PROVE INVALSI: una memoria

In più occasioni il Collegio Docenti del Primo Circolo si è espresso con deliberazioni, votate ad ampia maggioranza, contro la somministrazione della prove Invalsi, con motivazioni di ordine pedagogico, didattico, contrattuale, politico. Io stessa ho più volte chiarito il mio pensiero in proposito: la mia posizione contraria a tutta l’operazione è nota al mondo della scuola, al Ministero, alle organizzazioni sindacali, i miei commenti sulla sua inopportunità sono stati diffusi in rete.

Per tornare a sondare la posizione dei docenti in materia di valutazione e in merito alla modalità di rilevazione dei risultati dei processi di apprendimento predisposta dall’INVALSI, convoco in seduta straordinaria il Collegio, il 26 gennaio 2010. Dopo una serrata discussione viene votata una delibera di opposizione allo svolgimento delle prove, con una astensione e 4 voti contrari.
In considerazione delle attribuzioni tipiche del mio Ufficio, dei diversi vincoli che esso implica rispetto a quelli attribuiti ai docenti, decido di:
1. avviare la procedura individuando i docenti somministratori e consegnando i materiali relativi
2. diffondere una circolare in cui dispongo il rispetto dei presupposti educativi del POF di Istituto, a mio parere vincolanti a fronte di quanto indicato nel Manuale ad uso dei somministratori, relativamente allo stile di relazione con i bambini da esibire durante lo svolgimento delle prove (1)
3. disporre l’ invio dei soli dati non sensibili (per altro già in archivio-alunni)
Come ho già affermato in Collegio, lascio liberi i docenti di rispettare la delibera collegiale.

Il giorno 4 maggio, 16 docenti su 22 in elenco, presentano una dichiarazione di non disponibilità ad accettare l’incarico di somministratori e alla ricezione dei fascicoli. La docente vicaria, che mi sostituisce, in coerenza con la delibera del Collegio e con il mio placet, non emana ordini di servizio rivolti ai refrattari e/o atti ad individuare i sostituti. (2)
Il giorno 6 maggio, data prevista per lo svolgimento della prova di Italiano, su 11 classi seconde coinvolte, solo in 5 viene eseguita la consegna.

Nei giorni successivi la stampa e la televisione si occupano delle scuole “ribelli” e anch’io vengo intervistata telefonicamente. Come spesso accade, i fatti e le riflessioni vengono riportati in modo deformato, parziale, e la nostra scuola finisce nel mirino del Ministero.
Il giorno 10 maggio, si presenta a scuola, senza alcun preavviso, l’Ispettore dottor Venanzio Marinelli con una nota di avvio di procedimento amministrativo firmata il venerdi precedente dalla Direttrice Regionale dottoressa Novelli. Dopo un colloquio con la docente vicaria l’Ispettore, prima di andarsene, formula richiesta scritta di copia della circolare di convocazione del Collegio Docenti straordinario e dell’estratto del verbale. Alle 13,30 telefona preannunciando una nuova visita per il giorno successivo, 11 maggio, data prevista per la somministrazione della prova di matematica.

La mattinata dell’11 maggio si svolge in modo convulso. L’Ispettore convoca, in più tornate, i docenti somministratori, e altri eventualmente disponibili a sostituire i colleghi,(3) tentando di convincerli ad effettuare le prove “in almeno 5 classi” (sic).
L’Ispettore fa un buon lavoro e riesce nell’intento: fra ammonimenti, blandizie, minacce di provvedimenti disciplinari, anche a carico della Dirigente che potrebbe “anche essere trasferita in altra sede” (sic), ottiene che alcuni docenti ritirino la dichiarazione resa precedentemente e i precari diano disponibilità a sostituire i colleghi.
Poiché la mattinata è finita, i bambini iniziano a svolgere le prove alle 15,30, in 5 classi su 11.
La giornata termina con la correzione pomeridiana dei test, in orario di programmazione settimanale.
Lascio ogni commento a chi legge.

Renata PULEO, Dirigente Scolastica del Primo Circolo Pietro Maffi di Roma

1 Il manuale prevede che i docenti non rispondano alle domande, non facciano uscire i bambini, separino i banchi…insomma norme da pubblico concorso.
2 Mi trovavo in congedo per gli esiti di un intervento chirurgico; l’Ispettore il 10 maggio chiede al DSGA se la mia assenza è stata regolarmente comunicata!
3 Nel frattempo la didattica è interrotta, i bambini vengono vigilati dai collaboratori e dai colleghi non convocati, la segreteria è sottosopra.