Gli apprendimenti dei bambini e le loro prestazioni scolastiche a scuola sono
argomenti che negli ultimi venti anni hanno sicuramente ricevuto un’attenzione
sempre crescente ma ancora più interesse oggi si sta raccogliendo intorno
al coinvolgimento degli allievi nella valutazione dei propri apprendimenti.
La parola “portfolio” viene dal latino “port” (trasportare/in
movimento) e “folio” (carta o artefatto). Il portfolio rappresenta
quindi una raccolta di documenti e/o artefatti che è sempre possibile
aggiornare, arricchire, migliorare.
Il portfolio può rappresentare per il bambino uno strumento di registrazione
dei traguardi raggiunti nelle esperienze di apprendimento, scolastiche ed extrascolastiche:
cosa l’allievo ha imparato, come pensa, come analizza, come sintetizza,
produce, crea e come interagisce intellettualmente, socialmente ed emotivamente
con gli altri. L’allievo che utilizza il portfolio si pone come obiettivo
la presa di coscienza del processo, degli stili di apprendimento e dei livelli
raggiunti nelle varie discipline favorendo in tal modo lo sviluppo di un processo
di autovalutazione e di riflessione sul proprio apprendimento; processo che
aumenta nell’allievo la motivazione ad apprendere in quanto egli si percepisce
protagonista diretto della propria crescita cognitiva. E’ risaputo che
ognuno di noi impara in maniera diversa perché tante sono le variabili
che intervengono nel processo di apprendimento: l’età, il sesso,
l’ambiente familiare, la personalità, la motivazione, le diverse
“intelligenze”, gli stili cognitivi, le strategie, le attitudini,
le convinzioni, ecc. Se pensiamo ad un approccio centrato sul discente, il bambino
dovrebbe quindi essere supportato e guidato nel prendere coscienza delle proprie
preferenze individuali attraverso una serie di opportunità atte a stimolare
questa investigazione. Se infatti diventiamo più consapevoli delle nostre
preferenze individuali possiamo ottenere migliori risultati in ciò che
studiamo. Il portfolio sembra rispondere a questo bisogno in quanto rappresenta
per il bambino una “finestra” sui propri processi di riflessione
e di apprendimento oltre a dare rilievo ai suoi successi e progressi piuttosto
che ai suoi fallimenti.
L’utilizzo in classe del portfolio ha una doppia valenza: pedagogica e
documentale. Il portfolio stimola infatti il comportamento riflessivo del bambino
che viene coinvolto in prima persona nel processo di apprendimento e di autovalutazione
ma allo stesso tempo rappresenta un documento attraverso il quale tutto il percorso
di apprendimento viene testimoniato con una certa sistematicità: il processo
e il prodotto non più intesi come entità separate ma, al contrario,
due dimensioni tra loro del tutto integrate.
E’ importante che i bambini inizino a compilare il proprio portfolio sin
dalla scuola elementare per l’attenzione che questa dedica alla gestione
autonoma dei propri apprendimenti e per la rilevanza assunta dal processo di
metacognizione (imparare come si impara, imparare ad imparare).
L’elaborazione del portfolio può aiutare i bambini ad acquisire
consapevolezza, in ogni percorso formativo intrapreso:
- dei livelli di competenza da cui essi partono;
- della meta verso la quale si è diretti;
- delle tappe già superate e quelle ancora da superare;
- dei ritmi, delle strategie, degli stili di apprendimento;
- delle difficoltà incontrate e delle strategie adottate per superarle;
Imparare a valutarsi con il supporto del Portfolio può rappresentare
per i bambini un’occasione per maturare progressivamente un’obiettiva
conoscenza di sé con conseguente capacità di mettersi in discussione,
di apprendere a governare la propria crescita, di fare chiarezza sulle proprie
scelte, di rafforzare il proprio senso di autostima ed autoefficacia. Attraverso
un processo di autovalutazione documentato dall’utilizzo del portfolio,
un bambino apprende a fissare traguardi sempre nuovi e diversi, a realizzare
un percorso continuo, denso di difficoltà che pur gli danno senso e motivazione,
perché al di fuori di queste non può esservi apprendimento né
crescita personale.
Naturalmente l’approccio all’utilizzo del portfolio dovrà
avere un carattere essenzialmente ludico e ludica dovrà necessariamente
essere la struttura del modello che si decide di “costruire” ed
adottare.Un approccio di tipo ludico, infatti, incoraggia l’interazione
tra bambini rafforzando in tal modo la valenza sociale dell’apprendimento.
Il “mettersi in gioco”, misurarsi con se stessi, “con ciò
che si era ieri” aiuta inoltre i bambini ad interiorizzare il concetto
che l’apprendimento sia un processo continuo, che dura tutto l’arco
della vita. L’autoaccertamento delle competenze acquisite aiuta i bambini
a sviluppare la propria onestà intellettuale pur nella continua e costante
ricerca di un confronto sistematico con l’insegnante e di un equilibrio
fra sopravvalutazione e sottovalutazione di sé. L’aspetto fondamentale,
infine, rimane quello della formazione alla competenza metacognitiva: il bambino
riflette su come si impara, su come lui stesso impara, sui propri stili di apprendimento
e sulle strategie che mette in atto nelle esperienze di apprendimento, sui propri
ritmi e sulle difficoltà incontrate.
Quanto sinora detto sembra essere assai lontano, invece, dagli intenti del Portfolio
delle Competenze introdotto negli Allegati del Decreto Legislativo del 23/1/2004
i cui obiettivi invece sono la valutazione e l’orientamento degli allievi.
Il portfolio così come da noi inteso non può essere strumento
di valutazione bensì, come già scritto, di riflessione e di autovalutazione,
di sviluppo di abilità metacognitive, di analisi di processi, di valorizzazione
di successi, di sviluppo del senso di autostima e della motivazione all’apprendimento.
Il concetto poi dell’orientamento e della continuità educativa
sarebbero “sacri” per noi se non fosse che il portfolio utilizzato
a questo scopo potrebbe rappresentare per il bambino uno strumento per ipotecare
il proprio futuro sin dalla più tenera età. Al contrario il portfolio,
secondo il concetto corrente in Europa, deve essere pensato come uno strumento
ad esclusivo uso dell’allievo e non deve quindi contemplare commenti,
riflessioni o valutazioni né da parte dell’insegnante né
tantomeno dei genitori. L’insegnante ha il compito di indirizzare i bambini
all’uso del portfolio, illustrandone i benefici e le modalità di
costruzione e di elaborazione ma è il bambino e solo il bambino l’unico
responsabile di questo strumento il cui utilizzo rimane assolutamente personale.
Vedi anche: orientamento, valutazione (didattica).