MOZIONI a.s. 2010-2011

Ass. Sind. Istit. Comprens. Venezia [1-12]
Liceo Classico G.B. Morgagni di Forlė
Liceo Scientifico Statale Ernesto Basile di Palermo
Ist Magist Stat Camillo Finocchiaro Aprile -Palermo[7-10]
Ist. IIS Grandis (IPSSCT e IPSIA) di Cuneo[18-10]
LICEO Artistico Statale Renato Cottini, Torino[13-10]
I.T.E. Statale Majorana di Acireale [25-10]
2° Circolo Didattico, Mondovė, [26 ottobre]
I.S.I.S. e Liceo S. Giovanni Bosco, Ist. Profess. Cennino Cevenini
Ist. Profess. RUFFILLI" di Forlė [08/10]

Itis Blaise Pascal - Cesena

ITC CARRARA (Lucca)[19-10]
S.S. I G. S. Piranesi Roma[6-10]
I.C.A.Ugo di Palermo
IC F. MOROSINI di Venezia
ITC Vilfredo Pareto  di Palermo
Giotto Ulivi (Borgo San Lorenzo)
Liceo Statale Giovanni Pascoli(FI)
I.T.C. ROBERTO VALTURIO RIMINI (RN)
ISIS "Leonardo da Vinci" di Cesenatico[29/9]
I.I.S.Duca degli Abruzzi DI ELMAS - Cagliari[18-10]
ITS per il Turismo Marco Polo, Rimini[18/10]
Istituto Comprensivo MOROSINI di Venezia [6 ott]
IC San TEODORO Genova[13-9]
IC di BARI SARDO (Ogliastra)[7/10]
Istituto "A. Volta" di Tivoli[30/09]
L. A. S. G. Damiani Almeyda di Palermo[10/9]
LICEO CARLO PORTA DI MONZA [10/09]
Liceo Scientifico Statale Ugo Morin Mestre[29/9]
Liceo M.Foscarini, Venezia[22/9]
ISI M. CIVITALI DI LUCCA[30/9]
LICEO Statale G. OBERDAN - Trieste [24/9]
ITCG DON Lazzeri di Pietrasanta
SMS L. Einaudi di Marghera [8/9]
Isis Foresi di Portoferraio (Li) [2/9]
ITGC Salvemini-Duca d'Aosta di Firenze [20/09] Liceo Scientifico N. Copernic, Liceo Sabin, Itis Belluzzi, Ist. Comm Keynes di Bologna [1/9 ecc] II° Circolo Didattico di Trieste [7/9] Liceo G.B. Benedetti, Venezia [23/9] I.T.I.S. A: PACINOTTI, Venezia Mestre[24/9]
IC Amaldi Barcellona[21/9]
ATA dell'ITIS "Michele Giua" di Cagliari
Istituto Nautico G. Cini-Venier  di Venezia[22/9]
ITC Russell- Moro di Torino
Liceo scientifico A. Volta di Torino[6/9]
ITC LUXEMBURG Torino[10/9]
ITIS MARCONI PADOVA[21/9]
Liceo Statale Giordano Bruno di Albenga [17/9]
LICEO STATALE G. CARDUCCI - TRIESTE [10/9]
6° Circolo Didattico Iqbal Masih Quartu Sant'Elena (Cagliari) [8-9]
'ICS Sferracavallo - Palermo [9/9]
3° Circolo di Cervia[8/9]
IPSSCTS L. LAGRANGE- TORINO[10/9]
IPC PAOLO BOSELLI - Torino [2/9]
Liceo Scient. Stat. GIORDANO BRUNO - Torino [8/9]
ALBE STEINER - TORINO[1/9]
ITIS G.B. Pininfarina di Moncalieri (TO)[17/9]
Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo[17/9]

Doc. ASSEMBLEA SIND. UNIT. ISTITUTI COMPR. di VENEZIA – Distretto 036

I Docenti e ATA del Distretto 36, riuniti in assemblea presso l’ITT Algarotti di Venezia il giorno 1 dicembre 2010, dopo un’analisi delle condizioni degli Istituti Comprensivi del territorio in merito all’applicazione della riforma Gelmini, che ha impoverito l’offerta formativa con l’aumento degli alunni per classe, l’eliminazione delle ore di compresenza, la riduzione delle ore di sostegno, la riduzione del tempo pieno e prolungato, i tagli del personale docente e ATA, i tagli dei finanziamenti che pregiudicano la qualità dell’organizzazione scolastica e, non ultimo, il blocco del contratto collettivo .

considerato

che tutti i Collegi Docenti hanno deliberato forme di protesta quali il blocco dei viaggi d’istruzione, la riduzione delle uscite didattiche e delle visite guidate, il rifiuto di attività eccedenti l’orario di lavoro ed hanno affermato con chiarezza che tali decisioni non intendono danneggiare gli alunni e le famiglie ma esprimono il forte disagio in cui si trovano ad operare per l’impossibilità di realizzare un’offerta didattica di qualità,

invitano

i genitori a partecipare ad un’assemblea pubblica, che si terrà il giorno 17 dicembre 2010 presso la Sala San Leonardo di Venezia alle ore 17.00, nella quale si propongono di motivare tali decisioni, confrontarsi e condividere forme di protesta che vedano tutto il mondo della scuola impegnato a difendere la scuola pubblica della Costituzione.

Venezia, 1.12.2010 Approvato all’unanimità

 
 
Noi insegnanti del Liceo Classico G.B. Morgagni di Forlì d’accordo con quanto già deliberato dal coordinamento degli insegnanti del Liceo Scientifico "Fulcieri Paulucci di Calboli" di Forlì dichiariamo quanto segue:
«Per anni, noi insegnanti del “Liceo Classico G.B. Morgagni” di Forlì, abbiamo organizzato numerose attività di arricchimento dell'offerta formativa, a titolo pressoché volontario, perché convinti della loro importanza.
Oggi ci troviamo purtroppo costretti, a seguito delle disposizioni previste dalla Manovra correttiva dei conti pubblici (D.M. n. 78 del 31 maggio 2010) a danno in particolare dei lavoratori della scuola (i soli colpiti oltre misura, non solo dal blocco dei contratti, ma anche dal blocco degli scatti di anzianità), a comunicare per l’ anno scolastico 2010-2011:
-la sospensione di tutte le attività para ed extra-scolastiche (viaggi di istruzione, uscite e visite didattiche della durata di un giorno).
-Decidiamo inoltre di non accettare ulteriori ore residue oltre l’orario cattedra, per salvaguardare i diritti degli insegnanti precari.

Cosa ci ha portato a questa decisione?
Con il Decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, gli insegnanti sono stati colpiti non solo dal mancato rinnovo del contratto di lavoro per tre anni, come tutti gli altri pubblici dipendenti, ma anche dal blocco degli scatti di anzianità
Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti.) - Decreto-legge art. 9 comma 23
Gli scatti di anzianità, per noi insegnanti, rappresentano l’unica forma di avanzamento della carriera e quindi la loro sospensione (non solo economica ma anche giuridica) comporta una mancata retribuzione i cui effetti incidono, non solo su tre anni, ma su tutta la vita lavorativa, sui trattamenti di fine servizio e sulla pensione, con un danno economico complessivo quantificabile, per un docente a inizio carriera, in più di 40.000 Euro lordi (per i docenti il danno economico è particolarmente gravoso, essendo lo scatto l’unica forma prevista di incremento retributivo; lo scatto di anzianità non avviene ogni due anni, come previsto in altri comparti pubblici, ma ogni cinque-sei anni: quando l’insegnante raggiunge l’anzianità prevista, nella busta paga si applica, con modalità automatica, un incremento medio mensile pari a circa 180 Euro lordi).
La conversione del decreto in legge, Legge del 30 Luglio 2010 n. 122, non ha comportato una modifica della situazione, in quanto gli emendamenti introdotti di fatto mantengono le stesse disposizioni, diversamente da quanto riportato da numerosi organi di informazione.
Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. è fatto salvo quanto previsto dall'articolo 8, comma 14. – Legge 122/2010 art. 9 comma 23
La destinazione delle risorse (il 30% delle risorse ricavate dal taglio del personale docente NdR) previste dal presente comma è stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. - Emendamento art. 8 comma 14
Esiste quindi un impegno generico del Ministro di utilizzare il 30% delle risorse ricavate dal taglio del personale docente (senza specificare modalità e tempi), previsto dalla Riforma della scuola e già destinate con un accordo del 2008 alla valorizzazione del personale.
Abbiamo scelto questa forma di protesta per difendere i nostri diritti di lavoratori senza venir meno ai doveri contrattuali, in quanto le attività oggetto di sospensione non solo non sono obbligatorie, ma, pur rappresentando un arricchimento dell’offerta formativa, non compromettono il percorso didattico del quale garantiamo il regolare svolgimento.

I Docenti del Liceo Scientifico Statale “Ernesto Basile” di Palermo, con riferimento alla “riforma” dell’istruzione cosiddetta “epocale”, che, riducendo i finanziamenti, impoverisce ulteriormente le prospettive della scuola pubblica, e attua una ristrutturazione del sistema di istruzione priva di motivazione didattica, tesa unicamente al risparmio, e che relega la scuola pubblica ad un ruolo estremamente marginale, ritengono che:
1. i provvedimenti legislativi approvati e la soluzione attivata siano controproducenti rispetto ai contenuti didattici attesi e al metodo con il quale sono stati condotti i lavori, e che le decisioni prese impoveriscano i contenuti culturali, disciplinari, curriculari e la stessa organizzazione didattica della scuola pubblica e la sua missione socio-culturale” nei confronti delle giovani generazioni e delle aspettative delle famiglie e di tutti i Lavoratori
della Scuola;
2. le inique ed inopportune riduzioni di risorse economiche e di personale della scuola, causino l'impoverimento dell’offerta formativa e la de-qualificazione della scuola pubblica in ogni ordine e grado;
3. la costruzione di messaggi come “la scuola pubblica non è una risorsa, ma uno spreco”, pesante accusa e messa in dubbio dell’intera attività scolastica condotta all’interno delle mura della scuola e degli Istituti, sia discriminatoria e offensiva della dignità di tutti i lavoratori della scuola e dell’utenza.
I Docenti ritengono invece che occorra un’ “offerta formativa” molto più articolata tra sapere scientifico, letterario, artistico, tecnico e professionale, improntata al “diritto” di formazione ed educazione. Tale offerta dovrebbe essere caratterizzata da curiosità, passione, emozioni e crescita di autostima e arricchita da tutti quei fattori che possano, integrando il curricolo, incidere sulla formazione individuale di ogni Alunno.
Si richiama inoltre l’attenzione su:
1. i mancati interventi economici per la sicurezza degli edifici scolastici e per l’aggiornamento e formazione dei Docenti, ormai da anni inesistente;
2. l’espulsione sistematica di tanti colleghi precari dalla scuola, anche dopo decenni di lavoro;
3. la rilevante ed eccessiva riduzione del personale docente, ed ATA, impoverimento quest’ultimo che non consente l’adeguato utilizzo delle risorse strutturali già esistenti (laboratori, aule multimediali, etc.) ;
4. la sostanziale e grave compressione del dettato costituzionale per ciò che concerne il diritto allo studio e all’educazione permanente di tanti cittadini comunitari ed extra-comunitari;
5. il notevole aumento del numero di studenti in tutte le classi (fino a 35 alunni), che compromette il rendimento scolastico degli stessi, l'efficacia e la funzionalità dell'attività didattica, oltre alla sicurezza e alle condizioni igieniche e sanitarie degli ambienti e degli spazi didattici, come definito dal Decreto Ministeriale del 18 dicembre 1975, dove si stabiliscono gli standard minimi di superficie;
I Docenti del Liceo Basile hanno pertanto deciso di manifestare il loro dissenso
attraverso le seguenti azioni motivate dal rispetto verso la missione sociale del proprio
lavoro:
• Astensione dalle nuove adozioni dei libri di testo
• Astensione dai viaggi di istruzione e delle visite guidate
• Astensione dalle supplenze in sostituzione dei colleghi assenti
In tal modo si è ritenuto di esprimere un orientamento che, senza danneggiare il regolare andamento della didattica e la formazione degli studenti, evidenziasse con chiarezza il disagio di chi si trova ad operare in un contesto sempre più difficile, senza vedere riconosciuto il proprio impegno, con la speranza che anche gli studenti e le famiglie del nostro Liceo possano condividere tale prospettiva, nei valori civili ed etici che la informano.
I Docenti del Liceo Basile, inoltre, riallacciandosi al problema del taglio del personale, evidenziano che questo ha origini lontane, ha creato nei decenni più di cinquecentomila precari (fonte SNALS 2010), ed è stato causato dal sistema del doppio organico, di diritto e di fatto; è un fenomeno destinato a riprodursi, ma che può essere risolto con un organico di istituto pluriennale e con una coerente politica di turn over. È dimostrabile, infatti, che l’istituzione di un organico pluriennale, funzionale ai reali bisogni dell’istituto, risolve anche il problema delle supplenze brevi e che la sostituzione di personale con notevole anzianità di servizio, che va in pensione, con personale di nuova nomina, comporta per le finanze pubbliche un consistente risparmio di spesa. E’ questa la strada da percorrere per rendere concreta la prospettiva della qualità e della serietà della scuola, soprattutto nel degrado umano e civile della periferia urbana, matrice di sottosviluppo, come a Palermo/Brancaccio. E’ opportuno mettere al centro dell’agenda politica la SCUOLA, in una prospettiva di investimento, visto che i dati OCSE confermano che l’istruzione in Italia è ai livelli più bassi tra i Paesi industrializzati; potenziare la spesa per l’istruzione, che equivale a qualificare l’offerta formativa e a considerare realmente la scuola fattore determinante per la competitività e lo sviluppo tanto declamato e perseguito.

Al Dirigente Scolastico e ai colleghi del Liceo Basile di Palermo
Ai Consiglieri d’Istituto dello stesso
Ai rappresentanti degli studenti e dei genitori
Alle organizzazioni sindacali
Agli organi di stampa

I docenti dell’ Istituto Magistrale Statale “Camillo Finocchiaro Aprile” di Palermo, riuniti in assemblea sindacale, prendono atto che i tagli imposti alla scuola pubblica dal Governo nazionale e spacciati per “riforma epocale” altro effetto non hanno prodotto che quello di arrecare gravissimo pregiudizio al servizio dell’istruzione pubblica.
I docenti, si dichiarano convinti:
- che classi sovraffollate, impedendo il raggiungimento degli obiettivi minimi di apprendimento per tutti, ledono il diritto allo studio riconosciuto dalla nostra Costituzione;
- che l’esiguità delle ore di sostegno riconosciute agli alunni diversamente abili, violano il principio di uguaglianza dei cittadini prima ancora che il diritto allo studio;
- che la cancellazione dell’insegnamento di alcune discipline, vedi per esempio quelle relative alla classe di concorso A031 (educazione musicale) e l’eliminazione dei docenti precari dal mondo del lavoro, creano gravi presupposti di tensione sociale e non riconoscono diritto di cittadinanza a migliaia di professionalità ormai sul campo consolidatesi;
- che costringere le scuole ad elemosinare risorse (per altro dovute) allo Stato, impedisce l’attuazione di qualsiasi principio di autonomia costituzionalmente garantito;
- che la carenza di risorse economiche e di investimenti nella scuola portano come logica conseguenza ll’impoverimento del servizio pubblico dell’istruzione;
- che la categoria degli insegnanti paga uno dei conti più salati in termini di mancato rinnovo del contratto, di incertezza sul blocco degli scatti di anzianità fino al 2013 e utilità degli anni di servizio 2010/2013 ai fini della carriera dei docenti, pregiudizio del valore della professionalità docente;
- che la gravissima ed epocale crisi che vive la scuola pubblica si ripercuote nei rapporti personali e professionali tra le diverse componenti della scuola.
Alla luce di queste considerazioni, i docenti decidono
- di rinunziare ad offrire la propria disponibilità per lo svolgimento delle supplenze brevi, che eccedono le ore contrattuali dovute;
- di non partecipare all’organizzazione di alcuna attività inerente ai viaggi di istruzione;
- di non offrire la propria disponibilità ad effettuare corsi di recupero ed eventuali sportelli didattici;
- di non partecipare spontaneamente ad alcuna delle commissioni in cui si articola il collegio dei docenti;
- di non effettuare alcuna nuova adozione di libri di testo per il prossimo anno scolastico.
Tali decisioni assunte dai docenti, che lasciano inespresse specifiche competenze e attitudini professionali che hanno costituito negli anni risorse e vantaggi per la scuola, assumono rilevanza in quanto strumento di protesta che si traduce di fatto nella rinuncia da parte dei docenti alle remunerazioni aggiuntive previste per le attività su menzionate.
Lungi dal volere danneggiare l'attività didattica, i docenti si impegnano quindi ad adempiere correttamente e professionalmente a qualsiasi obbligo di servizio previsto dalle vigenti norme giuridiche e contrattuali.
Queste decisioni che non devono assolutamente essere lette come un ulteriore gioco allo sfascio, ma come un chiaro e preciso segnale di un gravissimo stato di sofferenza di coloro che da anni operano nel mondo della scuola e che vedono inopinatamente pregiudicato il futuro e il passato della scuola italiana, saranno debitamente esplicitate e chiarite alle famiglie e agli alunni, perché da cittadini possano dare il proprio legittimo contributo al sostegno di quella scuola pubblica che già Piero Calamandrei definiva “un organo costituzionale”.
Palermo, 07/10/2010 I docenti riuniti in assemblea sindacale

Doc. unitario del Collegio Docenti del 18 ottobre '10 dell'Ist. IIS Grandis (IPSSCT e IPSIA) di CUNEO

Il collegio docenti ha deciso di inviare questo documento alle famiglie per una corretta informazione sulla grave situazione in cui versa la scuola pubblica.

Anche quest'anno la scuola statale subisce tagli gravissimi: 26.000 posti in meno per i docenti e oltre 15.000 in meno per il personale ATA, per un totale di oltre 41.000 lavoratori. Lo scorso anno scolastico sono stati eliminati 57.000 posti di lavoro e ulteriori tagli sono già programmati per il prossimo anno.
La manovra governativa, oltre alla riduzione del personale scolastico, prevede
per quanto riguarda gli studenti:
1. Tagli sui finanziamenti alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado che, per il triennio 2010/2012 saranno pari a 2 miliardi e 800 milioni di euro, con conseguente ridimensionamento dell'offerta formativa. Questo comporterà:
L’impossibilità di sostituire i colleghi assenti
La sospensione o la drastica riduzione dei corsi di recupero e degli sportelli didattici
La mancanza di risorse per fotocopie, materiale didattico, materiale di consumo quali cartucce per le stampanti, carta igienica,…
La mancanza di fondi per aggiornare e modernizzare i laboratori
La riduzione della possibilità di attivare corsi e attività extracurricolari (gruppi teatrali, gruppi sportivi…)
Al contrario per le scuole non statali sono previsti, per il 2010, finanziamenti per 400 milioni, più altri 130 milioni ricavati dallo scudo fiscale.
2. Aumento degli alunni per classe fino a un massimo di 35, con gravi problemi per la sicurezza e l’efficace apprendimento degli allievi.
3. Riduzione delle ore di sostegno con conseguente cancellazione dei diritti dei diversamente abili.
4. Riduzione o eliminazione delle ore di copresenza nelle scuole elementari e superiori: impossibilità di essere seguiti efficacemente nelle attività laboratoriali, di creare gruppi e quindi di personalizzare la didattica,…
5. Riduzione delle ore curriculari: le materie e i contenuti sono ridotti all’osso (ad esempio sparisce alle medie la seconda lingua comunitaria, mentre alle superiori spariscono in molti indirizzi materie come diritto, fondamentale per la formazione di un cittadino consapevole, e quelle specialistiche vengono drasticamente ridimensionate snaturando i curricoli di studio)
per quanto riguarda il personale della scuola:
1. Blocco del rinnovo del contratto fino a tutto il 2012 e conseguente congelamento degli stipendi fino a tutto il 2013;
2. Blocco degli scatti di anzianità per 3 anni;
3. Aumento dell'età pensionabile fino a 65 anni per chi non ha 40 anni di contribuzione.

Di fatto questa “riforma” nega il diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione (artt. 33 e 34)!!

È in atto una crisi economica globale e, mentre alcuni stati dell’Unione Europea investono nell’innovazione e nella formazione per poterne uscire, l’Italia ha previsto per il triennio 2010/2012 un taglio complessivo all’istruzione pubblica pari a 8 miliardi di euro!!
Davanti ad una situazione così grave, non possiamo rimanere indifferenti: noi insegnanti abbiamo a cuore innanzitutto il diritto allo studio dei nostri alunni e una scuola pubblica di qualità e non vogliamo che questi provvedimenti la impoveriscano e ne mortifichino il personale, docente e non. Con il nostro lavoro abbiamo sempre fatto il possibile per porre rimedio alle difficoltà e alle falle che la manovra del governo continua a creare. Siamo dei professionisti responsabili e non vogliamo far pagare ai nostri studenti gli errori e la dissennatezza dei nostri governanti! Non intendiamo però diventare complici di questa politica irresponsabile continuando, con il nostro impegno costante e non riconosciuto, a mascherare lo scempio perpetrato ai danni del sistema scolastico.

Il Collegio dei Docenti dell’IIS Grandis, per tutte le ragioni sopraindicate, ha deciso di dire “BASTA!!” e di fare un gesto simbolico di protesta, decidendo all’unanimità, di sospendere per l’anno scolastico 2010-11 i viaggi di istruzione in Italia e all’estero (pur mantenendo le visite aziendali di un giorno e gli scambi culturali con le scuole europee). Sappiamo quanto siano importanti e gradite le visite di istruzione ai nostri studenti, li abbiamo sempre accompagnati pur sapendo che per poche decine di euro avremmo dovuto assumerci una grande responsabilità ed essere in servizio per tutto il soggiorno, 24 ore su 24. Oggi non viene neanche più riconosciuto che un giorno da accompagnatore in gita è un impegno particolarmente oneroso: il Ministero infatti ha deciso di eliminare la già irrisoria indennità di missione per le gite all’estero (quella per le gite in Italia era già stata eliminata in precedenza).
La nostra è stata una decisione sofferta. Ci auguriamo che alunni e genitori comprendano le profonde ragioni che ci hanno portato ad essa e che si uniscano a tutto il personale della scuola nella protesta contro la manovra attuata dal Ministero dell’Istruzione.

MOZIONE DEL LICEO ARTISTICO STATALE “RENATO COTTINI” – TORINO

Collegio Docenti (13 ottobre 2010)

I DOCENTI del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini” – Torino

DENUNCIANO

  • · Il sostanziale e sempre più critico impoverimento della scuola statale italiana
  • · La riduzione dell’offerta formativa
  • · Lo svilimento della professionalità dei docenti

· L’aumento delle difficoltà organizzative e gestionali (dalla compromissione della continuità didattica alla composizione delle cattedre frammentata e incoerente sul piano della didattica, dalla impossibilità di coprire le assenze saltuarie dei colleghi con le ore a disposizione, alle carenze nell’organico delle segreterie e degli ATA in genere, al regime di doppio e diverso orario tra le classi prime e le altre classi …)

ESPRIMONO

· Il loro allarme e la grave preoccupazione per l’attuale situazione e il destino della scuola pubblica e in particolare dell’istruzione artistica

· La propria contrarietà nei confronti del Governo che considera la scuola come un costo da tagliare

e non come una risorsa su cui investire per il futuro del Paese

CONTESTANO

· La riduzione degli organici a svantaggio soprattutto dei docenti più giovani o comunque precari che da molti anni contribuiscono con la loro professionalità alla formazione degli alunni

· Una riforma che, obbedendo a una logica di puro risparmio (su orari, discipline, organici docenti e ATA), annienta anni di esperienze didattiche e di competenze professionali, con provvedimenti all’insegna dell’improvvisazione e provoca situazioni di difficile gestione e di dubbia efficacia didattica

SI DICHIARANO PERTANTO FAVOREVOLI AL BLOCCO/RIFIUTO

  • · dei viaggi di istruzione
  • · delle uscite didattiche escluse quelle che non provochino difficoltà organizzative ricadenti sui colleghi
  • · delle cattedre oltre le 18 ore
  • · delle supplenze in ore eccedenti per sostituire i colleghi assenti
  • · dello smistamento in altre classi degli studenti i cui docenti siano assenti
  • · delle adozioni dei libri di testo (Maggio 2011)

SI IMPEGNANO

· a richiedere l’ordine di servizio scritto in caso di obbligo di prestazione eccedente

· ad aprire il confronto con le sezioni didattiche di enti culturali locali che insistono nel tentare di coinvolgere le scuole nelle loro iniziative, attraverso continue sollecitazioni e proposte, in qualche modo volte a sopperire alle carenze di investimento della cultura, non rendendosi conto dell’immane lavoro aggiuntivo e gratuito che questo comporta all’interno delle istituzioni scolastiche ormai profondamente provate e ridotte all’emergenza

CONCORDANO

sull’importanza di dare massima e tempestiva informazione in via prioritaria

  • alle famiglie e agli allievi
  • agli organi di informazione
  • alle organizzazioni sindacali

Approvato a maggioranza il 13 t ottobre 2010 dal Collegio dei Docenti del L.A.Cottini


Alle famiglie degli studenti del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”

Gentile Famiglia, gentile studente

i docenti del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”, per l’anno scolastico 2010/11 hanno deliberato, a seguito di ampio dibattito nella seduta del Collegio dei Docenti del 13 ottobre scorso, di non organizzare o effettuare viaggi di istruzione che richiedano una permanenza di più giorni.

Perché scegliere questa forma di protesta?

Da anni la scuola pubblica, anziché essere potenziata, insieme con il settore della ricerca, con investimenti e valorizzazione professionale, si trova ad operare in una situazione di estrema difficoltà a causa dei continui tagli alle risorse finanziarie e al personale della scuola. Il riordino dei cicli ha aggravato i problemi riducendo il tempo scuola e licenziando migliaia di insegnanti precari.

La maggior parte delle attività extracurriculari sono ormai a carico delle famiglie, i corsi di recupero sono ridotti a poche ore estive che certamente non possono essere sufficienti per colmare le lacune, la sicurezza all’interno degli edifici viene compromessa dalla mancata messa a norma e dal numero degli allievi per classe, le scuole, infine, non dispongono più dei fondi finora utilizzati per garantire il diritto allo studio e con esso anche la partecipazione ai viaggi di istruzione per i ragazzi delle famiglie in difficoltà.

Queste scelte portano verso un’ingiustizia sociale sempre più marcata e una discriminazione sempre più evidente fra chi versa in difficoltà economiche e pochi privilegiati che possono pagare.

La scuola non è un mondo a sé, non è solo un costo da tagliare, i viaggi d’istruzione hanno una grande valenza educativa e formativa e intorno ad essi si muovono interessi economici non secondari da parte di privati che in questi giorni stanno prendendo atto della dimensione della protesta. La rinuncia a questo strumento di didattica “sul campo” è fonte di rammarico da parte dei docenti ma viene individuata come forma di sensibilizzazione, anche perché condivisa da ormai un crescente numero di scuole sul territorio nazionale. Certamente dispiace dover porre in essere una protesta che può danneggiare altri lavoratori ma siamo convinti che una presa di coscienza collettiva e trasversale possa incidere sull'opinione pubblica e possa ridare alla scuola l’attenzione che merita e ai ragazzi la possibilità di vedere ripristinato il diritto pieno e non discriminatorio allo studio, come sancito dalla Costituzione.

I docenti del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”

Documento dell'Ass. Sindacale del 25/10/2010 di tutto il personale dell'I.T.E. Statale: “Majorana” di Acireale

In seguito all'ampia ed articolata discussione avutasi durante l'Assemblea Sindacale tenutasi in data 25/10/2010 nei locali dell'Istituto, si è deciso di redigere il presente documento. I DOCENTI ED IL PERSONALE ATA DELL'I.T.E. STATALE: “Angelo Majorana” DI ACIREALE, PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE per manifestare il proprio disaccordo in relazione al blocco triennale di scatti e stipendi per i dipendenti della scuola pubblica e ad alcuni aspetti della riforma Gelmini.
In tale ottica, ciascuno per la parte di competenza, dichiara:
1. di astenersi dall'accompagnare gli studenti in qualsiasi visita d'istruzione;
2. la propria indisponibilità, oltre l'orario di servizio, alla sostituzione dei colleghi docenti assenti;
3. di non adottare nuovi libri di testo;
4. di astenersi dal prestare lavoro straordinario (per il personale ATA).
La presente protesta si protrarrà a tempo indeterminato, fintantoché il M.I.U.R. non darà concreto riscontro alle esigenze ed ai diritti di tutto il personale della scuola. Ci si riserva in ogni caso di attuare nuove ed ulteriori forme di protesta, sempre nel rispetto della legislazione vigente.

Acireale 25/10/2010.

Mondovì, 26 ottobre 2010 Il Collegio dei Docenti del 2° Circolo Didattico
Comunicato stampa
La quasi totalità delle famiglie continua a chiedere, all’atto di iscrizione dei propri figli alla classe prima della Scuola Primaria, 30 ore settimanali di tempo scuola e il Ministero dell’Istruzione ne “concede”, da due anni a questa parte, esclusivamente 27. Questo agire ha provocato, per ogni bambino, una perdita di tempo dedicato alla conoscenza pari a 20 giorni di scuola all’anno e ha causato in tutta Italia la perdita di migliaia di posti di lavoro (qualcosa come 100 mila negli ultimi tre anni fra tutti gli ordini di scuola; solo nel nostro Circolo sono stati persi 5 posti e mezzo con l’inizio del nuovo anno scolastico!) aumentando la disoccupazione e il disagio sociale.
Anche i consueti finanziamenti per il funzionamento della scuola pubblica ( contributo ordinario per il funzionamento didattico e amministrativo ) hanno subito clamorosi tagli (nello scorso anno scolastico non è stato erogato neanche un euro e per l’anno scolastico in corso ancora non è stabilito quanto possa essere speso su questo capitolo e quanto vada per il pagamento dei docenti supplenti). Ne deriva una inevitabile flessione della qualità dell’offerta formativa (mancano soldi per materiale di facile consumo – gessi, carta, toner per fotocopiatrici …) .
Non è tutto. Pochi sanno che, dal prossimo anno scolastico, i residui non utilizzati del fondo finanziario delle scuole pubbliche non resteranno a disposizione degli istituti per essere riutilizzati l’anno successivo, ma verranno utilizzati per finanziare i corsi di tre settimane, voluti dal ministro della Difesa Ignazio La Russa per “avvicinare” i giovani , dai 18 ai 30 anni, alle forze armate. Il provvedimento è contenuto nella manovra finanziaria. I corsi, organizzati dal Ministero della Difesa, dovranno “fornire le conoscenze di base riguardante il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie delle forze armate, in particolare nelle missioni internazionali di pace”. (Fonte “La Stampa” ). Tutto, ma proprio tutto, viene prima dei diritti degli alunni, dei docenti e del personale non docente.
Negli ultimi due anni le ore di compresenza fra insegnanti sono pesantemente diminuite e ciò comporta la netta riduzione degli interventi a favore dei bambini in difficoltà di apprendimento, rende più complesse le attività di laboratorio, limita le uscite scolastiche che necessitano di almeno un docente ogni 15 alunni. Le ore di compresenza, inoltre, venivano anche utilizzate per la sostituzione dei colleghi assenti per malattia al di sotto dei 5 giorni, garantendo un tempo scuola comunque adeguato. Ora gli alunni delle classi “scoperte”, invece, vengono suddivisi nelle altre classi, impiegando il proprio tempo scuola in attività non curriculari ed impedendo il normale svolgimento delle lezioni a tutti gli altri.
A fronte di una legge che prevede un numero minimo – 15 - ed un numero massimo – 27 - di alunni per classe (Schema di Regolamento sulla Riorganizzazione della rete scolastica del 22.12.2008 –art. 12- ) si va in deroga quando interviene la politica locale, determinando un’ anarchia legislativa pericolosa ed incomprensibile che di fatto genera iniquità lavorativa e sociale. Tutelare la qualità della scuola pubblica, la qualità dei percorsi scolastici di ciascun bambino e la qualità del lavoro di ciascun insegnante, è cosa giusta, chiaramente!, ma lo si deve fare per tutti parimenti, su tutto il territorio italiano, per tutti gli alunni e gli insegnanti che vivono in Italia. La legge è, deve essere, uguale per tutti. Trasparenza, chiarezza, rispetto di regole e criteri sono alla base di uno stato democratico e sono la base della legalità.
La manovra finanziaria di luglio ha bloccato gli scatti di anzianità per il personale docente, fatto gravissimo, che accade per la prima volta nella storia della pubblica istruzione: gli anni 2010,2011,2012 non saranno dunque utili né ai fini della carriera, né per gli aumenti stipendiali.
Da gennaio 2011, inoltre, i lavoratori che si trovano in regime di TFS si troveranno a dover maturare una nuova indennità di buonuscita con un sistema di calcolo che produrrà una perdita della liquidazione superiore all'1% dello stipendio (dal 13 al 15% della liquidazione)!
Per quanto sinteticamente esposto finora, il Collegio Docenti del 2° Circolo Didattico di Mondovì, riunitosi il 26/10/2010,
DICHIARA
a maggioranza qualificata ( 59 favorevoli, 18 astenuti e 4 contrari) che per il corrente anno scolastico non vengano realizzate attività aggiuntive all’insegnamento, quali visite o viaggi d’istruzione, che prevedano un introito economico ad altre categorie ( trasportatori pubblici e privati, albergatori, musei … ).
In tutta Italia, dalla Sicilia al Piemonte, nella nostra provincia, ed anche qui a Mondovì, sono numerosi gli istituti scolastici di ogni ordine e grado che hanno fatto questa scelta e noi siamo loro solidali perché abbiamo a cuore la scuola. Si ritiene infatti che questo, purtroppo, possa essere un modo efficace per “farci sentire”, per farci prendere finalmente in seria considerazione, per far riflettere e sensibilizzare la popolazione tutta su quanto di grave e desolante è accaduto e sta accadendo alla scuola pubblica.
E’, la nostra, una scelta sofferta, perché i viaggi di istruzione sono parte integrante di una buona e motivante offerta didattica e ci dispiace per i nostri alunni, ma agiamo così soprattutto per difendere il loro diritto ad una scuola capace di rispondere con gli strumenti necessari ai loro bisogni formativi e cognitivi.
E’questa però, al contempo, una scelta inevitabile, un tentativo meditato e ragionevole per riportare l’attenzione sulla necessità di investire nella scuola , nella conoscenza, nella cultura, senza sprechi, su questo siamo tutti d’accordo, ma anche senza tagli generici e dannosi.

Alle famiglie degli alunni delle Scuole Primarie e delle Scuole dell’Infanzia del 2° Circolo Didattico di Mondovì
Ai direttori dei settimanali locali “Provincia Granda” e “L’Unione monregalese”
p.c. al Signor Sindaco dott. Stefano Viglione
p.c. all’Assessore all’istruzione Signor Luciano D’Agostino
p.c. al Consigliere di minoranza Signor Paolo Magnino
p.c. all’Ufficio Scolastico Provinciale di Cuneo
p.c. al Presidente del Consiglio Provinciale di Cuneo
p.c. al Governatore della Regione Piemonte Signor Roberto Cota
p.c. all’ Assessore all’istruzione della Regione Piemonte Signor Alberto Cirio
p.c. al Ministro all’Istruzione Signora Mariastella Gelmini
p.c. al Ministro del lavoro Signor Sacconi
p.c. al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Signor Matteoli
p.c. al Ministro del Turismo Signora Brambilla
p.c. al Ministro dello Sviluppo Economico Signor Romani
p.c. al Ministro dell’Economia e delle Finanze
p.c. alla redazione di “ANNOZERO”
p.c. alla redazione di “BALLARÒ”
p.c. alla redazione di “TG 3 RAI PIEMONTE”
p.c. ai Sindacati provinciali COBAS – GILDA - CGIL –CISL – UIL - SNALS

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI I.S.I.S. SAN GIOVANNI BOSCO, LICEO “SAN GIOVANNI BOSCO” E ISTITUTO PROFESSIONALE “CENNINO CENNINI”

ESAMINATA l’evoluzione della situazione riguardante l’attuazione dei provvedimenti di riforma della scuola messa in atto dal Governo, con la Legge 133 del 06/08/08 e successivo piano programmatico, che ha determinato una serie di effetti così riassumibili:

pesanti tagli alla spesa
tagli al personale docente e al personale ATA
rideterminazione degli organici
riduzione del personale di sostegno
aumento del numero degli allievi per classe che potrà arrivare a 33
revisione dei curricoli nella scuola secondaria di secondo grado
revisione delle classi di concorso con conseguente riconversione dei docenti
perdita di identità degli Istituti Professionali e riduzione nei fatti delle attività laboratoriali
forzata confluenza degli indirizzi degli Istituti Professionali stabilita dal Ministero
incertezze nei contenuti e nelle tipologie di valutazioni relative alle discipline nel nuovo ordinamento

CONSIDERATO positivo l’esito della protesta fin qui attuata, a seguito delle comunicazioni provenienti da studenti e genitori che, pur evidenziando preoccupazioni per la riduzione dell'offerta formativa conseguente all'agitazione intrapresa dai docenti, chiedono un approfondimento sui temi della riforma;

CONSIDERATO l’esito dell’Assemblea sindacale territoriale del 24/09/10 in cui si è manifestata la volontà unitaria di proseguire lo stato di agitazione nei confronti dei provvedimenti emanati dal Governo sulla scuola;

Tutto ciò premesso, il Collegio dei Docenti RITIENE

opportuno e necessario mantenere vivo il dissenso contro i provvedimenti sulla scuola rimodulando la forma di protesta dei docenti in modo da non porre in atto azioni che possano compromettere in alcun modo l’offerta formativa dell’Istituto e ricercando una sinergia nel territorio per indurre il Governo a modificare le decisioni in materia e intraprendere azioni volte a qualificare la scuola pubblica italiana, coerentemente con quanto scritto nella Costituzione e quanto indicato nei diversi documenti prodotti dall’Unione Europea

DELIBERA

  • di promuovere incontri, dibattiti e approfondimenti sui temi della riforma della scuola in sinergia con gli studenti e le famiglie, il Consiglio d’Istituto, il Comitato Genitori, gli altri istituti scolastici presenti nel territorio, l’Amministrazione Comunale e i Comuni limitrofi, in linea con il principio di partecipazione indicato tra i comportamenti comuni del nostro P.O.F., così come dichiarato e condiviso nei C.d.C.;
  • di partecipare ai coordinamenti e alle reti di scuole costituitesi per dar voce alla protesta e dissuadere il governo nel voler procedere all’attuazione di una riforma che dequalifica la scuola;
  • di promuovere le iniziative di informazione e azione che tali coordinamenti e reti porranno in essere;
  • di mantenere come segnale significativo e simbolico della protesta la non disponibilità ad organizzare i viaggi d’istruzione sia per solidarietà con molti istituti secondari superiori italiani che hanno deliberato parimenti e sia per sottolineare la valenza anche economica di questa, come di altre attività aggiuntive alla funzione docente, che vengono costantemente garantite benché al lavoro progettuale, organizzativo, all'enorme responsabilità e agli alti rischi che i docenti si assumono con tale impegno, non corrisponda nessuna retribuzione, arrecando così offesa alla professionalità del docente.
    Ciò nonostante, per non ridurre la qualità dell'Offerta formativa dell'Istituto, il Collegio dei Docenti si dichiara disponibile a realizzare le uscite didattiche e le attività aggiuntive strettamente pertinenti ai progetti approvati per l'anno scolastico 2010/11 (scambi, alternanza scuola lavoro, ecc) ;
  • di impegnarsi ad effettuare, previa disponibilità dei singoli docenti, attività di recupero tramite sportelli e corsi IDEI organizzati in modo tale da garantirne la qualità, con un numero sufficiente di interventi offerti a studenti della stessa classe o di classi parallele dello stesso indirizzo;
  • di voler diffondere tale mozione alle famiglie e agli studenti dell’Istituto, all’Amministrazione Comunale, agli altri enti di formazione territoriale;
  • di impegnarsi a pubblicizzare quanto su scritto attraverso le forme di comunicazione adottate dalle reti di scuole;
  • di trasmettere tale mozione agli organi di stampa, all'USP della provincia di Siena, all’USR della regione Toscana, al Ministero dell’Istruzione.
Noi docenti dell'ISTITUTO PROFESSIONALE "RUFFILLI" di Forlì [08/10/2010]

intendiamo unirci all'azione di protesta già intrapresa da altri istituti scolastici della nostra città, condividendone in pieno le motivazioni, che brevemente ricordiamo :
- La sottrazione alla scuola di ingenti risorse ( 8 miliardi negli ultimi tre anni)
- L'eliminazione di 80.000 cattedre (con la conseguente espulsione di un numero rilevantissimo di colleghi precari ) e di diverse migliaia di posti del personale ATA.
- L'aumento del numero di alunni per classe, con gravi ripercussioni sulla didattica e in violazione delle norme sulla sicurezza. In particolare, segnaliamo che la costituzione di classi anche con più di un ragazzo gravemente disabile e con più di 20 alunni rischia di compromettere seriamente quella efficace integrazione degli alunni H, in cui da anni il nostro istituto è impegnato.
- La diminuzione delle ore di scuola anche in classi non iniziali, che ha determinato una rottura unilaterale del patto stipulato dalle famiglie con l'Amministrazione Scolastica all'atto dell'iscrizione alla classe prima (vogliamo ricordare che su questo punto esiste una recente sentenza del TAR del Lazio ed un pronunciamento del Consiglio di Stato che sconfessano tali provvedimenti)
- Il blocco per tre anni del contratto e degli scatti di anzianità degli insegnanti, con effetti pesantemente negativi che ricadono su tutta la vita lavorativa , sul trattamento di fine servizio e sulla pensione, che vedono colpite retribuzioni che sono già agli ultimissimi posti tra quelle dei paesi industrializzati. Precisiamo a tale proposito che, nonostante alcune rassicurazioni sulla questione degli scatti provenienti da qualche ambiente sindacale, non esiste ad oggi alcun impegno scritto da parte del governo.

PER TUTTE QUESTE RAGIONI

abbiamo stabilito di sospendere, per l'anno scolastico 2010/2011, viaggi di istruzione e visite guidate. Questa decisione è stata presa a larghissima maggioranza dal collegio docenti in data odierna, 8/10/2010.
Siamo anche decisi, se la situazione dovesse rimanere inalterata, ad intensificare la nostra protesta con :
- sospensione delle nuove adozioni dei libri di testo
- sciopero degli scrutini finali, ovviamente nel rispetto della normativa che regola i pubblici servizi.
ADOTTIAMO QUESTE AZIONI CON RINCRESCIMENTO, ma le riteniamo indispensabili e del tutto coerenti con il proposito, che continuerà a contraddistinguerci, di adoperarci per offrire a studenti e famiglie una SCUOLA ACCOGLIENTE E DI QUALITA', caratteristiche che riteniamo in questo frangente gravemente minacciate.
Proprio per questo, vengono sospese attività di cui ben conosciamo l'importanza ai fini di un arricchimento dell'offerta formativa, ma che non compromettono il regolare percorso didattico.
Vogliamo inoltre fare presente alla pubblica opinione che i suddetti provvedimenti governativi sono stati giustificati da un'informazione distorta e incompleta : il numero totale degli insegnanti in Italia, ad esempio, che determina il rapporto docenti/studenti con cui vengono fatti paragoni col resto d'Europa viene "gonfiato" dal conteggio di circa 30.000 insegnanti di religione cattolica e di 90.000 docenti di sostegno che negli altri stati europei o non sono presenti ( i primi) o sono conteggiati in altre amministrazioni ( i secondi ).

SEGUONO LE FIRME DEGLI INSEGNANTI (n°50)

Itis Blaise Pascal - Cesena

Lettera ai genitori

MOZIONE approvata a larga maggioranza dal COLL. DOC. DELL’ITC CARRARA (Lucca)[19-10]

Il Collegio dei docenti dell’I.T.C. Carrara di Lucca, nella riunione del 19 ottobre 2010, in fase di elaborazione del P.O.F. e dei connessi progetti ed attività, al fine di salvaguardare la qualità della scuola e il servizio offerto alle famiglie e al territorio, ritiene necessario considerare:

gli effetti negativi sulla qualità della didattica, determinati dalla riduzione degli organici, delle classi, delle ore di lezione e dall’aumento del numero degli alunni per classe, previsti dai Regolamenti delegati ex art. 64 della Legge 133/2008;
in particolare, che la previsione di un numero minimo di 27 studenti e massimo 30 (derogabile fino a 33), previsti per le classi prime e terze, rende problematico un approccio didattico individualizzato, con conseguenze negative per la dispersione scolastica, in particolar modo per gli studenti che incontrano maggiori difficoltà nell’apprendimento e che spesso provengono da un ambiente caratterizzato da problemi economico–sociali o culturali;
la non disponibilità di aule dell’Istituto che permettano di rispettare con classi così numerose la normativa sulla edilizia scolastica o sulla sicurezza (massimo 26 persone per aula, derogabile solo se si dispone di 1,96 metri quadri netti a testa, di porte che si aprano nel senso dell’esodo e di dichiarazione di assunzione di responsabilità) e che il Testo Unico sulla sicurezza assegna alla scuola una responsabilità centrale nella formazione della cultura della sicurezza;
le riduzioni degli organici che rendono più problematico il rispetto del principio della continuità didattica, con conseguenze negative sul piano didattico e relazionale;
la riduzione delle ore delle classi II, III e IV da 36 a 32 che ha modificato gli indirizzi Igea, Mercurio e Erica scelti da studenti e famiglie all’atto dell’iscrizione in prima nel 2009-10, contravvenendo alle scelte operate dalle famiglie e creando difficoltà alla Scuola.

Il Collegio auspica che:

- vengano ripristinati gli organici, le classi, le materie e le ore di scuola;
la Scuola pubblica, come già negli auguri del Presidente della Repubblica, sia oggetto di un massiccio investimento, almeno ai livelli medi europei citati dall’ O.C.S.E;
vista l’ Ordinanza del Consiglio di Stato del 29 – 9 - 2010 che ha confermato che il M.I.U.R. non potrebbe esimersi dal riconsiderare la riduzione delle ore da 36 a 32 nelle classi II, III e IV degli istituti tecnici, alla luce del parere del C.N.P.I., si dia attuazione a tale ordinanza;
si dia attuazione a una riduzione significativa del numero massimo di alunni per classe;
si assuma un serio impegno per mettere in sicurezza gli edifici scolastici;
Il MIUR e le altre Istituzioni si attivino per riportare nella Scuola un clima sereno, premessa per quel recupero della qualità della scuola pubblica indispensabile per garantire un futuro di prosperità al Paese e ai nostri giovani e che, quindi, si aprano effettivi spazi di discussione e confronto con le Scuole e i docenti su una reale e condivisa riforma delle scuole secondarie superiori.

A tal fine il Collegio, considerata l’esigenza di concentrare tutte le energie e le risorse nel lavoro in classe per garantire un dialogo educativo efficace e per contrastare la dispersione scolastica, delibera di:

  • non effettuare visite guidate e viaggi di istruzione;
  • non istituire i ruoli continuativi di Coordinatore di classe e di Segretario dei Consigli di Classe, prevedendo che le sedute siano presiedute a rotazione da membri delegati di volta in volta dal Dirigente scolastico (nei casi in cui il  DS non possa svolgere tale funzione per la presenza di consigli che si tengono contemporaneamente o per impegni inderogabili ai sensi dell' art. 5 comma 8 e dell'art. 396 comma 2 lettera b del T.U.) e che la verbalizzazione venga effettuata a rotazione da docenti incaricati dal DS di volta in volta;
  • non istituire il ruolo continuativo di Coordinatore di materia, prevedendo che le riunioni siano presiedute e verbalizzate a rotazione dai docenti;
  • non istituire gli incarichi di Responsabile di laboratorio e di Responsabile della palestra;
  • procedere ad una drastica semplificazione dei verbali delle riunioni e della modulistica in generale per ridurre gli intralci burocratici ;
  • non approvare il 53% dei progetti presentati (10 su 19);
  • organizzare assemblee con genitori e studenti per informarli degli effetti didattici determinati dai Regolamenti delegati e delle motivazioni delle presenti decisioni.

Il Collegio, inoltre, invita i docenti a non dare il consenso per cattedre superiori alle 18 ore.

Il Collegio ritiene indispensabile per garantire il diritto allo studio che vengano nominati i supplenti anche per assenze inferiori a 15 giorni, come previsto dalla Nota Miur n. 14991 del 6/10/2009.

Il Collegio, infine, invita il Dirigente scolastico ed il personale tutto ad attivarsi perché venga garantito il rispetto delle norme sulla sicurezza.


APPROVATO A LARGA MAGGIORANZA :
42 FAVOREVOLI
8 CONTRARI
4ASTENUTI

Collegio dei Docenti della S.S. I G. S. “G. B. Piranesi” di Roma. Roma, 6 ottobre 2010

L’istruzione è la migliore risorsa di tutti! Difendiamola!
L’apertura del nuovo anno scolastico avviene in una situazione di totale incertezza, il cui dato incontestabile è quello di tagli pesantissimi ed un impoverimento della qualità dell’offerta formativa.
Il disegno di legge Gelmini è sempre più al centro di un processo di smantellamento della centralità del ruolo pubblico con la chiara intenzione del Governo di favorire un esteso processo di privatizzazione dei saperi. Si vuole tornare indietro nel tempo non garantendo più a tutti l’accesso all’apprendimento come sancito dalla nostra Costituzione.
Vi è anche il tentativo di restringere gli spazi di democrazia, per affermare logiche autoritarie, centralistiche e burocratiche che mirano a cancellare la libertà d’insegnamento e di ricerca, la laicità e l’autonomia delle scuole, delle università e degli enti di ricerca pubblici.
Il blocco del rinnovo del contratto e della carriera per tre anni, la legge Brunetta, il congelamento degli scatti di anzianità nella scuola, con l’intenzione di cancellarli definitivamente, fanno parte integrante dello stesso disegno teso ad eliminare ogni dissenso rispetto alla devastazione sociale che s’intende affermare nel nostro Paese.
Nei settori della conoscenza stiamo vivendo una vera e propria emergenza occupazionale a causa delle politiche attuate, che hanno portato al licenziamento di decine di migliaia di lavoratori ed hanno provocato un ulteriore processo di precarizzazione.
La scuola pubblica italiana si trova ad operare in una situazione di estrema difficoltà ed incertezza a causa dei tagli al personale ed alle risorse finanziarie. L'asfissia finanziaria ha pesanti ricadute sulla quantità e sulla qualità dell’offerta formativa, già penalizzata dalle riorganizzazioni dovute alla revisione degli ordinamenti e sul lavoro di tutti gli operatori della scuola.
Ciò è il segno tangibile del tentativo di “aziendalizzare” l’istruzione e dell'abbandono e dell’immiserimento della scuola pubblica, che ne rendono difficoltosa, quando non impossibile, l'operatività e creano un forte disagio ed un senso di frustrazione nell'utenza e negli operatori, i quali vengono chiamati viepiù a far fronte a tutte le carenze del sistema, ricevendo stipendi sempre più miserabili e trattamento sempre più offensivo e mortificante della propria dignità professionale.
Considerato:
· che la legge 133 e le conseguenti dissennate riforme producono tagli indiscriminati sugli organici delle scuole senza tener conto dei reali bisogni degli studenti e delle famiglie ;
· che l’inadeguato numero degli insegnanti di sostegno nominati penalizza i soggetti più deboli;
· che questo Governo sceglie di tagliare sull’istruzione per aggiustare i conti dello Stato;
· che l’elevato numero di alunni per classe influisce negativamente sulla qualità della didattica e viola palesemente le norme di sicurezza;
· che la riduzione dei collaboratori scolastici penalizza l’assistenza agli alunni e compromette la sicurezza;
· che la programmata eliminazione delle RSU cancella ulteriormente gli spazi di gestione e di democrazia diretta dei lavoratori;
· che la drastica riduzione di posti di lavoro, classi, materie ed orari e lo stravolgimento di ogni criterio didattico negli istituti (con migliaia di classi che ogni giorno restano senza docenti perché non vengono chiamati i supplenti, con aule sovraffollate oltre ogni limite di sicurezza, con gruppi di studenti che vengono “accorpati” ad altre classi in mancanza del docente, con tanti alunni/e diversamente abili ai quali vengono drasticamente ridotte le ore di sostegno, con la tassazione sempre crescente delle famiglie per garantire agli istituti il minimo indispensabile per il funzionamento quotidiano) rendono assai difficile qualsiasi serio lavoro didattico, i docenti della S.S. I G. S. “G. B. Piranesi” di Roma intendono reagire a questo stato di cose, ben consapevoli che il rilancio della scuola pubblica e della sua funzione educativa e culturale stia prima di tutto nelle mani dei cittadini - lavoratori, genitori, studenti, docenti, personale della scuola e, quindi, ribadendo con forza la necessità:
· di più adeguati investimenti di risorse umane e finanziarie per dare supporti organizzativi e professionali alle scuole;
· della difesa del contratto nazionale e del diritto alla contrattazione decentrata;
· della difesa delle regole democratiche e della rappresentanza;
· di un piano di assunzioni per eliminare il precariato e, perciò, anche della nomina dei supplenti;
· del rispetto dei parametri di legge sia per la formazione delle classi in presenza di alunni con disabilità sia per il rispetto delle normative della sicurezza;
· della garanzia per gli alunni delle ore alternative all'insegnamento della religione;
· della messa a norma delle strutture edilizie della scuola;
· della difesa degli organismi collegiali che promuovono la cultura della partecipazione, della solidarietà e della legalità nelle scuole;
· del rinnovo delle RSU, per una gestione democratica e trasparente delle scuole e per una reale rappresentatività del sindacato nel luogo di lavoro;
· del rispetto del CCNL sulle prestazioni lavorative ed il ripristino sul piano giuridico ed economico degli scatti di anzianità,
sono quindi costretti a ridurre alcune attività aggiuntive:
1) viaggi d’istruzione e visite didattiche;
2) attività pomeridiane.
Comunque, nonostante le difficoltà causate dai tagli operati dal Ministro, la Scuola garantirà la consueta qualità dell’insegnamento.
Verrà effettuato, nel corso dell’A.S., il Progetto promosso dalla Presidenza della Repubblica, di altissimo profilo culturale ed educativo, riguardante l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il Progetto verrà svolto da tutti i Consigli di classe e prevederà la partecipazione a tutte le iniziative che, in orario scolastico, si terranno nel territorio di Roma.
I docenti, eleggendo fin d’ora un Comitato aperto a tutte le realtà dell’Istituto, auspicano, altresì fortemente, una profonda riflessione comune con i genitori, le famiglie e con tutte le scuole, impegnandosi a creare momenti d’incontro che favoriscano la comprensione, la condivisione, il coinvolgimento e la partecipazione alla protesta.
Il Collegio dei Docenti della S.S. I G. S. “G. B. Piranesi” di Roma.
Roma, 6 ottobre 2010

ANNO SCOLASTICO 2010-2011
COS’E’ PEGGIO DELLA SCUOLA??
Il giorno 20 Settembre alle ore 8.00 nei locali dell’I.C.”A.Ugo “di Palermo si è tenuta un’assemblea di tutto il
personale della scuola, aperta ai genitori degli alunni e agli alunni stessi, per discutere della ormai disperata
situazione della scuola italiana, siciliana e di quella del nostro territorio in particolare. L’A. Ugo ha risposto
alle richieste di chiarimenti pervenute dalle famiglie in merito alle gravi carenze che rendono così difficile
l’avvio del nuovo anno scolastico. Le famiglie si rendono conto che, dopo un lento declino, l’attività
scolastica è ormai affidata alla buona volontà del personale che si massacra, e che anche la buona volontà
non basta più. Di fatto, il nostro istituto, come tutti gli altri siciliani, è sempre più solo ed abbandonato dal
Comune e dalla Regione, che avrebbero potuto e potrebbero ancora intervenire a sostegno dell’istruzione,
della scuola, del futuro dei nostri figli e dei lavoratori del settore scolastico.
I punti salienti dell’animata discussione in assemblea sono stati i danni passati,presenti e futuri della riforma scolastica, soprattutto al Sud:
- I ragazzi vengono privati del diritto all’istruzione: a causa dei tagli di cattedre, per i bambini delle scuole primarie siciliane sono previste solo 27 ore settimanali di lezione, mentre al Nord si potrà arrivare fino a 40 ore. I ragazzi della secondaria di primo grado della nostra scuola, pur mantenendo l’orario a 36 ore, dopo 25 anni di lavoro e di esperienza, hanno perso l’opportunità di frequentare i laboratori curriculari a classi aperte. Per la formazione dei docenti sono stati stanziati 5 euro ad insegnante, e, nel nostro territorio, è molto utile formarsi per es. sulla gestione dei conflitti in classe, sui disturbi relazionali dei ragazzi, sui disagi della crescita, i problemi della sessualità , delle dipendenze, dell’aggressività: niente di tutto questo!!
- Non si potrà ritornare a scuola e/o diplomarsi: chiuderanno quasi tutte le sezioni di scuola serale, non ci saranno più occasioni!!
- Le scuole cadono a pezzi e non sono affatto sicure: scandalosa la discrepanza tra la legge sulla sicurezza e le scelte del Ministero, che pure riconosce le condizioni disastrose degli edifici scolastici e che limita solo a parole il numero degli alunni per classe. Di fatto il taglio del personale docente costringe le classi a contenere fino a 40 alunni. La Dirigente della nostra scuola ha denunciato ai media che a scuola mancano le sedie, i riscaldamenti, i detersivi, la carta igienica,e che la struttura della scuola necessita di numerosi interventi. L’igiene e la sicurezza di tutta la comunità scolastica ne risentono fortemente: nessuna risposta!!!
- Gli alunni disabili sono sempre più penalizzati ed abbandonati: i tagli al personale scolastico e agli Enti locali lasciano gli alunni diversamente abili, anche i più gravi, senza le ore di sostegno e di adeguata assistenza. Nella nostra scuola, l’anno scorso, una delegazione di genitori si è adoperata presso gli Enti locali per ottenere risposte e attenzione, purtroppo senza alcun esito favorevole.
Dopo numerosi tentativi,i genitori si sono arresi alla triste realtà della nostra regione e della nostra città…
- Tagli dei posti di lavoro: tutto il personale della scuola subisce progressivamente tagli : quest’anno all’A.Ugo ci saranno 2 maestre in meno, un collaboratore scolastico in meno e un intero consiglio di classe non si formerà più alla scuola media.
ALLA LUCE DI TALI CONSIDERAZIONI, I GENITORI DEGLI ALUNNI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “ANTONIO UGO”, NELLA SPERANZA DI RIUSCIRE A COINVOLGERE ALMENO LE SCUOLE DEL TERRITORIO, HANNO DECISO INSIEME AGLI INSEGNANTI DI PORTARE AVANTI UN’INIZIATIVA.
VERRA’ PROSSIMAMENTE CONCORDATO UNA GIORNATA IN CUI LE ATTIVITA’ SI SVOLGERANNO ALL’APERTO, FINCHE’ LE AUTORITA’ NON SI ATTIVERANNO PER VENIRE INCONTRO AD UNA SCUOLA CHE NON PUO’ GARANTIRE PIU’ NULLA!!
I GENITORI DEGLI ALUNNI E I DOCENTI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “ANTONIO UGO”

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO DELL’IC F. MOROSINI di Venezia SI FA PROMOTORE DELLA SEGUENTE PETIZIONE:

Al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca / Al Presidente della Regione Veneto /Al Direttore dell’ufficio Scolastico Regionale del Veneto / All’Assessore alle Politiche Educative del Comune di Venezia

Prot.7520/D15c Venezia 18 ottobre 2010

I sottoscritti genitori ed insegnanti

Denunciano

che in conseguenza della legge di bilancio n. 133 del 2008, art. 64 c.6, che ha previsto tagli di risorse e di organico, docente e ATA, “devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.” Per un totale di 7.832 milioni di euro,

che la Giunta Regionale con delibera 2038 03/08/2010 prevede che in Veneto per l’ a.s. “2011-2012 saranno razionalizzati in diminuzione ancora circa 1.700 posti, prevalentemente a carico della scuola primaria.”

che tali tagli hanno già fatto sentire i propri effetti in tutto il sistema di istruzione e anche nel nostro Istituto, dove l’organico sempre più risicato non consente la programmazione e lo svolgimento sereno dell’attività didattica,

che i posti di sostegno assegnati non coprono neanche la metà delle esigenze certificate,

che la stessa sorveglianza dei Collaboratori è ridotta al minimo e le norme varate prevedono affollamento delle classi oltre i limiti di sicurezza previsti.

Che la non immissione in ruolo sui posti e sulle cattedre vacanti (precari) comporta una strutturale incertezza sia per i lavoratori precari della scuola, sia per la mancata continuità didattica.

Che in queste condizioni qualsiasi minimo imprevisto rischia di avere una ricaduta pesante sulla regolarità del servizio e dunque sul diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione.

Rilevano inoltre in particolare

che l’organico del personale docente attribuito all’Istituto Comprensivo Statale ‘F. Morosini’, per il Plesso Manzoni, a fronte di 45 domande di iscrizione, di cui una di un alunno portatore di disabilità, non ha tenuto conto della richiesta di attivazione anche di una seconda classe prima a Tempo Pieno, e che al fine di rispondere alla domanda delle famiglie, sulla base di un progetto di Plesso, il Consiglio di Istituto ha deliberato di attivare anche la seconda classe con orario di Tempo Pieno,

che l’organizzazione a Modulo del plesso Canal, nel quale ancora si riescono a garantire con grande sforzo i 2 rientri del I ciclo e i 3 rientri del II ciclo, l’ampliamento dell’offerta formativa è seriamente minacciata dalla mancanza di risorsa di organico

Pertanto i firmatari della presente

unendosi al grande movimento di protesta di studenti, genitori e insegnanti, Organi Collegiali, contro i tagli alle risorse del sistema di istruzione

chiedono

con forza al Parlamento, al Ministero e al Governo, il ritiro dei provvedimenti in questione

chiedono

alla Giunta Regionale di mettere in campo risorse aggiuntive per nuovi posti di insegnante di sostegno, come già fatto dalla Regione Lombardia

chiedono

all’Amministrazione Comunale di attivarsi per destinare fondi, coordinare interventi e reperire risorse nel territorio, a sostegno delle Scuole pubbliche statali e della difesa del tempo scuola

chiedono

all’ Ufficio Scolastico Regionale del Veneto di concedere anche la seconda classe prima a Tempo Pieno nel plesso Manzoni

chiedono

un incontro urgente con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.

L'Assemblea dei Docenti dell’ITC “Vilfredo Pareto ” di Palermo, riunitosi il 12 ottobre 2010, preso atto delle conseguenze derivanti dall'applicazione della cosiddetta riforma gelmini il cui carattere si rivela come mera operazione di taglio di spesa
denuncia

la mancanza di un quadro normativo che definisca in modo certo tutti gli aspetti di programmazione dell'attività didattica con l'effetto di una crescente incertezza nella realizzazione dei percorsi formativi con un inevitabile scadimento qualitativo

l’illegittimità della riduzione oraria nelle classi dalla II alla IV sancita anche dalle recentissime sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato e stroncata nella forma e nella sostanza dal parere del CNPI

l’illegittimità riguardo ai tagli degli organici del personale docente e ATA di ruolo e di quello a tempo determinato che subirà nell'arco di un triennio il selvaggio taglio di 140.000 posti con un aggravamento a tutti i livelli delle condizioni di lavoro del personale operante

la riduzione dei finanziamenti alle scuole pubbliche che rende impossibile sopperire anche alle minime esigenze di funzionamento didattico a fronte della mancata erogazione dei crediti vantati dalle istituzioni scolastiche nei confronti dell'amministrazione centrale

l'immotivato riordino del curricolo scolastico con la consistente riduzione delle ore di laboratorio e di insegnamento in discipline fondamentali

l’aumento irragionevole del numero di alunni per classe, nonostante i vincoli legati alla sicurezza, e l'inevitabile effetto di crescita dell'insuccesso scolastico nei confronti dei soggetti più bisognosi di cura didattica

il mancato rispetto dell’adeguato inserimento degli allievi diversamente abili, con riduzione delle ore di sostegno

la decisione di bloccare la progressione economica e di carriera per tutto il personale della scuola che produrrà individualmente una perdita economica secca di decine di migliaia di euro
esprime
tutta la propria ferma e decisa contrarietà nei confronti dell'azione di governo che considera la scuola esclusivamente come un costo da tagliare e non rispetta il dettato costituzionale che fissa nel diritto all’istruzione un bene di tutti e per tutti
delibera
nella tutela della qualità del servizio scolastico e per la difesa dei diritti acquisiti dei lavoratori tutti di manifestare ogni forma di opposizione attiva nei confronti dell'applicazione dei nuovi provvedimenti fino al ritiro degli stessi o alla loro radicale rielaborazione con un percorso di coinvolgimento e partecipazione collettiva

rifiutando in generale ogni forma di collaborazione extracurriculare,

aderendo alla giornata di sciopero del 15 ottobre che vede il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche

programmando incontri di approfondimento ed informazione insieme a genitori e alunni
invita

a non accettare cattedre superiori alle 18 ore

a non accettare alunne/i di altre classi in caso di assenza dei docenti, salvo casi di estrema necessità

a non svolgere ogni altra attività aggiuntive rispetto a quelle previste dalla funzione docente

a sospendere i viaggi di istruzione e le visite guidate

ad esigere il rigoroso rispetto della vigente normativa sulla prevenzione e sicurezza

tutti i lavoratori a sottoscrivere il presente testo Il testo della presente mozione sarà inviato e diffuso al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, agli organi di informazione, agli istituti scolastici, ai genitori, agli alunni. Palermo, 12 settembre 2010
Borgo San Lorenzo, 19 ottobre 2010

Il Collegio dei docenti del Giotto Ulivi (Borgo San Lorenzo), riunito in seduta straordinaria il 19 ottobre 2010, con il seguente OdG
effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore sui corsi di studio del nostro Istituto
riflessioni sulla riduzione oraria delle classi 2e, 3e e 4e degli indirizzi tecnici in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell’attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che sono entrati in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.
Il Collegio
invita, pertanto, ad attivarsi per costruire un’assemblea d’istituto, da tenersi il ______, di tutte le componenti nella quale illustrare le modifiche introdotte.
A tal fine nomina una commissione composta da ____________ che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, il Comitato studentesco e la Consulta dei genitori.
Il Collegio
solidarizza con i colleghi precari che non sono stati riassunti, di cui si disperde la professionalità acquisita in anni di lavoro nella scuola
Il Collegio
prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
la crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza
la riduzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili
consistente riduzione del tempo scuola per le classi prime di nuovo ordinamento e l'illegittimità della riduzione di orario nelle classi seconde, terze e quarte degli indirizzi tecnici, senza aver preventivamente consultato il CNPI, così come richiamato nella sentenza del TAR del Lazio il 19.07.10 e nell'Ordinanza del Consiglio di Stato il 29.09.10
il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti
la mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio

Il Collegio
intende, pertanto, porre in evidenza come i Regolamenti sul riordino degli istituti della scuola superiore, pubblicati in G.U. il 15/06/2010, fondati unicamente su tagli di spesa senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, confermino definitivamente la pesante riduzione oraria e disciplinare prevista per tutto il secondo ciclo e portino ad una scuola pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.
Il Collegio, tenuto conto che non è sua intenzione ostacolare l’organizzazione della didattica né far ricadere sugli studenti le scelte in questione, di fronte allo smantellamento e all’immiserimento della scuola pubblica
PROPONE
che, per l’anno scolastico in corso, si svolga esclusivamente quanto previsto dalla funzione docente sospendendo tutte quelle attività non di insegnamento che vengono effettuate volontariamente e che, di fatto, garantiscono la gestione ordinaria della scuola, non accettando in particolare:
cattedre con orario superiore alle 18 ore, sia per difendere la qualità dell’insegnamento e la funzione docente, sia come atto di solidarietà nei riguardi delle migliaia di colleghi precari ai quali, spesso dopo molti anni di insegnamento, viene negato il diritto di lavorare, convinto che la difesa della propria dignità professionale sia la premessa necessaria per una buona scuola.
carichi di lavoro aggiuntivo
ore eccedenti per le supplenze dei colleghi assenti
coordinamento degli indirizzi, delle classi e delle riunioni per materie

DELIBERA
di NON effettuare qualunque operazione connessa all'organizzazione e alla realizzazione dei viaggi di istruzione

Il Collegio
dichiara inoltre che si impegnerà, attraverso i propri rappresentanti, ad individuare tutte le situazioni che dovessero configurarsi come mancato rispetto della normativa in vigore, in particolare per quegli aspetti che riguardano la sicurezza sul posto di lavoro

Il Collegio invita, inoltre, i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini

Borgo San Lorenzo, 19 ottobre 2010

RISULTATO DELLA VOTAZIONE: FAVOREVOLI 80 CONTRARI 7 ASTENUTI 15

Al Consiglio di Istituto del Liceo Statale “Giovanni Pascoli” / al Dirigente scolastico del Liceo Statale “Giovanni Pascoli”
e p.c. alle scuole secondarie di I e II grado della provincia di Firenze
I Regolamenti sul riordino degli istituti della scuola superiore, pubblicati in G.U. il 15/06/2010, confermano definitivamente la pesante riduzione oraria e disciplinare prevista per tutto il secondo ciclo mentre gli effetti della manovra economica del governo si profilano devastanti per il personale sia sul salario diretto sia su quello differito (pensioni e Tfr) (1). Pertanto, di fronte allo smantellamento e all’immiserimento della scuola pubblica il Collegio dei docenti del Liceo Statale “Giovanni Pascoli” di Firenze, riunitosi in data 5 ottobre 2010, in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e sulla programmazione dell’attività educativa, tenuto conto che non è sua intenzione ostacolare l’organizzazione della didattica né far ricadere sugli alunni le scelte in questione
DELIBERA
come azione di protesta rispetto a quanto sopra dichiarato,
che, per l’anno scolastico in corso, si svolga esclusivamente quanto previsto dalla funzione docente sospendendo tutte quelle attività non di insegnamento che vengono effettuate volontariamente e che, di fatto, garantiscono la gestione ordinaria della scuola, non accettando in particolare:

cattedre oltre le 18 ore nel rispetto dell’art. 26 del C.C.N.L.
accettazione in aula di alunni/e di altre classi
viaggi di istruzione e visite guidate
ore eccedenti per le supplenze dei colleghi assenti
Ritiene, inoltre, suo dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, entrati in vigore con il presente anno scolastico 2010/11, evidenziando con questa protesta che la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, porta ad una scuola pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.Nota (1), l’illegittimità di aspetti sostanziali della riforma Gelmini è stata accertata da interventi del TAR, il CNPI ha espresso parere negativo sulla riduzione oraria mentre il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Ministro:
19-07-2010: il TAR del Lazio, in ben due sentenze su ricorsi di 755 cittadini e della FLC CGIL, reputa illegittime le procedure adottate dal MIUR e scrive:
“… il ricorso presenta sufficienti elementi di fondatezza, ravvisandosi:
- l’illegittimità della circolare ministeriale n. 17/2010, essendo essa diretta a disciplinare le iscrizioni scolastiche entro il 26 marzo 2010 sulla base di ordinamenti scolastici a tale data non ancora in vigore, atteso che detti ordinamenti – concernenti la revisione dell’assetto ordinamentale e didattico dei licei, e il riordino degli istituti tecnici e professionali sono contenuti in testi regolamentari, dd.pp.rr. recanti la data del 15 marzo 2010 che sono entrati in vigore il 16 giugno 2010, giorno successivo a quello della loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;
- l’illegittimità della circolare ministeriale n. 37/2010, che, nel disporre la trasmissione di uno “schema di Decreto Interministeriale” (emanato solo il successivo 6 luglio 2010) contenente le disposizioni sulle dotazioni organiche del personale docente per l’a.s. 2010/2011, e nell’anticiparne i contenuti precettivi, si sostanzia in circolare applicativa di un testo normativo (id est: decreto interministeriale n. 55 in data 6 luglio 2010) ancora privo di efficacia e di rilievo giuridico;
- la conseguente e riflessa illegittimità della circolare ministeriale n. 19/2010 sulla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’a.s. 2010/2011.”
19-07-2010: il TAR del Lazio, su ricorso dello SNALS-CONFSAL e altri 14 cittadini, in merito all’illegittimità della riduzione di orario nelle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali senza aver preventivamente consultato il CNPI, riconosce la sussistenza delle motivazioni dei ricorrenti e “Accoglie la domanda cautelare nel limite della sospensione degli atti impugnati fino all’acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.”
26-08-2010: il CNPI emette il previsto e obbligatorio parere sulla riduzione di orario nelle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali. Il testo è duramente critico, come raramente era successo, nei confronti dell’operato del MIUR, che viene giudicato negativamente sia sotto il profilo della legittimità sia sotto il profilo dell’efficacia. Il CNPI così conclude: “Il CNPI ritiene che i provvedimenti in esame siano destinati a generare confusione e disorientamento nell’intera comunità scolastica. Permane inoltre il rischio di una frammentazione dell’offerta formativa e di una gestione approssimativa dei percorsi di studio, a tutto danno degli alunni traditi nel loro diritto alla continuità educativa e costretti a patire la provvisorietà e la precarietà di provvedimenti che appaiono estranei alla funzione istituzionale della scuola ed alle attese della società civile e del mercato del lavoro. Per tali motivi, il CNPI esprime parere contrario circa l’attuazione dei decreti in oggetto e invita l’Amministrazione a rettificare i decreti interministeriali già emanati, in assenza dell’obbligatorio parere del CNPI."
29-09-2010: dopo la sentenza del TAR Lazio che obbliga la sospensione della riduzione d’orario nelle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali, il MIUR ricorre in appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Lazio. Il Consiglio di Stato respinge l'appello e afferma che “… alla luce del sopravvenuto parere emesso dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, l’Amministrazione scolastica non potrebbe esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali”
Mozione approvata a maggioranza con la seguente votazione: 72 favorevoli, 8 astenuti e 4 contrari

MOZIONE DEI DOCENTI DELL’I.T.C. “ROBERTO VALTURIO” RIMINI (RN) - APPROVATA ALL’UNANIMITA’

AI GENITORI DEGLI ALUNNI DELL’ISTITUTO AL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE - ALL’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
AI SINDACATI - AGLI ORGANI D’ INFORMAZIONE

IL GIORNO 12 OTTOBRE 2010 nell’assemblea sindacale dei Docenti dell’I.T.C. “ROBERTO VALTURIO” di Rimini (70 presenti su 79) si è deliberato quanto segue:
VISTO che la Legge 6 agosto 2008 n. 133 (piano programmatico MEF e MIUR) e la Legge 30 ottobre 2008 n. 169 (disposizioni urgenti in materia d’istruzione) ristrutturano l’istruzione della scuola secondaria in Italia introducendo norme tese unicamente al risparmio e prive delle elementari motivazioni didattiche;
VISTO che la riduzione dell’orario scolastico negli Istituti Tecnici da 36 a 32 ore settimanali, applicata sin da quest’anno scolastico anche alle classi II - III - IV, colpisce soprattutto le materie di indirizzo senza apparenti criteri di razionalità;
VISTO che l’aumento del numero degli studenti per classe compromette l’apprendimento di ogni singolo alunno e non rispetta le norme di sicurezza vigenti relative alla superficie non adeguata di molte aule (D.LGS. N. 81/2008);
VISTO che negli anni passati la maggior parte degli insegnanti hanno organizzato, a titolo esclusivamente volontario, numerose attività di arricchimento dell’offerta formativa poiché convinta della loro importanza didattica;
VISTA l’incoerenza del probabile accorpamento di materie differenti in una stessa classe di concorso;
VISTA la riduzione dei finanziamenti alle scuole pubbliche;
VISTA la decisione di bloccare la progressione economica e di carriera per tutto il personale della scuola per un triennio, di sostituire il TFS (trattamento di fine servizio) con il TFR (trattamento di fine rapporto) che di fatto riduce le liquidazioni per il personale destinato al pensionamento;
VISTI i tagli nell’organico del personale ATA che non tengono conto della sempre maggiore complessità della gestione amministrativa della scuola e della vigilanza sugli alunni;
VISTA la precisa volontà di NON considerare la cultura e la ricerca come indispensabili presupposti per la crescita umana, sociale ed economica del nostro paese;

I docenti dell’I.T.C. “ROBERTO VALTURIO”
ESPRIMONO
Il profondo disagio nei confronti di chi considera la scuola, contro ogni dettato costituzionale, un onere pubblico da tagliare, che riduce indiscriminatamente le ore di insegnamento, il personale docente e non docente, gli stipendi, le future pensioni, le future liquidazioni, che riduce l’apprendimento degli alunni aumentandone il numero per classe, che ha eliminato le ore di compresenza rendendo impossibile l’uso dei laboratori, che diminuisce di fatto il diritto all’istruzione che è un “bene di tutti e per tutti” e mortificando la professionalità di tutto il personale della scuola,
DICHIARANO
La propria indisponibilità a svolgere compiti extra docenza quali:
viaggi d’istruzione;
visite guidate;
uscite didattiche e rapporti con enti esterni;
adozione di nuovi libri di testo;
sostituzione di colleghi assenti con ore eccedenti il proprio orario cattedra.
Dette attività, pur rappresentando un arricchimento dell’offerta formativa, non sono obbligatorie e non compromettono il percorso didattico del quale i docenti garantiscono, come sempre è stato fatto con la massima professionalità, il regolare svolgimento.

CHIEDONO
A tutte le forze sindacali di adoperarsi, con iniziative unitarie di lotta a supporto delle azioni intraprese dai singole scuole; ai genitori dei nostri studenti e agli studenti stessi di comprendere il profondo disagio da cui scaturisce la seguente mozione e le motivazioni ad essa legate.
DOCENTI PRESENTI 70
La seguente mozione, approvata all’unanimità, verrà presentata e discussa al prossimo collegio docenti.
Rimini, 12 ottobre 2010

Il Collegio dei docenti dell'ISIS "Leonardo da Vinci" di Cesenatico, riunito in data 29/09/2010, in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell'attività educativa, ha deliberato di sospendere per tutto l'anno scolastico 2010/2011 le seguenti attività:
1. accettazione di ore di sostituzione eccedenti le 18;
2. partecipazione a commissioni non obbligatorie ma la cui costituzione era stata deliberata in precedenti collegi;
3. accettazione e svolgimento di funzioni strumentali;
4. organizzazione e partecipazione a viaggi di istruzione, visite guidate e uscite didattiche;
5. visite a musei e mostre;
6. organizzazione e partecipazione a conferenze;
7. organizzazione e svolgimento di attività teatrali, educazione ambientale e alla salute, alternanza scuola lavoro non curricolare, corsi per il rilascio del patentino per la guida del ciclomotore, ECDL, rilascio certificazioni linguistiche, attività di educazione fisica in ore pomeridiane, collaborazioni con l'Università.
Il Collegio ritiene necessario attivarsi, in varie forme e sedi, coinvolgendo le diverse componenti della scuola, per chiarire le ragioni della presente deliberazione.
Il Collegio si dichiara solidale, infine, con i colleghi precari che in questi giorni stanno manifestando in molte città per la difesa del posto di lavoro.
COLLEGIO DEI DOCENTI DELL‘I.I.S. “DUCA DEGLI ABRUZZI” DI ELMAS - CAGLIARI

Il Collegio dei Docenti dell‘I.I.S. “Duca degli Abruzzi” di Elmas, in data 18/10/2010

CONSIDERATO
che negli ultimi anni la Scuola Pubblica Statale Italiana ha subito:

tagli indiscriminati degli organici (130 mila negli ultimi 3 anni);
licenziamenti di massa dei Docenti precari;
stipendi tra i più bassi d’Europa e blocco dei contratti per 3 anni;
abolizione degli scatti di anzianità.

RISCONTRANDO
la totale mancanza di dialogo da parte del MIUR riguardo le problematiche organizzative createsi in seguito alla introduzione della “Riforma Gelmini” e in particolare di quella delle “Scuole Secondarie di Secondo Grado”;

ACCERTATO ALTRESI’
che le carenze organizzative ricadono tutte solo e soltanto sulla buona volontà e senso di responsabilità dei docenti senza alcuna riconoscimento a livello contrattuale e men che meno sociale ;

ADERENDO
alle proteste sindacali in corso;

DELIBERA
per l'anno scolastico 2010/2011 l’astensione delle seguenti attività aggiuntive:

partecipazione a commissioni, attività di coordinamento dei Cdc, a Funzioni strumentali. gite e viaggi d'istruzione;

Pertanto i docenti si limiteranno ad eseguire esclusivamente l'orario di servizio obbligatorio previsto dal vigente CCNL scuola.

Per la sua vitale importanza viene mantenuta in essere solo la “Commissione orientamento in ingresso” e la relativa funzione strumentale.

Della presente delibera viene dato mandato alle RSU dell’I.I.S. di provvedere ad adeguata pubblicizzazione presso i quotidiani e i mezzi di informazione locali e nazionali.

MOZIONE DEI DOCENTI dell’Istituto Tecnico Statale per il Turismo ‘MARCO POLO’ di Rimini (RN)

AI GENITORI E AGLI ALUNNI DELL’ISTITUTO - AL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE - ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE - ALL’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE - AI SINDACATI - AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE

La maggioranza dei Docenti dell’Istituto Marco Polo, dopo essersi confrontati tra loro e con altri istituti della zona, ritengono arduo praticare le linee guida del MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) e si trovano concordi nella volontà di non svolgere ulteriormente compiti non compresi necessariamente nella docenza quali :

soggiorni all’estero, viaggi d’istruzione e visite guidate;
attività progettuali con intervento di esperti esterni ;
adozioni di libri di testo,materiali e sussidi didattici ;
sostituzione di colleghi assenti con ore eccedenti il proprio orario cattedra.

Questa mozione, redatta durante l’Assemblea Sindacale del giorno 18 Ottobre 2010 da N° 51 docenti presenti, verrà presentata al Collegio Docenti per essere approvata, ed è dovuta alle seguenti motivazioni che riguardano tutta la scuola italiana in generale e il nostro istituto nelle sue peculiarità :

  • 1. la Legge 6 agosto 2008 n,133 (piano programmatico MEF e MIUR) e la Legge 30 ottobre 2008 n.169 (disposizioni urgenti in materia d’istruzione) ristrutturano l’istruzione della scuola secondaria in Italia introducendo norme tese unicamente al risparmio e prive di elementari motivazioni didattiche, riducendo i finanziamenti alle scuole pubbliche statali.
  • 2. la contrattazione è bloccata al 2009 e manca una informazione chiara sulla progressione economica e di carriera di tutto il personale della scuola; è stato sostituito il TFS ( trattamento di fine servizio ) con il TFR ( trattamento di fine rapporto) che – di fatto – riduce le liquidazioni per il personale destinato al pensionamento. E’ stato inoltre tagliato l’organico del personale ATA , quando la gestione amministrativa della scuola e la vigilanza degli alunni diventano sempre più impegnative.
  • 3. Negli istituti tecnici il riordino modifica il piano di studi colpendo incredibilmente le discipline di indirizzo: gli iscritti alla classe prima del nostro Istituto da quest’anno usufruiranno – a esempio - di circa 430 LEZIONI DI LINGUE STRANIERE IN MENO, nei 5 anni, rispetto a chi ( ultimo superstite dell’offerta formativa precedente la ‘riforma epocale’ ) si diplomerà in questo anno scolastico ! I nuovi iscritti non avranno neppure l’insegnamento dei docenti madrelingua e la disciplina ‘Arte e territorio’ è scomparsa del biennio.
  • 4. Il numero delle lezioni settimanali ridotto da 36 a 32, previsto nelle classi seconde, terze e quarte, smentisce il piano di studi concordato con gli alunni al momento della loro iscrizione in questa scuola; questa riduzione è stata giudicata illegittima dal CNPI.
  • 5. L’aumento del numero degli studenti per classe compromette l’apprendimento di ogni singolo alunno e non rispetta le norme di sicurezza poiché molte aule non sono sufficientemente capienti, a dispetto degli incontri (e del denaro speso ) con esperti che ci rendono edotti sul Decreto legislativo N.81/2008 sulla sicurezza.
  • 6. L’incongruenza negli accorpamenti delle classi di concorso con le nuove corrispondenze

Siamo giunti a questa protesta perché non vediamo riconosciuto il nostro ruolo da parte di chi dovrebbe sostenerci poiché la scuola è lo strumento che assicura un futuro migliore alle nuove generazioni: senza conoscenza, senza competenza e senza istruzione i nostri ragazzi non potranno essere protagonisti in una società che esige tecnologia, creatività e innovazione.
Le attività aggiuntive sono state frutto della personale volontà e gratuita iniziativa di ogni insegnante di arricchire l’offerta formativa a vantaggio degli studenti e delle loro famiglie, perché siamo convinti della loro importanza didattica. Ora basta: i fatti mortificano e sviliscono ulteriormente il nostro lavoro e la nostra professionalità!
Chiediamo a chi ha a cuore la scuola e l’educazione, studenti, famiglie e forze sociali, di difendere questa protesta sostenendo le iniziative intraprese.

Mozione approvata dall'assemblea sindacale dell'Istituto Comprensivo “MOROSINI” di Venezia il giorno 6 OTTOBRE 2010

I docenti dell’Istituto comprensivo “Morosini” di Venezia, riuniti in assemblea sindacale il giorno 6 ottobre 2010, considerato il grave attacco alla scuola pubblica portato avanti dal Governo con :

  • -l’aumento degli alunni per classe;
  • -l’eliminazione delle ore di compresenza (che consentivano attività di recupero/potenziamento/interventi su alunni stranieri);
  • -la contrazione degli organici;
  • -il taglio del personale ATA;
  • -la riduzione del tempo pieno/prolungato;

Preso atto anche del persistente attacco ai diritti dei lavoratori, con:

  • -blocco degli stipendi, dei contratti e degli scatti di anzianità (previsti dalla finanziaria)
  • -innalzamento dell’età pensionabile per le donne;
  • -decurtazione salariale nelle assenza per malattia;
  • -licenziamenti di docenti precari

Aderendo alle forme di lotta organizzate dai Sindacati scuola, PROPONE la sospensione delle gite e uscite didattiche, delle ore straordinarie e di altre attività che saranno definite dal collegio docenti e concordate in un incontro con le RSU degli istituti del centro storico.

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI ISTITUTO COMPRENSIVO SAN TEODORO Genova
Il Collegio Docenti del ISTITUTO COMPRENSIVO SAN TEODORO riunitosi il 13 settembre 2010, prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
- consistente riduzione dei docenti di classe e di sostegno afferenti all’I. C.
- scomparsa delle insegnanti specialistiche su inglese
- scomparsa delle ore di compresenza
- aumento del numero di studenti per classe
- riduzione del personale di segreteria
- riduzione del personale Ata,
pertanto conferma, per l’inizio dell’anno scolastico, il blocco delle attività aggiuntive.
Sono quindi sospese tutte le attività non di insegnamento che vengono svolte volontariamente e che di fatto garantiscono la gestione ordinaria e promuovono la progettualità della scuola.
Il Collegio intende, con questa protesta, evidenziare che la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, porta ad una scuola pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione, un bene di tutti e per tutti.
Invita pertanto i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini.
13 settembre 2010

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARI SARDO (Ogliastra) - NO AL VOLONTARIATO OBBLIGATORIO
Gli insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Bari Sardo all'unanimità dicono «NO» a tutte le attività aggiuntive.
Negli ultimi anni la scuola di Bari Sardo, comprendente anche la sezione staccata di Loceri, ha visto l'organico degli insegnanti scendere da 77 a 57 unità, il personale amministrativo da 7 a 4 unità e i collaboratori scolastici crollare da 21 a 12 unità, nonostante l'istituzione di 3 classi a tempo pieno. Con il decreto sulle Riforma della Scuola Primaria il Ministro Gelmini aveva assicurato che l'organico del personale docente non avrebbe subito una riduzione; di fatto, non garantendo il turn-over e con la necessità di coprire le ore del tempo scuola, ha smantellato l'organizzazione modulare, fiore all'occhiello del sistema scolastico italiano. Alla faccia dell'insegnante unico, tanto declamato, gli alunni si ritrovano con non meno di 5 docenti per classe! A Loceri, sempre nella Scuola Primaria, le variazioni apportate da questo Governo ai parametri per la formazione delle classsi, hanno portato alla formazione di 2 pluriclassi, una prima/seconda
con 17 alunni e l'altra terza/quarta/quinta con 19 alunni.
La Scuola Secondaria di 1° grado di Bari Sardo negli ultimi anni ha perso il tempo prolungato e si è assistito ad un graduale e inarrestabile processo di depauperamento del monte ore per ciascuna disciplina. Con la rimodulazione oraria e con le difficoltà a nominare i supplenti a causa del taglio alle risorse, si assiste a una distribuzione degli
studenti nelle altre classi, una diaspora ormai quotidiana, che impedisce il regolare svolgimento delle lezioni programmate. Ai tagli all'Istruzione(di Scuole, di classi, di posti di lavoro, di finanziamenti per il normale svolgimento delle attività) il Governo, per colpire direttamente anche il personale di ruolo, ha imposto il congelamento del rinnovo del contratto di lavoro(scaduto nel 2009) e il blocco degli scatti di anzianità.
Mentre gli altri Paesi stanno investendo in cultura, in Italia si pensa soltanto a tagliare.
IL DIRITTO ALLO STUDIO, previsto e tutelato dalla costituzione, non esiste più. È palese ormai il tentativo di deprimere il valore della Scuola Pubblica Statale per lanciare quella privata, a pagamento, solo per chi può permetterselo.
Per recuperare il senso e l'autorevolezza della Scuola, perchè la Scuola Pubblica Statale si conservi valida e valente, TUTTI I DOCENTI dell'Istituto Comprensivo di Bari Sardo sono uniti per ostacolare il progetto di totale umiliazione in cui vogliono costringere la Scuola di questo Paese e per impedirlo dicono «NO» a tutto ciò che non è obbligatorio,
che non è inserito nel contratto di lavoro e che viene imposto come «gratuito»:
PROGETTI EXTRA-CURRICOLARI
COMMISSIONI PREVISTE DAL P.O.F.
COORDINAMENTO
VIAGGI DI ISTRUZIONE E USCITE DIDATTICHE
FUNZIONI STRUMENTALI
RECUPERO, APPROFONDIMENTO E ATTIVITÀ INTEGRATIVE.

mozione approvata dal Collegio dei Docenti del 7 ottobre 2010

Il Collegio dei Docenti dell'istituto "A. Volta" di Tivoli, riunitosi il 30/09/2010
Premesso
che le politiche scolastiche degli ultimi due anni ed i cambiamenti in atto nella Scuola Pubblica rispondono unicamente ad una logica di tagli e non ad una opportunità di crescita culturale e sociale per il Paese;
che a proposito delle gravi conseguenze della Legge 133/2008 questo collegio si è già espresso nelle sedute del 28 novembre 2008 e del 18 giugno 2010.
Preso atto
dell'impoverimento della Scuola Pubblica e della sua delegittimazione culturale e pedagogica che mette in discussione il futuro delle giovani generazioni per esclusive esigenze di bilancio
Visto
che il Governo, con l'ultima manovra finanziaria, ha scelto di non investire sulla formazione, settore strategico per lo sviluppo economico del Paese e non sembra che ciò rientri fra le sue finalità
Considerato
che tale dissennata politica a colpi di scure ha avuto come conseguenza:
una drastica riduzione degli organici
l'aumento del numero di studenti per classe
la riduzione dell’offerta formativa in termini di ore frontali di lezione
l'azzeramento delle ore a disposizione per la sostituzione dei colleghi assenti
la cancellazione per tre anni della contrattazione nazionale e il blocco delle progressioni di carriera (scatti di anzianità) senza che possano essere recuperate neanche alla fine del triennio
tagli sugli insegnanti di sostegno

Esprime
sdegno, riprovazione e preoccupazione sui tagli della riforma in atto in quanto hanno prodotto l'impoverimento dell'offerta formativa, la dequalificazione e l'immiserimento degli operatori scolastici
Invita
il Ministro della Pubblica Istruzione
a considerare l'istruzione una priorità per lo sviluppo della società e la scuola statale come pilastro fondamentale.
a stanziare nel bilancio del proprio dicastero un congruo finanziamento al fine di valorizzare la scuola pubblica in un clima di collaborazione e non di competizione fra i vari istituti
alla valorizzazione della professionalità degli insegnanti in un contesto solidale e di collaborazione
alla revisione del numero massimo degli studenti per classe che rispetti la normativa vigente sulla sicurezza negli edifici scolastici, che favorisca un'efficace azione didattico-formativa, che rispetti il diritto ad un pieno e reale inserimento degli studenti diversamente abili
alla rapida emanazione del decreto attuativo dell'art. 8 comma 14 contenuto nel maxiemendamento collegato alla finanziaria 2010 per il rispristino degli scatti di anzianità come da impegni assunti davanti alle organizzazioni sindacali

Informa
che i docenti dell’Istituto “A.Volta” di Tivoli-Guidonia si dichiarano in agitazione e decidono le seguenti azioni di protesta per l'a.s. 2010/2011:
1. la non disponibilità ad organizzare ed assicurare i viaggi d'istruzione limitando le uscite scolastiche ad attività di valore strettamente educativo-didattico e non superiori all'intera giornata
2. la non accettazione di cattedre superiori alle 18 ore
3. la non accettazione di alunni di altre classi in caso di assenza di colleghi, salvo casi eccezionali
4. la non disponibilità a svolgere attività oltre le 18 ore in sostituzione di colleghi assenti
5. la non disponibilità degli insegnanti ITP a sostituire colleghi assenti nelle ore di copresenza
6. la non disponibilità a svolgere attività aggiuntive rispetto a quelle previste dalla funzione docente ad eccezione delle attività relative all'organigramma.
7. stesura di una lettera aperta indirizzata a tutte le famiglie degli alunni iscritti in questo Istituto per illustrare, anche nei minimi particolari “tecnici”, i disagi che i tagli della cosiddetta riforma provocano nella scuola pubblica italiana, in particolare negli (ex) istituti tecnici che i loro figli frequentano e quindi motivare le decisioni prese da questo collegio come forma di protesta in difesa della qualità della scuola pubblica, in cui occorre investire e non fare tagli di risorse umane e materiali
8. invito agli studenti a dibattere con i docenti e le famiglie, nella prima assemblea d’Istituto del presente anno scolastico, i contenuti e le conseguenze della cosiddetta riforma Gelmini
9. attivazione di contatti coi docenti di altri istituti del territorio, in particolare degli ex istituti tecnici e professionali, per individuare momenti di incontro e dibattito e iniziative comuni per rendere partecipi i cittadini, tutti, dello stato di sofferenza della Scuola Pubblica in generale e degli ex Istituti tecnici e professionali in particolare, per quanto riguarda la scuola secondaria superiore.
10. richiesta formale al Ministero di un corso di formazione sulla riforma a cui tutti i docenti del territorio nazionale devono poter partecipare, dato che le cosiddette Linee Guida relative all’attuazione della cosiddetta riforma della secondaria, pervenuteci dal Ministero all’inizio del presente anno scolastico, di fatto propongono un contenitore vuoto, a cominciare dal termine nebuloso di Dipartimento, contenitore che non spetta ai docenti riempire di contenuti.

Il Collegio delibera di inviare il testo del presente Ordine del giorno al Ministro dell'Istruzione, università e Ricerca -
al Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale - alle Organizzazioni Sindacali - al Consiglio d'Istituto - agli organi di stampa locali e nazionali.

Il Collegio del L. A. S. “G. Damiani Almeyda” di Palermo, riunito il 10 settembre 2010 tenendo conto del numero di colleghi precari che si sono trovati in questi due anni senza lavoro, invita tutti i docenti a non accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore e ricorda che qualunque forzatura od obbligo in tal senso è illegittimo.
Il Collegio prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
- La crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza;
- consistente riduzione del tempo scuola
- La riduzione oraria unita al taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero che priva gli alunni più deboli dei necessari interventi personalizzati;
- Il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti;
- La mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;
- La mancanza in molti casi di libri di testo adeguati alle nuove Indicazioni Nazionali, che non sono state ancora pubblicate in Gazzetta ufficiale;
- Avere applicato la riforma tramite circolari e non leggi seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio, a causa di forzature nei tempi e nei metodi.
Il Collegio intende, pertanto, porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, privi di coerenza didattica o pedagogica, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.
Il Collegio, ritenendo il proprio ruolo votato all'edificazione di una Scuola Pubblica capace di promuovere la crescita sociale, civile e culturale, dichiara la propria indisponibilità:
- ad accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore, sia per difendere la qualità dell’insegnamento e la funzione docente, sia come atto di solidarietà nei riguardi delle migliaia di colleghi precari ai quali, spesso dopo molti anni di insegnamento, viene negato il diritto di lavorare, convinto che la difesa della propria dignità professionale sia la premessa necessaria per una buona scuola.
- ad adottare libri di testo prima che giunga a termine il procedimento di definizione delle Indicazioni Nazionali previsto dall'art. 13 comma 3 del Dpr 89/2010.
Approvato a maggioranza
MOZIONE DEI DOCENTI DEL LICEO “CARLO PORTA” DI MONZA 10/09/2010
Il Collegio denuncia gli effetti pesantemente negativi per tutto il personale scolastico delle misure previste dalla manovra finanziaria del Governo (decreto legge 78/2010). Si propone di informare gli studenti e le famiglie, ma anche il territorio nella sua generalità, attraverso giornali locali, forme di volantinaggio e siti Internet.
La nostra protesta, che del resto si unisce a quella di tanti altri colleghi di ogni parte d’Italia, non vuole essere mirata alla semplice tutela dei nostri diritti contrattuali, ma denunciare gli effetti nefasti di una politica scolastica tutta centrata sulla contrazione dei costi e sulla connessa riduzione dei servizi. Non si tratta solo delle decine di migliaia di tagli di personale previsti dalla legge 133/2008, che del resto stabilisce in 8 miliardi di euro i risparmi da realizzare nel comparto scolastico, ma anche, per esempio, della riduzione dei finanziamenti ordinari alle scuole che costringe molti istituti ad aumentare i contributi a carico delle famiglie per continuare a garantire servizi indispensabili.
Quanto poi ai contenuti del decreto 78, giustificato in base alla necessità di adottare misure di stabilizzazione finanziaria in seguito alla crisi economica internazionale, denunciavamo la clamorosa iniquità distributiva di un provvedimento che colpiva in modo particolare e praticamente esclusivo i redditi più bassi, per tacere del fatto che, come denuncia ripetutamente la Corte dei conti, viviamo in un paese nel quale l’evasione fiscale e le pratiche corruttive sottraggono all’erario decine di miliardi di euro. In questo contesto, mentre ci dichiariamo disponibili a fare la nostra parte, esigiamo che i “sacrifici” siano distribuiti in modo equo.
Purtroppo la mobilitazione di tanti lavoratori della scuola non ha sortito alcun effetto significativo nell’iter di conversione in legge del decreto 78. In particolare, la legge di conversione (Legge 122/2010) conferma il blocco del rinnovo contrattuale per il prossimo triennio e il blocco degli scatti di anzianità, con tutti gli effetti pensionistici che queste decisioni comportano.
Pertanto, in virtù della situazione sopra sinteticamente descritta, i docenti del Liceo “Carlo Porta”, per denunciare l’intollerabile sospensione del diritto dei lavoratori all’adeguamento del salario all’inflazione e, più in generale, le gravi conseguenze culturali e civili del continuo disinvestimento nel settore della scuola pubblica, deliberano per il presente anno scolastico 2010-2011 il blocco totale delle uscite didattiche, delle visite e dei viaggi d’istruzione e si riservano di attivare altre iniziative di protesta. I docenti, infine, si impegnano ad attivare le più efficaci forme di comunicazione con gli studenti e le famiglie per coinvolgerle in un percorso di condivisione delle ragioni di una protesta che ha per comune obiettivo la difesa e la promozione del diritto ad una scuola di qualità.

Mozione approvata a maggioranza in data 10 settembre 2010

Al Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico Statale “Ugo Morin” – Mestre / Ai Consiglieri di Istituto dello stesso / Alle Organizzazioni Sindacali / Agli organi di stampa

MOZIONE

Oggi, 29 settembre 2010, l’assemblea sindacale dei Docenti del LICEO UGO MORIN

preso atto della grave situazione creatasi nel mondo della scuola in seguito alle scelte operate dal Governo relative a:

  • - Blocco del contratto collettivo e cancellazione della progressione di carriera per i triennio 2010-2012, che genera un danno irrimediabile e si traduce in una ulteriore colpevole ed ingiustificata mortificazione della categoria già gravemente penalizzata;
  • - Tagli pesantissimi al personale, ben al di là di un ragionevole controllo della spesa pubblica e riduzione drastica dei finanziamenti, a fronte di una situazione di “sofferenza” finanziaria per le scuole che si riflette sulla qualità dell’organizzazione della vita scolastica

denuncia

che, al di là delle rituali ed ipocrite affermazioni dal parte del Governo e della politica sulla centralità della scuola nei processi di crescita culturale e civile del paese, è in atto un vero e proprio attacco nei confronti della scuola pubblica, ed in particolare della scuola Statale, lasciata ancora una volta sola, ed anzi indebolita, di fronte a sfide fondamentali e strategiche per il futuro della nazione che, come è ovvio, possono essere vite solo con seri piani di investimento, non certamente con le chiacchiere e a costo zero;

annuncia

la sua adesione alla seguente forma di protesta: blocco dei viaggi di istruzione, stages e soggiorni linguistici per l’a.s 2010/2011

Approvato all’unanimità - Mestre, 29 settembre 2010

Il Collegio Docenti del Liceo M.Foscarini, Venezia, riunitosi il giorno 22 settembre 2010 ha approvato - con soltanto un voto contrario e sette astenuti - la mozione di orientamento, formulata dall’Assemblea Sindacale riunitasi lo stesso giorno, di non inserire i Viaggi di Istruzione nella programmazione di Istituto per l’anno scolastico 2010. Nella stessa occasione è stato rivolto l’invito a tutti i docenti titolari ad astenersi da alcune attività non obbligatorie, quali la docenza nei corsi di recupero e la disponibilità per ore eccedenti a pagamento.

Sono scelte gravi, determinate dall’ancor più grave situazione creatasi nel mondo della scuola a seguito di alcune scelte operate in questi anni dal Governo. Ci riferiamo, in particolare:

  • · ai tagli pesantissimi al personale, che vanno ben al di là di un ragionevole controllo della spesa pubblica e determinano un impoverimento dell’offerta formativa e un sovraffollamento delle classi, che in molti Istituti raggiunge livelli drammatici;
  • · alla riduzione drastica dei finanziamenti alle scuole, a fronte di una situazione di “sofferenza” finanziaria per le scuole stesse, che si riflette sulla qualità dell’organizzazione della vita scolastica;
  • · al blocco del contratto collettivo e alla cancellazione della progressione di carriera per il triennio 2010-2012, che genera un danno irrimediabile, mortificando in modo colpevole ed ingiustificato una categoria già gravemente penalizzata;

Tanti elementi che - al di là delle facili affermazioni sulla sua centralità nei processi di crescita culturale del paese - depotenziano drasticamente una realtà fondamentale per la vita civile qual è la scuola pubblica. Essa si trova così indebolita in un momento in cui sfide fondamentali e strategiche per il nostro futuro richiederebbero invece un autentico sforzo di progettazione e consistenti piani di investimento.

In tale situazione si è ritenuto di esprimere un orientamento che, senza danneggiare il regolare andamento della didattica e la formazione degli studenti, evidenziasse con chiarezza il disagio di chi si trova ad operare in un contesto sempre più difficile, senza vedere riconosciuto il proprio impegno. Speriamo che anche gli studenti e le famiglie del liceo Foscarini possano condividere tale prospettiva, nei valori civili ed etici che la informano.

I sottoscritti docenti del Foscarini

MOZIONE APPROVATA DAL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’ISI “M. CIVITALI” DI LUCCA con 45 voti a favore, 3 astenuti e 1 contrario nella seduta del 30 settembre 2010.

Il collegio dei docenti PRESO ATTO CHE:

La “Riforma” Gelmini avanza, con una determinazione che non conosce né soste né pause di riflessione, decimando posti di lavoro, diritto all’istruzione, qualità della Scuola Pubblica,
lasciando sul suo passaggio, tra molti feriti e cadaveri, anche quelli del diritto al lavoro dei docenti precari e del personale ATA, del rispetto della normativa sulla sicurezza (aumento del numero di alunni per classe), dei diritti degli alunni disabili, tutti evidentemente considerati come inevitabili danni collaterali di una manovra riformatrice fatta soprattutto di tagli che minano alla base qualsiasi credibilità dell’impianto didattico e organizzativo
tracciando un percorso che invano il TAR, a più riprese, ha cercato di ricondurre in un solco di legittimità formale e sostanziale (es: pronunciamento del TAR in data 19/07/10 sui decreti interministeriali di riduzione dell’orario nelle classi 2^, 3^ e 4^ degli Ist. Tecnici e 2^ e 3^ classi degli Ist. Professionali e successivo parere negativo del CNPI in data 26 agosto 2010)

VERIFICATO CHE:

la riduzione del monte ore in generale e di quello di alcune discipline in particolare, soprattutto dell’area di indirizzo, non consente di sviluppare le competenze previste in uscita

l’ espulsione dei colleghi precari si accompagna ad un aggravio di lavoro per chi resta in servizio, in presenza tra l’altro di un pesante attacco al comparto scuola anche sul piano economico, attraverso il blocco degli scatti di anzianità e dei rinnovi contrattuali, e su quello dei diritti acquisiti con l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile per le donne

la dignità e l’ identità culturale sia dell’istruzione tecnica che di quella professionale risultano inficiate proprio dalla palese contraddizione tra intenti dichiarati (in termini di obiettivi propri dell’istruzione tecnica e di quella professionale) e organizzazione didattica prevista, con una rimodulazione dell’orario e delle discipline a dir poco sorprendente

Per tutto quanto sopra RITIENE DOVEROSO

1. ESPRIMERE
La propria solidarietà per la protesta dei colleghi precari e del personale ATA che hanno perso il posto di lavoro,
La propria indignazione per un modo di intendere la scuola pubblica esclusivamente come un costo da tagliare laddove essa richiederebbe invece un massiccio investimento di risorse perché il nostro Paese si uniformi, come impegno di spesa, almeno ai livelli medi europei citati dall’OCSE
La propria indignazione per lo scarso rispetto nei confronti degli aspetti più specifici di una istruzione professionale che tradizionalmente ha mantenuto in percorsi scolastici qualificati quanti appaiono più orientati verso indirizzi di studio caratterizzati da un confronto più diretto con l’ operatività.

2. MANIFESTARE
la propria contrarietà alla Riforma Gelmini attraverso il rifiuto a “collaborare” per mascherare i guasti prodotti dalla riforma e dalla scarsità di risorse da sempre destinate alla scuola pubblica , in forme e modi da precisare e concordare fra tutti gli interessati nelle sedi opportune.
Fin da ora tuttavia il Collegio decide di attuare:
il blocco delle attività di organizzazione e partecipazione ai viaggi di istruzione
il blocco, al momento opportuno, delle procedure per l’adozione dei libri di testo.

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI DEL LICEO STATALE “G. OBERDAN” - TRIESTE

Il Collegio Docenti del Liceo Statale “G. Oberdan” di Trieste, riunitosi in data 24 settembre 2010, considerato che negli ultimi anni la Scuola Pubblica Statale Italiana ha subito :

la riduzione del personale docente e del personale Ata;
il licenziamento in massa dei docenti precari;
il blocco dei contratti per tre anni;
l'abolizione degli scatti di anzianità;
un processo di riforma, fondato unicamente su tagli di spesa, e privo quindi di significato pedagogico e didattico

invita i singoli docenti a sospendere gite scolastiche e viaggi d'istruzione

Delibera

di inviare il testo della presente mozione al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, alla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia ed agli organi di stampa.

Trieste, 24 settembre 2010

Mozione dell'assemblea dell'ITCG DON Lazzeri di Pietrasanta
Ai Genitori degli alunni della SMS “L. Einaudi” di Marghera. Il giorno 8 –9 – 2010 gli insegnanti della scuola “L. Einaudi” si sono riuniti in assemblea sindacale per denunciare il continuo impoverimento della Scuola Statale attraverso tagli mascherati da riforme che portano a notevoli disagi, in particolare:

- Un consistente aumento del numero degli alunni per classe che impoverisce la qualità dell’attività didattica e porta al licenziamento di numerosi precari.
- Lo smistamento di gruppi di alunni in altre classi in caso di assenza dell’insegnante o di impegno in altre attività (quali visite d’istruzione), con conseguente difficoltà di prosecuzione della attività didattica e problemi di sicurezza per l’elevato numero di ragazzi presenti nell’aula.
- Difficoltà di nomina dell’insegnante di Attività alternativa alla Religione.

Gli insegnanti decidono quindi di aderire ad alcune forme di mobilitazione che prevedono di non svolgere alcune attività aggiuntive in particolare vengono votate:

- La non partecipazione alle Visite d’istruzione (a maggioranza).
- La richiesta di un ordine di servizio scritto in caso di arrivo di gruppi di alunni nella classe (all’unanimità).
- Il rifiuto della diciannovesima ora per i docenti che hanno l’orario di cattedra completo, in modo che la scuola possa nominare, per lo svolgimento di queste ore insegnanti precari (all’unanimità).

Gli insegnanti comunicano queste decisioni ai genitori degli alunni per informarli dello stato di disagio in cui si viene ad operare e avere la loro solidarietà.
Auspicano la collaborazione delle famiglie per rendere la scuola più vivibile.

L’assemblea degli insegnanti convocata dalla RSU

MOZIONE approvata dal Collegio Docenti dell’Isis “Foresi” di Portoferraio (Li) - 2 settembre 2010

Il Collegio Docenti dell’ISIS “FORESI” esprime la più ferma condanna della manovra finanziaria che, con violenza mai vista, si è abbattuta sulla scuola pubblica. La cosiddetta “razionalizzazione” ha provocato una riduzione generalizzata dell’orario di lezione, un aumento del numero di alunni per classe e una stretta sulla possibilità di sostegno agli alunni con handicap. Ciò si traduce in un ulteriore peggioramento della qualità del servizio offerto dalla scuola pubblica e nell’espulsione di circa 100.000 lavoratori, tra docenti e ATA, nel prossimo triennio.

Il Collegio Docenti esprime solidarietà ai lavoratori precari della scuola che in tutta Italia stanno lottando per la difesa del posto di lavoro.

MOZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI DELL’I.T.I.S. “A: PACINOTTIdi Venezia Mestre

Il Collegio Docenti dell'Istituto Tecnico Industriale Statale "Antonio Pacinotti” di Mestre-Venezia, riunitosi in data 24 settembre 2010, prende atto dei deleteri effetti della “riforma” Gelmini, tra cui:

- la consistente riduzione del tempo scuola;
- l'aumento irragionevole del numero di studenti per classe, che compromette l'efficacia dell'azione didattica;
- l' accorpamento incoerente di materie differenti in una stessa classe di concorso;
- la soppressione arbitraria di materie e la diminuizione delle ore di laboratorio;
- l' azzeramento delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti;
- la riduzione del personale docente;
- la riduzione del personale Ata;
- la riduzione dei corsi serali.

Evidenzia come la suddetta “riforma”, fondata unicamente su tagli di spesa e senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.
Denuncia gli effetti di ordine sociale che la “riforma” Gelmini e la legge 133/2008 hanno sulle famiglie degli alunni, riversando sulle stesse costi spesso difficilmente sopportabili.
Propone, contro questa cosiddetta “riforma”, attuata senza nessuna consultazione né coinvolgimento della categoria, forme di non collaborazione sospendendo attività non di insegnamento che vengono svolte volontariamente e che di fatto garantiscono la gestione ordinaria e promuovono la progettualità della scuola.

Invita pertanto i docenti dell’Istituto

- al blocco delle attività di organizzazione dei viaggi di istruzione e delle visite guidate;
- al rifiuto della disponibilità allo straordinario (ore di supplenza e cattedre eccedenti le 18 ore);
- a non dare disponibiltà per i corsi di recupero;
- a non accettare l'incarico di coordinatore e di segretario di classe;
- a non accettare nella propria classe allievi di altre classi, in assenza del docente.

Il Collegio denuncia inoltre come, a fronte di una riforma che dequalifica la Scuola Pubblica e peggiora le condizioni di lavoro degli insegnanti, la finanziaria abbia ridotto i finanziamenti ordinari alle scuole, abbia bloccato gli scatti di anzianità e il rinnovo del contratto di lavoro.

Mozione approvata a maggioranza con 10 astenuti e nessun contrario.
Mestre-Venezia, 24 settembre 2010

Liceo G.B. Benedetti, Venezia - Componente genitori del consiglio d’Istituto - comunicato stampa

Anche i genitori delle scuole superiori si mobilitano : « hanno lasciato la scuola in braghe di tela »

L’anno scolastico è iniziato anche al Liceo scientifico G.B. Benedetti sotto il segno dell’emergenza.
Così i genitori hanno deciso di denunciare la grave situazione creatasi nel mondo della scuola in seguito alle scelte operate dal Governo con un volantinaggio sabato 25 settembre dalle ore 7.45 presentandosi “in braghe di tela” davanti ai cancelli dell’Istituto. I tagli pesantissimi al personale e una riduzione drastica dei finanziamenti hanno lasciato la scuola “ in braghe
di tela”.
La componente genitori del Consiglio d’Istituto invita ad un’assemblea che si terrà giovedì 30 settembre alle ore 18.00 in Aula magna del Liceo Benedetti per spiegare assieme alla Dirigente scolastica ed alcuni docenti i tagli avvenuti e trovare modalità di protesta efficace.

Venezia, 23 settembre 2010

Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “N. Copernico” di Bologna, riunito in data 01-09-2010, In quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell’attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.
Allo scopo delibera quanto segue: attivarsi per costruire un’assemblea d’istituto, nel corso della prima settimana di lezione, di tutte le componenti nella quale illustrare le modifiche introdotte e decidere quali interventi porre in essere per contrastare il rischio di dequalificazione dell’offerta scolastica pubblica.
A tal fine nomina una commissione composta da 3 docenti, che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, il Comitato studentesco e il Comitato dei genitori.
I punti maggiormente critici dei provvedimenti sono ad avviso del Collegio:
La crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza;
La dequalificazione derivante dall’azzeramento dei corsi sperimentali;
La riduzione oraria delle lezioni a 27 ore nel biennio e 30 nel triennio che riduce il tempo dell’offerta scolastica e impone un suo impoverimento;
La riduzione oraria unita al taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero che priva gli alunni più deboli dei necessari interventi personalizzati;
il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti;
La mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;
La mancanza in molti casi di libri di testo adeguati ai nuovi programmi, che non sono stati ancora registrati in Gazzetta ufficiale;
l’aver negato fino ad ora al Collegio la possibilità di richiedere altri indirizzi di studio oltre a quelli assegnati d’ufficio dal Ministero;
avere applicato la riforma tramite circolari e non leggi seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio, a causa di forzature nei tempi e nei metodi.
Per tutti i motivi sopra esposti e, tenendo conto del numero di colleghi precari che si sono trovati in questi due anni senza lavoro, il collegio invita tutti i docenti a non accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore e ricorda che qualunque forzatura od obbligo in tal senso è illegittimo.
Infine solidarizza con i colleghi precari che in questi giorni stanno manifestando in molte città per la difesa del posto di lavoro.

Approvato all’unanimità

La stessa mozione è stata approvata anche dai Collegi docenti del Liceo Sabin, dell'ITIS Belluzzi e dell’Istituto Commerciale “Keynes”.

[MOZIONE APPROVATA A MAGGIORANZA ] Il Collegio Docenti dell’ ITGC “Salvemini-Duca d’Aosta” di Firenze, riunito in data 20-09-2010, in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e sulla programmazione dell’attività educativa,
Prende Atto degli effetti negativi della” riforma” Gelmini tra i quali :
- applicazione della riforma tramite procedure dichiarate illegittime dal TAR del Lazio e sulle quali ha espresso parere negativo il CNPI , soprattutto in relazione alla riduzione del tempo scuola nelle classi seconde, terze e quarte ed all’accorpamento illogico di classi di concorso
- l’innalzamento del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25+1 previsto dalle norme di sicurezza
- taglio dei fondi per le supplenze e saturazione delle cattedre a 18 ore che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte ed una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti
- la mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio
- la mancanza in molti casi di libro di testo adeguati ai nuovi programmi, non ancora pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Collegio intende, pertanto, porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata essenzialmente su tagli di spesa privi di coerenza didattica o pedagogica, porti ad una dequalificazione della scuola pubblica, sempre più lontana dal dettato costituzionale che sancisce il diritto all’istruzione.
Il Collegio dichiara la propria indisponibilità:
- ad accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore, sia per difendere la qualità dell’insegnamento e la funzione docente, sia come atto di solidarietà nei confronti di migliaia di colleghi precari ai quali, spesso dopo molti anni di insegnamento,viene negato il diritto al lavoro.
- ad effettuare qualunque operazione connessa all’organizzazione ed alla realizzazione dei viaggi d’istruzione ( salvo quello relativo al Treno della Memoria)
- ad effettuare ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti
Il Collegio Docenti ritiene che l’attività curricolare antimeridiana debba essere al centro del POF ed invita i singoli docenti a limitare le attività che determinino carichi di lavoro aggiuntivo.

Il Collegio, nel rispetto delle prerogative del Consiglio d’Istituto,
formula, ai sensi dell’art.7 comma 2 lett. B T.U.297/94, la seguente proposta per la definizione della struttura oraria:
riduzione dell’unità oraria a causa del prevalente pendolarismo degli studenti, come stabilito dall’art 10 comma 4 del T.U. 297/94, senza obbligo di recupero per i docenti, ai sensi dell’art.28 comma 8 del CCNL 2007. L’alternativa è l’ora effettiva di 60 minuti.
Passa la seconda opzione

- Il Collegio Docenti chiede al DS di attivare tutte le procedure necessarie per l’applicazione della CM 59/2010 che evidenzia la necessità di assicurare” l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione cattolica agli alunni interessati”, per la cui realizzazione sono stati stanziati appositi finanziamenti per la nomina eventuale di supplenti.

Verrà messa all'OdG nel prossimo collegio

I docenti e il personale Ata del II Circolo didattico di Trieste riuniti il 7 settembre
denunciano
la vera essenza della cosiddetta Riforma Gelmini che si concretizza unicamente nei tagli del personale che anche quest'anno colpiscono ulteriormente la nostra come le altre scuole italiane.

Infatti la cosiddetta “riforma Gelmini” comporta tagli che:

stravolgono i modelli di scuola a Modulo e a Tempo Pieno che garantivano un'alta qualità dell'insegnamento trasformandoli in un'incredibile e didatticamente assurdo spezzettamento di ore e di insegnanti nelle classi
rendono la scuola stessa insicura a causa del taglio del personale Ata a livelli impensabili tanto che attualmente non è stato assegnato personale per garantire anche semplicemente la vigilanza di tutti i plessi

Il risultato è una gravissima diminuzione della qualità della scuola pubblica, un peggioramento delle condizioni di insegnamento dei docenti e di lavoro del personale Ata, la messa a rischio della stessa funzionalità e sicurezza della scuola.

Per queste ragioni l'assemblea del personale si dichiara in stato di mobilitazione.

Tra poche ore inizierà l'anno scolastico. Per poterlo iniziare con garanzia di sicurezza per i bambini e le bambine è indispensabile:

Che l'Ufficio Scolastico Regionale assegni un numero ulteriore di personale Ata per poter attivare la vigilanza e l'apertura per l'orario intero di tutti i plessi, attualmente impossibile.
Che il Comune assegni il numero di educatori indispensabile ad assicurare il diritto allo studio di tutti i bambini, anche dei diversamente abili, attualmente impossibile.

Inoltre, anche contando sulla risposta positiva a queste indispensabili richieste, l'assemblea concorda che lo stravolgimento della qualità dell'insegnamento è talmente grave che ormai non è più possibile supplire con la sola buona volontà dei lavoratori, già danneggiati dai recenti interventi economici del governo.
La scuola pubblica non può essere snaturata in questo modo nella sua natura e nei suoi principi.
Pertanto invitiamo le altre scuole elementari della città ad attivarsi e a rendere pubbliche anch'esse le gravi sofferenze in cui ci si trova ad operare. Proponiamo infine di trovarci a breve per un'assemblea di tutte le scuole elementari triestine in modo da confrontarci sulle diverse forme che hanno assunto i tagli della “riforma Gelmini”nei diversi contesti e per concordare insieme iniziative di mobilitazione comuni contro questa situazione intollerabile.

Docenti e personale Ata del II Circolo didattico di Trieste

Alle scuole elementari di Trieste - Ai genitori - All'USR Friuli Venezia Giulia - Al Comune di Trieste - Agli organi di stampa

Il Collegio dei docenti del Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo, riunito in data 17 settembre 2010, ...

[*N.B. Il Dirigente Scolastico non ha permesso la votazione di questo documento, ma i docenti che lo hanno sottoscritto, che corrispondono ad una settantina, chiederanno un collegio straordinario]

... in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell’attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11. A tale scopo
Invita ad attivarsi per costruire un’assemblea d’istituto, nel corso della ______ settimana di lezione, di tutte le componenti nella quale illustrare le modifiche introdotte e decidere quali interventi porre in essere per contrastare il rischio di dequalificazione dell’offerta scolastica pubblica.
A tal fine nomina una commissione composta da ____________ che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, il Comitato studentesco e la consulta dei genitori. Il Collegio
solidarizza con i colleghi precari che in questi giorni stanno manifestando in molte città per la difesa del posto di lavoro.

Il Collegio
prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
La crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza;
consistente riduzione del tempo scuola
Il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti;
La mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;
Avere applicato la riforma tramite circolari e non leggi seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio, a causa di forzature nei tempi e nei metodi.

Il Collegio intende, pertanto, porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.

Il Collegio, ritenendo il proprio ruolo votato all'edificazione di una Scuola Pubblica capace di promuovere la crescita sociale, civile e culturale, invita i docenti a non accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore, sia per difendere la qualità dell’insegnamento e la funzione docente, sia come atto di solidarietà nei riguardi delle migliaia di colleghi precari ai quali, spesso dopo molti anni di insegnamento, viene negato il diritto di lavorare, convinto che la difesa della propria dignità professionale sia la premessa necessaria per una buona scuola.
non accettare carichi di lavoro aggiuntivo
non effettuare qualunque operazione connessa all'organizzazione e alla realizzazione dei viaggi di istruzione

Il Collegio dichiara inoltre che si impegnerà, attraverso i propri rappresentanti, ad individuare tutte le situazioni che dovessero configurarsi come mancato rispetto della normativa in vigore, in particolare per quegli aspetti che riguardano la sicurezza sul posto di lavoro

Il Collegio invita, inoltre, i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini

Borgo San Lorenzo, 17 settembre 2010 - segue elenco delle firme

I lavoratori dell’ITIS “G.B. Pininfarina” di Moncalieri (TO) riuniti in assemblea sindacale in orario di servizio il 17 settembre 2010 Prendono atto che i dannosi provvedimenti emanati dal Governo in materia di istruzione pubblica mirano esclusivamente a far cassa:
- applicando tagli di personale ATA e docente di inaudita gravità;
- lasciando senza lavoro migliaia di precari che da anni hanno garantito il funzionamento delle scuole;
- aumentando il numero di allievi per classe;
- precipitando nella confusione le scuole con l’avvio di una “riforma” ancora lontana dall’essere definita nelle forme e nei contenuti e sulla quale a più riprese il Tar ha evidenziato un percorso di illegittimità;
- dequalificando la qualità del servizio pubblico e ponendo disagi a carico delle famiglie, degli studenti e del personale costretto a lavorare in condizioni gravose.
Esprimono solidarietà ai precari della scuola che hanno intrapreso ferme forme di protesta per rompere un silenzio mediatico che ormai da troppo tempo oscura la funzione educativo-culturale della scuola degradandola a mero terreno di risparmio.
Evidenziano sconcerto per le dichiarazioni del Ministro che anziché cogliere le ragioni della protesta manifestata in più occasioni anche con la forte adesione allo sciopero degli scrutini di giugno, la denigra a pura montatura giornalistica, rifiuta qualsiasi confronto e pubblico dibattito con i precari della scuola che stanno attuando lo sciopero della fame ed esplicita le proprie ragioni con spot televisivi e radiofonici, metodi poco consoni al dibattito democratico.
Ritengono necessarie forti azioni di mobilitazione della categoria che uniscano i precari e i non precari a livello locale, territoriale e nazionale.
Dichiarano la indisponibilità a farsi carico delle condizioni di emergenza create dalla “riforma”, che negano il diritto al lavoro a migliaia di precari:
- non accettando ulteriori carichi di lavoro aggiuntivi;
- non accettando cattedre con orario superiore alle 18;
- non sostituendo i colleghi assenti con ore di supplenze;
- sospendendo i viaggi di istruzione.
Chiedono infine l’abrogazione della “riforma” Gelmini e dei suoi effetti, nonché le dimissioni del Ministro.
Mozione approvata all’unanimità

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI “ALBE STEINER” - TORINO
Il Collegio Docenti del Istituto Albe Steiner, riunitosi il 1 settembre 2010, prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:

consistente riduzione delle ore di laboratorio
illogica scomparsa di materie qualificanti gli indirizzi professionali
aumento irragionevole del numero di studenti per classe
accorpamento incoerente di materie differenti in una stessa classe di concorso
azzeramento della terza area caratterizzante l’istruzione professionale
riduzione del personale Ata.

Pertanto conferma, per l’inizio dell’anno scolastico, il blocco delle attività aggiuntive già deliberato a giugno scorso.
Sono quindi sospese tutte le attività non di insegnamento che vengono svolte volontariamente e che di fatto garantiscono la gestione ordinaria e promuovono la progettualità della scuola.
Il Collegio intende, con questa protesta, evidenziare che la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, porta ad una scuola pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione, un bene di tutti e per tutti.
Invita pertanto i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini.
Torino 1 settembre 2010

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI DEL LICEO SCIENTIFICO STATALE “GIORDANO BRUNO” - TORINO

Il Collegio Docenti del Liceo Scientifico Statale “Giordano Bruno” riunitosi, in data 08 settembre 2010, prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
- consistente riduzione del tempo scuola,
- aumento irragionevole del numero di studenti per classe,
- accorpamento incoerente di materie differenti in una stessa classe di concorso,
- azzeramento delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti,
- riduzione del personale docente,
- riduzione del personale Ata.

Intende, pertanto, porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, privi di coerenza didattica o pedagogica, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione. Denuncia inoltre gli effetti di ordine sociale che la “riforma” Gelmini e la legge 133 hanno sulle famiglie dei nostri alunni, riversando su di queste costi spesso difficilmente sopportabili.

Ritenendo il proprio ruolo votato all'edificazione di una Scuola Pubblica capace di promuovere la crescita sociale, civile e culturale, dopo aver deliberato, durante lo scorso anno scolastico, la non disponibilità ad assumere ore in più rispetto alle 18 previste da contratto e alla divisione degli alunni per classe,

delibera:
il blocco delle attività concernenti le adozioni dei libri di testo;
il blocco delle attività di organizzazione dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche;
il rifiuto della disponibilità allo straordinario;
la costituzione di una commissione tesa a realizzare una rete con altre scuole al fine di promuovere una “Scuola Pubblica a costo zero”;
realizzazione di una bacheca sulla “riforma”, da porre nell'atrio dell'istituto.
I nvita, inoltre, i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini.

Torino 08 settembre 2010

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI IPC “PAOLO BOSELLI” - TORINO
Il Collegio Docenti dell’IPC “Paolo Boselli” di Torino, riunitosi il 2 settembre 2010, prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
consistente riduzione delle ore di laboratorio
illogica scomparsa di materie qualificanti gli indirizzi professionali
aumento irragionevole del numero di studenti per classe
accorpamento incoerente di materie differenti in una stessa classe di concorso
non rispetto del tasso di gravità nell’assegnare le ore agli alunni diversamente abili
riduzione del personale Ata,

Pertanto sospende tutte le attività di extra docenza (commissioni, funzioni strumentali, referenti di dipartimento e di classe, ecc..) che oramai da molti anni vengono svolte volontariamente e che, di fatto, garantiscono la gestione ordinaria e promuovono la progettualità della scuola.

Il Collegio intende, con questa protesta, evidenziare che la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, senza nessuna coerenza didattica o pedagogica, porta ad una scuola pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione, un bene di tutti e per tutti.
Invita pertanto i Collegi Docenti delle altre scuole a manifestare la propria contrarietà alla riforma Gelmini.

Approvato a larghissima maggioranza - Torino 2 settembre 2010

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI DELL’IPSSCTS “L. LAGRANGE”- TORINO
Il Collegio Docenti dell’’IPSSCTS “L.Lagrange”riunitosi, in data 10 settembre 2010, prende atto degli effetti materiali della “riforma” Gelmini, tra cui:
_ consistente riduzione del tempo scuola,
_ aumento irragionevole del numero di studenti per classe,
_ accorpamento incoerente di materie differenti in una stessa classe di concorso,
_ azzeramento delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti,
_ riduzione del personale docente,
_ riduzione del personale Ata.

Intende, pertanto, porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa, privi di coerenza didattica o pedagogica, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione. Denuncia inoltre gli effetti di ordine sociale che la “riforma” Gelmini e la legge 133 hanno sulle famiglie dei nostri alunni, riversando su di queste costi spesso difficilmente sopportabili.

Ritenendo il proprio ruolo votato all'edificazione di una Scuola Pubblica capace di promuovere la crescita sociale, civile e culturale delibera:
- il blocco temporaneo delle delibere concernenti le attività non d’insegnamento.

Torino 10 settembre 2010

Il Collegio dei docenti del 3° Circolo di Cervia riunitosi oggi 08/09/2010, venuto a conoscenza dell’organico assegnato al Circolo, esprime le seguenti considerazioni:

1) la riduzione del numero di insegnanti impedisce l’adeguato funzionamento sia delle classi a tempo pieno che a tempo normale e comporta un inaccettabile impoverimento dell’offerta formativa; la riduzione delle ore di compresenza, che, comunque, dovranno prioritariamente essere impegnate nelle supplenze, non consentirà di attivare laboratori per la realizzazione di percorsi individualizzati significativi;

2) l’inadeguato numero di insegnanti di sostegno assegnati (9 insegnanti per 22 alunni di cui ben 6 richiedono la copertura totale alla primaria, e 2 insegnanti assegnati alla scuola dell’infanzia per 3 alunni, due dei quali richiedono la copertura totale) metterà a rischio l’effettivo inserimento dei bambini più gravi e priverà gli altri di opportunità che potrebbero, in questa fase di scolarità, essere essenziali per il loro futuro; il taglio, inoltre, di due collaboratori scolastici renderà più problematico l’aspetto assistenziale, ovvero la cura della persona, soprattutto per quel che concerne l’igiene del corpo;

3) il taglio a livello nazionale di più di 40.000 posti che ha colpito le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli ordini di scuola ha segnato fortemente anche la nostra provincia, riducendo il tempo scuola e aumentando il numero di alunni per classe.

Pertanto il Collegio dei docenti chiede con determinazione alle istituzioni preposte della nostra provincia di farsi carico presso l’ USR e il MIUR del nostro disagio, attivandosi affinchè siano ripristinati organici rispettosi delle esigenze reali della scuola e che questi non siano il frutto di ripartizioni “ragionieristiche” che hanno come unico scopo la riduzione di personale.

Il Collegio dei docenti come forma di protesta dichiara la non disponibilità a mettere in atto attività che richiedano un impegno che vada oltre l’orario di lavoro del singolo docente, riducendo al minimo anche le uscite didattiche.
Cervia, 08\09\2010 Mozione approvata all’unanimità

Al Dirigente scolastico del 3° Circolo di Cervia
Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale
All’Ispettore Raffaele Iosa
Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale
Al Consiglio di Circolo del 3° Circolo di Cervia
Al Sindaco di Cervia
Al Presidente della Provincia di Ravenna
Al Presidente della Regione Emilia Romagna
Alle organizzazioni sindacali della Provincia

Oggi - 9 settembre 2010 - il collegio dell'ICS Sferracavallo - Palermo, date le intollerabili condizioni in cui versa il nostro Istituto (tagli agli organici dei docenti, anche di sostegno, e del personale ATA, tagli ai fondi ordinari,  condizioni strutturali precarie di tutti i quattro plessi della scuola) e dato lo stato di degrado in cui viene abbandonata la scuola pubblica italiana nel suo complesso e come forma di solidarietà nei confronti delle migliaia di docenti precari che hanno contribuito, fino ai recenti provvedimenti governativi e ministeriali, al pieno e corretto funzionamento della scuola pubblica italiana, HA DELIBERATO per il presente a.s. DI NON EFFETTUARE NESSUNA ATTIVITA'  AGGIUNTIVA  relativa al Fondo di Istituto, nonchè qualsiasi altra attività che esula dagli obblighi della funzione docente, incluse visite, viaggi di istruzione, attività sportive e altro.
Il collegio si è impegnato a fare partecipe di questa decisione le famiglie, invitandole a unirsi alla comune battaglia per la salvaguardia della scuola pubblica e delle opportunità culturali e formative garantite dalla Costituzione a tutti/e i/le cittadini/e.
Anche il personale ATA ha preso analoga decisione.
Ci auguriamo che queste e altre forme di protesta vengano adottate da tutte le altre scuole del territorio e del Paese, per ridare dignità alle agenzie educative pubbliche ed il lavoro a migliaia di famiglie che in questo campo hanno investito  formazione,
competenze e impegno.
I docenti e le docenti dell' Istituto Comprensivo Sferracavallo - PALERMO

6° Circolo Didattico “Iqbal Masih” Quartu Sant’Elena (Cagliari). COLLEGIO dei DOCENTI dell'8 settembre 2010
Il Collegio dei Docenti del 6° Circolo Didattico “I qbal Masih” di Quartu Sant’Elena riunito in data 8 settembre 2010 con all’O.d.G., tra l’altro, le attività aggiuntive del personale docente per l’a.s. 2010-2011, dopo ampia ed articolata discussione ha preso atto di quanto segue.
Da alcuni anni scolastici la nostra scuola subisce un taglio indiscriminato di personale scolastico (docenti ed ATA) e di fondi in bilancio sia per il funzionamento amministrativo e didattico che per il pagamento delle sostituzioni del personale assente.
Dallo scorso anno scolastico, a seguito degli atti normativi della cosiddetta “riforma Tremonti-Brunetta”, Legge n° 133/2008 (D.L. n° 112/ 2008, Decreto Brunetta) e Legge n° 169/2008 (D.L. n° 137/2008, Decreto Gelmini) ed i s uccessivi provvedimenti attuativi, la nostra scuola (assieme ad altre migliaia in Italia soprattutto del sud e delle isole) ha subito
un ulteriore, rilevantissimo ed insopportabile taglio di organico delle/dei docenti e delle/gli ATA che, da una parte, ha ridotto drasticamente le opportunità di istruzione per tutte/i le/gli alunne/i e, dall’altra, non ha consentito, non consente, e ancora di più non consentirà in futuro, un dovuto e sereno svolgimento delle attività didattiche con gravi ripercussioni sul servizio scolastico anche in termini di agibilità degli spazi e di sicurezza. Infatti, il nostro Circolo Didattico “Iqbal Masih, Scuola Elementare di via Inghilterra, in due anni ha subito la riduzione di 7 posti di docenti di scuola comune in organico di diritto, la perdita di un posto di lingua inglese, una forte riduzione dei docenti di sostegno, la riduzione di un posto di assistente amministrativo ed il taglio di un posto di collaboratore scolastico.
In tal modo è stata praticamente azzerata e mortificata l’organizzazione didattica dei moduli didattici privandoli illegittimamente) di tutte (o quasi) le ore di contemporaneità, perché non assegnate in organico o perché “usate” per coprire ore di altre classi nelle quali non vi era la disponibilità di altri insegnanti per “coprire” le 30 ore settimanali dell’organizzazione didattica prevista e richiesta dalle famiglie a causa del taglio di insegnanti e non è stata autorizzata la costituzione di una prima a tempo pieno richiesta.
Quali sono le conseguenze di tale massacro degli organici?
Non è stato e non sarà più possibile svolgere e garantire tutte le attività di recupero e/o arricchimento che sono sempre state programmate e svolte da tutte le classi. Quindi le/i bambini/e in difficoltà non hanno avuto e non avranno più alcuna opportunità di essere aiutati in maniera individualizzata, con piccoli gruppi di alunne/i, ma potranno seguire soltanto le lezioni ordinarie frontali delle/degli insegnanti. Non sono più garantite per tutte/i le/gli alunne/i (o lo saranno in maniera residuale e con grande difficoltà) attività varie di laboratorio, di informatica, etc., come non potranno più essere assicurate le attività di arricchimento, che venivano programmate e svolte nella nostra scuola, come ad esempio, la ceramica, la piscina, etc., così come non potranno più essere assicurate le uscite didattiche, le visite guidate ed i viaggi d’istruzione. Lo stravolgimento dell’organizzazione didattica prevede che in tutte le classi vi sia la presenza di diversi insegnanti in orario esclusivamente frontale e, in alcune di queste, l’orario delle lezioni è diventato un vero e proprio “spezzatino” poiché prestano servizio
anche 6/7/8 insegnanti alla settimana.
L’Amministrazione Scolastica ha anche disposto il taglio delle ore di sostegno per gli/le alunni/e disabili ed, allo stato, non è possibile garantire la presenza delle insegnanti di sostegno per le ore richieste sulla base della gravità di disabilità, delle certificazioni e dei Piani Educativi Personalizzati.
In questa situazione (pur con l’aiuto di alcuni educatori esterni) non è possibile garantire integralmente il diritto allo studio cui hanno diritto per legge tutte/i le /i bambine/i disabili.
Il numero del personale ATA (Amministrativi, Tecnici ed Ausiliari) fin dallo scorso anno è stato ulteriormente falcidiato con la riduzione di 1 assistente amministrativo (in organico abbiamo ora una sola unità) e la riduzione di un’altra unità di collaboratori
scolastici (che in organico sono ora solo 4).
Chiaramente con tale riduzione di personale è stato e sarà molto difficile garantire (pur con il sacrificio personale di chi svolge la propria opera nella nostra scuola) le stesse attività amministrative, di custodia, vigilanza, assistenza e cura dell’edificio scolastico che sono sempre state assicurate in passato. In particolare la situazione è molto critica per ciò che concerne la vigilanza e la sicurezza degli alunni e degli stessi operatori.
Un’intera ala del primo piano è stata chiusa, ed è inutilizzata, poiché non vi era alcuna possibilità di vigilanza di tali ambienti.
Non vi è quindi alcuna garanzia della integrale custodia dei locali e della assoluta vigilanza sugli alunni poiché 4 collaboratori scolastici devono garantire tutti gli orari e tutte le attività ed, ovviamente, non sono sufficienti. Se si tiene presente che la scuola ha 3 reparti (più uno chiuso), l’ingresso principale, con annessa bidelleria anche per gli uffici, e che un collaboratore scolastico presta servizio dalle ore 12.00 per le classi a tempo pieno che escono alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì, è chiaro che soli 3 collaboratori per gran parte della mattinata dovrebbero sorvegliare e vigilare, 3 reparti, compresi i bagni e l’ingresso posteriore (che non può essere chiuso ed ha le porte antipanico apribili anche dalle/dagli alunni), l’ingresso principale, e la palestra che è quasi sempre occupata da tutte le classi.
Questa situazione non pare assolutamente tollerabile poiché è palese la riduzione di sicurezza che ha creato e continuerà a creare in futuro. Ricordiamo che negli scorsi anni sono avvenuti alcuni tentativi di uscita dalla scuola di alunni ed ingresso di estranei, che sono sempre stati risolti con la presenza dei collaboratori scolastici (anche se già allora insufficienti numericamente) nei diversi reparti e negli ingressi. Infine, con il numero insufficiente di Collaboratori Scolastici in servizio non è
possibile garantire tutta una serie di attività ordinarie della scuola quali i colloqui e le assemblee con i genitori, riunioni di Organi Collegiali (Consiglio di Circolo, Collegio dei Docenti, Consigli di Interclasse), senza l’illegittima effettuazione di lavoro straordinario. In conclusione gli insegnanti ed il personale ATA rinnovano il loro impegno professionale per mantenere alto il livello dell’offerta formativa della scuola ma ritengono anche che la qualità della scuola, di cui si straparla spesso nelle televisioni e nei giornali, dipenda dalle effettive risorse sia di fondi che di personale messe a disposizione delle scuole.
Quest’anno abbiamo iniziato le attività didattiche senza la presenza di un Dirigente Scolastico (né titolare, né reggente), senza il DSGA (il posto è vacante e non è stato “coperto”), e senza l’unico Assistente Amministrativo in organico poichè l’Amministrazione scolastica non ha proceduto alla nomina.
Solo in data 3 settembre 2010 è stato nominato il Dirigente Scolastico reggente (sono 45 le sedi vacanti in Sardegna poiché sono stati aboliti gli incarichi di dirigenza) che, ovviamente, potrà garantire una presenza assolutamente ridotta in una situazione in cui non è previsto alcun esonero dalle ore di insegnamento per il docente vicario. Ad oggi l’Amministrazione Scolastica non ha provveduto alla nomina del DSGA e dell’unico Assistente Amministrativo in organico il cui posto è stato temporaneamente
coperto dal DS reggente (da lunedì 6 settembre) con una nomina temporanea.
* * *
Sulla base della situazione rappresentata si chiede al Dirigente Scolastico di farsi carico di richiedere per l’ennesima volta all’USR Sardegna ed all’USP di Cagliari la nomina del DSGA, l’aumento in organico e la nomina di un quinto collaboratore scolastico, l’aumento in organico del secondo posto di Assistente Amministrativo e la nomina su tutti i posti vacanti in organico e comunque di tutti i posti necessari (in particolare per il sostegno) per assicurare tutte le attività didattiche e l’organizzazione prevista nel POF della scuola.
Crediamo che la scuola sia un bene Costituzionale da difendere e valorizzare, ed i docenti ed i non docenti si rivolgono preoccupati ai genitori perché diventino consapevoli di quello che sta accadendo nella Loro scuola e di quello che potrebbe ancora succedere nel prossimo futuro con i già programmati ed annunciati ulteriori tagli dei prossimi anni.
* * * *
Crediamo, altresì, che la grave situazione rappresentata abbia bisogno di segnali forti al fine di rendere palese la contrarietà del Collegio dei Docenti rispetto al modello di scuola che ci si vuole imporre.
Il Collegio dei Docenti del 6° Circolo Didattico “I qbal Masih” di Quartu S.E., quindi,
DELIBERA
di non attivare alcuna attività aggiuntiva retribuita dal FIS e di non accettare alcuna attività extracurricolare garantendo le attività nell’orario ordinario previsto dal CCNL Scuola.
DA INVIARE:
Al Ministro della Istruzione, Università e Ricerca - Maria Stella Gelmini
Al Direttore Scolastico Regionale della Sardegna - Enrico Tocco
Ai Genitori delle/gli alunni/e
Al Consiglio di Circolo
Al personale ATA 6° Circolo Didattico Quartu S.E.
Agli Organi di informazione
All’ALBO

MOZIONE COLLEGIO DOCENTI DEL LICEO STATALE “G. CARDUCCI” - TRIESTE
Il Collegio Docenti del Liceo Statale “G. Carducci” di Trieste, riunitosi in data 10 settembre 2010, prendendo atto dell'impoverimento della scuola pubblica e della sua delegittimazione culturale e pedagogica voluti dalla c.d.“riforma” Gelmini, in particolare:
la consistente riduzione del tempo scuola, l’aumento del numero di studenti per classe, l’azzeramento delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti, la riduzione del personale docente, la riduzione del personale Ata, l'espulsione dei precari dalla scuola, l'impianto fortemente disciplinare e nozionistico del Liceo delle Scienze Umane, deprimente sia sul piano culturale che didattico, intende porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente su tagli di spesa e priva quindi di coerenza didattica e pedagogica, porti ad una scuola pubblica che comprime il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.
Denuncia inoltre gli effetti di ordine sociale che la “riforma” Gelmini ha sulle famiglie dei nostri alunni, riversando su di queste costi spesso difficilmente sopportabili. Denuncia altresì la campagna denigratoria nei confronti dei docenti precari: tale campagna ha visto protagonista lo stesso Ministro dell’ Istruzione ed ha avuto il chiaro intento di rendere più digeribile, se
non auspicabile, per l’opinione pubblica, stroncare le carriere di alcune decine di migliaia di insegnanti.
Pertanto il Collegio Docenti invita
a non accettare cattedre superiori alle 18 ore;
a non accettare alunne/i di altre classi in caso di assenza dei docenti, salvo casi eccezionali;
a non svolgere attività aggiuntive rispetto a quelle previste dalla funzione docente;
ritiene opportuno
sospendere i viaggi di istruzione e le visite guidate
e delibera
di inviare il testo della presente mozione al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, alla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia ed agli organi di stampa.
Trieste, 10 settembre 2010
Mozione approvata a maggioranza con due voti contrari

Il Liceo Statale “Giordano Bruno” di Albenga ha ribadito nel collegio del 17 settembre 2010 le decisioni assunte a giugno, confermando il blocco di viaggi e visite di istruzione o qualsiasi altra attività di turismo scolastico per l’ anno 2010 – 2011.
Questo tipo di azione, che coinvolge un importante settore economico quale i trasporti e il turismo, vuole denunciare il disagio della categoria dei lavoratori della scuola e il progressivo degrado della pubblica istruzione, dovuti all’indiscriminata riduzione di investimenti da parte di un governo ciecamente indifferente alle scelte di molti altri paesi europei che, in un momento di grave crisi, investono nella formazione delle future generazioni.
A partire da giugno il Liceo sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione, per creare una rete di scuole statali impegnate nella protesta, che tra l’altro ha già interessato e sta interessando molte realtà scolastiche del nord Italia, quali le province di Torino e Cuneo, e del centro, come la provincia di Fermo, dove l’adesione è stata di massa. Se il blocco delle “gite” assumerà dimensioni nazionali, come auspichiamo, avrà una seria ricaduta economica, considerando che il turismo scolastico vale all’incirca 375 milioni di euro l’anno. Non si tratta di una dichiarazione di guerra al mondo del turismo, ma un gesto di disperata domanda di attenzione e considerazione per un bene comune, quale l’istruzione pubblica, da anni sempre più maltrattato e depauperato.
Inoltre il collegio dei docenti del Liceo Statale “Giordano Bruno” di Albenga, non volendo assolutamente arrecare danno a studenti e famiglie, ha deciso di convertire i giorni, generalmente destinati a viaggi e visite di istruzione, in attività di recupero e potenziamento degli allievi , sopperendo in parte alla grave mancanza di finanziamenti destinati a questo tipo di intervento.
Purtroppo l’ “epocale riforma” non “rinnova” la scuola se non affronta prioritariamente la soluzione del “vecchio” problema, tipicamente italiano, dell’assenza di investimenti . Stampa

RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE ITIS MARCONI PADOVA
L’assemblea sindacale RSU dell’ITIS Marconi di Padova approva all’unanimità la seguente mozione, in continuità con le forme di mobilitazione espresse in giugno e culminate con il blocco degli scrutini:

· Ribadiamo la nostra opposizione ai cosiddetti ‘interventi di riordino ’ che sono solo tagli all’istruzione tecnica, consapevoli che la dequalificazione del servizio scolastico e l’impoverimento della preparazione degli alunni non potrà che avere conseguenze negative sul futuro del nostro Paese. Tale situazione è stata confermata da una sentenza del TAR e dalla presa di posizione negativa del CNPI.
· Esprimiamo il nostro vivo sdegno per la ‘manovra economica’ che fa pagare alla scuola pubblica il prezzo della crisi e colpisce il reddito del personale docente e ATA, stravolgendo il contratto di lavoro e i diritti acquisiti sui trattamenti previdenziali facendo sparire tre anni di anzianità di servizio.

L’assemblea invita il personale a prendere tutte le iniziative sindacali e legali per tutelare i propri diritti, ma nella consapevolezza che queste vie non sempre sono efficaci nel breve periodo, invita Docenti e ATA a mettere in atto forme di protesta immediate ed articolate, lasciando ad ognuno la possibilità di scegliere le forme individuali più appropriate tra:
· Non accettare spezzoni di cattedra
· Non accettare supplenze
· Non accettare di partecipare a gite
· Non accettare incarichi di coordinamento (organigramma)
· Votare scheda nulla alle elezioni dello staff
· Astenersi sulle FS
· Non accettare incarichi parascolastici ed extra scolastici
· Protocollare lettera di segnalazione di rischio nelle aule sovraffollate
Per aderire alla protesta bisogna dichiarare la propria disponibilità firmando il foglio allegato e indicando le proprie forme di adesione.
Padova, 21/09/10
MOZIONE COLLEGIO DOCENTI “ITC LUXEMBURG” TORINO
Il Collegio Docenti dell’ITC “Rosa Luxemburg” di Torino, riunitosi il 10 settembre 2010, preso atto delle conseguenze oggettive dei provvedimenti assunti dai ministri Gelmini e Tremonti riguardo alla scuola italiana, denuncia quanto segue:
·la normativa della “riforma”ancora in via di completamento
·l’illegittimità della riduzione oraria nelle classi dalla II alla IV
·l’illegittimità riguardo ai tagli degli organici dei docenti di ruolo e non e nei confronti del personale ATA
·la riduzione dei finanziamenti alle scuole pubbliche
·la consistente riduzione delle ore di laboratorio e di insegnamento in troppe discipline
·l’aumento irragionevole del numero di alunni per classe, nonostante i vincoli legati alla sicurezza
·il mancato rispetto dell’inserimento adeguato degli allievi diversamente abili, con riduzione delle ore di sostegno
·il mancato risarcimento a favore delle scuole che vantano elevati crediti nei confronti del MIUR ·la decisione di bloccare la progressione economica e di carriera per tutto il personale della scuola
esprime
·tutta la propria indignazione nei confronti di un governo che considera la scuola un costo da tagliare e non rispetta il dettato costituzionale che fissa nel diritto all’istruzione un bene di tutti e per tutti.
dichiara
·la propria indisponibilità a svolgere compiti extra docenza quali, per esempio, la sostituzione di colleghi assenti, nonché eventuali altri compiti da discutere nella prossima assemblea sindacale.
·si impegna, attraverso i propri rappresentanti, a denunciare tutte le situazioni che si dovessero configurare come mancato rispetto della normativa in vigore e in particolare per quanto attiene alla sicurezza, rifiutandosi di accogliere, per esempio, allievi di altre classi in mancanza di personale riduce la collaborazione a quelle funzioni essenziali e vitali che garantiscono una scuola pubblica rispettosa del diritto alla conoscenza dei propri allievi
Torino, 10 settembre 2010
Il Collegio docenti del Liceo scientifico A. Volta di Torino, dopo aver:
-constatato che la “riforma” Gelmini all'apertura del nuovo anno scolastico 2010-2011 è ancora ben lontana dall'essere definita in tutti i suoi aspetti, sia per quel che riguarda gli adempimenti formali sia per quel che riguarda i contenuti;
-verificata in molti modi la totale messa tra parentesi di ogni preoccupazione didattica all'interno della “riforma”, cosa che renderà assai problematico il normale svolgimento delle lezioni;
-constatato che i “tagli” praticati (come già confermato in numerosi colloqui dal vicedirettore dell'USR del Piemonte) sono esattamente quelli annunciati a giugno, secondo la regola ferrea del “non uno di meno”;
-tenuto conto che il governo, dopo aver colpito la scuola statale con tagli di gravità inaudita (e qui non ci si sofferma a valutarne le conseguenze per studenti, famiglie, lavoratori della scuola, peraltro analiticamente illustrate in altre sedi) adesso con la manovra finanziaria si appresta a togliere ai lavoratori della scuola cifre che ammontano, se si tiene conto dell'intera vita lavorativa, a varie decine di migliaia di euro a testa, penalizzando così di nuovo, in modo inaccettabile, il comparto scuola;
-appreso con stupore che il Ministro considera la protesta degli insegnanti, che si è espressa massicciamente nei due giorni di sciopero degli scrutini, come inesistente, anzi, peggio ancora, come frutto di una “montatura” giornalistica;
RITIENE DOVEROSO ESPRIMERE
-la propria indignazione nei confronti di un governo che considera la scuola pubblica soltanto come un costo da tagliare. I docenti scontano in prima persona i disagi del lavorare in una condizione inadeguata e insufficiente rispetto alle esigenze degli studenti; è tale condizione che, nonostante il loro impegno, impedisce di garantire una buona qualità dell'apprendimento.
-La propria perplessità nei confronti di un sistema nazionale di valutazione come quello dell’Invalsi adottato nella scuola media di 1° grado che, oltre a costituire un onere finanziario gravoso per l’istituzione scolastica a fronte di tagli notevolissimi, non risulta, secondo l’esperienza di noi docenti, coerente con la didattica adottata nella scuola italiana e penalizza o appiattisce i risultati degli studenti, attraverso un metodo di verifica delle loro competenze perlomeno discutibile dal punto di vista scientifico e didattico.
DICHIARA
già da ora la propria indisponibilità ad effettuare qualunque operazione connessa all'organizzazione e alla realizzazione dei viaggi di istruzione e a svolgere ore di supplenza per sostituzione di colleghi assenti, convinto che la difesa della propria dignità professionale sia la premessa necessaria per una buona scuola.
Dichiara inoltre che si impegnerà, attraverso i propri rappresentanti, alla denuncia di tutte le situazioni che dovessero configurarsi come mancato rispetto della normativa in vigore, in particolare per quegli aspetti che riguardano la sicurezza sul posto di lavoro, rifiutandosi per esempio di accogliere alunni di altre classi in caso di mancanza di personale, laddove ciò determinasse il superamento del numero di alunni consentito dalla normativa stessa sulla sicurezza.
Il Collegio sottolinea infine come le condizioni di emergenza create dalla “riforma” non potranno che peggiorare la scuola pubblica italiana, la quale non di tagli avrebbe bisogno, ma di risorse e di valorizzazione dell'opera di chi in essa lavora, opera che invece, in questo modo, risulta gravemente svilita.
Torino, 6 settembre 2010
Gli insegnanti
approvata con 50 voti a favore, 4 contrari, 3 astenuti

Il Collegio docenti del ITC Russell- Moro di Torino dopo aver:
-constatato che la “riforma” Gelmini, all'apertura del nuovo anno scolastico 2010-2011, è ancora ben lontana dall'essere definita in tutti i suoi aspetti, sia per quel che riguarda gli adempimenti formali, sia per quanto concerne i contenuti;
-verificata in molti modi la totale mancanza di qualsiasi riflessione didattica all'interno della “riforma”, cosa che renderà assai problematico il normale svolgimento delle lezioni ;
-verificato che la riduzione del monte ore per disciplina e la riduzione dei laboratori non consentono di sviluppare le competenze previste in uscita
-constatato il numero di “tagli” che hanno ridotto drasticamente il personale docente e ATA
-tenuto conto che il governo, dopo aver colpito la scuola statale con tagli di gravità inaudita che peseranno innanzi tutto su studenti con maggiori difficoltà ha tolto, attraverso il blocco degli scatti , ai lavoratori della scuola cifre che ammontano a varie decine di migliaia di euro a testa, penalizzando così di nuovo, in modo inaccettabile, il comparto scuola;
RITIENE DOVEROSO RIBADIRE
·la propria indignazione nei confronti di un governo che considera la scuola pubblica soltanto come un costo da tagliare. I docenti scontano in prima persona i disagi del lavorare in una condizione inadeguata e insufficiente rispetto alle esigenze degli studenti;
è tale condizione che, nonostante il loro impegno, impedisce di garantire una buona qualità dell'apprendimento.
DICHIARA FIN DA ORA
·La propria indisponibilità ad accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore, sia per difendere la qualità dell’insegnamento e la funzione docente, sia come atto di solidarietà nei riguardi delle migliaia di colleghi precari ai quali, spesso dopo molti anni di insegnamento, viene negato il diritto di lavorare · la propria indisponibilità ad accettare carichi di lavoro aggiuntivo e ad effettuare ore di supplenza per sostituzione di colleghi assenti, convinto che la difesa della propria dignità professionale sia la premessa necessaria per una buona scuola.
Dichiara inoltre che si impegnerà, attraverso i propri rappresentanti, alla denuncia di tutte le situazioni che dovessero configurarsi come mancato rispetto della normativa in vigore, in particolare per quegli aspetti che riguardano la sicurezza sul posto di lavoro, rifiutandosi per esempio di accogliere alunni di altre classi in caso di mancanza di personale, laddove
ciò determinasse il superamento del numero di alunni consentito dalla normativa stessa sulla sicurezza.
Il Collegio sottolinea infine come le condizioni di emergenza create dalla “riforma” non potranno che peggiorare la scuola pubblica italiana, la quale non di tagli avrebbe bisogno, ma di risorse e di valorizzazione dell'operato di chi in essa lavora, operato che invece, in questo modo, risulta gravemente svilito.
Torino, 10 settembre 2010
Gli insegnanti

I docenti dell’Istituto Nautico “G. Cini-Venier ” di Venezia partecipanti all’assemblea sindacale riunitasi in data 22 settembre 2010 prendendo atto degli effetti materiali della “ riforma” Gelmini” tra cui:
  • illogica scomparsa di materie qualificanti ( discipline nautiche e marinaresche, ecologia ed acquacoltura ) e riduzione del monte ore annuale per alcune discipline nelle classi intermedie
  • riduzione delle ore di laboratorio
  • accorpamento incoerente di discipline diverse in una stessa classe di concorso
  • riduzione della terza area caratterizzante l’istruzione professionale e mancanza del rilascio della qualifica professionale , competenza per ora della Regione
  • tagli indiscriminati degli organici
  • il taglio progressivo dei finanziamenti alle singole scuole

considerato infine il blocco del contratto nazionale del lavoro del triennio 2010 – 2012, il blocco degli scatti di anzianità, decide all’unanimità di proporre al prossimo Collegio Docenti un’astensione per tutto il corrente anno scolastico, delle gite, delle visite d’istruzione e degli itinerari educativi già programmati. Propone inoltre al Collegio Docenti di rifiutare qualsiasi attività ( ad esempio Olimpiadi di matematica, chimica, o corsi di aggiornamento) proposti direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione. Tale rifiuto sarà motivato con una risposta scritta.

I docenti partecipanti all’assemblea ritengono, per non restringere ulteriormente l’offerta formativa dei propri studenti, di garantire comunque sia l’attuazione dei progetti di prossima approvazione, sia l’operato delle Funzioni strumentali già approvate, sia quelle dei Coordinatori di classe.

I docenti si impegnano a motivare le ragioni di tali astensioni alla componente genitori, sia durante i consigli di classe o in ogni altra occasione sperando in una reciproca collaborazione.

L'assemblea del personale ATA dell'ITIS "Michele Giua" di Cagliari (sedi di Cagliari e Assemini) ha deciso all'unanimità che si atterrà all'orario di servizio 8-14 sino a che non ci sarà il necessario incremento di personale (la scuola ha subito quest'anno l'ulteriore taglio di tre collaboratori scolastici)

I lavoratori dell'Istituto Comprensivo “E. Amaldi” di Barcellona (Spagna), riuniti in assemblea sindacale in orario di servizio il 21 settembre 2010

Prendono atto del fatto che i dannosi provvedimenti emanati dal Governo in materia di istruzione pubblica mirano esclusivamente a “fare cassa”:

- applicando tagli di personale ATA e docente di inaudita gravità,
- lasciando senza lavoro migliaia di precari che da anni hanno contribuito a garantire il funzionamento delle scuole;
aumentando il numero di alunni per classe;
- precipitando nella confusione le scuole con l'avvio d'una “riforma” ancora lontana dall'essere definita nelle forme e nei contenuti e sulla quale a più riprese il Tar ha evidenziato un percorso d'illegittimità;
- dequalificando la qualità del servizio pubblico e creando disagi a carico degli studenti, delle famiglie e del personale costretto a lavorare in peggiori condizioni.

Esprimono solidarietà ai precari della scuola che hanno intrapreso forme di protesta per rompere un silenzio mediatico che ormai da troppo tempo oscura la funzione educativo-culturale della scuola degradandola a mero terreno di risparmio.

Evidenziano sconcerto per le dichiarazioni del Ministro che, anziché cogliere le ragioni della protesta manifestata in più occasioni, anche con la forte adesione allo sciopero degli scrutini di giugno, la denigra a pura “montatura giornalistica”, rifiuta qualsiasi confronto e pubblico dibattito con i precari della scuola che stanno attuando lo sciopero della fame ed esplicita le proprie ragioni con spot televisivi e radiofonici, metodi poco consoni al dibattito democratico.

Ritengono necessarie forti azioni di mobilitazione della categoria che uniscano precari e non precari a livello locale, provinciale e nazionale. Dichiarano l'indisponibilità a farsi carico delle condizioni di emergenza create dalla “riforma”, che negano il diritto al lavoro a decine di migliaia di precari:

-non accettando ulteriori carichi di lavoro aggiuntivi;non accettando cattedre con orario superiore alle 18;
-non sostituendo i colleghi assenti con ore di supplenza;
-sospendendo i viaggi d'istruzione.

Chiedono infine l'abrogazione della “riforma” Gelmini e dei suoi effetti, nonché le dimissioni del Ministro.

Mozione approvata all'unanimità.