Il più grande
licenziamento di massa
Dalla "Tecnica
della scuola", segnalataci da un lettore
Nella calura agostana e nell'assordante silenzio mediatico il
Governo sta per produrre il più grande licenziamento di massa nella storia
della Repubblica.
Da settembre ci saranno quasi 17 mila cattedre in meno per gli insegnanti precari.
Tra pochi giorni, contando anche il taglio dei bidelli e degli amministrativi,
ci saranno più di 20.000 disoccupati ad aggiungersi all'esercito crescente
dei senza lavoro italiani.
Le classi avranno meno docenti ma più alunni e saranno dunque a rischio
sicurezza. Si prevede infatti che le classi dall'anno prossimo saranno mediamente
composte da 26 bambini al­l’asilo, 27 alle elementari e 30 in
medie e superiori con­tro una media europea di 15-20 studenti.
Nonostante queste cifre il Ministro va da tempo ripetendo che in Italia ci sarebbero
più insegnanti per studente rispetto alla media europea (una vecchia
mezza verità, infatti non viene spiegato che nella conta questi signori
mettono anche gli insegnanti di sostegno che in Europa non esistono, dato che
il nostro è l'unico paese che ha fatto la scelta dell'integrazione dei
diversamente abili nelle classi.
Di fatto però le nostre sono le classi più affollate d'Europa).
La scuola viene colpita come mai è stato fatto dal dopoguerra ad oggi
e i mezzi di comunicazione parlano di realtà scolastica solo in riferimento
alla pittoresca proposta leghista dei test di dialetto per i docenti, tutti
i telegiornali riportano la decisa condanna della Chiesa della sentenza del
Tar Lazio che preclude gli scrutini agli insegnanti di religione ed esclude
l'ora di religione dalla valutazione globale degli studenti (dopo mesi di torpore
la Santa Sede torna a condannare).
I mass media danno risalto alla notizia del ricorso del Ministero contro la
sentenza del Tar Lazio sugli insegnanti di religione. Mentre migliaia di docenti
precari stanno per essere cacciati dalla scuola la preoccupazione della Gelmini
è quella di mettersi subito sull'attenti per la Santa Sede e ricorrere
a favore dei colleghi di religione che non rischiano nulla.
La Gelmini ha affermato: “L'ordinanza del Tar tende a sminuire il ruolo
degli insegnanti di religione cattolica, come se esistessero docenti di serie
A e di serie B”.
E i 17.000 docenti precari che verranno cacciati via il mese prossimo cosa sarebbero?
Docenti di serie C? Il Ministro lo sa che i precari di religione sono gli unici
tra i docenti precari ad avere lo stipendio assicurato e gli scatti di anzianità?
Un licenziamento di massa nel settore più importante del Paese e nessuno
alza la voce. Questo è davvero uno strano Paese.