Coordinamento bolognese per la difesa del tempo pieno e prolungato

 

COLPO DI MANO DEL MINISTERO SULLE ADOZIONI.

ECCO LA NOSTRA RISPOSTA CHIARA E INATTACCABILE

 

Due giorni dopo la dichiarazione di disponibilità a fornire alle scuole testi pre riforma  da parte di alcuni editori ed agenzie editoriali (Giunti e Nicola Milano per primi), il ministero, con un anno di ritardo, ha emanato un decreto per regolamentare le adozioni dei libri di testo, dopo che questi sono già stati stampati e messi in circolazione nelle scuole! Cosa è successo in sole 48 ore? 

In una situazione di vuoto normativo, che consentiva l’adozione, anche istituzionale, di testi ministeriali anche degli anni precedenti alla riforma, migliaia di docenti contrari alla riforma hanno appreso che alcuni editori ed agenti editoriali sarebbero stati  disponibili ad offrire (al valore della cedola attuale) i vecchi testi non riformati. Tutti gli altri editori nel frattempo apprendevano dai loro agenti editoriali, rappresentanti e distributori, che dalle scuole di tutta Italia arrivavano le richieste di mettere a disposizione i vecchi testi antecedenti la riforma. MISTERIOSAMENTE, con un ECCEZIONALE TEMPISMO (certamente si tratta di una pura coincidenza e non c’è stata nessuna pressione da parte delle grosse case editrici…) il ministero ha emanato il decreto in cui vengono date le indicazioni tecniche e normative dei testi per le classi elementari, definendo quindi in maniera esplicita come si devono fare i testi scolastiche (numero di pagine etc.). In questo modo i vecchi testi, nell’ambito di un’adozione “istituzionale” sarebbero  per il ministero al di fuori della norma.

Il ministero dell’istruzione ha cercato quindi di fermare la protesta della scuole. Ecco la nostra risposta, forte, chiara e inattaccabile.

IL DECRETO MINISTERIALE  NON CAMBIA LA SOSTANZA DELLA NOSTRA AZIONE. CHI VUOLE ADOTTARE I VECCHI TESTI PUO’ FARLO COMUNQUE NELL’AMBITO DELL’ADOZIONE ALTERNATIVA! NON C’E’ BISOGNO DI PRESENTARE PROGETTI ELEFANTIACI IN LINGUAGGIO BUROCRATICO. LA SCELTA ALTERNATIVA E’ RESA POSSIBILE DAL DPR 275/99 CHE SUPERA O ABROGA LE NORME RELATIVE A QUELLA CHE UN TEMPO ERA SPERIMENTAZIONE. LA FORMULAZIONE DELLA SCELTA DELLE DOCENTI DI CLASSE PUO’ ESSERE CONTENUTA IN POCHE RIGHE, INDICANDO O MENO IL TITOLO DEI TESTI SCELTI  E AFFERMANDO CHE LA SCELTA ALTERNATIVA VIENE FATTA IN COERENZA CON IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA D’ISTITUTO (art.4 comma 5 del DPR 275/99) E I PROGRAMMI VIGENTI. Naturalmente le delibere degli organi collegiali avranno il compito di rafforzare pedagogicamente queste scelte nell’ambito dell’opposizione alla riforma.

 

ATTENZIONE, ci segnalano che alcuni dirigenti non informati (…?) sostengono che esista un termine per la presentazione della scelta alternativa precedente al mese di maggio. Questa affermazione non ha alcun fondamento normativo, ed è opportuno che venga messa a verbale se fosse fatta in un collegio dei docenti, perché sarebbe oggetto di diffida, dalle Alpi alla Sicilia.