grandi città, 22/01/2004
Boom del
tempo pieno
di claudia da scuolaogg.org
PARADOSSALE: ESPLODE LA DOMANDA
DI TEMPO PIENO
La diatriba su tempo pieno sì, tempo pieno no sta già
alimentando un fenomeno che nessuno avrebbe potuto prevedere: un incremento di domande da
parte della famiglie al di là di ogni aspettativa. Manca ancora una decina di giorni alla
chiusura delle iscrizioni, ma già si sta verificando una linea di tendenza che potrebbe
creare non pochi problemi a chi dovrà fornire alle scuole gli organici sufficienti per
far fronte alla richiesta delle famiglie. A Bologna, in particolare,
dove si è già svolta presso lUfficio della direzione scolastica regionale una
riunione di dirigenti dei Csa e ispettori tecnici competenti
sorpresi da quel che sta succedendo. La domanda di tempo pieno nelle nostre
scuole si dice nell'ambiente è quasi
raddoppiata. E leffetto eco di tutto quello che è avvenuto in questi giorni:
la clamorosa difesa del tempo pieno che ha coinvolto tanti insegnanti e genitori da una
parte, e il ministro Letizia Moratti che ha ripetutamente
garantito che tutte le domande di tempo pieno verranno accolte,
e gratuitamente. Così è crollata lautocensura dei
dirigenti scolastici che fino allo scorso anno, sapendo che lofferta di tempo pieno
era bloccata, respingevano la domanda. Anche Paolo marcheselli, dirigente del Csa felsineo,
è già sul piede di guerra: "Già lunedì - dice - riunirò i mei
dirigenti per analizzare la situazione ancor prima che scada il termine delle iscrizioni.
A Bologna il tempo pieno raggiunge già il 55 per cento, il 4o per cento in regione, ma io
sono di quelli che è convinto che la domanda è destinata a
crescere": Che cosa succedeva in effetti negli anni scorsi? Se
una scuola riceveva domande di tempo pieno in numero tale da superare il numero delle
classi già autorizzate, il computer non dava nemmeno la possibilità di accogliere la
richiesta. Quando si dice che il tempo pieno coinvolge il 23
per cento delle classi elementari italiane, non si quantifica la domanda dei genitori, ma
lofferta consentita. Dai primi anni 90, infatti, non sarebbe stato più possibile
autorizzare classi di tempo pieno in più rispetto a quelle esistenti, e chi le ha incentivate lo ha fatto in modo surrettizio, per fronteggiare una
pressione sociale particolarmente pressante. Il caso di Milano è sintomatico: anche lo
scorso anno il numero delle classi a tempo pieno è aumentato fino a raggiungere il 90 per
cento delle attuali prime, ma per ottenere questo risultato il direttore scolastico
lombardo Mario Dutto ha dovuto raschiare il fondo del barile
delle risorse di organico disponibili, magari sacrificando
altre esigenze come i progetti per lintegrazione degli alunni stranieri o altri
progetti di qualità. Sempre in Lombardia lo stesso Dutto
sbaglia quando dice che nelle altre province non si è registrato incremento di tempo
pieno: lincremento non cè stato perché lofferta è stata bloccata da
anni, e la domanda elusa. Nel momento in cui la Moratti
ha garantito ai genitori che non cè problema con la riforma ad accogliere domande
di tempo pieno, la risposta che si sta verificando conferma la realtà anche per gli anni
passati. Ne abbiamo parlato con Ezia Molinari, dirigente scolastico dellIstituto comprensivo Como
Lago: La famiglia dice chiede sempre di più di lasciare a scuola i
figli il più possibile. In provincia di Como abbiamo finora solo 3 corsi autorizzati di
tempo pieno, ma non cè dubbio che la domanda ha ben diverse dimensioni. Ora
possiamo accoglierla tutta. Sperando che poi ci siano le risorse per rispondere alle
esigenze che si impongono. Analoga la situazione a
Brescia: Qui dice Giuseppe Colosio, dirigente del
locale Csa (lex provveditorato) il tempo pieno
alle elementari riguarda il 15 per cento delle classi, il tempo prolungato alle medie il 18 per cento. Non abbiamo ancora i dati sulle iscrizioni, ma
anche qui la domanda di tempo pieno potrebbe raddoppiare, e la necessità di organici di conseguenza crescere. A questo punto nasce
spontanea una domanda: come farà Letizia Moratti a mantenere
limpegno di dare a tutti quelli che lo chiedono il tempo pieno gratuito?
E che cosa ne pensa Giulio Tremonti?
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