Razzismo istituzionale nella scuola italiana: il parlamento approva la mozione per classi di permanenza temporanea per alunni stranieri
Un mix di razzismo, scuola dell'Ottocento dei doveri e segregazione per gli alunni stranieri.
Da La tecnica della scuola
Notizie Principali
Nascono le "classi di inserimento" per gli stranieri
di R.P.
Lo prevede una mozione votata dalla Camera nella serata del 14 ottobre. Saranno
riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test previsti per le classi
ordinarie. Per promuovere l'integrazione si prevede un piano triennale di assunzioni
di docenti da realizzarsi ai sensi della legge 143 del 2004.
Rimasta fuori dal decreto legge 137, la norma in materia di ''accesso degli
studenti stranieri alla scuola dell'obbligo'' è stata approvata nella
giornata del 14 ottobre dalla Camera sotto forma di mozione.
Nota come “mozione Cota”, dal nome del deputato della Lega primo
firmatario, la proposta era stata sottoscritta dai componenti della Commissione
Cultura di Lega, Pdl e Mpa nel corso del dibattito sulla conversione in legge
del “decreto Gelmini” ma non era stata accolta nel maxiemendamento
del Governo.
La proposta impegna il Governo a regolare le iscrizioni degli alunni stranieri
previo “il superamento di test e specifiche prove di valutazione”.
La mozione prevede anche l’istituzione di “classi di inserimento”
(il testo originario parlava di “classi ponte “) “che consentano
agli studenti stranieri che non superano le prove e i test di frequentare corsi
di apprendimento della lingua italiana”.
Se la proposta verrà accolta dal Governo, dopo il 31 dicembre non saranno
più consentite iscrizioni nelle classi ordinarie; questo allo scopo di
una distribuzione degli alunni stranieri “proporzionata al numero complessivo
degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il
rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri”.
Nelle classi ponte dovranno essere attuati percorsi monodisciplinari e interdisciplinari,
attraverso l'elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto
di progetti interculturali, nonché dell'educazione alla legalità
e alla cittadinanza.
In particolare gli studenti stranieri dovranno seguire un percorso formativo
relativo sia alla conoscenze e alla comprensione dei diritti e doveri (rispetto
per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente)
sia al “rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del
paese accogliente”.
La mozione approvata dalla Camera impegna anche il Governo in termini economici:
sarà infatti necessario prevedere “l'eventuale maggiore fabbisogno
di personale docente da assegnare a tali classi, inserendolo nel prossimo programma
triennale delle assunzioni di personale docente disciplinato dal decreto-legge
n. 97 del 2004, convertito con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004”.
Il dibattito in aula è stato particolarmente vivace, con l’opposizione
che in più circostanze, ha accusato apertamente di razzismo i sostenitori
della mozione.
Le mozioni presentate da De Torre (PD) , Capitanio Santolini (PdL) ed Evangelisti
(IdV) sono state respinte o accolte solo in modo molto parziale.
Adesso, per dare attuazione alla decisione presa dalla Camera, il Ministro dovrà
predisporre un decreto applicativo.
14/10/2008