Quello che si deduce molto chiaramente dalla seguente nota dell’ANCI è che qualsiasi taglio di fondi venga attuato nei confronti dei trasferimenti di risorse ai Comuni rischia dei interrompere la gratuità dei libri di testo o l’eventuale aumento delle aliquote IRPEF destinate agli Entri Locali. Per questo à indispensabile mobilitarsi sia per il ripristino degli stanziamenti tagliati sia per la attuazione integrale dell’art.34 della costituzione che prevede la gratuità per tutta la scuola dell’obbligo.
Nota tecnica dell'ANCI sulla questione dei fondi
per i libri di testo alle elementari
In relazione a notizie di stampa sulla questione dei fondi
per la fornitura dei libri di testo per le scuole elementari si deve precisare
che il taglio di 103 milioni di euro dal capitolo 7243 della finanziaria per
gli anni 2010 e 2011, con previsione di rifinanziamento per l’anno 2012,
non concerne il finanziamento dei libri di testo delle scuole elementari ora
primarie.
Il taglio si riferisce infatti al capitolo 7243 (Somma occorrente per la fornitura
gratuita o semigratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo e
il comodato nella scuola superiore) appostato nello stato di previsione del
Ministero dell’Interno, nell’ambito della Missione “Relazioni
finanziarie con le autonomie locali” e del programma Trasferimenti agli
enti locali.
Si tratta dunque di fondi per gli alunni meno abbienti che frequentano le scuole
dell’obbligo (elementare, medie e i primi due anni delle superiori), la
somma stanziata (pari a circa 200 miliardi di lire) è rimasta invariata
rispetto a quella prevista nell’ art. 27 della legge n.448 del 27 dicembre
1998. pur essendo ovviamente aumentato il costo dei libri negli ultimi 10 anni.
La Finanziaria per il 2010 ha previsto anche una riduzione del capitolo 3044
appostato nello stato di previsione del Ministero dell’Economia, (Somme
da trasferire alle Regioni per borse di studio per la frequenza di scuole dell’obbligo).
Si tratta di uno stanziamento istituito per l’attuazione del Diritto allo
studio con D.P.C.M. 14 febbraio 2001 sotto forma di regolamento attuativo dell’articolo
1, comma 9, della legge 10 marzo 2000, n. 62, sulla parità, sotto la
voce borse di studio.
La somma stanziata nel bilancio statale è risultata sempre inferiore
alle necessità delle famiglie, tanto che molte regioni hanno ampliato
il fondo e contribuito all’assegnazione ai comuni di somme integrative
per venire incontro alle necessità degli studenti.
L’Anci ha già avanzato proposte emendative sia per il ripristino
e l’adeguamento della somma riferita alla fornitura gratuita e semigratuita
dei libri di testo (cap. 7243) che per l’adeguamento del fondo per le
borse di studio (cap. 3044).
Altra cosa è la questione dei libri di testo delle scuole elementari
che gravano già da tempo pressochè per intero sui bilanci comunali
e per cui l’Anci ha da tempo richiesto un adeguamento.
L’attribuzione della competenza ai comuni è stata disposta con
il DPR 616/77. I fondi inizialmente furono aggiunti ai trasferimenti statali
nell’importo della spesa relativa all’anno 1978, incrementato del
tasso d’inflazione programmato, con le leggi per la finanza locale dal
‘79 all’85.
Dal 1986 furono consolidati – secondo l’importo dell’anno
1985 – nel fondo unico allora istituito, negli anni successivi non venne
fatti più alcun riferimento e l’importo base restò quello
fotografato dall’86.
Il fondo unico - nel quale è confluita anche la spesa relativa ai libri
di testo - negli anni ha subito continue e sostanziali riduzioni, determinando
che attualmente l’onere per i libri di testo delle scuole elementari sono
sostenuti quasi interamente dai Comuni.