Dopo la grande manifestazione dei dieci mila di venerdì 26 settembre,
l’assemblea dei genitori e insegnanti delle scuole di Bologna, ha deciso
di organizzare, il 15 ottobre, nella settimana in cui il decreto legge contro
la scuola sarà in senato, una nuova grande iniziativa. Loro vogliono
chiudere la scuola di qualità? Vogliono tagliare il tempo scuola? E allora
noi a scuola ci andiamo anche la sera e la notte, insieme ai bambini e alle
bambine, con i loro orsacchiotti e sacchi a pelo. E per ogni scuola occupata
ce ne saranno altre, da quelle dell’infanzia fino alle superiori, dove
verranno comunque organizzate assemblee, feste, azioni di propaganda di strada.
Genitori, insegnanti, dade e studentesse e studenti di tutte le età porteranno
addosso fin dal mattino i simboli di questa giornata, le magliette, i fiocchi,
gli adesivi, i ritratti della “somara unica” e stenderanno striscioni
ai cancelli, telefoneranno a tutte le radio, da quelle libere veramente a quelle
commerciali che accolgono le dediche in diretta. Così faremo a Bologna.
Ma immaginatevi questo, lo stesso giorno, moltiplicato per dieci, per cento
e anche più città e paesi…
Tra le tante manifestazioni che ci sono questi giorni, tra le tante iniziative
che stanno appena nascendo ovunque in ogni angolo d’Italia, pensiamo che
sia importante dare un segnale forte insieme prima che il decreto sia approvato.
Pensiamo che sia necessario avere un momento di condivisione di una ribellione
che vada oltre il perimetro delle cronache locali dei giornali e sia sentito
forte e chiaro da chi in quel senato voterà per lo sfascio della scuola
pubblica.
La scuola è un bene comune. Mettiamo in comune, per un giorno (e una
notte) la nostra lotta. Facciamo in modo che chiunque voglia dare un piccolo
o grande segnale di protesta, possa vedere che ci sono tante mamme, papà,
maestre, maestre, ragazzi e ragazze che in quel giorno occupano le loro scuole,
preparano i cestini per la merenda nel cortile, apparecchiano per la cena nella
palestra, improvvisano spettacoli o accolgono attori, musicisti, burattinai,
raccontano, o ascoltano, la favola della buonanotte e poi stendono i loro sacchi
a pelo. E prima di chiudere gli occhi sapranno che fin dal mattino, altri come
loro nelle vie, negli uffici, nei mercati, e poi ancora il pomeriggio a scuola,
in un teatro, in una piazza, hanno steso uno striscione, hanno ballano, si sono
arrabbiati, hanno cantato e parlato, parlato...
Discutete la nostra proposta e fateci sapere, siamo convinti che l’idea
vi piacerà.
L’assemblea delle scuola di Bologna, 1.10.2008