Comunicato Cobas Cesp Bologna dopo la seconda giornata

Anche nella seconda giornata di sciopero nelle scuole primarie bolognesi il disagio degli insegnanti si esprime contro la scuola-quiz


Per il secondo giorno consecutivo l'effetto combinato dello sciopero Cobas e delle critiche di gruppi consapevoli di genitori ha fatto inceppare l'inutile e dannosa macchina da quiz che vorrebbe testare tutte le alunne e gli alunni d'Italia e valutare la scuola solamente sulla base di prove a crocette limitate alle sole abilità di comprensione e di matematica, scaricando tutte le altre materie e gli ambiti della relazione, dell'inclusione, del sostegno, della didattica cooperativa.

Nonostante i comportamenti scorretti di diversi dirigenti scolastici che hanno provveduto a illegittimi cambi di turno e alla sostituzione del personale in sciopero, le scuole che non sono riuscite a svolgere regolarmente i quiz sono numerosissime, quasi in nessun plesso le rilevazioni si sono svolte regolarmente. Nelle seguenti scuole in particolare lo sciopero delle maestre e il boicottaggio dei genitori hanno bloccato del tutto o in parte lo svolgimento dei test.

Ecco un elenco provvisorio delle scuole che hanno bloccato del tutto o in parte lo svolgimento dei test nel solo comune:

Marella; Longhena; Bottego; Fortuzzi; Manzolini; Armandi-Avogli; Chiostri; Romagnoli; Acri; Carducci; Scandellara; ...

In molte scuole si sono presentati solamente gli insegnanti del pomeriggio, limitando l'astensione al turno interessato alla "somministrazione dei test". In altre sono stati gli stessi genitori che hanno tenuto i bambini a casa ed è significativa la nascita di iniziative dal basso che propongono attività didattiche e ludiche per i bambini tenuti a casa dai test, come quella nata a Castel San Pietro promossa dall'associazione Spazio creativo.

Lo sciopero inoltre ha visto l'adesione anche di molti insegnanti delle classi non coinvolte nella "somministrazione", sia per esprimere la contrarietà alla "scuola dei test", sia per rivendicare le altre richieste incluse nella piattaforma Cobas: restituzione degli scatti di anzianità e rinnovo contrattuale, NO ai soldi alle scuole private, alla riduzione di un anno della scolarità, ai BES, alle classi-pollaio; per massicci investimenti nella scuola pubblica, per l’assunzione stabile dei docenti ed ATA precari e la definitiva garanzia del mantenimento del ruolo docente per gli “inidonei”, per il pensionamento immediato dei Quota 96.

Corollario: la chiusura anticipata delle scuole ha comportato la disdetta del pasto di centinaia di alunni, in continuità con il riuscitissimo sciopero della mensa del 5 maggio.

Ora il testimone contro i quiz invalsi passa alla scuola secondaria: il 13 lo sciopero dei lavoratori sarà affiancato dalle azioni di boicottaggio degli studenti. L'appuntamento è alle ore 9,30 davanti all'Ufficio Scolastico Regionale.