STAFF
Nicola Giua, maestro elementare, Quartu Sant’Elena (Cagliari)

Il significato italiano di STAFF nella traduzione letterale dalla lingua inglese è bastone, bordone, barra di sostegno, appoggio o gruppo di assistenti.
Secondo lo Zingarelli STAFF è “il gruppo di persone addette ad un particolare compito o assegnate alle dipendenze di qualcuno per aiutarlo nello svolgimento dei suoi compiti” mentre per il De Mauro (inteso come vocabolario del “sommo” italianista e non in quanto ex Ministro) è “l’insieme dei collaboratori più vicini a chi dirige un lavoro o coordina una attività”.
Tale termine, fino a pochi anni fa, era assolutamente inusitato nell’ambito scolastico ed è stato recentemente mutuato dal linguaggio aziendalistico e/o commercial turistico simil Valtur/Club Mediterranèè.
Nelle scuole, ormai, si autoproclamano componenti dello STAFF coloro che fanno parte dell’entourage del Dirigente Scolastico, a seguito di diretta cooptazione da parte dello stesso, e che concorrono alla “gestione” dell’istituzione scolastica per delega e per l’assolvimento di “specifici compiti” e che in moltissime scuole hanno di fatto sostituito i vecchi “collaboratori eletti dal collegio o svolgono “nuove funzioni”.
Questa vera e propria “mutazione genetica” è stata resa possibile grazie alla legge sulla Dirigenza (anno 1998 - governo di centrosinistra) ed alle indicazioni ministeriali dell’allora Ministro De Mauro (anno 2000) ed in “virtù” dei vari accordi contrattuali firmati da Confederali e Snals. Questo insieme di disposizioni (alcune criticabili, altre assolutamente illegittime) hanno consentito che nella maggior parte delle scuole, in questi ultimi anni, non si procedesse più alla elezione dei collaboratori da parte del collegio dei docenti (con lo snellimento delle procedure e senza più i vecchi orpelli vetero-democratico-assembleari che fanno solo perdere tempo) ed hanno introdotto le varie “figure di sistema” designate dal capo quali fiduciari di scuola, collaboratori di plesso, collaboratori vari e le c.d. funzioni obiettivo (oggi funzioni strumentali). Si noti che alcune di queste “figure” (come i c.d. fiduciari) sono assolutamente inventate poiché non esistono in alcun testo normativo.
Ricordiamo però che ancora oggi la legge (art. 7 del Testo Unico della scuola - mai abrogato) prevede che i collaboratori del Capo d’Istituto siano eletti dal collegio dei docenti e che in diverse centinaia di scuole si segue ancora tale legittima procedura. Infatti, i Dirigenti Scolastici più “illuminati”, che personalmente (anche nelle situazioni in cui fanno eleggere “pragmaticamente” i collaboratori dal collegio pur non credendo nella democrazia assembleare) oserei definire più intelligenti, possono contare (mediamente) in tal modo su collaboratori, magari con qualche grammo in meno di piaggeria nei loro confronti, ma certamente più “liberi” intellettualmente e con i quali hanno sicuramente meno problemi nella gestione nella scuola e nei rapporti interpersonali con il corpo docente.
Invece, moltissime scuole (anche per l’assoluta arrendevolezza dei singoli colleghi e colleghe e di interi collegi dei docenti) sono ormai allineate ed hanno metabolizzato il “governo del capo”, e dello STAFF che lo circonda ed ormai, sempre più spesso, non esiste più alcuna condivisione all’interno del corpo docente ma si è instaurata una cultura becera permeata di frammentazione e di individualismo sfrenato che sta minando alla radice la più grande ricchezza che la nostra scuola ha sempre avuto ovverossia la collegialità e la condivisione.
Molti dirigenti scolastici affermano che con l’autonomia e con la “dirigenza” la diretta responsabilità della “gestione” e del “risultato” è la “loro” e che, quindi, le “loro” funzioni devono ovviamente essere delegate a persone di “loro” fiducia.
Mi permetto di far notare che la stessa norma che i DS assumono come fonte per la cooptazione diretta delle persone del loro STAFF prevede che gli stessi “possano” individuare docenti a cui delegare specifici compiti (di carattere organizzativo e gestionale e non certamente didattico) e non che “debbano”. La “fine” distinzione è utile per affermare che forse sarebbe il caso che tutti i dirigenti (molti, ma certamente non tutti, lo fanno onestamente e nel rispetto del proprio ruolo e di quello altrui) “dirigano” realmente le scuole e non diventino (come sempre più spesso accade) dispensatori di direttive ai loro “scherani” a cui spesso viene appaltato il cosiddetto “lavoro sporco” che è indicativo, a differenza di quanto viene contrabbandato, di una cultura della non assunzione delle responsabilità.
Sempre più spesso infatti, capita di verificare sul campo che i componenti dello STAFF vengono usati dai DS come veri e propri bastoni (nella traduzione dall’inglese), o per meglio dire come vere e proprie “clave”, e sono addetti alle mansioni più diverse ed hanno la delega di alcune specifiche attività le quali prevederebbero, invece, una chiara e precisa responsabilità dirigenziale. Tali attività spaziano dalla formulazione dell’orario, alla assegnazione delle ore di sostegno agli alunni disabili (soprattutto quando l’organico è stato ridotto selvaggiamente) e soprattutto alla gestione delle assenze dei/delle insegnanti ed alla loro sostituzione. Vedasi a tale ultimo proposito ciò che avviene ormai in innumerevoli scuole nelle quali i dirigenti “appaltano” allo STAFF la gestione della sostituzione dei/lle colleghi/e assenti. In questi ultimi anni abbiamo notato che per garantire la vigilanza sugli alunni vengono attuate le pratiche più disparate le quali sono tutte accomunate dalla caratteristica di essere assolutamente illegali. Si spazia dall’aumento esponenziale delle attività di cineforum per gruppi di alunni anche di diverse classi (magari vigilati da un collaboratore scolastico) piuttosto che al tourbillon continuo di ingressi posticipati ed uscite anticipate (nelle scuole medie e superiori) o allo smistamento di alunni nelle classi (scuole elementari e dell’infanzia), etc., con buona pace del “diritto allo studio” e della corretta e responsabile gestione delle scuole. Infatti in tutti i casi descritti non troverete mai un atto di assunzione diretta di responsabilità firmato da un Dirigente Scolastico ma… ci pensa lo STAFF.
Se questo è lo STAFF ho la vaga impressione che le scuole pubbliche (intese sempre come statali) possano fare a meno di queste figure e che i colleghi e le colleghe si debbano convincere che si può lottare contro questi abomini, che si debba invertire la rotta e coraggiosamente riappropriarsi del proprio ruolo al fine di combattere questo delirio prima che ci sommerga completamente e che diventi irreversibile.

Vedi anche: aziendalizzazione della scuola, dirigente, potere