Il passo indietro di Anna Bottaro, preside del Leonardo Da Vinci,
profuma di grottesco.
Una circolare
firmata il 4 maggio chiedeva perentoriamente di portare entro
il giorno seguente il permesso di soggiorno per gli esami di maturità agli
studenti extracomunitari.
Qualche giorno fa la circolare veniva segnalata al progetto
Melting Pot Europa, all’Associazione Razzismo Stop ed ed all’Associazione Difesa
lavoratori, Cobas scuola.
Poi, dopo la diffusione della notizia e la denuncia
congiunta delle associazioni, la preside, interrogata sull’accaduto, sbottava
affermando: «Avrò fatto trecento circolari per gli stranieri
dall’inizio dell’anno e non vedo niente di anomalo, i ragazzi
hanno portato il permesso di soggiorno a scuola e adesso è inserito nei loro
fascicoli»
Ma mentre la notizia si diffonde e la polemica infiamma,
in un
comunicato, la stessa preside ritratta sostenende di aver emanato la
circolare su richiesta di un commissario di esame e di averla poi immediatamente
ritirata senza che nessuno mai abbia consegnato il permesso di soggiorno.
Un
cambio di versione che assomiglia molto ad una disperata arrampicata sugli
specchi, condito dall’auto-celebrazione delle diverse iniziative proposte sui
temi dell’integrazione in questi anni dalla scuola.
Le testimonianze dei
ragazzi sono però incontrovertibili e smentiscono la nuova versione dei fatti
proposta da Anna Bottaro. Una ragazza per sempio racconta di aver consegnato il
passaporto sperando fosse sufficiente ma di essere stati addirittura costretta a
tornare a casa per portare a scuola una fotocopia del permesso. "Questo è razzismo" - dicono alcuni tra gli studenti e ancora -
"Che bulla la preside!".
Oltre alla normativa,
che su questo tema sembra sufficientemente chiara (dalla Convenzione
di New York sui diritti del fanciullo alla Costituzione italiana, perfino
la Bossi-Fini garantisce il diritto a conseguire il titolo di studio a prescindere
dalla regolarità del soggiorno) sullo stesso argomento, nel 2007, era intervenuta
anche una Sentenza del Consiglio di
Stato che, investito da un caso analogo, tra le altre cose, affermava
che una interpretazione della legge nel senso di chiedere agli studenti
stranieri l’esibizione del permesso di soggiorno, "oltre ad
essere priva di un fondamento normativo, rischierebbe di produrre degli
effetti irragionevoli: considerato infatti che, nella maggior parte dei
casi, il compimento della maggiore età avviene prima del completamento della
scuola superiore"
Dal canto suo l’ufficio scolastico regionale sottolinea come non
vi sia alcuna disposizione a giustificare l’operato della preside.
Sulla
vicenda, l’Associazione Razzismo Stop ed i Cobas scuola, supportati dal progetto
Melting Pot Europa, non hanno dubbi: "si tratta di una palese
discriminazione, di uno degli effetti perversi del pacchetto sicurezza che ci
stà riportando ad un medioevo dei diritti."
In ogni caso, anche se
pressata dalla commissione, la preside si sarebbe dovuta opporre alla richiesta,
per proteggere i suoi studenti. Inoltre non si è trattato di una comunicazione
inviata alle famiglie o ai ragazzi ma di una circolare diffusa ai docenti che in
classe si sono visti costretti a leggere l’elenco dei nomi indicati. Una
evidente violazione della privacy e soprattutto della dignità dei ragazzi e
delle loro famiglie.
Nessuno è illegale questa la scritta
che riportano i cartelloni appesi a scuola dal comitato genitori già nell
mattinata di venerdì, poi, nel corso della giornata, volantinaggi e conferenza
stampa dei collettivi degli studenti anti-razzisti.
A Padova, proprio per sabato 23 maggio, alle ore 16, davanti alla stazione fs, è previsto un happening anti-razzista lanciato dall’Associazione Razzismo Stop e dall’Associazione Difesa Lavoratori, tema della giornata sarà ovviamente l’opposizione al pacchetto sicurezza ed al razzismo. In piazza, oltre al mondo della scuola, i lavoratori migranti protagonisti delle lotte contro i licenziamenti all’interno delle cooperative del riciclaggio e della logistica ed i negozianti stranieri colpiti dalle ordinanze discriminatorie del Comune.
Approfondimenti sul tema:
Il fax di smentita inviato dalla preside Anna Bottaro
Sentenza del Consiglio di Stato n.1734 del 27 febbraio 2007
Il comunicato
dell’Ass. Razzismo Stop e dell’ADL Cobas - scuola
Padova - Happening antirazzista.
Contro il pacchetto sicurezza per la sicurezza dei diritti