Prefazione
Il presente Quaderno è frutto di una riflessione maturata nella primavera del 2002 nellambito degli incontri e delle discussioni del Gruppo di lavoro sulla Scuola e la Formazione del Bologna Social Forum. Si è trattato di un percorso di una decina di appuntamenti preparatori che sono sfociati, nel maggio scorso, in una giornata di autoaggiornamento tenutasi allITIS Belluzzi e rivolta ai lavoratori della scuola e agli studenti.
I temi affrontati rappresentano, a giudizio degli autori, alcune delle questioni fondamentali che si agitano allinterno della scuola reale in questi ultimi anni e che investono tutti coloro che, nella scuola, vivono e lavorano, imparano e modificano il proprio essere sociale. La scuola è cioè intesa come comunità educativa allargata ed infatti il gruppo di lavoro non era limitato agli insegnanti ma ha coinvolto anche studenti e personale Ata, lavoratori precari e di ruolo, lavoratori della scuola e semplici cittadini interessati ad approfondire i destini dellistituzione scolastica. Tra gli stessi estensori dei testi trovate insegnanti e studenti.
La riflessione che viene tessuta a partire dalle quattro parole chiave affonda le radici negli anni Novanta. Non è quindi un caso che tra le relazioni ci siano testi messi a punto ex-novo per questa occasione e altri recuperati da ricerche prodotte negli anni passati (per il convegno nazionale Cesp del 2000 e per quello regionale del 2001 sullautonomia). Le questioni chiamate in causa infatti non nascono dal recente avvento al governo del centrodestra anche se da esso ricevono una particolare torsione applicativa; si tratta al contrario di tendenze che si dispiegano da tempo, alcune per effetto delle politiche scolastiche dei governi precedenti, altre come sclerotizzate modalità di funzionamento delle relazioni nellistituzione scolastica che si vanno replicando con inerzia o modificando impercettibilmente a contatto con i tentativi di riorganizzazione messi in campo negli ultimi anni.
Lesempio del potere è particolarmente illuminante: accanto alle articolazioni attive nel lungo periodo - legate al particolare funzionamento della burocrazia e della relazione nella scuola - emerge la deflagrante novità delle riforme degli ultimi anni, dal preside manager allautonomia scolastica, che tanto hanno mutato la fisionomia dellistituzione.
Un altro convitato di pietra che affiora in ogni testo è rappresentato dal ruolo degli organismi sovranazionali nella ridefinizione della struttura della scuola pubblica. Queste istituzioni dettano sempre più automaticamente ai governi le linee di intervento sullistruzione funzionali al mercato e ai tagli delle risorse: tale dimensione emerge più volte nelle relazioni e ci auspichiamo possa divenire oggetto specifico di riflessioni e approfondimenti futuri del Cesp.
Poiché gran parte dei testi raccolti devono la loro fisionomia anche alle discussioni collettive, non si tratta di materiali "conclusi" ma di "messe a punto temporanee" al fine di allargare il dibattito e di aggiornarlo nel corso del tempo. E evidente quindi che ogni contributo, critica e stimolo proveniente da lettori che, nel nostro caso, sono spesso anche potenziali relatori, sarà gradito e potrà in futuro essere occasione per riprendere il percorso di discussione e analisi.
La redazione dei Quaderni CESP