da "la
repubblica" Bologna capitale anti-Moratti
dal "Corriere della sera" Tagli
al tempo pieno: la rivolta dei genitori
dal "Corriere adriatico" Scuola
a tempo pieno: i genitori non mollano
La manifestazione si terrà in Piazza Maggiore. La raccolta di firme già oltre quota 45.000.
Bologna capitale anti-Moratti
Il 29 Novembre da tutta Italia in difesa del Tempo pieno
Da "la repubblica", Bologna, 15 ottobre 2003
NELLA città culla del tempo pieno non si ferma la protesta contro la riforma Moratti che riduce le ore di scuola alle materne ed elementari e che introduce linsegnante-tutor. Dopo il corteo di tremila genitori e bambini, il Coordinamento in difesa del tempo pieno e prolungato annuncia una nuova manifestazione, questa volta nazionale, il 29 novembre. Piazza Maggiore acaccoglierà insegnanti e famiglie di Roma, Milano, Torino, Modena, Firenze, Trieste e Fano, le città che hanno aderito al Coordinamento e che hanno scelto Bologna perché facilmente raggiungibile con i bambini e perché città simbolo di una conquista sociale.
Il decreto che cancella già dal prossimo settembre i1 tempo pieno manda in frantumi la vetrina della scuola-laboratorio cresciuta negli anni Settanta a Bologna con il doposcuola affidato alle insegnanti comunali. Se qui il tempo pieno è nato, qui si lotta per non farlo morire. E si moltiplicano le iniziative: è la lunga marcia di insegnanti e genitori contro la riforma Moratti. Continua la raccolta di firme, che ha già superato quota 45mila, proseguono le assemblee con i genitori nelle scuole. Il 24 ottobre si prevede la partecipazione allo sciopero indetto dai sindacati con uno striscione sulla scuola. Dal 3 all8 novembre èstata indetta una settimana di mobilitazioni a livello locale: a Bologna il Coordinamento manifesteràdavanti alla Regione per chiedere al governatore Vasco Errani di non dare parere favorevole al decreto. Infine, a gennaio è previsto un convegno intitolato "Fare scuola per il futuro". Fin qui le iniziative del Coordinamento.
Mentre il Tavolo cittadino per la difesa della scuola pubblica, che riunisce associazioni e sindacati (Cgil, Cisl e Cobas), ha richiesto a gran voce una manifestazione unitaria a Roma contro la legge Moratti. E già ci sono le date, il 15 o il 22 novembre. "Il tavolo a difesa della scuola pubblica ha già deciso per una manifestazione a Roma. Si stanno intrecciando molte cose, va bene" commenta Claudio Cattini, segretario regionale della Cgil scuola. "Se verrà indetta una manifestazione ancora più grande di tutta la sinistra contro la riforma Moratti è chiaro che aderiremo, la nostra proposta è solo un passo di garanzia perché si muova qualcosa" spiegano Marzia Mascagni e Gianluca Gabrielli del Coordinamento a difesa del tempo pieno che mercoledì presenterà la piattaforma di lotta al Tavolo. "E da tempo che la base della scuola chiede una manifestazione unitaria", importante "è non disperdere questo patrimonio di impegno civile di genitori e insegnanti".
Sotto accusa lo schema di decreto approvato dal consiglio dei ministri, già ribattezzato dagli oppositori "una tremontata", che riduce il tempo scuola a 27 ore, più tre facoltative. E nel mirino cè lintroduzione dellinsegnante tutor e del "portfolio", che - spiegano i promotori delle manifestazioni - "minano nelle fondamenta lidea di scuola di tutti e per tutti".
Nelle scuole I bolognesi il tempo pieno copre il 70 per cento delle classi contro il 24 percento a livello nazionale- "Per noi è ancora un modello di scuola valido", spiega Gabrielli, voce anche dei Cobas.
Chiara Perazzo, responsabile Cgil della scuola comunale, non ha dimenticato le battaglie che portarono alla nascita del tempo pieno a Bologna: "Nato come assistenza è diventato la scuola di qualità. Il decreto vuoi dire colpire soprattutto le donne e cancellare una conquista sociale". Intanto per gli insegnanti comunali arriva la doccia fredda del cambio di qualifica: una delibera di giunta approvata nei giorni scorsi e arrivata in consiglio comunale ieri laltro trasforma i docenti in "dipendenti" comunali. (Ilaria Venturi)
"Corriere della Sera"
lunedì, 6 ottobre, 2003
Tagli al tempo pieno, la rivolta dei genitori
Raccolta di firme contro la riforma che potrebbe far saltare
le ore del pomeriggio. "A rischio la qualità che abbiamo sempre garantito"
SCUOLA. Nelle scuole della provincia l' 85 per cento dei bambini si ferma in classe fino
alle 16.30. I sindacati: scelta inaccettabile soprattutto nelle grandi città (Sacchi Annachiara)
Hanno
protestato in piazza, raccolto firme, invocato la «tradizione delle grandi città»,
chiesto l' aiuto dei sindacati. Mamme milanesi in difesa del
tempo pieno. Lavoratrici, in carriera, impegnate, sostenitrici della formula che da 40
anni garantisce le lezioni fino alle quattro e mezzo del pomeriggio e che, con la riforma Moratti, potrebbe essere modificata passando al «tempo flessibile»
con meno ore di attività obbligatorie e corsi facoltativi.
Dopo la manifestazione del 26 settembre che ha raccolto diecimila persone a Bologna e
cinquemila a Roma (davanti al ministero dell' Istruzione) per
contestare l' abolizione del tempo pieno, le mamme di Milano continuano la loro battaglia
in difesa del tempo pieno e prolungato (più ore in classe alle medie). Capofila della protesta, le due scuole elementari di Concorezzo
(trenta classi in tutto). Dove nei giorni scorsi si è tenuta
una raccolta di firme e sono state organizzate mostre, laboratori, spettacoli e una
merenda in cortile. «I genitori - spiega Gianna Di Pietrantonio, insegnante all' elementare di via Ozanam - hanno
risposto bene alla nostra iniziativa. Il loro timore è che si venga a modificare l' impianto delle due maestre contitolari di cattedra. Tra tutor e insegnanti ""satellite"", si rischia di
compromettere la serenità del bambino e lo standard di qualità che abbiamo sempre
garantito». Prossima mossa, una giornata di sciopero entro la fine
del mese e una manifestazione nazionale organizzata dal Cesp,
il coordinamento nazionale in difesa del tempo pieno e prolungato che ha sede a Bologna.
Anche la Cgil scuola aderisce alla
protesta: «abbiamo dato la nostra solidarietà alla mobilitazione nazionale», commenta
il segretario milanese Lucia Iorio. Intanto tra i genitori i
dubbi aumentano: cosa succederà l' anno prossimo? Perché le dieci ore di mensa non sono
più ritenute «tempo educativo»? Cosa faranno i bambini nel pomeriggio? «Ma a Milano il tempo pieno -
commenta Teresa Capra, preside dell' istituto comprensivo Confalonieri di via Dal Verme - dovrebbe essere scontato. Si ritiene
che sia impossibile che venga abolito questo servizio in una
città che offre anche il prescuola e i giochi serali». Una
tradizione, quella del tempo pieno milanese, confermata dai numeri: mentre in Italia il 24
per cento delle scuole elementari utilizza questo modello scolastico (il modulo ha la
maggioranza), a Milano e provincia raggiunge l' 85 per cento
del totale delle classi. «Aspettiamo», è la parola d' ordine
dei dirigenti delle elementari. Anche alla Rinnovata Pizzigoni
c' è un clima di attesa. Il neopreside,
Giorgio Galanti, racconta: «Figuriamoci, stiamo ancora cercando di capire gli aspetti
della riforma Moratti che sono entrati in vigore da settembre.
Nei prossimi giorni avremo un incontro con i genitori e parleremo anche del tempo pieno».
Francesca Altomare Lavizzari, preside
dell' istituto Cavalieri di via Anco Marzio, è scettica sui futuri cambiamenti.
«Anche per la riforma Berlinguer avevamo creato un gruppo di
studio che ne ha analizzato ogni minimo dettaglio. E poi? Tutto come prima. Lo stesso succederà con questa riforma:
molti annunci e pochi cambiamenti. Forse aboliranno il tempo prolungato alle medie. Ma il tempo pieno no. Altrimenti qui a
Milano succede la rivoluzione». Annachiara Sacchi «Si
ritiene impossibile che sia abolito questo servizio in una città che offre prescuola e giochi serali» «Stiamo
ancora cercando di capire gli aspetti della riforma entrati in vigore a settembre» «È probabile che aboliscano il tempo prolungato alle
medie, ma non toccheranno il tempo pieno» «È a rischio la
qualità dell' insegnamento cui le famiglie sono abituate da
circa quarant' anni» HANNO DETTO: GIANNA DI PIETRANTONIO
elementare via Ozanam - Concorezzo
TERESA CAPRA istituto comprensivo Confalonieri Tagli al tempo
pieno, la rivolta dei genitori GIORGIO GALANTI elementare Rinnovata Pizzigoni
FRANCESCA LAVIZZARI istituto comprensivo Cavalieri
"CORRIERE ADRIATICO" - Edizione PESARO 17 ottobre 2003
Proteste nelle elementari e nelle materne
Scuola a tempo
pieno i genitori non mollano
Si è tenuto nei giorni scorsi nei locali della scuola elementare di S. Orso, un
incontro per discutere di "Scuola e Riforma Moratti". L'iniziativa è stata
promossa dai genitori degli alunni che frequentano la scuola a tempo pieno di Bellocchi e
ha visto l'adesione dei rappresentanti di altre scuole fanesi, elementari e materne. Dopo
la presentazione dell'argomento in discussione a cura di Emanuele Manuelli, è stato letto
da un altro genitore, Mauro Battistoni, un documento del Coordinamento Nazionale a difesa
del Tempo Pieno, che si è già attivato con raccolte di firme e mobilitazioni nella
giornata del 26 settembre scorso. Il Coordinamento propone di continuare la lotta con
manifestazioni a livello locale, comunale e regionale, nella settimana dell'8 novembre e
con una successiva manifestazione a carattere nazionale, da tenersi a Bologna il 29
novembre prossimo.
L'incontro è proseguito con un intervento del consigliere regionale Adriana Mollaroli e
della vice segretaria provinciale della Cisl-scuola, Anna Bartolini, che hanno illustrato
il progetto della Riforma Moratti e le sue possibili ricadute sulla scuola pubblica, in
particolare sul tempo pieno prolungato. Oltre ai tagli della Finanziaria, che impediscono
l'istituzione di nuove classi e sezioni per rispondere alle esigenze delle famiglie, sono
stati evidenziati in particolare gli effetti deleteri sul percorso educativo dell'anticipo
scolastico.
Al termine degli interventi i genitori presenti si sono confrontati ed hanno deciso di
costituirsi in un comitato cittadino che possa diffondere l'informazione e stimolare
l'interesse di tutti su questa tematica, aderendo alle iniziative proposte dal
Coordinamento Nazionale. In sintesi si proseguirà la raccolta di firme, l'opera di
sensibilizzazione verso gli amministratori locali, regionale e nazionali e si parteciperà
alla manifestazione del 29 novembre a Bologna.