Comitato triestino contro il piano-Gelmini

APPELLO SULLE COMPRESENZE

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in queste ultime settimane abbiamo avuto la reale misura del consenso che gli interventi della Gelmini raccolgono tra i genitori di bambini e bambine in età scolare. Le iscrizioni sono una cartina di tornasole difficilmente equivocabile: le 24 ore settimanali non le vuole nessuno (in Italia dicono il 3%, a Trieste lo 0,5%). Le richieste di Tempo pieno, nonostante la sfiducia di poterlo ottenere, crescono dappertutto significativamente mentre il ministero ne sconvolge il modello collaudato.
La campagna che abbiamo realizzato in numerose scuole per affiancare alle iscrizioni modelli a garanzia delle compresenze ha raggiunto le 1000 adesioni in provincia, una cifra altissima se pensiamo che è stata fatta dal basso, da genitori autoorganizzati ed è cresciuta attraverso il passaparola (televisione e mezzi di informazione in genere continuano a tacere della questione).
Questo consenso (300 volte quello della ministra, se confrontiamo i dati) ci dà la forza di andare avanti. Abbiamo pensato perciò – nel giorno in cui le decine di migliaia di iscrizioni di garanzia verranno consegnate da una delegazione a Viale Trastevere a Roma – di lanciare qui a Trieste una nuova campagna che speriamo poi si diffonda a livello nazionale. Rivolgeremo un appello a quegli operatori e a quelle associazioni e istituzioni che operano quotidianamente nel territorio offrendo opportunità culturali e di conoscenza alle classi di scuola elementare; sono opportunità (facciamo solo un primo breve elenco indicativo: dai vigili urbani ai musei, dai teatri ai centri di educazione ambientale e scientifica, dalle associazioni alle biblioteche alle manifestazioni sportive...) che andranno a morire con la soppressione delle compresenze (poiché per motivi assicurativi e di sicurezza non può uscire un solo insegnante con la classe) e quindi riteniamo che non si possa tacere ora e magari a settembre accorgersi che tutto crolla.

APPELLO SULLE COMPRESENZE
alle associazioni, alle istituzioni e ai loro operatori che lavorano quotidianamente nel territorio triestino offrendo opportunità culturali e di conoscenza alle classi di scuola elementare

Gentili associazioni, istituzioni, operatrici e operatori,
siamo insegnanti e genitori della scuola elementare triestina. Le classi dove insegniamo e dove frequentano i nostri figli e figlie fanno attività didattica utilizzando le innumerevoli opportunità culturali ed educative che offre il territorio, attraverso gli spazi, i temi e le iniziative da voi proposte quotidianamente. Abbiamo sempre giudicato questa opportunità come importantissima per dare concretezza di vita alle materie insegnate in classe, per proporre ampliamenti del curricolo a confronto con esperti, per conoscere il territorio e le regole di funzionamento della vita cittadina e della provincia.
Per questo guardiamo con inquietudine alle trasformazioni del ministro Gelmini. Tra le altre, la cancellazione fin dal primo settembre prossimo delle compresenze in tutte le classi della scuola elementare. Questa “riforma” infatti, tra l’altro, renderà impossibile la continuazione delle attività didattiche sul territorio poiché con la presenza di un unico insegnante non è possibile uscire con una classe di bambini per evidenti motivi sia assicurativi che di sicurezza. In questo modo però si perderà tutto in una volta un grandissimo patrimonio di didattica di qualità e uno scambio tra operatori esperti - quali siete voi e coloro che operano nei vostri centri - e le classi scolastiche.
Per questi motivi vi chiediamo di sottoscrivere l’appello che segue o di formulare come meglio vi sembra la vostra contrarietà a questa misura che – se non ci saranno ripensamenti – cancellerà irrevocabilmente da settembre prossimo la nostra collaborazione pluriennale nell’educazione delle nuove generazioni.

Comitato Triestino contro il piano Gelmini - cesp.ts@gmail.com

 

La nostra associazione/istituzione opera da anni positivamente con le classi della scuola primaria attraverso attività didattiche decentrate. Poiché l’attuale intervento sugli assetti organizzativi della scuola a livello nazionale cancella le compresenze, ciò significherà l’impossibilità per le classi di continuare tali fruttuose esperienze e la vanificazione del nostro impegno di collaborazione con la scuola pubblica.
Chiediamo pertanto al Ministero di riesaminare tali interventi sulle compresenze in modo da dare continuità al positivo rapporto esistente tra le istituzioni culturali del territorio come la nostra e le scuole.

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