Documento del Comitato dei genitori
aretini contro la riforma Moratti
Il Comitato dei genitori aretini contro la riforma Moratti e le
organizzazioni sindacali riunite nella tavola rotonda del 22 ottobre 2003 promossa dal
Comitato, hanno esaminato e discusso la riforma Moratti nel suo complesso e in particolare
lo schema di Decreto legislativo relativo alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo
dell'istruzione, evidenziando che la riforma
è improntata ad una filosofia mercantile e "professionalizzante" discutibile
in generale e inaccettabile in particolare per il primo ciclo dell'istruzione
diminuirebbe seccamente il tempo-scuola e indurrebbe le scuole ad esternalizzare una
parte dell'attuale curricolo obbligatorio, con una netta riduzione quantitativa e
qualitativa dell'istruzione
affiderebbe a soggetti non qualificati, anziché agli insegnanti, la custodia degli
alunni nell'orario di mensa, negando l'evidente valore educativo di questo momento della
giornata degli alunni
abolirebbe il Tempo pieno e il Tempo prolungato, eliminando così un servizio di
essenziale utilità sociale, sempre più richiesto dalle famiglie, e azzerando un modello
pedagogico di grande valore, non riducibile a banale doposcuola
reintrodurrebbe l'insegnante unico tuttologo, ormai inadeguato, e ridurrebbe ad un rango
inferiore gli altri insegnanti, demotivandoli fortemente
ridurrebbe a livelli minimi i contenuti culturali ed educativi del primo ciclo
scolastico e - con i piani di studio personalizzati e le ore di insegnamento opzionali
esternalizzate - rinuncerebbe a fornire l'istruzione e la formazione uguale per tutti i
cittadini, a prescindere dal reddito e dalla regione di residenza
con gli orari scolastici personalizzati e flessibili, creerebbe gravi problemi
organizzativi alle famiglie, intaccherebbe l'unità relazionale ed affettiva della classe
e separerebbe gli alunni fondamentalmente in base al livello sociale e culturale di
provenienza
con le norme relative all'anticipo e al posticipo delle iscrizioni - a organici
invariati se non ridotti -, renderebbe possibili classi elementari più numerose composte
di alunni con differenze di età fino a 20 mesi (1 anno e 8 mesi) e scuole materne -
ridotte a semplici luoghi di custodia - con bambini da meno di 2 anni e mezzo fino a quasi
7 anni di età
obbligherebbe gli alunni della scuola media ad una scelta precocissima fra il canale dei
licei e quello professionalizzante, una scelta di fatto non libera ma legata al reddito
delle famiglie che appare come mera reintroduzione del vecchio "avviamento
professionale"
Per questi motivi il Comitato dei genitori aretini contro la riforma Moratti e le
Organizzazioni sindacali
- dichiarano
la propria TOTALE CONTRARIETA' al progetto di riforma nel suo complesso
- si impegnano
a informare e mobilitare i lavoratori della scuola, i genitori e i
cittadini in iniziative di lotta a livello locale e nazionale, per:
1. il ritiro dello schema di decreto legislativo relativo alla scuola dell'infanzia
e al primo ciclo dell'istruzione
2. l'abrogazione della Legge delega di riforma della scuola (L. 53/2003)
- invitano
i cittadini, le associazioni della società civile e le forze politiche ad
aderire a questa piattaforma e a partecipare alle iniziative di sensibilizzazione e di
protesta contro la riforma Moratti, che tutt'ora non è stata attuata e può, anzi deve,
essere fermata
- invitano
le rappresentanze nazionali dei sindacati al Consiglio nazionale della
pubblica istruzione ad esprimere un voto contrario, quando lo schema di Decreto
legislativo sarà sottoposto a quell'organo per il parere di legge
- invitano
i dirigenti nazionali delle organizzazioni sindacali a convocare entro il
mese di novembre una manifestazione nazionale esclusivamente dedicata alla contestazione
della riforma Moratti.
Comitato dei genitori aretini contro la riforma Moratti
CGIL Scuola Arezzo CISL Scuola Arezzo COBAS Scuola Arezzo GILDA Arezzo
SNALS Arezzo UIL Scuola Arezzo