di Comitato Bolognese Scuola e Costituzione
26 giugno 2010
Il TAR ha rinviato al 19 luglio la prossima udienza per decidere se confermare
o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.
I provvedimenti del Governo sulla scuola non solo distruggono la scuola pubblica
con un taglio di 8 miliardi di euro, di 87.000 posti di insegnamento e di 45.000
posti di personale non insegnante, ma sono illegittimi.
Il TAR del LAZIO, con ordinanza n. 1023 del 25-6-10 , ha accolto la richiesta
dei legali dei ricorrenti, Maria Virgilio e Corrado Mauceri e ha disposto la
sospensione dei provvedimenti impugnati ed ha ordinato al Ministro di depositare
nel termine di quindici giorni una ” documentata relazione che riferendo
sui fatti di causa, controdeduca puntualmente sui motivi dedotti con il ricorso”.
Il TAR ha rinviato al 19 luglio la prossima udienza per decidere se confermare
o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.
La sospensione comporta che fino a quella data tutte le operazioni sull’organico
e i relativi trasferimenti del personale perdente posto e quelle sulle iscrizioni
sono congelate. La serie di illegittimità compiute dal Ministro, che
– usando circolari come fossero leggi – ha forzato tempi e procedure
della riforma al solo scopo di incassare i tagli di spesa , ha messo nel caos
le scuole e mette a rischio l’inizio regolare del prossimo anno scolastico.
L’arroganza del Ministro è giunta fino al punto da non partecipare
all’udienza davanti al TAR del 24 giugno, neppure presentando memoria
scritta. Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori, personale
Ata, studenti, unitamente al Comitato Nazionale per la scuola della Repubblica,
al Comitato Bolognese Scuola e Costituzione e al Crides di Roma, ed è
stato organizzato dai Coordinamenti scuole superiori di Roma, Bologna, Firenze,
Pisa, Padova, Vicenza, Parma, Modena, Ferrara, Milano nonché dal Tavolo
regionale della Toscana per la difesa della scuola statale. Il danno derivante
dalla operazione governativa è gravissimo. I genitori hanno dovuto procedere
all’iscrizione dei figli alle prime classi dei nuovi indirizzi per l’a.s.
2010/11:
1. senza conoscere i programmi di studio;
2. sulla base del piano dell’offerta formativa dello scorso anno che gli
Istituti non sono stati in grado di aggiornare, in mancanza dei programmi e
dei regolamenti definitivi;
3. gli iscritti alle prime classi dei professionali non hanno alcuna garanzia
che gli istituti statali siano in grado di offrire la qualifica professionale
triennale finora prevista, visto che la competenza al riguardo è soggetta
alle decisioni delle singole Regioni.
I genitori e gli studenti già iscritti agli istituti tecnici e professionali
e che frequenteranno le prossime classi seconde terze e quarte si troveranno
a loro insaputa dal prossimo settembre l’orario ridotto da 2 a 4 ore.
Essi sono stati iscritti d’ufficio alla classe successiva senza essere
informati del cambiamento e senza conoscere le materie soggette alla riduzione
d’orario.
I Collegi dei docenti sono stati impossibilitati a definire un nuovo piano dell’offerta
formativa:
1. i nuovi indirizzi di studio sono stati imposti tramite pubblicazione sul
sito del Ministero nel mese di marzo. In tal modo è stato impedito agli
Istituti di avanzare le loro motivate proposte di modifica delle confluenze
fra gli indirizzi del vecchio e del nuovo ordinamento, come pure previsto dall’art.13
c.5 del regolamento di revisione dei Licei;
2. i Collegi non sono stati in grado di definire il loro nuovo piano dell’offerta
formativa da presentare ai genitori all’atto dell’iscrizione;
3. è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di testo entro
il 31 maggio per le nuove classi prime senza che fossero definiti i nuovi programmi
(Indicazioni per i Licei, Linee guida per i Tecnici e Professionali), che sono
stati modificati più volte e sono ancora in via di pubblicazione definitiva.
Molti collegi hanno rifiutato di deliberare al riguardo, altri hanno adottato
testi improvvisati e definiti in base alle prime bozze dei programmi, che sono
state poi profondamente modificate anche in seguito al parere del CNPI e delle
Associazioni professionali.
E’ incerto a quali insegnanti verrà affidato l’insegnamento
delle discipline introdotte dai nuovi ordinamenti e non previste dai precedenti.
Sono in enorme ritardo le operazioni di definizione dell’organico e quindi
quelle di mobilità; in questo momento sono in fase di definizione quelle
della sola scuola primaria.
I docenti si troveranno trasferiti d’ufficio sulla base di un organico
basato per il prossimo anno su classi di concorso “atipiche” ovvero
di classi prodotte da una commistione fra le vecchie classi e quelle previste
dal regolamento di revisione, previsto dal comma 3 dell’art. 64 della
Legge 133/08, che risulta approvato dal CDM il 12/06/09, ma è rimasto
congelato nel suo iter.
In tal modo alcune graduatorie verranno penalizzate dall’unificazione
con altre.
I testi dell’ordinanza, dei motivi aggiunti, del ricorso e la memoria
depositata sono disponibili all’indirizzo www.scuolaecostituzione.it