CONFERMATO LO SCIOPERO !!!
Prenotazioni per la manifestazione di sabato a Roma tel 3472843345. Partenza prevista ore 4.00 autostazione oppure ore 4.30 Iperccoop Lame (parcheggio)
LASCIARE DETTO DOVE SI SALIRA' E UN RECAPITO TELEFONICO
Gratuito per tutti coloro che sono in sciopero. Contributo di 10 euro per gli altri. Raccogliamo comunque fondi di solidarietà per le spese di viaggio tra coloro che non andranno a Roma e non saranno in sciopero.
I COBAS confermano
lo sciopero del 24 novembre
Docenti, Ata e studenti di nuovo in piazza a Roma e in tante altre città
Per battere Profumo e il governo, per impedire la distruzione della scuola
pubblica
La revoca dello sciopero del 24 da parte
di Cisl, Uil, Snals e Gilda dimostra che questi sindacati non avevano mai
pensato sul serio di condurre una lotta contro la politica scolastica del
governo, cercando semplicemente, con la simulazione dello sciopero, di cavalcare
la forte protesta di studenti e lavoratori/trici della scuola di queste settimane.
I quattro sindacati non hanno voluto tener conto della grande importanza delle
mobilitazioni in atto e in particolare di quelle del 14 novembre in tutta
Italia, quando centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata hanno segnato
con la loro massiccia presenza lo sciopero generale e i cortei che abbiamo
organizzato con gli studenti in 30 città. In tale giornata grande rilievo
ovunque ha avuto la protesta del popolo della scuola pubblica contro l’intera
politica scolastica del governo: e non solo contro il folle aumento dell’orario
frontale nelle medie e superiori, ma anche in opposizione all’impoverimento
dell’istruzione pubblica, all’espulsione e al concorsaccio dei
precari, alla deportazione degli insegnanti “inidonei”, al blocco
di contratti e scatti di anzianità, alla legge Aprea-Ghizzoni. E’
vero che il governo, per cercare di placare la protesta, ha fatto marcia indietro
sull’assurdo aumento orario per i docenti: il ché dimostra che
solo la lotta ampia, unitaria e costante paga. Ma di certo il movimento di
protesta non può fermarsi qui, perché: 1) la legge di in-stabilità
prevede comunque altri tagli di finanziamenti, posti di lavoro, istituti e
classi, mentre continua il generoso finanziamento della scuola privata (223
milioni ad essa nella legge); 2) permane il blocco dei contratti e degli scatti
di anzianità, forse fino al 2016; l’accordo firmato oggi al MIUR
da Cisl, Uil, Snals e Gilda non sblocca affatto gli scatti ma ne compensa,
data l’esiguità della somma stanziata, solo una piccola parte,
per un anno, e per giunta imponendo l’accettazione dell’accordo
sulla produttività firmato a livello nazionale e per tutte le categorie
da Cisl e Uil, che impone il legame tra aumenti salariali di qualsiasi tipo
e “produttività”; 3) prosegue l’espulsione dei precari,
per i quali è confermato il concorsaccio, così come la deportazione
degli “inidonei” e il conseguente licenziamento di migliaia di
Ata precari, la mancata assunzione in ruolo dei collaboratori scolastici e
il non-rinnovo del “salva-precari”; 4) avanza la legge Aprea-Ghizzoni,
approvata in Commissione Cultura della Camera da PD, PdL e Terzo Polo, che
mette le scuole nelle mani di Consigli “di amministrazione” con
presenze e finanziamenti di aziende e di privati, abolisce gli organi di democrazia
interna, impone la scuola-quiz degli indovinelli Invalsi e lo strapotere dei
presidi. Insomma, la politica scolastica governativa, in continuità
con quella dei precedenti ministri dell’Istruzione, vuole imporre una
scuola-miseria con tagli permanenti e finanziamenti ridicoli, e una scuola-quiz
con i grotteschi indovinelli dell’Invalsi per valutare istituti, docenti
e studenti e per sfornare una massa di giovani precari sottomessi alle imposizioni
dei gruppi industriali e finanziari e delle caste politiche e manageriali,
che hanno provocato la gravissima crisi che affligge dal 2008 l’Italia
e l’Europa,
Dunque è impensabile qualsiasi revoca delle iniziative di lotta: e
i COBAS confermano, come ha fatto anche la Cgil, lo sciopero del 24. Nel contempo,
preso atto della nuova situazione, proponiamo alla Cgil e agli studenti in
lotta di organizzare, oltre alle manifestazioni a Roma, anche, ove possibile
nei tempi ristretti, iniziative unitarie a livello cittadino per invertire
radicalmente la rotta governativa che porta all’immiserimento continuo
della scuola e alla sua completa dequalificazione.