Tra poche settimane si terranno le elezioni per il rinnovo dei Consigli di Circolo e d'Istituto (28-29 novembre). La grande mobilitazione di insegnanti, Ata e genitori pone l'argomento all'ordine del giorno. Piero Castello ci propone un'apertura di dibattito attraverso un documento "storico": un volantino del Coord.Genitori-insegnanti di Roma del 1985, in gran parte ancora attuale. Scrive Piero: "Penso che dell'argomento si debba parlare alla prossima riunione perchè se ci dovessimo impegnare su questo fronte sarebbe urgentissimo produrre del materiale e moltissimo bisognerebbe metterlo nei siti. Io sono convinto che questa scadenza sia molto importante....". Apriamo il dibattito!!!


CINQUE PUNTI SUGLI ORGANI COLLEGIALI

1 Dal 1974, anno della loro istituzione, genitori e insegnanti democratici hanno sempre mosso due critiche di fondo agli Organi Collegiali. La prima era quella che vedeva un forte squilibrio nella rappresentanza delle varie componenti: in una scuola con 500 bambini, quindi 1.000 genitori, i rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Circolo sono soltanto 6, lo stesso numero degli insegnanti che invece rappresentano 60/ 70 colleghi.
La presenza del rappresentante del personale non docente unita a quella del Direttore o Preside (membro di diritto) fa sì che vi sia sempre una maggioranza di "addetti ai lavori" a fronte di una larghissima maggioranza reale dei genitori. L'altro grande limite degli Organi Collegiali. è nella scarsità di poteri reali di cui possono disporre.
2 Nonostante questi notevoli limiti, l'istituzione degli Organi Collegiali aveva costituito l'apertura di notevoli spazi di democrazia e gestione sociale del servizio. In questi 20 anni l'uso e la pratica di questi spazi si è progressivamente ridotto per cause diverse e concomitanti. L"istituzione scuola" ha disincentivato la partecipazione dei genitori senza mai prenderli come punto di riferimento o come interlocutori.
Una difficoltà reale perché i genitori potessero avere un ruolo significativo è dovuta alla loro condizione "transitoria" nella scuola, alla conseguente mancanza di. informazioni e quindi alla sostanziale subalternità cui erano soggetti.
I casi in cui viene sollecitato un maggior protagonismo dei genitori sono generalmente limitati al fronteggiare problemi strutturali (men-se, edifici, bidelli) e non mai su problemi di scelta educativa che invece dovrebbero vederli prota-gonisti permanenti.
3 Ci sono stati errori anche da parte di quei genitori che hanno partecipato.
Un atteggiamento molto diffuso è quello di ridurre le occasioni di partecipazione democratica al solo momento elettorale. Spesso gli eletti si isolano all'interno del consiglio di Circolo facendo poco o niente perché le informazioni arrivino alla massa dei genitori, non facendo più ne riunioni ne assemblee e cadendo nel solito, vecchio problema della delega senza verifiche e responsabilità.

4 Di fronte a questi limiti oggettivi e di non funzionamento degli organi collegiali le proposte che vengono dalla maggioranza della scuola e dal Governo sono piuttosto volte a ridurre o eliminare le aperture alla gestione sociale della scuola offerte dagli attuali Organi Collegiali.
In particolare il modello di "autonomia" pensato e progettato dall'ex Ministro D'Onofrio prevedeva una riduzione drastica dei poteri del Consiglio di Circolo, l'accentramento dei poteri nella giunta esecutiva e la delega della maggioranza di essi al Preside-manager. Emblematico fra tutti il passaggio della presidenza del Consiglio di Circolo e d'Istituto da un genitore al Preside stesso.
Questa propensione ad una falsa autonomia nasconde l'obiettivo reale del/'autofinanziamento delle scuole attraverso l'aumento delle tasse scolastiche e la loro "aziendalizzazione".
Il Ministro Lombardi ha finora ripercorso le tracce di D'Onofrio tanto che nel disegno di legge con il quale richiede la delega sia per riformare gli Organi Collegiali che per realizzare l'autonomia scolastica vi è una richiesta di delega in bianco che allude ad un decisionismo e ad una sfiducia nei processi democratici ancora peggiore di quelli manifestati da D'Onofrio.
5 In questo contesto ci sembra molto impor-tante riprendere le iniziative e le lotte per la conservazione e l'ampliamento degli spazi di democrazia e di gestione sociale della scuola. I Consigli di Circolo e i genitori che ne fanno parte, collegati tra loro, potranno costituire una rete per impedire che i disegni autoritari si realizzino.
Un altro compito importante che i consigli potranno svolgere sarà quello di opporsi ai con-tinui aumenti dei costi del servizio scuola che si prospettano. I tagli già fatti ai bilanci dei Comuni hanno comportato aumenti dei servizi scolastici da questi gestiti mentre ulteriori aggravi sono prevedibili in conseguenza della volontà di annientamento dello stato sociale espressa dal Governo Dini. E' emblematica la proposta fatta ad agosto dal Ministro Lombardi di eliminare la gratuità dei libri di testo nelle scuole elementari, a disprezzo del dettato costituzionale che prevede invece la completa gratuità della scuola dell'obbligo.

Ottobre 1995, Coordinamento Genitori – Insegnanti - Roma