Roma, 7 maggio 2015

Egregio Dirigente,

 il tempo corre in una sola direzione. E sarà proprio il tempo a fare chiarezza, trovando una giusta e precisa definizione alle nostre azioni, togliendo di mezzo la retorica, le facili giustificazioni e le ipotesi di legittimità che oggi fanno da scudo alle nostre scelte e alle nostre condotte. Alle sue come alle mie.

 Quello che resterà sarà soltanto la memoria dei nostri comportamenti e delle loro conseguenze. Perché il tempo saprà lavare via le tante chiacchiere inutili, farà luce nel polverone e sarà perfino capace di colmare l'evidente sperequazione delle forze oggi in campo. E allora si saprà. Si saprà chi è stato davvero l'Efialte nella Termopili scolastica di questi tempi.

A me non resta ora che manifestare nuovamente una decisa obiezione di coscienza al sistema Invalsi.

Oggi più che mai. Visto che il mio diritto allo sciopero (comunicato il 23 aprile in relazione alla circolare n. 229 del 22 aprile 2015) è stato invalidato dall’arroganza di un sistema che non rispetta più neanche le regole del gioco democratico, e, in aggiunta, sono ancora in attesa di conoscere il parere del giudice in merito ai fatti del 2013.

 

Distinti saluti   

Flavio Maracchia