(DIRE) Bologna, 30 set.

Raccomandazione ai presidi dell'Emilia-Romagna: c'e' "l'esigenza" che sia garantito il "pieno rispetto della non discriminazione di chi non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica"

Il direttore dell'Ufficio scolastico dell'Emilia-Romagna, Marcello Limina, lo ha ricordato ai dirigenti degli istituti, evidentemente alle prese con problemi di bilancio e quindi anche con il modo di trovare risorse per organizzare le attivita' alternative per gli alunni che scelgono di non seguire l'ora di religione. Infatti, la circolare diramata ieri da Limina (e riportata sul sito della Gilda) ieri si attiva in risposta a "richieste di chiarimento sugli aspetti organizzativi" sulle attivita' alternative al cosiddetto "Irc" insegnamento della religione cattolica). La direttiva spiega quindi ai presidi, punto per punto, come muoversi, soprattutto sotto il profilo economico.
Limina ricorda che la raccomandazione a garantire l'alternativa alla religione "e' stata sempre sollecitata" dal ministero dell'Istruzione e a fine luglio e' stata diffusa una circolare che affronta specificamente la questione del reclutamento degli insegnanti necessari. In ogni caso, Limina rispiega che: l'attivita' alternativa all'Irc va assegnata prioritariamente a docenti in soprannumero nelle scuole o a quegli insegnanti che hanno una cattedra con un numero di ore inferiore a quello obbligatorio. Se questa soluzione non basta a garantire a tutti gli studenti le attivita' alternative alla religione, allora le si possono assegnare come ore eccedenti a docenti o supplenti in servizio nella scuola "che hanno gia' raggiunto l'orario di cattedra". Se anche questa strada non fosse sufficiente, vanno stipulati contratti a tempo determinato con aspiranti supplenti presenti nelle graduatorie di istituto.
Il problema della mancanza di soldi non puo' rappresentare un alibi per la mancata organizzazione delle ore alternative alla religione, aggiunge l'Usr. Questo perche', scrive ancora Limina, il bilancio del ministero dell'Istruzione "prevede specifici stanziamenti per il pagamento dei docenti" che devono occuparsi degli alunni che rinunciano alla religione. Il direttore dell'Usr ricorda che questi soldi sono gestiti dagli uffici territoriali del ministero delle Finanze (a cui arriva, per conoscenza, la stessa circolazione spedita da Limina ai presidi). "Pertanto, anche nel caso in cui si renda necessario nominare personale supplente, la relativa spesa non gravera' sul bilancio dell'istituzione scolastica", rassicura Limina.
Il direttore dell'Usr si raccomanda solo di chiarire bene cosa scrivere nei documenti che assegnano ore eccedenti o contratti di supplenza per evitare che questi provvedimenti "non subiscano i rilievi" degli uffici territoriali del ministero delle Finanze a cui questi atti devono essere inviati per il visto di legittimita'. L'assegnazione di questi incarichi, invece, non deve ricevere il via libera degli uffici scolastici provinciali proprio perche' e' la legge a dire che va garantita l'alternativa alla religione.