OCCUPARE LA SCUOLA
Marta Gatti (Concorezzo, MI)
Nel febbraio dello scorso anno scolastico, centinaia di scuole
elementari sono state occupate da festose frotte di genitori, maestre/i e bambini/e,
tanto allegri quanto determinati nel sostenere la propria contrarietà
alla distruzione dell’esperienza del tempo pieno e della scuola pubblica
in generale.
Questa iniziativa è stata importante da diversi punti di vista, vedremo
di analizzarne alcuni:
- - Straordinarietà: era la prima volta che ciò accadeva
nella scuola elementare. La mobilitazione, contro la legge moratti, dei
mesi precedenti ha seminato informazione in larga parte della popolazione
scolastica. Chi era riuscito a capirne di più, si è messo
a disposizione di chi annaspava sbigottito dietro a false informazioni mediatiche.
Genitori e insegnanti, insieme dopo tanti anni di separatezza, si sono incontrati
e hanno stabilito insieme spazi e tempi della mobilitazione.
- - Organizzazione : il giorno prima dell’occupazione, “il
popolo della scuola” si è incontrato per organizzare l’azione:
chi ha preparato con l’aiuto dei bambini/e gli striscioni coloratissimi
da appendere fuori; chi gonfiava i palloncini; chi pensava alla merenda
e ai dolcini (elemento fondamentale !!); chi preparava i giochi e i materiali
per i laboratori; chi faceva il collegamento elettrico per l’impianto
stereo portato da casa; chi telefonava alle radio e ai giornalisti; chi
si preoccupava di informare i carabinieri che se, passando di lì,
la sera avessero visto luci accese nella scuola, non si preoccupassero,
niente ladri ma solo tante persone che festeggiavano “con gioia ma
senza Letizia”.
- - Peculiarità : lo slogan coniato dalle scuole di Genova “scuola
pre-Occupata” è diventato patrimonio di tutte le realtà
scolastiche italiane. Il successo di tale slogan sta nel fatto che ha saputo
coniugare il concetto di occupazione, a cui eravamo abituati dalla scuola
superiore, con quello emotivo del sentimento che ognuno/a di noi prova pensando
a ciò che dovranno vivere i nostri alunni/e, i nostri figli/e nella
“nuova” scuola riformata. Le maestre/i, i genitori che stanno
vicino ai bambini/e hanno appreso da loro la necessità di fare, di
mettere l’azione insieme alla parola, l’attaccamento alla pratica:
ci siamo lasciati “educare” da loro e abbiamo dato corpo e voce
ad un modo diverso di manifestare. Merende, cene, laboratori, assemblee,
musica hanno inondato le nostre scuole. I bambini/e scorazzavano al loro
interno scegliendo il gioco o il laboratorio preferito, mentre le mamme,
i papà e le maestre/i preparavano il pasto e organizzavano momenti
di informazione.
- - Valore reale e valore simbolico: l’occupazione è stata
un’azione che ci ha permesso di rendere visibile la nostra opposizione
alla legge Moratti ma ha anche assunto un valore simbolico che ci ha rafforzato
nel proseguimento delle nostre azioni di resistenza. La presenza “abusiva”
nei locali della scuola, su scelta nostra e non legata a scadenze ufficiali,
ci ha fatto sentire protagonisti di quello spazio: la scuola siamo noi.
È necessario che ci si riappropri di questo spazio/luogo spesso sconosciuto
e inespugnabile per i genitori e , sempre più alienato, anche alle/agli
insegnanti.
- - Occupazione culturale: il concetto di occupazione può, e dovrebbe,
assumere anche un altro significato: quello della resistenza attiva attraverso
la pratica educativa e didattica quotidiana. All’interno delle scuole
è possibile creare spazi di libertà per opporsi al liberismo
culturale che avanza: applicare metodologie non competitive, prestare attenzione
ai contenuti culturali, praticare le relazioni con i bambini/e e con i/le
colleghe, dare significati e valore a ciò che invece viene considerato
superfluo, rifiutare funzioni manageriali, dare sempre la precedenza al
lavoro di classe, creare spazi mentali e attivi di “controtendenza”
affermando in ogni contesto, ma soprattutto nella pratica, la nostra differenza,
la pedagogia possibile…la scuola possibile
Se una cosa accade una volta, esce dalla categoria dell’impossibile,
per entrare in quella del possibile e come tale …può essere ripetuta
!
Vedi anche: relazione,
volantini (informazione),
genitori/famiglia
1, genitori/famiglia
2, genitori/famiglia
3