforma della scuola,
ma una vera riforma richiede complessi processi di elaborazione con il
coinvolgimento degli operatori della scuola, e soprattutto investimenti
e risorse. L’intera manovra invece si basa sui tagli, non deriva
da una riflessione sui processi formativi della scuola, ma rappresenta
il frutto delle misure inserite nel capitolo della legge finanziaria estiva
(L. 133/2008) denominato “Contenimento della spesa per il pubblico
impiego”. È conseguente che la manovra Gelmini non è
fatta per riformare la scuola ma per tagliare la spesa pubblica nella
scuola. Nell’immediato con la realizzazione della così detta riforma e dei tagli, da settembre le famiglie italiane ed in particolare le donne dovranno affrontare spese di non poco rilievo: - con la riduzione dell’orario della scuola di base (8:30-12:30)
le famiglie, e soprattutto le madri rinunciando al loro lavoro, dovranno
farsi carico dei figli, a meno che non possano permettersi di pagare istituzioni
private o baby-sitter. Noi lavoratori della scuola ci siamo sempre battuti affinché alla nostra istituzione pubblica sia riconosciuto quel ruolo fondamentale di guida della cultura e della promozione sociale, ricca di valori propositivi e positivi, così come sancisce la nostra Costituzione. Viviamo la scuola come opportunità di piena realizzazione offerta a chiunque, come concreta attuazione del principio di uguaglianza consacrato dalla nostra Costituzione. Pertanto tutto il personale chiede: Che il Parlamento riveda la sostanza della Legge n°133/2008 Che il Parlamento non converta in legge il Decreto n°137/2008 Che il Parlamento in conseguenza alla revisione della Legge 133/2008 respinga il piano programmatico di attuazione della stessa Che il Parlamento rigetti la Proposta di legge n. 953 12 maggio 2008 Che il Parlamento si operi per un reale miglioramento della scuola pubblica Che si apra in Italia un confronto costruttivo con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti Seguono firme in allegato: Castelfiorentino, 23 ottobre 2008 |
Istituto Statale d’Arte di Potenza | I Docenti, il personale ATA e il Dirigente Scolastico dell’Istituto
Statale d’Arte di Potenza,
analizzati i provvedimenti emanati dal Governo in tema di istruzione e precisamente: § l’art. 64 della Legge n.133 del 6 agosto (ex-decreto Brunetta); § il Decreto Legge n. 137 del 1° settembre; § il Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2008; § il Piano Integrato presentato dal ministro Gelmini il 19 settembre; considerato che: con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell’arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente e di 44.500 posti del personale ATA, per un totale di circa 132.000 posti di lavoro; l’art. 64 della Legge 133/08 recita: devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, per un totale di circa 8 miliardi di euro in quattro anni; nel Bilancio dello Stato sono state effettuate, in questi anni, rilevanti riduzioni degli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331 milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008 (-81.9%) e per le supplenze brevi, passando da 889 milioni di Euro nel 2004 a 246 milioni nel 2008 (-72,4%); la riqualificazione della scuola pubblica passa necessariamente da un
incremento degli investimenti nell’istruzione, attualmente ben lontani
dalla media europea, in relazione al PIL; al contrario, sembra che i provvedimenti
adottati non derivino da una coerente riflessione sui processi formativi,
didattici ed educativi, quanto piuttosto da esigenze di ulteriori tagli
di spesa (come dimostra il fatto che l’art. 64 è inserito
nel Capitolo “Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego”,
della Legge 133/08); § la specificità degli Istituti d’Arte non è riconosciuta e non trova menzione alcuna nello schema del suddetto Piano; § l’ipotesi di trasformare gli Istituti d’Arte in Licei Artistici (o peggio di consegnarli alla Formazione Professionale di competenza regionale) non tiene conto della storia e della peculiarità pedagogico-didattica che è alla base della nascita di tali Istituti; § nell’ipotesi che gli Istituti d’Arte vengano trasformati in Licei artistici, è previsto un forte taglio nel monte ore curricolare che dovrebbe scendere dalle attuali 39 ore settimanali a 32. Tale provvedimento andrebbe a snaturare la forte caratterizzazione degli istituti d’Arte, nel cui curricolo, le materie teoriche e culturali trovano un privilegiato contesto esperienziale nelle discipline d’indirizzo; § l’aumento del numero di alunni per classe svilisce la relazione didattico-educativa, poiché viene ridotto il tempo reale che ogni insegnante dedica a ciascuno studente: si avrà così un’ulteriore crescita degli insuccessi scolastici e dei problemi di gestione, anche sul piano disciplinare. Inoltre un elevato numero di alunni per classe mina l’efficacia dell’azione didattico-educativa, in particolare nelle attività di laboratorio, che richiedono un costante rapporto diretto con gli insegnanti; § il disegno di ridimensionamento degli istituti con meno di 500 alunni, appare discriminante soprattutto per realtà come quella lucana, caratterizzata da una difficile situazione geomorfologica e infrastrutturale. In particolare, per quanto riguarda gli Istituti d’Arte, un eventuale accorpamento, con la soppressione della dirigenza e degli uffici di segreteria, determinerebbe un’ulteriore perdita dell’identità dell’istituto stesso; esprimono forte preoccupazione e invitano il Ministro dell’Istruzione: § a rivedere la filosofia complessiva che sottende il Piano proposto; § a riaprire un confronto reale con il mondo della scuola, affinché provvedimenti di tale portata possano essere valutati, discussi e condivisi con coloro che nella scuola vivono ed operano quotidianamente; § a salvaguardare l’istruzione artistica nel nostro paese e, in particolare, la specificità degli Istituti d’Arte, menzionando esplicitamente quest’ordine di scuola nei provvedimenti adottati e mettendo a valore le esperienze maturate negli anni, senza le quali nessuna proposta di riforma può essere credibile. Potenza, 15 ottobre 2008 (seguono firme del Dirigente Scolastico, del Dirigente Amministrativo, di 50 docenti e 13 del personale ATA) |
Blocco viaggi istruzione - Ist. Istr. Sup.“B. Russell” di Milano | MOZIONE ANTIGELMINI - BLOCCO DEI
VIAGGI D’ISTRUZIONE Istituto Istruzione Superiore “B. Russell” di Milano Nella seduta del giorno 14-10-2008 il Collegio dei Docenti si è
espresso, mediante votazione palese, contro l’approvazione dei progetti
relativi ai viaggi d’istruzione per l’anno scolastico 2008-09.
Poiché si è trattato di una decisione assunta al termine
di una seria e responsabile riflessione sul ruolo dei docenti all’interno
della Scuola che si prospetta qualora venisse convertito in legge il decreto
presentato dall’attuale governo, i Docenti dell’Istituto Superiore
B. Russell ritengono opportuno portare a conoscenza dei sigg. genitori
e degli studenti le motivazioni che li hanno indotti a farsi carico di
tale, sofferta risoluzione. Benché convinti della validità
didattica dei viaggi d’istruzione e pur consapevoli che essi costituiscano,
oltre che un arricchimento dell’offerta formativa destinata agli
alunni, anche un momento importante nel loro processo di crescita culturale,
gli Insegnanti si sono espressi a larga maggioranza contro la realizzazione
dei suddetti viaggi, per veicolare, attraverso un segnale forte, il proprio
senso di disagio, sia a causa dei reiterati attacchi alla loro professionalità
da parte di alcuni ministri e di alcuni organi di stampa, sia del metodo
utilizzato dal governo per riformare la Scuola. La politica dei tagli
nasconde un progetto ben preciso che si traduce nella volontà di
licenziare e di smantellare il sistema della Pubblica Istruzione, riducendo
la cultura a una merce da vendere in appositi diplomifici. Milano, 21 ottobre 2008 |
Genitori firmatari dell’IC VR 13 “Primo Levi” | Genitori firmatari dell’IC VR 13 “Primo Levi” Come genitori siamo molto preoccupati ed indignati per ciò che
sta colpendo la scuola! - Ci viene ripetuto, a parole, che il tempo pieno non sarà toccato; siamo andati a leggere il decreto 137, e lì c’è scritto altro, cioè che “nell'ambito degli obiettivi di contenimento … le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.” Come? Non si dice, ma c’è una nota. Siamo andati a leggerla, abbiamo trovato il riferimento alla legge n. 133 (del Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze), dove c’è scritto che la possibilità di avere più tempo scuola dipende dal numero di insegnanti che verrà ogni anno assegnato alla scuola; ma, più avanti, si spiega che è necessario ridurre il personale; in particolare per l’anno prossimo si prevede un taglio di 10.000 insegnanti proprio attraverso la riduzione delle ore di scuola. Altri 6000 insegnanti saranno tagliati aumentando il numero di alunni per classe dello 0,20, e altri 4000 riducendo gli insegnanti di inglese (ma l’inglese non era una priorità?), altri chiudendo le piccole scuole. Tagli saranno effettuati anche alle medie riducendo anche lì l’orario della scuola (da 32 ore settimanali a 29) e introducendo limiti al tempo prolungato. Perciò come si manterrà il tempo pieno? Non abbiamo trovato alcun impegno scritto. - Nei documenti si dice che “il modello dell’insegnante unico
appare più funzionale all’innalzamento degli obiettivi di
apprendimento, …favorisce l’unitarietà dell’insegnamento
soprattutto nelle classi iniziali,… semplifica e valorizza la relazione
fra scuola e famiglia e nell’arco di vita intercorrente dai sei
ai dieci anni si avverte il bisogno di una figura unica”. A noi
genitori, però, non sembra così positivo che nostro figlio
per 5 anni conosca un solo modo di apprendere, un solo modello educativo,
un maestro solo, che da solo deve gestire tante situazioni differenti,
senza la possibilità/necessità di confrontarsi con altre
modalità di intervento, che dovrebbe approfondire conoscenze e
metodi didattici di tutte le materie, un super-maestro, insomma, che basta
a tutto. - Nei documenti di dice anche che “il rapporto alunno/ docente è incrementato per una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente”, insomma si aumentano gli alunni per classe non per risparmiare, ma per permettere agli insegnanti di esprimere meglio le loro potenzialità; ancora c’è scritto che “la polverizzazione sul territorio di piccole scuole non risulta funzionale al conseguimento degli obiettivi didattico-pedagogici, in quanto non consente l’inserimento dei giovani in comunità educative culturalmente adeguate a stimolarne le capacità di apprendimento e di socializzazione”, cioè è nell’interesse della socializzazione dei bambini di contrade o paesini, che si chiudano loro le scuole, obbligandoli a farsi ore di strada per andare a scuola… Perciò ci sentiamo presi in giro da provvedimenti che, dietro
discutibili giustificazioni pedagogiche, hanno come solo obiettivo il
risparmio delle finanze: come genitori questo ci indigna, perché,
a casa nostra, risparmiamo prima sulle cose superflue, poi sulle cose
necessarie e solo alla fine, possibilmente mai, sul futuro dei figli.
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