COLL.  DOC. dell‘I.C. di Castello di Serravalle (BO) del 4/06/03

Insegnanti scuola dell’infanzia ed elementare di Ariccia (Roma)

Associazione dei Genitori del 141° Circolo Didattico (Roma)

Ai dirigenti di tutti i sindacati: il "tutor" é inaccettabile! (da Parma)

APPELLO PER IL RITIRO DELLA RIFORMA MORATTI (Scuola via Rodano di Fiumicino (Roma), II B Scuola "La crociera" 76° CD Roma, ….)

Collegio dei Docenti I° Circolo Forlì

COMITATO DEI GENITORI ARETINI CONTRO LA RIFORMA MORATTI

COLL.  DOC. dell‘I.C. di Castello di Serravalle (BO) del 4/06/03

Il Collegio dei docenti dell’Istituto Comprensivo Statale di Castello di Serravalle riunito in data 4/06/03, ritiene doveroso esprimersi in merito ai cambiamenti che si vanno profilando per la scuola italiana a causa della nuova Riforma.

Il Collegio contesta in primo luogo il metodo, perché è assolutamente inaccettabile che si voglia attivare il nuovo modello di scuola, già dal prossimo mese di settembre, con una "carnpagna di informazione e condivisione" , impostata dall’alto e senza alcuna reale consultazione di insegnanti e genitori.

Il Collegio non è disponibile ad anticipare e dare attuazione al processo di riforma, che deve seguire un altro e più complesso iter.

Nel merito, il collegio ritiene negativo e da respingere l’intero impianto della riforma, in relazione ai seguenti punti:

TEMPO SCUOLA:

nella scuola elementare e media vengono cancellati il Tempo Pieno ed il Tempo Prolungato. Lo stesso orario norma1e delle elementari viene tagliato di tre ore per settimana con la conseguenza di rendere l’insegnamento più convulso ed ineffìcace. L’anticipo dell’iscrizione alla scuola materna e alla scuola primaria non rispetta le fasi dello sviluppo psicofisico del bambino e di conseguenza, si creeranno classi estremamente disomogenee (fino a 20 mesi di differenza).

La possibile sostituzione di tempi scuola ( come quelli della mensa o didattici) con servizi sostitutivi appaltati all’esterno, sia a pagamento che a gestione diretta degli Enti Locali, toglie valenza e gestibilità educativa agli stessi.

COMPLETA DISTRUZIONE DELL’IMPIANTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO:

La figura del docente "tutor" , nominato con non si sa quali criteri dal Dirigente Sco1astico, che sarà unico l’unico responsabile della classe, delega i colleghi alla cura di discipline di "contorno" e di non ben precisati laboratori. L’effetto di questo cambiamento sarà la gerarchizzazione degli insegnanti con relative situazioni di competitività e di conflitto. Gran parte del corpo docente sarà sostanzialmente privato di ogni responsabilità educativa e didattica nei confronti di alunni e famiglie. Scompaiono la contitolarità, la compresenza, la collegialità. L’insegnante prevalente sarà anche il Tutor degli alunni, l’unico titolare dei rapporti con i genitori, il compilatore della valutazione e del portfolio, il coordinatore degli altri insegnanti. Con questo sarà messa una pietra tombale sulla cooperazione educativa, sulla collegialità, su un modello di scuola democratica alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti in tutti i Paesi in cui viene sperimentata.

PESANTISSIMA RIDUZIONE DEGLI ORGANICI:

il calcolo degli organici sarà effettuato senza tener conto delle classi di tempo pieno, modulate e prolungato, per cui si profilano consistentissime perdite di posti di lavoro che andranno ad aggiungersi a quelli già persi per effetto dell’ultima legge ftnanziaria.

Mozione approvata a maggioranza con una astensione.

 

Insegnanti scuola dell’infanzia ed elementare di Ariccia

Le insegnanti della Scuola dell’infanzia e della Scuola Elementare del Circolo

Didattico di Ariccia. esprimono il loro netto dissenso verso l’attuazione della Legge 53/28 marzo 2003 sulla Riforma della Scuola, perché:

1) penalizza fortemente la scuola dell’infanzia riportandola nella logica dell’ assistenzialismo e del custodialismo

2) stravolge l’impianto organizzativo e metodologico-didattico di questo primo segmento scolastico, alterando i limiti attuali d’età di ingresso ed uscita dalla scuola dell’infanzia (3-6anni);

3) emargina ulteriormente il corpo docente di questo ordine di scuola, mortificando pesantemente la loro professionalità;

4) danneggia fortemente la scuola Elementare, con la riduzione dell’attuale modello orario ed organizzativo del Tempo pieno, come da decreto applicativo.

Il Tempo pieno, due insegnanti su 40 ore, è, invece, un modello scolastico consolidato, con richieste in continuo aumento. Esso rappresenta un impianto pedagogico e didattico irrinunciabile ed una soluzione insostituibile a bisogni sociali incomprimibili. Otto ore a scuola permettono di svolgere i programmi in maniera più distesa, di tenere in considerazione i diversi tempi di apprendimento, di introdurre nuove tecniche didattiche, di valorizzare la socializzazione, di inserire, con pieni diritti e con attenzioni mirate, i diversamente abili.

5) L’introduzione del "tutor". dal canto suo, mette la parola fine sulla cooperazione educativa, sulla collegialità, sul modello di scuola democratico e popolare alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti a livello internazionale. Viene sancita una fortissima gerarchizzazione tra gli insegnanti, una deresponsabilizzazione degli insegnanti non tutor in merito alla programmazione, valutazione, orientamento e rapporto con i genitori, che trasforma profondamente la funzione docente.

6) Non meno grave sarebbe lo stravolgimento del modello scolastico sancito con la legge 148/90, tuttora in vigore, ma operante, in sperimentazione, già dal 1989 e comunque in vigore. Gli insegnanti che operano in due o tre classi sono contitolari e corresponsabili della programmazione educativa e didattica; l’introduzione di questa figura di tutor oltre a svilire la professionalità docente, mina i fondamenti interdisciplinari dell’insegnamento e la condivisione del momento valutativo nella Scuola elementare.

Associazione dei Genitori del 141° Circolo Didattico (Roma)

Onorevole Ministro, l'Associazione dei Genitori del 141° Circolo Didattico esprime forte preoccupazione per i tagli e le riforme che riguarderanno la Scuola Pubblica Statale

SIAMO IN DISACCORDO:

• con i TAGLI ORARi del TEMPO PIENO e del TEMPO PROLUNGATO nelle scuole elementari e medie.

• Con i TAGLI AGLI ORGANICI

• Con la ISTITUZIONE DEL MAESTRO PREVALENTE.

CHIEDIAMO CON FORZA:

• Il diritto di avere il Tempo Pieno e il Tempo Prolungato per tutte le famiglie che ne facciano richiesta.

Siamo convinti che il Tempo Pieno e il Tempo Prolungato oltre a porsi quale risposta efficace al bisogno delle famiglie di vedere custoditi i bambini, rappresenti anche u modello di scuola dai tempi più distesi, in grado di ascoltare i bambini e di valorizzarne le diversità.

Un numero di insegnanti congruo con le esigenze d realizzazione dei Tempi Pieni e Tempi Prolungati richiesti dalle famiglie.

Le chiediamo, Onorevole Ministro, l’impegno a garantire insegnanti e collaboratori scolastici in numero adeguato e indispensabile a dare continuità alle e esigenze in atto.

 

Ai dirigenti di tutti i sindacati: il "tutor" é inaccettabile! (da Parma)

"L’istituzione del "tutor" è inaccettabile: la difesa nella scuola elementare, del Tempo Pieno, dei Moduli, delle classi, dei programmi si concentra oggi su questo punto. Nessun sindacato può accettare il decreto che istituisce questa figura. Voi avete la responsabilità di organizzare subito la mobilitazione unita, fino allo sciopero generale e al ritiro di questo decreto"

 

APPELLO PER IL RITIRO DELLA RIFORMA MORATTI (Scuola via Rodano di Fiumicino (Roma), II B Scuola "La crociera" 76° CD Roma, ….)

I sottoscritti genitori di alunni frequentanti le scuole annesse all’istituto Comprensivo Statale di…………………………ritengono doveroso esprimersi in merito ai cambiamenti che si vanno profilando per la scuola italiana a seguito della riforma "Moratti".

Gli scriventi Contestano in primo luogo il metodo, perché à assolutamente inaccettabile che sì voglia andare, già dai prossimo mese settembre, a dar via al nuovo modcllo di scuola senza alcuna consultazione di genitori ed insegnanti in merito alle strutture, al tempo scuola, alla definizione di curricoli e programmi.

Nel merito, ritengono negativo e da respingere l’intero impianto della riforma, in relazione ai seguenti punti:

TEMPO SCUOLA:

nella scuola elementare e media vengono cancellati il Tempo Pieno ed il Tempo Prolungato. Lo stesso orario "normale" delle elementari viene tagliato di tre ore per settimana con la conseguenza di rendere l’insegnamento più convulso ed inefficace. Per quanto riguarda la Scuola dell’infanzia, l’abbassamento dell’età d’ingresso (potranno iscriversi al primo anno bambini clic compiranno tre anni entro in 30 Aprile) produrrà un abbassamento della qualità della scuola stessa (già adesso le sezioni sono spesso sovraffollate) ed una sua riduzione a "baby parking);

COMPLETA DISTRUZIONE DELL’IMPIANTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO:

Viene istituita la figura dcl docente "tutor", nominato con non si sa quali criteri dal l)irigcnte Scolastico, che sarà l’unico responsabile della classe con rdega dei colleghi alla cura di non ben precisati laboratori. L’effetto dì questo cambiamento sarà la gcrarchizzazione degli insegnanti con relative situazioni di competitività e di conflitto. Gran parte del corpo docente sarà sostanzialmente privato di ogni responsabilità educativa e didattica nei confronti di alunni e famiglie; In più scompaiono la contitolarità, la compresenza, la collegialità. L’insegnante prevalente sarà anche il Tutor degli alunni, l’unico titolare dei rapporti con i genitori, il compilatore della valutazione e del portfolio, il coordinatore degli altri insegnanti. Con questo sarà messa una pietra tombale sulla cooperazione educativa, sulla collegialità su un modello di scuola democratica alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti in tutti i paesi in cui viene sperimentata.

PESANTISSIMA RIDUZIONE DEGLI ORGANiCI:

Il calcolo degli organici sarà effettuato senza tener conto delle classi di tempo pieno, modulare e prolungato, per cui si profilano consistentissime perdite di posti di lavoro che andranno ad aggiungersi a quelli già persi per effetto dell’ultima legge finanziaria;

Gli scriventi genitori intendono infine respingere la cosiddetta "campagna di informazione e condivisione" che molte scuote stanno attivando "alla chetichella", che prevede tra l’altro l’effettuazione di corsi di formazione sulla bontà della riforma da tenersi da parte di un docente referente nominato dal Dirigente Scolastico, nonché preventivamente indottrinato, e rifiutano ogni anticipazione della riforma in quanto illegittima poiché posta in essere prima della definitiva approvazione dei decreti attuativi e sostanzialmente antidemocratica poiché taglia fuori da ogni consultazione, ancorché fittizia, la componente genitori, dimenticando che gli alunni costituzionalmente sono gli utenti e non i clienti del servizio scuola.

 

 Collegio dei Docenti I° Circolo Forlì

 

Il Collegio dei Docenti del I° CIRCOLO DIDATTICO di Forlì, di fronte alla possibilità che, tramite decreto applicativo, venga attuata la Legge 53/28 marzo 2003 nel senso della riduzione dell¹attuale modello orario ed organizzativo del Tempo pieno e dell¹istituzione della figura del Tutor, afferma la propria totale contrarietà.

Il Tempo pieno, due insegnanti su 40 ore, è un modello scolastico consolidato, con richieste in continuo aumento. Esso rappresenta un impianto pedagogico e didattico irrinunciabile ed una soluzione insostituibile a bisogni sociali incomprimibili.

Otto ore a scuola permettono di svolgere i programmi in maniera più distesa, di tenere il passo dei meno bravi, di introdurre nuove tecniche didattiche, di valorizzare la socializzazione, di inserire, con pieni diritti e con attenzioni mirate, i portatori di handicap.

L¹introduzione del "tutor", dal canto suo, mette la parola fine sulla cooperazione educativa, sulla collegialità, sul modello di scuola democratico e popolare alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti a livello internazionale. Viene sancita una fortissima gerarchizzazione tra gli insegnanti, una deresponsabilizzazione degli insegnanti non tutor in merito alla programmazione, valutazione, orientamento e rapporto con i genitori, che trasforma profondamente la funzione docente.

Non meno sarebbe lo stravolgimento del modello scolastico sancito con la legge 148/90, tutt'ora in vigore, ma operante, in sperimentazione, già dal 1989 e comunque in vigore.

Gli insegnanti che operano in due o tre classi sono contitolari e

corresponsabili della programmazione educativa e didattica; l'introduzione di questa figura di tutor oltre a svilire la professionalità docente, introducendo una ingiustificata e poco comprensibile quanto a determinazione, gerarchizzazione, mina, anche nei casi dove si esercita la "prevalenza", i fondamenti interdisciplinari dell'insegnamento e la condivisione del momento valutativo nella scuola elementare.

 

(approvato con soli tre astenuti e nessun contrario - Forlì 22 maggio 2003)

 

COMITATO DEI GENITORI ARETINI CONTRO LA RIFORMA MORATTI

PER L'ABROGAZIONE DELLA "RIFORMA" MORATTI;
PER IL RITIRO IMMEDIATO DEL DECRETO CHE ISTITUISCE IL TUTOR E DISTRUGGE IL TEMPO PIENO E I MODULI;
PER FERMARE A SETTEMBRE OGNI GENERE DI SPERIMENTAZIONE;
PER FERMARE LA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA, DEMOCRATICA E UGUALE PER TUTTI I CITTADINI;

Il ministro Moratti ha pubblicato la bozza di decreto, i piani di studio e le raccomandazioni didattiche e organizzative che hanno dato l'avvio ad una sperimentazione della "riforma" durante l'anno 2002-2003. I messaggi propagandistici diffusi sull'esito di questa sperimentazione hanno però tenuto nascosto al pubblico gli stravolgimenti che s'intendono porre nella scuola elementare e dell'infanzia. Dalle discussioni è risultata palese l'opera di disinformazione condotta capillarmente nei confronti dell'opinione pubblica e scandalosi i meccanismi attraverso i quali si vuole dare l'avvio alla "riforma" impedendo però ogni forma di dissenso da parte della classe docente e dei genitori.

NOI CHIEDIAMO AGLI INSEGNANTI DI RIVOLGERSI AI DIRIGENTI SINDACALI, A TUTTI GLI ORGANI COMPETENTI, PER ORGANIZZARE LA MOBILITAZIONE UNITA ED IMMEDIATA, FINO ALLO SCIOPERO GENERALE E AL RITIRO DEL DECRETO.

Comunicato stampa (Arezzo, 18 giugno 2003)

Come si sta facendo in tante città del centro-nord Italia, stamattina il Comitato dei genitori aretini contro la riforma Moratti ha presentato al prefetto di Arezzo circa 600 adesioni ad un appello per:

l'abrogazione della "riforma" Moratti;
il ritiro immediato del decreto che istituisce il tutor e distrugge il tempo pieno e i moduli;
fermare a settembre ogni genere di sperimentazione;
fermare la distruzione della scuola pubblica, democratica e uguale per tutti i cittadini;

Le firme sono state raccolte in poche ore, per di più a scuole già chiuse: rappresentano quindi un significativo segnale di forte dissenso della cittadinanza nei confronti di questo progetto di smantellamento della scuola pubblica; un primo segnale che il Comitato è intenzionato a rafforzare con altre adesioni e, in settembre, con l'elezione di delegati che, insieme agli insegnanti, contrastino ogni eventuale "sperimentazione" di una riforma profondamente sbagliata.

Il Comitato dei genitori aretini contro la riforma Moratti è nato da poche settimane (all'inizio su impulso dei genitori di bambini delle scuole dell'infanzia ed elementari: le prime che sarebbero investite dagli effetti nefasti della riforma, le migliori del sistema scolastico italiano, come tutti riconoscono) con lo scopo innanzitutto di informare la cittadinanza su un progetto complessivo di riforma che è stato elaborato senza alcun confronto con i cittadini e propagandato con notizie parziali ed inesatte.

La mobilitazione contro la riforma è nata spontaneamente dalla consapevolezza della reale devastante natura della riforma Moratti, una "legge delega" ancora priva dei necessari decreti applicativi, che fortunatamente (anche grazie a dissensi all'interno dello stesso governo) non sono ancora passati. La riforma Moratti quindi può ancora essere fermata, e vale la pena farlo. Ecco solo alcuni dei motivi:

diminuzione dell'orario scolastico a 27/30 ore settimanali: il Tempo Pieno, che attualmente prevede 40 ore, e il Tempo Prolungato sparirebbero
introduzione dell'insegnante "tutor": di fatto il "maestro unico" tuttologo al posto degli attuali tre insegnanti del "modulo" e dei due insegnanti del "Tempo Pieno"
con orari e organici ridotti, è prevista l'apertura delle scuole ai privati: alcuni servizi (la custodia durante i pasti, ad esempio, a cui non sarebbero più presenti gli insegnanti) e addirittura materie di insegnamento potranno (dovranno) essere date in appalto ai privati, senza alcun controllo. Ovviamente, questi servizi e queste materie saranno pagate a parte dai genitori.
non è più prevista una preparazione uguale degli alunni di tutta Italia, e neanche di quelli di una sola classe: il maestro tuttologo dovrà infatti stabilire (anche in base alle tasche dei genitori e alla ricchezza della Regione) programmi personalizzati per ciascuno dei bambini.
resteranno forse obiettivi minimi di conoscenza da far raggiungere comunque a tutti gli alunni. Dalle bozze ministeriali sembra che saranno proprio minimi: fino alla quinta elementare si farà in Storia solo l'antichità, in Geografia solo l'Italia, in Matematica niente problemi, in Italiano niente analisi logica, in Scienze quasi nulla sul corpo umano.
nei documenti ministeriali tutte le possibili combinazioni di orario scolastico occupano 64 pagine: con i programmi personalizzati ogni bambino seguirà un suo orario giornaliero, che potrà cambiare a seconda dei giorni e delle settimane. La "classe", come riferimento affettivo e relazionale sparirebbe, per lasciare il posto a variabili gruppetti di alunni, insegnanti (e genitori) nevrotizzati.
alunni spostati come pacchi da un laboratorio ad una attività (per chi se le può permettere), da una classe ad un'altra, o anche ad un'altra scuola. Alunni che avranno comunque un ridotto bagaglio culturale, quello che serve per avere la libertà, da grandi, di scegliersi la vita: è in sostanza la distruzione della scuola pubblica, la rinuncia da parte dello Stato a prendersi carico della formazione - allo stesso livello - di tutti i bambini e ragazzi, un servizio essenziale che i cittadini pagano con le proprie tasse e che è irrinunciabile per una società veramente civile.