I nostalgici del minculpop e la censura sui libri |
Dicembre 2002 - Comunicato-stampa La risoluzione della Commissione cultura della Camera, che propone di sottoporre a controllo e censura i libri di testo di storia nelle scuole, è letteralmente agghiacciante. La nostalgia (giustificata per quel che riguarda Alleanza nazionale) che i partiti di governo manifestano nei confronti del Minculpop (Ministero della cultura popolare) - che, durante il fascismo, decideva cosa il popolo italiano potesse leggere o studiare - deve ricevere la risposta più dura e generalizzata da parte di tutti coloro che hanno a cuore la libertà di insegnamento, il pensiero critico e il rispetto delle più elementari regole democratiche. Il contenzioso sui libri di storia era già stato aperto nei mesi scorsi da esponenti di A.N., interessati soprattutto a cancellare dai testi scolastici e dalle menti degli studenti e dei cittadini linfamia della dittatura fascista in Italia: ma stavolta è stata tutta la maggioranza governativa della Commissione istruzione a proporre il ripristino della censura fascista nelle scuole. Ricordiamo che la scelta del libro di testo a scuola non è mai affidata allunilaterale e insindacabile volere del singolo docente ma, seppure su sua proposta, passa al vaglio dei vari organi collegiali, dal Consiglio di classe al Collegio docenti, organi che prevedono un lavoro e un giudizio collettivi ed armonici di docenti, rappresentanti degli studenti e dei genitori: il ché costituisce massima garanzia di trasparenza ed equilibrata valutazione/decisione. Nessun altro intervento dallesterno può essere accettato: e la scuola tutta, unita, respingerà ogni tentativo di sopraffazione censoria, qualora la risoluzione della Commissione, invece di essere gettata nella spazzatura come merita, dovesse avere un qualche seguito e riscontro nellattività legislativa e decisionale del Parlamento. Piero Bernocchi 12 dicembre 2002 |