Oggi sono stati presentati dalla Gelmini i quattro decreti che
realizzano la “riforma”: confermata purtroppo la nostra lettura:
la qualità della scuola elementare viene attaccata senza pietà
per sostituirla con un modello povero, generalista, impossibilitato ad aprirsi
al territorio (impossibili le uscite), con un/una maestro/a tuttologo/a che
dovrà insegnare tutto e non potrà più prestare attenzione
a chi si ritrova in svantaggio.
Cancellate tutte le compresenze in tutti i modelli orari esistenti (reso matematicamente
impossibile il lavoro a gruppi e il recupero individuale); snaturato il Tempo
Pieno a favore di un ibrido che si avvia ad assomigliare al doposcuola degli
anni Sessanta, introdotta una babele di modelli orari (24, 27, 30, 40 ore) che
getterà nel caos le scuole di tutta Italia; aumentato in maniera generalizzata
il numero di alunni per classe.
Contro questa deriva della scuola pubblica il Coordinamento nazionale in difesa
del Tempo Pieno e Prolungato ha lanciato una campagna di tutela delle famiglie
all’atto delle iscrizioni e delle riunioni di presentazione delle scuole.
Ci impegneremo all’interno e all’esterno delle scuole affinché
la scelta degli organi collegiali e delle famiglie cada sui modelli a 30 ore
e a Tempo Pieno, distribuiremo moduli di iscrizioni di garanzia affinché
arrivi forte e chiara la richiesta delle famiglie per la scuola attuale e non
per quel surrogato che vorrebbero rifilarci, lanceremo anche una campagna nazionale
in difesa delle compresenze e del loro valore per la tutela dei soggetti più
deboli.
La scuola pubblica non deve pagare la loro crisi!
Gianluca Gabrielli (per il Coordinamento nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato)
http://www.cespbo.it/ - cespbo@iperbole.bologna.it