E' di imminente emanazione (è già stata discussa al "tavolo" tecnico della trattativa MIUR-sindacati a cui peraltro, come è noto, non partecipa la Cgil scuola)la circolare ministeriale tanto attesa sugli organici della scuola primaria e secondaria di primo grado attuativa del decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dellinfanzia e al primo ciclo dellistruzione, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53. I ritardi nell'uscita della circolare sono da addebitare, a quel che è dato di capire, al fatto che il decreto non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (i tipografi non hanno fatto in tempo a impaginarlo, tanto è lungo il suo testo), momento in cui diverrà formalmente esecutivo. Il decreto infatti, che entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, nel prossimo anno scolastico dovrà trovare attuazione, da parte di tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie, nella scuola dellinfanzia, in tutte le classi della scuola primaria e nella prima classe della scuola secondaria di primo grado. Circola,dunque, nel frattempo, negli ambienti MIUR, la bozza della circolare (ormai alle "bozze" siamo da tempo abituati !), di cui riportiamo alcuni passaggi relativi alla scuola primaria. La Circolare ripropone e ripete pedissequamente gli articoli del Decreto legislativo, ai quali si fa costantemente riferimento. In particolare indica gli istituti e le attività ritenute più significative, disciplinate dal Decreto legislativo: anticipi delle iscrizioni; orari di funzionamento; consistenze di organico; funzione tutoriale; valutazione degli alunni; piani di studio personalizzati e obiettivi specifici di apprendimento. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, ma una ripresa e una esposizione dei contenuti principali del Decreto stesso. Per quanto riguarda gli orari di funzionamento si ripete in pratica quanto previsto dall'art.7 (27 ore obbligatorie, 3 facoltative, più l'eventuale tempo mensa) precisando che "per lanno 2004-2005, le istituzioni scolastiche, nella propria autonomia, in relazione alle consistenze di organico loro assegnate, avvalendosi delle professionalità esistenti, tenuto conto delle prevalenti richieste delle famiglie, provvederanno a modulare lorario facoltativo opzionale in attività e insegnamenti da ricomprendere nel Piano dellofferta formativa (articolo 7, comma 2 del Decreto). In tale ottica le istituzioni scolastiche attiveranno le iniziative più opportune al fine di acquisire, in tempo utile e comunque entro linizio del prossimo anno scolastico, le opzioni da parte di quelle famiglie che allatto delle iscrizioni hanno avanzato richiesta di orario aggiuntivo (già tempo pieno). Sulla base delle opzioni espresse, le suddette istituzioni articoleranno, poi, lofferta formativa secondo modelli unitari comprendenti il tempo scuola obbligatorio e il tempo scuola facoltativo opzionale; per lorganizzazione del tempo scuola facoltativo opzionale potranno fare riferimento sia alla classe che a gruppi di alunni appartenenti a classi diverse. Le istituzioni scolastiche nelladeguare, attraverso i competenti organi collegiali, i Piani dellofferta formativa ai contenuti e agli insegnamenti delle attività didattiche, introdotti dalle Indicazioni nazionali, potranno disporre per ciascuna classe, per lanno scolastico 2004-2005, di un orario settimanale pari a 30 ore, comprensive dellorario obbligatorio di 27 ore settimanali e delle ulteriori 3 ore settimanali (facoltative opzionali per le famiglie, ma obbligatorie per le scuole). " Da notare dunque che NON vengono riaperte le iscrizioni (come chiedevano i sindacati della scuola che consideravano illegittima la Circolare precedente), e che si dà per scontato che i genitori abbiano espresso le loro scelte (o che comunque le esprimano entro l'inizio del prossimo anno scolastico). Per quanto concerne in particolare le "consistenze di organico" (articolo 15), il MIUR "tenuto conto dellobbligo delle istituzioni scolastiche di assicurare, su richiesta delle famiglie, unofferta formativa corrispondente a 30 ore settimanali, nella considerazione che, in questa fase iniziale, non esistono tutte le condizioni per poter operare, già in sede di elaborazione dellorganico di diritto, una compiuta e puntuale ricognizione e verifica delle scelte delle famiglie, sulla cui base quantificare i fabbisogni orari occorrenti, è giunto alla determinazione di fissare, per il prossimo anno scolastico, le consistenze di organico nella misura di 30 ore settimanali corrispondenti a 27 ore obbligatorie e a 3 ore facoltative opzionali per ciascuna classe. Tale soluzione si fonda, tra laltro, sul convincimento che una efficace interazione tra scuola e famiglia, assicurata anche dalla funzione tutoriale, indurrà ad una diffusa adesione ai nuovi modelli, fino alla stabilizzazione del modello integrato di tempo obbligatorio e tempo facoltativo opzionale. Inoltre larticolo 15 del Decreto legislativo stabilisce che in via di prima applicazione rimane confermato, per lanno scolastico 2004/2005, il numero dei posti, attivati complessivamente a livello nazionale nellanno scolastico 2003/2004, per le attività di tempo pieno. Allorario obbligatorio e a quello facoltativo opzionale di cui ai commi 1 e 2 dellarticolo 7, fermo restando il limite costituito dal numero complessivo dei posti di cui al citato articolo 15 del Decreto medesimo, va aggiunto poi il tempo eventualmente dedicato alla mensa e al dopo mensa, che nella sua espansione massima è di 330 ore annue (sino a 10 ore settimanali), anchesse facenti parti a pieno titolo delle complessive consistenze di organico. I servizi di mensa, necessari per garantire lo svolgimento delle attività educative e didattiche, di cui ai citati commi 1 e 2 dellarticolo 7 del Decreto legislativo più volte menzionato, vengono erogati con lassistenza educativa del personale docente, che si intende riferita anche al tempo riservato al "dopo mensa". In soldoni, par di capire che verranno praticamente "congelati" gli organici (di Tempo Pieno e di modulo 27-30 ore) di quest'anno scolastico. Nella trasmissione dei dati al Ministero, tramite il sistema informatico, le scuole stanno infatti utilizzando i parametri dello scorso anno (classi a Tempo Pieno, classi a Tempo normale). Con queste risorse organiche le scuole dovranno attrezzarsi a ridefinire la cosiddetta offerta formativa e le attività didattiche (obbligatorie e/o opzionali) per il prossimo settembre. Per quanto riguarda la "funzione tutoriale", altra grande questione controversa, nella bozza si riporta che "Il Decreto legislativo, allarticolo 7, commi 5, 6 e 7, prevede che al perseguimento delle finalità proprie della scuola primaria, soprattutto attraverso la personalizzazione dei piani di studio, concorre prioritariamente, ferma restando la contitolarità didattica degli altri insegnanti, il docente che, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, si occupa di: assistenza tutoriale a ciascun alunno; rapporto con le famiglie; orientamento per le scelte delle attività opzionali; coordinamento delle attività didattiche ed educative; cura della documentazione del percorso formativo. Per lo svolgimento di tali compiti, le norme sopra citate prevedono che il docente affidatario dellattività tutoriale sia in possesso di specifica formazione. Lattività tutoriale non comporta listituzione di una nuova figura professionale, concretizzandosi in una funzione rientrante nel profilo professionale del docente. Le modalità di svolgimento della funzione tutoriale costituiranno oggetto di appositi approfondimenti nelle sedi competenti, in esito ai quali saranno impartite ulteriori indicazioni e precisazioni. Per lanno scolastico 2004-2005, in attesa della compiuta definizione degli ambiti di applicazione della funzione tutoriale e della realizzazione dei previsti interventi di formazione, lincarico in questione sarà affidato dalle singole scuole, nellambito delle propria autonomia, con criteri di flessibilità. In particolare, gli organi competenti a fornire al dirigente scolastico i criteri generali per lassegnazione dei docenti alle classi, individueranno anche i criteri per il conferimento della funzione tutoriale.". Sempre nella bozza si sottolinea che non sussisterebbe alcun rapporto di "sovraordinazione" da parte di questo docente sugli altri ma che "nellespletamento di detta funzione, e, in particolare, per lo svolgimento delle attività relative alla documentazione, alla valutazione e allorientamento, il docente tutor si avvarrà dellapporto congiunto e paritetico degli altri docenti, anche in considerazione della affermata contitolarità degli insegnanti". Non si capisce proprio, trattandosi di un "incarico" e di un'assegnazione di funzioni specifiche come si possa non considerare "diverso" questo docente rispetto agli altri, sovraordinato o sottordinato che sia. Insomma il contenuto della bozza della Circolare ci sembra ben lontano dal fugare dubbi, riserve e perplessità varie. Ci riserviamo un commento più analitico non appena essa diventerà "ufficiale".