Sull'incontro dell'11
Cosa Gelmini concede e cosa no
Si è svolto ieri un incontro tra i rappresentanti del
governo (Letta, Sacconi, Gelmini, Brunetta) e quelli dei sindacati concertativi.
Il verbale della riunione sembra segnare qualche
positiva novità: rinvio di un anno dei nuovi ordinamenti per le superiori.
Viene preso l’impegno a recepire nel prossimo consiglio dei ministri,
in sede di emanazione dei regolamenti, il congelamento dell'innalzamento del
numero massimo di alunni per classe, la facoltatività dell’introduzione
del modello a 24 ore nella scuola elementare e di quello a 25 ore nella scuola
dell’infanzia e l’assegnazione di due insegnanti alle sezioni a
tempo pieno che il ministero accetterà di riconoscere sulla base delle
iscrizioni; inoltre sembra riconosciuta la sopravvivenza del modello a tempo
prolungato alle medie.
Bene. Un primo, limitato, risultato delle lotte di questi mesi.
Ma… Non è difficile fare l’elenco di ciò che rimane…
Rimane il maestro unico come modello base di tutta la scuola primaria (elementare),
nelle sezioni a 24 ore e, con straordinari e insegnante di religione, in quelle
a 27 e 30 ore. Rimane la cancellazione dell’istituto della compresenza
(in tutti i modelli orari, tempo pieno compreso). Rimane l’aumento del
numero minimo degli alunni per classe e quindi dei limiti per lo sdoppiamento
delle classi. Rimane la liquidazione degli insegnanti di inglese e della loro
competenza accumulata. Rimane l’eliminazione dei docenti inidonei e delle
biblioteche da essi create, l’impossibilità di fare uscite didattiche
da soli, ecc…
Inoltre rimane la legge 133 e quindi l’obbligo del ministero a tagliare
quasi 90.000 insegnanti… quali sorprese ci arriveranno a marzo?
Ovviamente questo è solamente un primo sguardo, in questi giorni dovremo
confrontarci, anche alla luce di ciò che verrà recepito nel consiglio
dei ministri del 16 prossimo, per capire se questa uscita, alla vigilia dello
sciopero generale di Cgil e Cobas, aveva solamente una funzionalità massmediatica
oppure se, al di là di quanto si può leggere adesso, ci sia qualche
inversione di tendenza.
Certo è che la nostra agenda di iniziative per difendere la scuola pubblica
rimane invariata e – in particolare – la campagna sulle iscrizioni
per il mantenimento dei modelli di scuola di qualità oggi vigenti assume
un’importanza ancora maggiore: contrastare da basso faccia a faccia con
i genitori la propaganda sull’orario ridotto e sul maestro unico, concretizzandola
in iscrizioni di salvaguardia e pressioni ai dirigenti scolastici e alle amministrazioni
locali.
Continuiamo a mantenere alta la mobilitazione. Buono sciopero generale a tutti.
Gianluca Gabrielli
CoordTempoPieno e Cesp